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Home » Politica » La California lancia la sfida pro-aborto ai repubblicani. Scattano divieti in Indiana e West Virginia

La California lancia la sfida pro-aborto ai repubblicani. Scattano divieti in Indiana e West Virginia

Il governatore Newsom ha finanziato l'affissione di tutta una serie di cartelloni pubblicitari che attaccano la politica restrittiva sull'ivg e promuovono il Golden State come rifugio sicuro per le donne

Marianna Grazi
17 Settembre 2022
aborto california
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La Corte Suprema abolisce il diritto federale e la California ribatte lanciando una campagna pro-aborto. A quasi tre mesi di distanza dalla sentenza dei nove giudici che hanno rovesciato la Roe v. Wade, il governatore del Golden State, Gavin Newsom ha portato la lotta in favore dell’interruzione volontaria di gravidanza oltre i confini statali, acquistando cartelloni pubblicitari in alcuni Stati repubblicani e suscitando l’ira delle sue controparti.

Gavin Newsom
Gavin Newsom, governatore della California, lancia la sfida ai repubblicani sull’aborto

Newsom, uno degli astri nascenti del partito democratico e tra i papabili per una candidatura alle prossime presidenziali del 2024, secondo quanto riportato da Politico, ha utilizzato i fondi per la sua rielezione per affittare uno spazio e promuovere la California come rifugio sicuro per le donne che non possono abortire nei loro Stati, dopo il ribaltamento della storica sentenza del 1973 da parte della Corte Suprema e l’inasprirsi delle leggi nazionali in materia.

La campagna pro-aborto di Newsom

Nei cartelloni pubblicitari, proprio come quelli usati dai pro-life, si usano immagini abbastanza forti con attacchi espliciti agli Stati a guida repubblicana. In uno si vede una donna in manette e la scritta “Il Texas non possiede il tuo corpo“, in riferimento alla decisione di ripristinare, nel Lone Star State, una legge del 1925 che vieta l’aborto e punisce severamente chi lo pratica. Nella campagna di Newsom si parla anche di un nuovo sito in cui le donne che si devono recare fuori Stato per accedere alla procedura possano trovare informazioni utili in merito all’intervento per interrompere la gravidanza. È questo infatti uno dei punti critici emersi in questi mesi: la difficoltà di trovare una clinica in cui recarsi per l’igv, dove sia legale, e i costi eventuali di viaggio e di soggiorno, insostenibili per milioni di donne.  “L’idea che questi politici repubblicani stiano cercando di ‘proteggere la vita’ è una farsa totale“, ha accusato il governatore in una nota.

Non è la prima volta quest’anno che Newsom attacca i governatori repubblicani “a casa loro”. Il 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza, ha inviato tramite Fox News Florida un messaggio in cui criticava il governatore della Florida Ron DeSantis. Un mese fa, invece, ha acquistato pagine su tre giornali del Texas in cui si criticava il collega/rivale Greg Abbott per non aver inasprito le leggi sulle armi dopo la strage nella scuola elementare di Uvalde.

Le nuove restrizioni

Manifestazione per il diritto di aborto
Manifestazione pro aborto

Nel frattempo, però, continuano ad essere approvate nuove leggi, e dunque nuove restrizioni – nella migliore delle ipotesi – e divieti – nella peggiore – alla procedura. Il governatore repubblicano del West Virginia, Jim Justice, ha firmato venerdì la legge che bandisce l’aborto in tutte le fasi della gravidanza, facendo del Mountain State il secondo stato Usa a far entrare in vigore un provvedimento del genere dopo che la Corte Suprema Usa ha cancellato la Roe v. Wade. La misura prevede esenzioni solo per emergenze mediche, per vittime di stupro e incesto sino all’ottava settimana di gravidanza per le donne adulte e sino a 14 settimane per le minorenni. Le vittime devono denunciare le aggressioni alle forze dell’ordine entro 48 ore.

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  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
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Gavin Newsom
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