Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » “Viviamo nella stessa casa per dividere le spese, ma i vantaggi non sono solo nelle bollette. Si diventa un po’ famiglia” #nuovefamiglie

“Viviamo nella stessa casa per dividere le spese, ma i vantaggi non sono solo nelle bollette. Si diventa un po’ famiglia” #nuovefamiglie

Ermete Gabrieli e Francesco Lischi, uno ingegnere, l'altro laureato in legge, lavorano a Milano. "Abitavamo ciascuno in case con altre persone e pagavamo molto. Abbiamo affittato insieme un appartamento, risparmiando. Prepariamo pasti a vicenda, siamo discreti se l'altro ha ospiti. La vita è più semplice e ci sentiamo un po' famiglia"

Ludovica Criscitiello
15 Maggio 2021
Share on FacebookShare on Twitter

15 maggio: giornata internazionale della famiglia e delle famiglie. Luce! inizia un viaggio nelle #nuovefamiglie della società italiana. Quelle formate non da coppie etero unite  in matrimonio celebrato con rito civile, religioso, concordatario oppure unite di fatto. Le #nuove famiglie si sono formate sulla base di vincoli sentimentali fra persone dello stesso sesso, trans, persone bisessuali. Ma esistono – e sono sempre esistite – famiglie fondate non sull’amore ma su eventuali vincoli parentali, oppure che si formano  per vicinanza fisica, per mutuo soccorso, per necessità. O per “convenienza”, come nel caso da cui partiamo di due giovani emigrati a Milano, che si dividono l’appartamento per risparmiare sulle spese e finiscono per condividere molti aspetti – pratici e non solo – dell’esistenza. Ammettendo che “così è più semplice affrontare la vita” e finendo per sentirsi “un po’ famiglia”.

 

Ermete Gabrieli e Francesco Lischi

Ermete Gabrieli e Francesco Lischi, si sono trasferiti a Milano per lavoro e lì si sono conosciuti per caso, grazie ad amicizie in comune. “Un gruppo che è diventato un po’ la nostra famiglia acquisita, trascorriamo insieme anche le festività come Pasqua”. Come tanti altri arrivano a Milano per iniziare una nuova vita. C’è chi riesce ad ambientarsi subito e a  farsi degli amici. Chi invece resta schiacciato dalla frenesia milanese e ne rimane travolto, finendo a volte per sentirsi solo.
“Non è stato questo il mio caso – racconta Francesco Lischi – sono di Viareggio e per quanto io possa amare la mia città e il mare dopo la laurea a Pisa in ingegneria gestionale ho deciso di partire subito per fare master contiguo alla mia laurea nel Regno Unito. Ci sono rimasto alcuni anni a lavorare come ingegnere gestionale. Oltre che per la lingua e farmi esperienza, l’ho fatto anche per respirare aria nuova, conoscere un contesto cosmopolita di cui sentivo il bisogno. Poi quando sono tornato nel 2016 in Italia ho trovato lavoro a Milano e, a essere sincero, ne sono stato felice perché era l’unica città dove avrei potuto ritrovare un’atmosfera simile a quella in Inghilterra”. L’arrivo a Milano non è stato traumatico. “Mi sono subito integrato, tra l’altro ho trovato stanza in un appartamento in piazza Napoli e lì sono rimasto fino a quando poi ho trovato casa con Ermete”.

