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"Diario da Tokyo" I pipistrelli fanno gol nel buio. Grazie al bomber che vendeva caramelle sul bus

di PIERO CECCATELLI -
4 settembre 2021
argentina

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Hanno preso il soprannome dagli animali che meglio rappresentano la loro condizione: si chiamano infatti murcielagos, pipistrelli. Perché, come i pipistrelli anche loro vivono al buio, un buio senza fine. Ma riescono a vedere lo stesso. E a realizzare il sogno più ambito da milioni di persone: segnare gol. I murcielagos alle Paralimpiadi di Tokyo sono la squadra di calcio a 5 non vedenti dell’Argentina. Se il calcio è la malattia di miliardi di persone, giocarlo con un pallone sonoro, senza vedere campo, porte, compagni, avversari è lo struggente inno a una passione che niente può fermare. Come ogni torneo che si rispetti, quello paralimpico di Tokyo avrà finaliste di gran nome. Brasile e Argentina. Il classico del Sudamerica. Pelé e Maradona, Messi e Neymar. Qui i bomber si chiamano Raimundo Nonato per il Brasile e Maximiliano Espinillo per l’Argentina. Nonato è capocannoniere del torneo, con cinque gol vinse le Paralimpiadi a Londra e in casa, a Rio. Ha coscienza della propria forza e si augura solo che non piova. La pioggia è una piaga supplementare, per chi gioca a calcio senza vedere. L’altro bomber, Espinillo, ha una vita romanzesca. Anzitutto, tifa Ronaldo pur essendo connazionale di Messi. Rimedia (ma solo un po’) portando il 15 che Leo aveva alle Olimpiadi del 2008, vinte dall’Argentina. Prima di darsi al calcio, Maximiliano vendeva cioccolatini e caramelle in strada e "sugli autobus dove mi lasciavano salire". Il pallone lo ha sottratto all’emarginazione. Chissà se anche in Argentina si dice “scartare“, per indicare un dribbling e l’atto di togliere l’involucro a una caramella.