Non è bastata l’uscita di Renato
Brunetta e Mariastella
Gelmini da Forza Italia in seguito alla (mancata) votazione di fiducia al
governo Draghi. Ad aumentare il carico ci ha pensato
Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi, che ha puntato sul
body shaming postando su un suo profilo social la nota canzone di Fabrizio De Andrè 'Un Giudice', che descrive un magistrato carogna a causa della
bassa statura.
Renato Brunetta ha lasciato Forza Italia
"Così consentirai di sdoganare questa violenza"
"Mi dicono
tappo o nano e
ho sofferto e continuo a soffrire per questo. Ma per fortuna ho le spalle larghe perché ho fatto molte cose, il prof universitario il parlamentare anche europeo, sono stato ministro due volte, ho fatto molte esperienze. Di questo sono responsabile, ma non della mia statura", risponde così il ministro rivolgendosi direttamente a Marta Fascina. "Ma essere violentato, Marta, non tanto per me che ho le spalle larghe, anche se ci soffro ancora, ma per tutti quei
bambini e quelle bambine che non hanno la fortuna di essere alti e belli e che possono avere in me un esempio, quanto meno di dire 'Guardate Brunetta, nano com'è, eppure...'. Ecco, voglio sdoganare questo termine su di me, anche se mi ha fatto soffrire:
nano. Vai avanti così tu, Marta, perché consentirai di
sdoganare anche questa violenza. Parlarne vuol dire elaborare questo termine, non mi era mai riuscito di parlarne questo in pubblico, ma adesso ne parlo", commenta Brunetta. Sono in tanti a manifestargli
piena solidarietà politicamente trasversale. Tra di essi
Giovanni Toti, presidente della Liguria e di Italia Centro, definendolo “un
gigante”, e Michele Anzaldi di Italia Viva.
E' finita l'alleanza tra Brunetta e Berlusconi
La rottura con Berlusconi
Brunetta, una volta archiviata la questione Fascina, è tornato sulle motivazione tutte politiche della
rottura. “Ventotto anni sono tanti ma con lui si è rotto qualcosa. Come gli amori: quando si rompe qualcosa,
è finita. Voglio bene a Berlusconi, continuerò a volergliene. Però quando c’è una rottura si parla delle ragioni della rottura. Ma subire
invettive personali, anche feroci, da lui e dal suo ambiente… Una quando ha detto di noi che siamo andati via ‘che riposino in pace’. Io gli ho augurato lunga vita, perché sinceramente gli voglio bene”, ha concluso il politico. Fra i personaggi pubblici che hanno confidato di essere stati discriminati per la loro altezza, Luce! ha raccolto e raccontato la testimonianza di
Riccardo Cocciante.