Storie diverse che s’incrociano per caso

“Io venivo da Perugia – dice Ermete Gabrieli, 33 anni,  originario di Avellino – dalla mia città sono quasi fuggito, troppo piccola e provinciale. Mi sono laureato in giurisprudenza a Perugia. Una città che mi ha dato tanti amici, alcuni dei quali che poi ho ritrovato a Milano. Sono stati gli anni più belli perché eravamo tutti studenti, si condivideva tutto, dall’ansia per gli esami ai primi amori e alle avventure di ogni giorno. Poi come tutti i periodi della vita è arrivato il momento di lasciare Perugia.  Così nel 2017 ho avuto l’opportunità di trasferirmi all’improvviso a Milano. Ho iniziato in un negozio di elettronica perché volevo mantenermi da solo senza gravare sui miei. Ammetto che i primi tempi non sono stati facili, soprattutto perché mi sono dovuto trasferire da un giorno all’altro e cercare casa è stata un’impresa, all’inizio mi ha ospitato un’amica, Roberta, che avevo conosciuto a Perugia e che non smetterò mai di ringraziare”. D’altronde la vita è fatta di coincidenze e combinazioni. “Ricordo che la casa di Roberta era davvero piccola e tenevo una parte dei miei vestiti in auto per non occupare troppo spazio. Alcune mattine mi sono vestito direttamente in macchina. Anche trovare casa non era facile visto che lavoravo durante il giorno, poi gli affitti sono alti, io ero abituato a quelli di Perugia».

L’incontro e la decisione di vivere insieme

Proprio quell’amica che ha ospitato Ermete conosce anche Francesco. “Lui era da più tempo a Milano e uscendo con il suo gruppo ho iniziato a conoscere piano piano la città. Devo ammettere di essere stato fortunato” aggiunge Ermete. Dopo aver passato un bel po’ di serate insieme decidono di cercare una casa che ospiti entrambi. “Volevo un appartamento che fosse più grande di quello che avevo abitato – dice Francesco – e soprattutto con un soggiorno, una stanza in comune. Un appartamento che fosse un po’ più casa”. Per Ermete invece tutta un’ altra storia. “Io l’appartamentino da solo lo avevo trovato, ma la solitudine e il fatto che costasse più di 600 euro al mese mi hanno spinto a cercare un’altra soluzione. Però, prima di cambiare volevo capire con chi poter eventualmente condividere una casa. È sempre un rischio”. “Quando me ne ha parlato – continua Francesco – ho pensato subito che non sarebbe stata una cattiva idea, ci siamo messi a cercare senza fretta. Con Ermete c’è stato subito feeling, siamo diventati subito amici nonostante abbiamo due caratteri abbastanza forti e siamo entrambi testardi, però è diventato un amico e quindi mi poteva andare bene”. E alla fine quell’appartamento lo hanno trovato.

Il lockdown

Se per molti il periodo di chiusura forzata è stato fonte di problemi, tra litigi, separazioni e divorzi, per altri è stato una salvezza. “Credo che stare da solo mi avrebbe abbattuto tanto. Ci siamo ritrovati ‘bloccati’ per tre mesi anche con la nostra amica Roberta – raccontano -. Ed è stata una fortuna perché con tutto quello che è successo in quei giorni e le notizie di morti e contagi che riempivano tv e internet, ci siamo organizzati per non farci prendere dallo sconforto. Cucinavamo insieme, abbiamo improvvisato nuove ricette. Certo non ci ha fatto bene alla linea però va bene così. Quando non ci andava di vedere film o ci divertivamo a girare video e inventare spettacoli. So che sembra scontato ma non lo è. Il nostro legame si è rafforzato». Certo ci sono stati anche litigi – scherza Francesco – come per esempio quando Ermete esagerava con i condimenti».

I pro e i contro

Convivenza significa condividere una parte della propria vita con un’altra o più persone, partner, amici, parenti. Impari a conoscere e ad apprezzare i pregi che con il tempo possono aumentare così come si accettano i difetti. «Di Ermete ho imparato ad apprezzare la simpatia e il fatto che sappia cucinare davvero bene – dice Francesco – tornare la sera dopo una giornata di lavoro e trovare la cena in tavola fa bene all’umore. L’alternativa sarebbe qualcosa di confezionato e già pronto. Mi sa di triste. Certo nel week-end a volte dorme fino a tardi e per svegliarlo servono le cannonate però non è la fine del mondo».
«Di Francesco apprezzo la sincerità anche se a volte è davvero troppo disordinato e non ci si raccapezza. Però nessuno crea problemi se si ospita qualcuno. Ci organizziamo per venirci incontro». – Scherza Ermete. La parte migliore è fare la spesa insieme quando si organizzano cene. «Se ci sentiamo una famiglia? Bè sì, siamo lontani da casa è vero ma così è più semplice affrontare la vita».

