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Home » Lifestyle » Volete fare volontariato all’estero? Ecco l’opportunità per i giovani per lavorare e viaggiare fuori dall’Italia

Volete fare volontariato all’estero? Ecco l’opportunità per i giovani per lavorare e viaggiare fuori dall’Italia

InformaGiovani ha realizzato un progetto dedicato a* ragazz* tra i 18 e i 30 anni per svolgere attività lavorative all'estero per periodi di tempo variabili. Si può andare in Indonesia, Islanda, Spagna, Sri Lanka e in altri Paesi. Ecco in cosa consisteranno i lavori e quali sono i (pochi) requisiti

Nicolò Guelfi
5 Maggio 2022
volontariato estero

volontariato estero

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“Viaggiando ci s’accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine, distanze, un pulviscolo informe invade i continenti”, diceva Marco Polo in “Le città invisibili” di Italo Calvino. Il progetto realizzato da InformaGiovani si propone questo: mischiare le culture e le persone, provenienti da continenti, nazioni e città diverse. L’associazione offre attività lavorative all’estero per dei periodi di tempo variabili che permettano ai giovani di fare esperienza nel sociale, con compiti vari e formativi. Per fare questo ha stretto accordi di collaborazione bilaterale per l’invio e l’accoglienza di volontari con oltre 100 organizzazioni in 55 Paesi diversi, sparsi in tutti i continenti.

L’obiettivo di Informagiovani è quello di mischiare le culture e le persone, provenienti da continenti, nazioni e città diverse

Volontariato all’estero: ecco le destinazioni, le date e a chi è rivolto il progetto

L’attività dei campi di volontariato si svolge durante tutto l’anno, ma circa l’85% dei progetti ha luogo tra aprile e settembre. È possibile selezionare i propri progetti preferiti in base a diversi parametri: luogo di destinazione, periodo di riferimento, tipo di lavoro, se si è maschio o femmina, o in base alla propria età. Il progetto dei campi di volontariato è pensato per i giovani di età compresa tra i 18 e 30 anni. Una volta scelta la destinazione desiderata sarà sufficiente compilare un questionario di domanda in inglese o nella lingua del Paese dove si andrà a lavorare. Tra le mete sono presenti Indonesia, Romania, Islanda, Spagna (presso l’Orto Urbano di Barcellona), Indonesia e Sri Lanka.

Il progetto di InformaGiovani è rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Si può andare in Indonesia, Romania, Islanda, Spagna, Indonesia e Sri Lanka e altri Paesi

In che cosa consistono i lavori

In cosa consiste esattamente il progetto? Il campo di volontariato ha una durata di pochi giorni, durante i quali i volontari, provenienti da diversi Paesi, con culture ed esperienze differenti, si incontrano per vivere e collaborare. Un’esperienza che vuole espandere i nostri orizzonti e abbattere le barriere culturali e linguistiche che ci dividono. Durante questo periodo, i volontari si impegnano a sostenere progetti utili alla collettività e alla comunità locale. Tutto questo nasce in sinergia con associazioni ed enti locali del territorio d’elezione. Per quanto riguarda l’attività da svolgere, c’è l’imbarazzo della scelta: si passa dai lavori di ristrutturazione alla tutela ambientale, dalla ricerca archeologica al lavoro con i bambini.

Ma il vero valore dell’esperienza non è tanto il lavoro che si va a svolgere, comunque importantissimo, quanto il contatto con la comunità, che permetterà di vivere e conoscere la realtà locale con uno sguardo unico. I campi di lavoro internazionale abbracciano tantissime tematiche: la promozione della pace, la creazione di stili di vita sostenibili, la tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico, la solidarietà sociale e la cooperazione internazionale.

Dai lavori con i bambini a quelli di ristrutturazione, dalla tutela ambientale alla ricerca archeologica, i lavori che si potranno fare con il progetto di InformaGiovani sono molti

Che cosa serve per partecipare ai campi di volontariato

Per entrare nel progetto non servono molti prerequisiti, solo l’impegno, lo spirito di adattamento, la voglia di stare insieme agli altri e la capacità di condividere un obiettivo, anche con persone che potrebbero essere diverse da noi per lingua e cultura. La partecipazione ai campi di volontariato ha regole diverse, in base al periodo, al Paese e all’organizzazione ospite. Esistono anche delle opzioni per svolgere attività di volontariato in Italia. In quel caso, l’accesso è aperto anche ai minorenni sopra i 16 anni di età.

