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Home » Paralimpiadi » Sorpresa triathlon e sicurezza nuoto: medaglie in vasca per Palazzo e Raimondi, sul podio anche Barbaro-Bonin e Yoko Plebani

Sorpresa triathlon e sicurezza nuoto: medaglie in vasca per Palazzo e Raimondi, sul podio anche Barbaro-Bonin e Yoko Plebani

Anna Barbaro, grazie alla guida Charlotte Bonin è seconda nella specialità che vede in gara i non vedenti. Veronica Yoko Plebani splendido bronzo. In piscina la giovane palermitana argento dietro al suo mito Jessica Long, mentre Raimondi, oro giovedì scorso, acciuffa l'oro nel finale

Federico Martini
28 Agosto 2021
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Non solo Bebe Vio, la giornata paralimpica ha portato oltre al suo oro, altre quattro medaglie all’Italia: due d’argento e due di bronzo, in altrettante discipline: la novità triathlon e la “sicurezza” nuoto.   Ecco com’è andato il sabato per gli altri paralimpici.

 

Nuoto: Xenia Palazzo argento nei misti

 

L’azzurra Xenia Francesca Palazzo è giunta seconda nella finale dei 200 misti Sm8 alle Paralimpiadi.   “Sono ventitré anni e quattro mesi che lavoro per realizzare questo sogno e ringraziare chi mi ha sempre aiutata, dalla  mia famiglia alle Fiamme Azzurre” ha detto in lacrime dopo la gara a Raisport l’atleta palermitana che ha appunto ventitrè anni e quattro mesi di età –  “Dopo la rana non ce la facevo più, anche nello stile libero non trovavo bene l’acqua, ma ce l’ho fatta”. Accanto a lei, sul podio, la grandissima Jessica Long,  vincitrice della gara e alla venticinquesima medaglia paralimpica. Terza, la russa Mariia Pavlova. Xenia gareggia per il Verona swimming team.

Per l’Italia è ma 17a medaglia paralimpica a Tokio2020.

 

Chi è Xenia / In piscina già a tre mesi

 

Xenia Palazzo, medaglia d’argento nei 200 misti SM8 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, è nata a Palermo il 29 aprile 1998 ma vive a Verona. Tesserata per l’Asd Verona Swimming Team e per le Fiamme Azzurre, la nuotatrice alla nascita ha avuto una vasta emorragia cerebrale a causa di una Cid (Coagulazione intravasale disseminata). Già a tre mesi la mamma la porta in piscina per fare terapia e “da lì piano piano si è accesa una scintilla”. L’esordio in una gara ufficiale è nel 2012, mentre è a Rio 2016 la sua prima partecipazione a una Paralimpiade, portando a casa l’accesso a due finali con un sesto e ottavo posto nei 200 stile e 100 dorso. Nel 2018 ai Campionati europei di Dublino ha conquistato due titoli europei nei 200 misti e 400 stile e due argenti nei 50 e 100 stile. Ai Mondiali di Londra 2019 ha vinto l’argento nei 400 stile libero. Si è diplomata all’Istituto Marco Polo di Verona, nel tempo libero le piace ascoltare la musica e leggere libri. Se non avesse fatto l’atleta avrebbe fatto la maestra delle elementari o medie. Il momento sportivo più bello? “Quando ho saputo che avrei partecipato ai Giochi di Tokyo insieme a mio fratello Misha”. Serie tv preferite non ne ha: “Mi piace guardare i canali di Discovery o National Geographic”.

 

 

 

Nuoto: bronzo per Stefano Raimondi

Stefano Raimondi ha conquistato il bronzo nei 100 stile libero di nuoto categoria s10 (menomazioni fisiche) alle Paralimpiadi di Tokyo. Giovedì aveva vinto l’oro nei 100 rana Sb9. Quella del 23enne di Verona è la 16/a medaglia a questi Giochi per l’Italia. “Sono molto contento per questo bronzo. Durante la gara riuscivo a vedere dove si trovavano i miei avversari e vedendo il brasiliano davanti ho avuto paura di arrivare quarto come nella prima gara”, ha dichiarato Raimondi al termine della gara. “Certo, un po’ di rammarico c’è perchè per pochi secondi non ho ottenuto l’argento ma va bene cosi, sono contento di questa medaglia”, ha aggiunto.

 

 

 

Triathlon: due splendide medaglie azzurre 

 

 

Un argento e un bronzo, per l’Italia, la prima giornata di gare di triathlon ai Giochi Paralimpici  Tokyo 2020. All’Odaiba Marine Park Veronica Yoko Plebani, Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin  regalano le prime soddisfazioni alla specialità.

