Dopo la Lombardia, anche la Toscana muove i primi passi per rendere la sessualità un diritto di tutti. Anche dei disabili. La Commissione politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali ha approvato all'unanimità una risoluzione, che adesso approderà in Consiglio Comunale sugli operatori Oeas: "Abbiamo tenuto conto del fatto che in vari paesi europei esiste ed è riconosciuta dalle istituzioni la figura dell’assistente sessuale o LoveGiver, il quale – spiega la presidente della Commissione Mimma Dardano – è un operatore professionale che si occupa dell’assistenza all’emotività, all’affettività e alla corporeità (O.E.A.S.) delle persone con disabilità. Lo scopo non è arrivare ad avere rapporti sessuali, ma realizzare un percorso di educazione all’affettività e alla conoscenza del proprio corpo. Un percorso – prosegue la presidente Dardano – che porterebbe a sensibilizzare il pregiudizio dell’opinione pubblica su questo tema". Al momento in Italia il compito di guidare le persone con disabilità alla scoperta dell’Eros è lasciato in mano a un comitato fondato da privati cittadini: il Lovegiver (qui il nostro approfondimento), unica onlus che organizza corsi per Oeas e che in 8 anni ha assistito 4.680 persone. Operatori, formati dal comitato in via gratuita, che in Olanda si chiamano assistenti sessuali e che sono riconosciuti dal servizio sanitario nazionale, rientrando nel welfare dei cittadini. Mentre in Italia la figura dell’assistente sessuale non è riconosciuta, perché non è prevista dalla legge. Nel cimitero dei Disegni legge, giace dal 2014 il Ddl 1442 "Disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità", volto a venire incontro a quelle persone in condizioni di disabilità che non possono intrattenere autonomamente rapporti interpersonali completi da un punto di vista affettivo, emotivo e sessuale. Ma qualcosa sembra muoversi. La risoluzione, approvata dalla Commissione fiorentina, approderà presto in Consiglio comunale, dove il sindaco Dario Nardella se ne farà promotore affinché la Regione Toscana riconosca la figura dell'operatore.
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