Per partecipare sarà necessario essere in possesso della tessera soci di InformaGiovani, del costo di 30 euro e con validità di un anno, e versare la quota di partecipazione, per l’ammontare di 70 euro (in alcuni casi sono previste riduzioni), nella quale sarà compreso vitto e alloggio per tutta la durata della permanenza. I campi di volontariato che hanno luogo in America Latina e Medio Oriente sono notoriamente i più difficili per ragioni legate alla povertà diffusa e alla situazione sociopolitica incerta. In quei casi sarà necessario dimostrare di aver già avuto precedenti esperienze di volontariato e fornire una lettera motivazionale al momento della domanda. Il costo dei viaggi di andata e ritorno sono a carico dei volontari.

Esiste poi il caso dei “campi speciali”, ossia quelli con inizio successivo al 1 giugno in cui ci sia richiesta di volontari. In quei casi il costo di partecipazione scende a 30 euro. Un piccolo investimento per un periodo che potrebbe costituire un’esperienza preziosa per tutta la vita.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
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L’attività dei campi di volontariato si svolge durante tutto l’anno, ma circa l’85% dei progetti ha luogo tra aprile e settembre. È possibile selezionare i propri progetti preferiti in base a diversi parametri: luogo di destinazione, periodo di riferimento, tipo di lavoro, se si è maschio o femmina, o in base alla propria età. Il progetto dei campi di volontariato è pensato per i giovani di età compresa tra i 18 e 30 anni. Una volta scelta la destinazione desiderata sarà sufficiente compilare un questionario di domanda in inglese o nella lingua del Paese dove si andrà a lavorare. Tra le mete sono presenti Indonesia, Romania, Islanda, Spagna (presso l’Orto Urbano di Barcellona), Indonesia e Sri Lanka.
Il progetto di InformaGiovani è rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Si può andare in Indonesia, Romania, Islanda, Spagna, Indonesia e Sri Lanka e altri Paesi

In che cosa consistono i lavori

In cosa consiste esattamente il progetto? Il campo di volontariato ha una durata di pochi giorni, durante i quali i volontari, provenienti da diversi Paesi, con culture ed esperienze differenti, si incontrano per vivere e collaborare. Un’esperienza che vuole espandere i nostri orizzonti e abbattere le barriere culturali e linguistiche che ci dividono. Durante questo periodo, i volontari si impegnano a sostenere progetti utili alla collettività e alla comunità locale. Tutto questo nasce in sinergia con associazioni ed enti locali del territorio d’elezione. Per quanto riguarda l’attività da svolgere, c’è l’imbarazzo della scelta: si passa dai lavori di ristrutturazione alla tutela ambientale, dalla ricerca archeologica al lavoro con i bambini. Ma il vero valore dell’esperienza non è tanto il lavoro che si va a svolgere, comunque importantissimo, quanto il contatto con la comunità, che permetterà di vivere e conoscere la realtà locale con uno sguardo unico. I campi di lavoro internazionale abbracciano tantissime tematiche: la promozione della pace, la creazione di stili di vita sostenibili, la tutela dell'ambiente e del patrimonio paesaggistico, la solidarietà sociale e la cooperazione internazionale.
Dai lavori con i bambini a quelli di ristrutturazione, dalla tutela ambientale alla ricerca archeologica, i lavori che si potranno fare con il progetto di InformaGiovani sono molti

Che cosa serve per partecipare ai campi di volontariato

Per entrare nel progetto non servono molti prerequisiti, solo l’impegno, lo spirito di adattamento, la voglia di stare insieme agli altri e la capacità di condividere un obiettivo, anche con persone che potrebbero essere diverse da noi per lingua e cultura. La partecipazione ai campi di volontariato ha regole diverse, in base al periodo, al Paese e all’organizzazione ospite. Esistono anche delle opzioni per svolgere attività di volontariato in Italia. In quel caso, l’accesso è aperto anche ai minorenni sopra i 16 anni di età. Per partecipare sarà necessario essere in possesso della tessera soci di InformaGiovani, del costo di 30 euro e con validità di un anno, e versare la quota di partecipazione, per l’ammontare di 70 euro (in alcuni casi sono previste riduzioni), nella quale sarà compreso vitto e alloggio per tutta la durata della permanenza. I campi di volontariato che hanno luogo in America Latina e Medio Oriente sono notoriamente i più difficili per ragioni legate alla povertà diffusa e alla situazione sociopolitica incerta. In quei casi sarà necessario dimostrare di aver già avuto precedenti esperienze di volontariato e fornire una lettera motivazionale al momento della domanda. Il costo dei viaggi di andata e ritorno sono a carico dei volontari. Esiste poi il caso dei “campi speciali”, ossia quelli con inizio successivo al 1 giugno in cui ci sia richiesta di volontari. In quei casi il costo di partecipazione scende a 30 euro. Un piccolo investimento per un periodo che potrebbe costituire un’esperienza preziosa per tutta la vita.
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