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Home » Politica » Aprire alle candidature elettorali non binarie: il pungolo Lgbtq+ dalla Sicilia a Roma

Aprire alle candidature elettorali non binarie: il pungolo Lgbtq+ dalla Sicilia a Roma

Nel piccolo comune di Furci Siculo (Me) il consigliere di minoranza Paolo Mascena ha proposto un emendamento al "Regolamento per il funzionamento dei Comitati di quartiere"

Domenico Guarino
27 Marzo 2022
Non binarismo

Non binarismo

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Un emendamento per consentire all’elettore che vuole esprimere due preferenze – e deve indicarne una di genere diverso dalla prima – di poter scegliere in alternativa anche “una candidatura che prevede il non binarismo di genere, pena la nullità della seconda preferenza”. Accade a Furci Siculo, comune di 3200 abitanti che fa parte della città metropolitana di Messina.

Il consigliere di minoranza che ha proposto l’emendamento Paolo Mascena

A presentare la proposta è stato il consigliere di minoranza Paolo Mascena, con l’obiettivo di  modificare il Regolamento per il funzionamento dei Comitati di quartiere, organismi non ancora costituiti, allo scopo di prevedere l’eventuale candidatura anche di chi non si riconosce né nel genere femminile né in quello maschile. Alla fine, dopo un’ampia discussione, l’emendamento non è stato dichiarato ammissibile, in quanto in Italia non vi è una legge che preveda per le candidature un genere diverso da quello maschile o femminile e dunque si rischierebbe di invalidare le elezioni dei Comitati di quartiere.

“Chiunque deve godere degli stessi diritti”

Si tratta comunque di un fatto molto significativo, che segna un deciso passo avanti in materia di diritti civili, a partire da una piccola comunità. Un’idea così innovativa da anticipare perfino il legislatore nazionale. Il non binarismo, ricordiamo, è un termine “ombrello” che si riferisce allo spettro dell’identità di genere e descrive situazioni in cui una persona non si riconosce (o non soltanto) in uno dei due poli, maschile-femminile.

La proposta era quella di introdurre il non binarismo tra le preferenze tra le candidature elettorali

“L’idea nasce dalla necessità di avere gli stessi diritti per qualsiasi membro della società, indipendentemente dal proprio genere o non genere sessuale – spiega Paolo Mascena –. Chiunque dovrebbe avere la possibilità di candidarsi, ma ancora oggi molti diritti sono negati dal punto di vista Lgbtqia+ ed essere stato portavoce della questione per la prima volta non solo nel nostro comune, ma probabilmente anche nella regione, mi fa carico di una responsabilità enorme. Non appena vi sarà una normativa adeguata al caso, l’emendamento verrà riproposto da me o da chiunque altro sarà al mio posto: l’importante non è chi porta avanti le idee, ma che queste possano diventare un elemento concreto per la comunità e spero se ne discuta anche negli altri comuni”.

Dalla Sicilia a Roma

“Poterne discuterne in aula consiliare – aggiunge Mascena – è stato un grande traguardo in vista di un obbiettivo molto più grande da raggiungere. Questo è solo l’inizio e spero che non solo i colleghi del mio comune discutano di diritti civili ma anche quelli delle amministrazioni dei vari comuni limitrofi e non. Sarebbe un grande senso di civiltà, democrazia ed innovazione”. D’accordo anche il presidente del consiglio comunale, Carmelo  Maccarrone: “È stato un successo già discuterne e vedere tutti d’accordo – dice –  bocciarlo sarebbe stato sbagliato e attendiamo di trovare una formula adeguata”. Insomma, sarà per la prossima volta, in attesa della legge nazionale, ma la strada è ormai tracciata. E dalla Sicilia arriva dritta a Roma.

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  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Un emendamento per consentire all’elettore che vuole esprimere due preferenze – e deve indicarne una di genere diverso dalla prima – di poter scegliere in alternativa anche “una candidatura che prevede il non binarismo di genere, pena la nullità della seconda preferenza”. Accade a Furci Siculo, comune di 3200 abitanti che fa parte della città metropolitana di Messina.
Il consigliere di minoranza che ha proposto l'emendamento Paolo Mascena
A presentare la proposta è stato il consigliere di minoranza Paolo Mascena, con l’obiettivo di  modificare il Regolamento per il funzionamento dei Comitati di quartiere, organismi non ancora costituiti, allo scopo di prevedere l’eventuale candidatura anche di chi non si riconosce né nel genere femminile né in quello maschile. Alla fine, dopo un’ampia discussione, l’emendamento non è stato dichiarato ammissibile, in quanto in Italia non vi è una legge che preveda per le candidature un genere diverso da quello maschile o femminile e dunque si rischierebbe di invalidare le elezioni dei Comitati di quartiere.

"Chiunque deve godere degli stessi diritti"

Si tratta comunque di un fatto molto significativo, che segna un deciso passo avanti in materia di diritti civili, a partire da una piccola comunità. Un’idea così innovativa da anticipare perfino il legislatore nazionale. Il non binarismo, ricordiamo, è un termine “ombrello” che si riferisce allo spettro dell’identità di genere e descrive situazioni in cui una persona non si riconosce (o non soltanto) in uno dei due poli, maschile-femminile.
La proposta era quella di introdurre il non binarismo tra le preferenze tra le candidature elettorali
"L’idea nasce dalla necessità di avere gli stessi diritti per qualsiasi membro della società, indipendentemente dal proprio genere o non genere sessuale – spiega Paolo Mascena –. Chiunque dovrebbe avere la possibilità di candidarsi, ma ancora oggi molti diritti sono negati dal punto di vista Lgbtqia+ ed essere stato portavoce della questione per la prima volta non solo nel nostro comune, ma probabilmente anche nella regione, mi fa carico di una responsabilità enorme. Non appena vi sarà una normativa adeguata al caso, l’emendamento verrà riproposto da me o da chiunque altro sarà al mio posto: l’importante non è chi porta avanti le idee, ma che queste possano diventare un elemento concreto per la comunità e spero se ne discuta anche negli altri comuni".

Dalla Sicilia a Roma

"Poterne discuterne in aula consiliare – aggiunge Mascena – è stato un grande traguardo in vista di un obbiettivo molto più grande da raggiungere. Questo è solo l’inizio e spero che non solo i colleghi del mio comune discutano di diritti civili ma anche quelli delle amministrazioni dei vari comuni limitrofi e non. Sarebbe un grande senso di civiltà, democrazia ed innovazione”. D’accordo anche il presidente del consiglio comunale, Carmelo  Maccarrone: “È stato un successo già discuterne e vedere tutti d’accordo – dice –  bocciarlo sarebbe stato sbagliato e attendiamo di trovare una formula adeguata”. Insomma, sarà per la prossima volta, in attesa della legge nazionale, ma la strada è ormai tracciata. E dalla Sicilia arriva dritta a Roma.
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