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Home » Paralimpiadi » Paralimpiadi di Tokyo, la Cerimonia di Apertura: bandiere, colori ed emozioni sul tema “We have wings”. Vezzali: “Nel segno dello sport non ci sono differenze”

Paralimpiadi di Tokyo, la Cerimonia di Apertura: bandiere, colori ed emozioni sul tema “We have wings”. Vezzali: “Nel segno dello sport non ci sono differenze”

Giochi di luce, balli, performances e la fiamma olimpica che risplenderà, fino al 5 settembre, nel cielo di Tokyo e di tutto il mondo. Durante la Cerimonia, anche qualche scherzo giocato dall'emozione, come ai portabandiera italiani Bebe Vio e Federico Morlacchi. Ad aprire la sfilata delle delegazioni la squadra dei Rifugiati seguita dalla bandiera dell'Afghanistan

Sofia Francioni
24 Agosto 2021
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Il saluto dell’imperatore, tanta musica, coreografie, fuochi d’artificio e una bandiera, quella italiana che – non senza fatica – Bebe Vio e Federico Morlacchi, i nostri due portabandiera, sono riusciti a innalzare. I Giochi Paralimpici di Tokyo, preceduti dalla Cerimonia d’Apertura che ha presentato l’evento a tutto il mondo, prendono ufficialmente il via.

“È stato bellissimo, super emozionante“, ha detto la schermitrice 24enne dopo aver sfilato. “Con Federico ci siamo divertiti moltissimo: a un certo punto ci si era pure incastrata la bandiera e ci abbiamo messo due ore per riuscire a sventolarla nel modo corretto. Siamo molto, molto onorati e speriamo di aver rappresentato tutti nel migliore dei modi”. Oggi, alle 13 ora italiana, la tradizionale accensione della fiaccola è avvenuta nello stesso stadio di Tokyo che ha ospitato le Cerimonia di Apertura e Chiusura delle Olimpiadi, ovviamente senza la presenza del pubblico sugli spalti.

“Stesso stadio. Stesse emozioni. Nel segno dello sport non ci sono differenze. Ritroviamoci uniti sotto al tricolore che oggi Bebe e Federico hanno portato con fierezza. Forza azzurri! Da domani tutta Italia fa il tifo per voi”, commenta su Twitter la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, Valentina Vezzali. Esclusi gli studenti in tribuna, erano oltre 6.500 le persone presenti alla cerimonia. Secondo i dati diffusi dagli organizzatori dell’evento, atleti e dirigenti erano infatti circa 3.400, 800 i rappresentanti istituzionali e gli stakeholder, e 2.400 i rappresentanti dei media.

La cerimonia

Sul tema di quest’anno – “We have wings” – si sono susseguite le coreografie messe in scena al centro dello stadio da ballerini e performers. Dopodiché l’inno del Giappone, intonato da una cantante ipovedente, ha aperto le danze per la sfilata: la prima delegazione è stata quella della Squadra dei rifugiati, seguita da quella dell’Afghanistan che non ha potuto portare nessun atleta a questi Giochi, ma che ha comunque sventolato nello stadio la propria bandiera. Quattordicesima invece l’Italia, per la prima volta con due portabandiera che guidavano una delegazione azzurra di 115 atleti, tra cui ben 63 donne. A chiudere la sfilata sono stati invece gli atleti giapponesi, che hanno lasciato campo libero ad un altro momento di performance, seguito poi dal discorso di Seiko Hashimoto, la presidente del Comitato Locale Organizzatore: “Il mondo ha affrontato grandi sfide con la pandemia. Ringrazio l’Ipc e tutti coloro che hanno reso possibili questi Giochi, rendendoli sicuri per evitare la diffusione del Covid. Tokyo è la prima città del mondo a ospitare per la seconda volta la Paralimpiade. Cinquantasette anni dopo vogliamo ispirare e cambiare il Giappone, per creare una società libera dalle discriminazioni e dalle barriere sociali”.

Intervento seguito da Andrew Parsons, presidente del Comitato Paralimpico Mondiale, che ha ribadito la volontà di continuare a portare avanti il progetto di inclusione promosso dal suo comitato: “Le Paralimpiadi non sono solo fantastiche da guardare, hanno anche la capacità di trasformare la società come nessun altro evento sportivo su questo pianeta”. L’atto conclusivo, prima di issare la bandiera dei Giochi e accendere il tradizionale braciere olimpico, è stato il saluto dell’Imperatore Naruhito, che ha dato ufficialmente il via a queste Paralimpiadi: “Vorrei augurare il meglio a tutti gli atleti”, ha detto durante la cerimonia.

L’evento planetario per il movimento paralimpico si concluderà il 5 settembre: da assegnare ci sono 540 medaglie in 22 sport e l’Italia porta il numero di atleti più alto di sempre. “È stata un’emozione assurda: essere davanti alla delegazione, portare la bandiera con Bebe ed essere seguito da atleti di questo calibro, dà una carica assurda“, ha commentato il campione di nuoto paralimpico Federico Morlacchi al termine della cerimonia, 2domani sveglia alle 5 e poi in vasca, pronti a dare il via alle danze”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Il saluto dell’imperatore, tanta musica, coreografie, fuochi d’artificio e una bandiera, quella italiana che - non senza fatica - Bebe Vio e Federico Morlacchi, i nostri due portabandiera, sono riusciti a innalzare. I Giochi Paralimpici di Tokyo, preceduti dalla Cerimonia d'Apertura che ha presentato l'evento a tutto il mondo, prendono ufficialmente il via. "È stato bellissimo, super emozionante", ha detto la schermitrice 24enne dopo aver sfilato. "Con Federico ci siamo divertiti moltissimo: a un certo punto ci si era pure incastrata la bandiera e ci abbiamo messo due ore per riuscire a sventolarla nel modo corretto. Siamo molto, molto onorati e speriamo di aver rappresentato tutti nel migliore dei modi". Oggi, alle 13 ora italiana, la tradizionale accensione della fiaccola è avvenuta nello stesso stadio di Tokyo che ha ospitato le Cerimonia di Apertura e Chiusura delle Olimpiadi, ovviamente senza la presenza del pubblico sugli spalti. "Stesso stadio. Stesse emozioni. Nel segno dello sport non ci sono differenze. Ritroviamoci uniti sotto al tricolore che oggi Bebe e Federico hanno portato con fierezza. Forza azzurri! Da domani tutta Italia fa il tifo per voi", commenta su Twitter la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, Valentina Vezzali. Esclusi gli studenti in tribuna, erano oltre 6.500 le persone presenti alla cerimonia. Secondo i dati diffusi dagli organizzatori dell'evento, atleti e dirigenti erano infatti circa 3.400, 800 i rappresentanti istituzionali e gli stakeholder, e 2.400 i rappresentanti dei media.

La cerimonia

Sul tema di quest'anno - "We have wings" - si sono susseguite le coreografie messe in scena al centro dello stadio da ballerini e performers. Dopodiché l'inno del Giappone, intonato da una cantante ipovedente, ha aperto le danze per la sfilata: la prima delegazione è stata quella della Squadra dei rifugiati, seguita da quella dell'Afghanistan che non ha potuto portare nessun atleta a questi Giochi, ma che ha comunque sventolato nello stadio la propria bandiera. Quattordicesima invece l'Italia, per la prima volta con due portabandiera che guidavano una delegazione azzurra di 115 atleti, tra cui ben 63 donne. A chiudere la sfilata sono stati invece gli atleti giapponesi, che hanno lasciato campo libero ad un altro momento di performance, seguito poi dal discorso di Seiko Hashimoto, la presidente del Comitato Locale Organizzatore: "Il mondo ha affrontato grandi sfide con la pandemia. Ringrazio l'Ipc e tutti coloro che hanno reso possibili questi Giochi, rendendoli sicuri per evitare la diffusione del Covid. Tokyo è la prima città del mondo a ospitare per la seconda volta la Paralimpiade. Cinquantasette anni dopo vogliamo ispirare e cambiare il Giappone, per creare una società libera dalle discriminazioni e dalle barriere sociali". Intervento seguito da Andrew Parsons, presidente del Comitato Paralimpico Mondiale, che ha ribadito la volontà di continuare a portare avanti il progetto di inclusione promosso dal suo comitato: "Le Paralimpiadi non sono solo fantastiche da guardare, hanno anche la capacità di trasformare la società come nessun altro evento sportivo su questo pianeta". L'atto conclusivo, prima di issare la bandiera dei Giochi e accendere il tradizionale braciere olimpico, è stato il saluto dell'Imperatore Naruhito, che ha dato ufficialmente il via a queste Paralimpiadi: "Vorrei augurare il meglio a tutti gli atleti", ha detto durante la cerimonia. L'evento planetario per il movimento paralimpico si concluderà il 5 settembre: da assegnare ci sono 540 medaglie in 22 sport e l’Italia porta il numero di atleti più alto di sempre. "È stata un'emozione assurda: essere davanti alla delegazione, portare la bandiera con Bebe ed essere seguito da atleti di questo calibro, dà una carica assurda", ha commentato il campione di nuoto paralimpico Federico Morlacchi al termine della cerimonia, 2domani sveglia alle 5 e poi in vasca, pronti a dare il via alle danze".
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