Potrebbe interessarti anche

L'imprenditore e attivista algerino Rachid Nekkaz
Attualità

Algeria, liberato Rachid Nekkaz, l’attivista imprenditore che difende “le donne velate”

23 Gennaio 2023
Penélope Cruz (Ansa)
Lifestyle

Penélope Cruz, Elsa Pataky e Paz Vega: le migliori portavoce di un mondo più sostenibile

28 Gennaio 2023
La campionessa di sci Mikaela Shiffrin (Instagram)
Sport

Mikaela Shiffrin parla del ciclo mestruale, il traduttore capisce tutt’altra cosa. E la gag diventa virale

27 Gennaio 2023

Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
15 maggio: giornata internazionale della famiglia e delle famiglie. Luce! inizia un viaggio nelle #nuovefamiglie della società italiana. Quelle formate non da coppie etero unite  in matrimonio celebrato con rito civile, religioso, concordatario oppure unite di fatto. Le #nuove famiglie si sono formate sulla base di vincoli sentimentali fra persone dello stesso sesso, trans, persone bisessuali. Ma esistono - e sono sempre esistite - famiglie fondate non sull'amore ma su eventuali vincoli parentali, oppure che si formano  per vicinanza fisica, per mutuo soccorso, per necessità. O per "convenienza", come nel caso da cui partiamo di due giovani emigrati a Milano, che si dividono l'appartamento per risparmiare sulle spese e finiscono per condividere molti aspetti - pratici e non solo - dell'esistenza. Ammettendo che "così è più semplice affrontare la vita" e finendo per sentirsi "un po' famiglia".  
Ermete Gabrieli e Francesco Lischi
Ermete Gabrieli e Francesco Lischi, si sono trasferiti a Milano per lavoro e lì si sono conosciuti per caso, grazie ad amicizie in comune. "Un gruppo che è diventato un po’ la nostra famiglia acquisita, trascorriamo insieme anche le festività come Pasqua". Come tanti altri arrivano a Milano per iniziare una nuova vita. C’è chi riesce ad ambientarsi subito e a  farsi degli amici. Chi invece resta schiacciato dalla frenesia milanese e ne rimane travolto, finendo a volte per sentirsi solo. "Non è stato questo il mio caso – racconta Francesco Lischi - sono di Viareggio e per quanto io possa amare la mia città e il mare dopo la laurea a Pisa in ingegneria gestionale ho deciso di partire subito per fare master contiguo alla mia laurea nel Regno Unito. Ci sono rimasto alcuni anni a lavorare come ingegnere gestionale. Oltre che per la lingua e farmi esperienza, l’ho fatto anche per respirare aria nuova, conoscere un contesto cosmopolita di cui sentivo il bisogno. Poi quando sono tornato nel 2016 in Italia ho trovato lavoro a Milano e, a essere sincero, ne sono stato felice perché era l’unica città dove avrei potuto ritrovare un’atmosfera simile a quella in Inghilterra". L’arrivo a Milano non è stato traumatico. "Mi sono subito integrato, tra l’altro ho trovato stanza in un appartamento in piazza Napoli e lì sono rimasto fino a quando poi ho trovato casa con Ermete".

Storie diverse che s'incrociano per caso

"Io venivo da Perugia – dice Ermete Gabrieli, 33 anni,  originario di Avellino - dalla mia città sono quasi fuggito, troppo piccola e provinciale. Mi sono laureato in giurisprudenza a Perugia. Una città che mi ha dato tanti amici, alcuni dei quali che poi ho ritrovato a Milano. Sono stati gli anni più belli perché eravamo tutti studenti, si condivideva tutto, dall’ansia per gli esami ai primi amori e alle avventure di ogni giorno. Poi come tutti i periodi della vita è arrivato il momento di lasciare Perugia.  Così nel 2017 ho avuto l’opportunità di trasferirmi all’improvviso a Milano. Ho iniziato in un negozio di elettronica perché volevo mantenermi da solo senza gravare sui miei. Ammetto che i primi tempi non sono stati facili, soprattutto perché mi sono dovuto trasferire da un giorno all’altro e cercare casa è stata un’impresa, all’inizio mi ha ospitato un’amica, Roberta, che avevo conosciuto a Perugia e che non smetterò mai di ringraziare". D’altronde la vita è fatta di coincidenze e combinazioni. "Ricordo che la casa di Roberta era davvero piccola e tenevo una parte dei miei vestiti in auto per non occupare troppo spazio. Alcune mattine mi sono vestito direttamente in macchina. Anche trovare casa non era facile visto che lavoravo durante il giorno, poi gli affitti sono alti, io ero abituato a quelli di Perugia».