Yeronica Yoko Plebani

Il bronzo di Yoko Plebani

 

Il primo podio, in ordine di tempo, arriva grazie alla prova di Veronica Yoko Plebani, bronzo nella PTS2 femminile. La lombarda ha fatto registrare il tempo complessivo di 1:15.55, crono che le è valso il terzo gradino del podio. Meglio di lei hanno fatto le statunitensi Allysa Seely (1:14.03) e Halley Danz (1:14.58). Per l’Italia si tratta della quattordicesima medaglia a questi Giochi, per il movimento del paratriathlon la terza della storia dopo le due ottenute a Rio nel 2016.

“Una medaglia che ha un sapore del tutto particolare dopo questo anno molto difficile – ha dichiarato l’azzurra – ma dietro questa medaglia c’è tanta preparazione. In gara è andato tutto un pò’ alla rovescia ma sono felicissima, non riesco a spiegare le sensazioni che provo in questo momento. Un bronzo che avevo sognano tantissimo, sono felicissima”. Yoko Plebani si è cimentata in varie discipline prima di arrivare al triathlon

 

Charlotte Bonin e Anna Barbaro, argento nel triathlon

Argento per Barbaro e Bonin

 

Subito dopo hanno pensato Anna Barbaro e la sua guida, l’aostana Charlotte Bonin ad arricchire il medagliere. Nella PTVI femminile, le azzurre chiudono in 1:11.11, 3.56 di ritardo dalle vincitrici della gara, le spagnole Susana Rodriguez e Sara Loher (1:07.15). Terzo posto per le francesi Annouck Curzillat e Celine Bousrez (1:11.45).

“Questa medaglia rappresenta il mio riscatto – ha raccontato Anna Barbaro – una soddisfazione ancor più grande perché si tratta della prima medaglia di un’atleta calabrese ai Giochi Paralimpici, La mia Regione ha bisogno di speranze, Il mio cuore è tropo pieno di sentimenti”.

Tante le dediche per questo risultato, dalla sua famiglia al suo fidanzato, dal cane che è sempre con lei ma anche il suo paese in provincia di Reggio Calabria.

 

Scherma: Matteo Betti al quarto posto

 

Matteo Betti, senese di 35 anni, è stato sconfitto per 15 a 11 nella finale per il terzo posto del fioretto dal russo Nikita Nagaev, numero 6 al mondo, nella finale per la medaglia di bronzo di fioretto individuale categoria A ai Giochi paralimpici di Tokyo 2020.

 

Canottaggio: due armi azzurri in  finale

Gli azzurri del canottaggio hanno raggiunto le finali nel doppio PR2Mix e nel quattro con PR3Mix. Valentina Vezzali, sottosegretario allo sport si è congratulata al telefono con il capo allenatore Giovanni Santaniello per il risultato raggiunto  dalle due barche e ha auspicato di raggiungere il podio. Vezzali
ha chiesto a Santaniello di portare alle atlete e agli atleti i suoi complimenti, ed ha aggiunto: “Li voglio ringraziare per come stanno rappresentando l’Italia e li aspetto tutti a Roma. Forza ragazze e
ragazzi!”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia

Non solo Bebe Vio, la giornata paralimpica ha portato oltre al suo oro, altre quattro medaglie all'Italia: due d'argento e due di bronzo, in altrettante discipline: la novità triathlon e la "sicurezza" nuoto.   Ecco com'è andato il sabato per gli altri paralimpici.

 

Nuoto: Xenia Palazzo argento nei misti

  L'azzurra Xenia Francesca Palazzo è giunta seconda nella finale dei 200 misti Sm8 alle Paralimpiadi.   "Sono ventitré anni e quattro mesi che lavoro per realizzare questo sogno e ringraziare chi mi ha sempre aiutata, dalla  mia famiglia alle Fiamme Azzurre" ha detto in lacrime dopo la gara a Raisport l'atleta palermitana che ha appunto ventitrè anni e quattro mesi di età -  "Dopo la rana non ce la facevo più, anche nello stile libero non trovavo bene l'acqua, ma ce l'ho fatta". Accanto a lei, sul podio, la grandissima Jessica Long,  vincitrice della gara e alla venticinquesima medaglia paralimpica. Terza, la russa Mariia Pavlova. Xenia gareggia per il Verona swimming team. Per l'Italia è ma 17a medaglia paralimpica a Tokio2020.  

Chi è Xenia / In piscina già a tre mesi

  Xenia Palazzo, medaglia d’argento nei 200 misti SM8 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, è nata a Palermo il 29 aprile 1998 ma vive a Verona. Tesserata per l’Asd Verona Swimming Team e per le Fiamme Azzurre, la nuotatrice alla nascita ha avuto una vasta emorragia cerebrale a causa di una Cid (Coagulazione intravasale disseminata). Già a tre mesi la mamma la porta in piscina per fare terapia e “da lì piano piano si è accesa una scintilla”. L’esordio in una gara ufficiale è nel 2012, mentre è a Rio 2016 la sua prima partecipazione a una Paralimpiade, portando a casa l’accesso a due finali con un sesto e ottavo posto nei 200 stile e 100 dorso. Nel 2018 ai Campionati europei di Dublino ha conquistato due titoli europei nei 200 misti e 400 stile e due argenti nei 50 e 100 stile. Ai Mondiali di Londra 2019 ha vinto l’argento nei 400 stile libero. Si è diplomata all’Istituto Marco Polo di Verona, nel tempo libero le piace ascoltare la musica e leggere libri. Se non avesse fatto l’atleta avrebbe fatto la maestra delle elementari o medie. Il momento sportivo più bello? “Quando ho saputo che avrei partecipato ai Giochi di Tokyo insieme a mio fratello Misha”. Serie tv preferite non ne ha: “Mi piace guardare i canali di Discovery o National Geographic”.      

Nuoto: bronzo per Stefano Raimondi

Stefano Raimondi ha conquistato il bronzo nei 100 stile libero di nuoto categoria s10 (menomazioni fisiche) alle Paralimpiadi di Tokyo. Giovedì aveva vinto l’oro nei 100 rana Sb9. Quella del 23enne di Verona è la 16/a medaglia a questi Giochi per l’Italia. “Sono molto contento per questo bronzo. Durante la gara riuscivo a vedere dove si trovavano i miei avversari e vedendo il brasiliano davanti ho avuto paura di arrivare quarto come nella prima gara”, ha dichiarato Raimondi al termine della gara. “Certo, un po’ di rammarico c’è perchè per pochi secondi non ho ottenuto l’argento ma va bene cosi, sono contento di questa medaglia”, ha aggiunto.      

Triathlon: due splendide medaglie azzurre 

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Yeronica Yoko Plebani

Il bronzo di Yoko Plebani

  Il primo podio, in ordine di tempo, arriva grazie alla prova di Veronica Yoko Plebani, bronzo nella PTS2 femminile. La lombarda ha fatto registrare il tempo complessivo di 1:15.55, crono che le è valso il terzo gradino del podio. Meglio di lei hanno fatto le statunitensi Allysa Seely (1:14.03) e Halley Danz (1:14.58). Per l'Italia si tratta della quattordicesima medaglia a questi Giochi, per il movimento del paratriathlon la terza della storia dopo le due ottenute a Rio nel 2016. "Una medaglia che ha un sapore del tutto particolare dopo questo anno molto difficile - ha dichiarato l'azzurra - ma dietro questa medaglia c'è tanta preparazione. In gara è andato tutto un pò' alla rovescia ma sono felicissima, non riesco a spiegare le sensazioni che provo in questo momento. Un bronzo che avevo sognano tantissimo, sono felicissima". Yoko Plebani si è cimentata in varie discipline prima di arrivare al triathlon  
Charlotte Bonin e Anna Barbaro, argento nel triathlon

Argento per Barbaro e Bonin

  Subito dopo hanno pensato Anna Barbaro e la sua guida, l'aostana Charlotte Bonin ad arricchire il medagliere. Nella PTVI femminile, le azzurre chiudono in 1:11.11, 3.56 di ritardo dalle vincitrici della gara, le spagnole Susana Rodriguez e Sara Loher (1:07.15). Terzo posto per le francesi Annouck Curzillat e Celine Bousrez (1:11.45). "Questa medaglia rappresenta il mio riscatto - ha raccontato Anna Barbaro - una soddisfazione ancor più grande perché si tratta della prima medaglia di un'atleta calabrese ai Giochi Paralimpici, La mia Regione ha bisogno di speranze, Il mio cuore è tropo pieno di sentimenti". Tante le dediche per questo risultato, dalla sua famiglia al suo fidanzato, dal cane che è sempre con lei ma anche il suo paese in provincia di Reggio Calabria.  

Scherma: Matteo Betti al quarto posto

  Matteo Betti, senese di 35 anni, è stato sconfitto per 15 a 11 nella finale per il terzo posto del fioretto dal russo Nikita Nagaev, numero 6 al mondo, nella finale per la medaglia di bronzo di fioretto individuale categoria A ai Giochi paralimpici di Tokyo 2020.  

Canottaggio: due armi azzurri in  finale

Gli azzurri del canottaggio hanno raggiunto le finali nel doppio PR2Mix e nel quattro con PR3Mix. Valentina Vezzali, sottosegretario allo sport si è congratulata al telefono con il capo allenatore Giovanni Santaniello per il risultato raggiunto  dalle due barche e ha auspicato di raggiungere il podio. Vezzali ha chiesto a Santaniello di portare alle atlete e agli atleti i suoi complimenti, ed ha aggiunto: "Li voglio ringraziare per come stanno rappresentando l'Italia e li aspetto tutti a Roma. Forza ragazze e ragazzi!".
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