L’incontro e la decisione di vivere insieme

Proprio quell’amica che ha ospitato Ermete conosce anche Francesco. "Lui era da più tempo a Milano e uscendo con il suo gruppo ho iniziato a conoscere piano piano la città. Devo ammettere di essere stato fortunato" aggiunge Ermete. Dopo aver passato un bel po’ di serate insieme decidono di cercare una casa che ospiti entrambi. "Volevo un appartamento che fosse più grande di quello che avevo abitato – dice Francesco - e soprattutto con un soggiorno, una stanza in comune. Un appartamento che fosse un po’ più casa". Per Ermete invece tutta un’ altra storia. "Io l’appartamentino da solo lo avevo trovato, ma la solitudine e il fatto che costasse più di 600 euro al mese mi hanno spinto a cercare un’altra soluzione. Però, prima di cambiare volevo capire con chi poter eventualmente condividere una casa. È sempre un rischio". "Quando me ne ha parlato – continua Francesco - ho pensato subito che non sarebbe stata una cattiva idea, ci siamo messi a cercare senza fretta. Con Ermete c’è stato subito feeling, siamo diventati subito amici nonostante abbiamo due caratteri abbastanza forti e siamo entrambi testardi, però è diventato un amico e quindi mi poteva andare bene". E alla fine quell’appartamento lo hanno trovato.

Il lockdown

Se per molti il periodo di chiusura forzata è stato fonte di problemi, tra litigi, separazioni e divorzi, per altri è stato una salvezza. "Credo che stare da solo mi avrebbe abbattuto tanto. Ci siamo ritrovati ‘bloccati’ per tre mesi anche con la nostra amica Roberta – raccontano -. Ed è stata una fortuna perché con tutto quello che è successo in quei giorni e le notizie di morti e contagi che riempivano tv e internet, ci siamo organizzati per non farci prendere dallo sconforto. Cucinavamo insieme, abbiamo improvvisato nuove ricette. Certo non ci ha fatto bene alla linea però va bene così. Quando non ci andava di vedere film o ci divertivamo a girare video e inventare spettacoli. So che sembra scontato ma non lo è. Il nostro legame si è rafforzato». Certo ci sono stati anche litigi – scherza Francesco – come per esempio quando Ermete esagerava con i condimenti».

I pro e i contro

Convivenza significa condividere una parte della propria vita con un’altra o più persone, partner, amici, parenti. Impari a conoscere e ad apprezzare i pregi che con il tempo possono aumentare così come si accettano i difetti. «Di Ermete ho imparato ad apprezzare la simpatia e il fatto che sappia cucinare davvero bene – dice Francesco - tornare la sera dopo una giornata di lavoro e trovare la cena in tavola fa bene all’umore. L’alternativa sarebbe qualcosa di confezionato e già pronto. Mi sa di triste. Certo nel week-end a volte dorme fino a tardi e per svegliarlo servono le cannonate però non è la fine del mondo». «Di Francesco apprezzo la sincerità anche se a volte è davvero troppo disordinato e non ci si raccapezza. Però nessuno crea problemi se si ospita qualcuno. Ci organizziamo per venirci incontro». – Scherza Ermete. La parte migliore è fare la spesa insieme quando si organizzano cene. «Se ci sentiamo una famiglia? Bè sì, siamo lontani da casa è vero ma così è più semplice affrontare la vita».

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto