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Meglio legale! Passi in avanti alla Camera per la legalizzazione della cannabis

Arriva in Aula la pdl Magi-Licatini sulla liberalizzazione (parziale), ma è solo il primo step. Resta l’ostruzionismo della destra e poi il Senato

di ETTORE MARIA COLOMBO -
28 giugno 2022
Depenalizzazione cannabis

Depenalizzazione cannabis

Finalmente c’è una data: il 29 giugno in Aula

Finalmente c’è una data: la legge sulla coltivazione domestica, che renderebbe legale l’autoproduzione di cannabis, arriva in Parlamento il 24 giugno per essere discussa alla Camera dei Deputati. E anche se, l'esame nell'Aula della Camera delle pdl sullo Ius scholae (di cui abbiamo già parlato in un altro articolo) e sulla cannabis slitterà di qualche giorno, cioè al 29 giugno, come ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio in seguito ad una richiesta in tal senso della commissione Affari costituzionali, dove i provvedimenti sono in corso d'esame, si tratta – proprio come per lo ius scholae – di un passaggio fondamentale per la legge che “esce” dalla Commissione Giustizia, dopo oltre due anni da quando era stata proposta, per affrontare il cammino parlamentare e diventare una legge vera e propria. La battaglia parlamentare si è svolta, finora, solo dentro l’aula della commissione Giustizia, presieduta dal pentastellato Mario Perantoni, e ha raggiunto il suo climax la settimana che è appena finita, a colpi di votazioni (e di polemiche) sugli emendamenti della legge meglio conosciuta, dentro il Palazzo, come pdl Magi-Licatini, dai nomi dei due proponenti (Riccardo Magi, deputato e presidente di +Europa, e Caterina Licatini, ex M5s, ora passata nelle fila dei 'dimaiani', cioè nel gruppo Insieme per il futuro).

Un percorso accidentato e l’ostruzionismo della destra

promotori pdl cannabis

I promotori della pdl per legalizzare la coltivazione domestica della cannabis

Il cuore della proposta, come si diceva, è arrivato, per ora, solo in commissione Giustizia della Camera, con il ‘sì’ alla coltivazione di poche piantine per uso personale e pene detentive più basse - che potrebbero significare niente carcere - per lo spaccio di lieve entità di cannabis. Il primo sì al testo "Magi-Licantini" è anche un ‘sì’, a una pdl che propone un approccio radicalmente diverso al tema delle droghe leggere. La proposta "depenalizza la coltivazione domestica di quattro piantine di cannabis: un modo per sostenere chi ne fa un uso terapeutico e per togliere terreno allo spaccio" dice soddisfatto il presidente della Commissione Giustizia e relatore del testo, Mario Perantoni (M5s). Ora però dovrà superare il vaglio dell'Aula e il leader della Lega, Matteo Salvini già mette le mani avanti: "Con tutti i problemi che hanno gli italiani, ci sono parlamentari che pensano alle canne...Ma basta!". Poi è arrivato il voto sul mandato al relatore e, quindi, la calendarizzazione per l’aula per il 29. Il percorso di questa proposta di legge è stato, però, finora, molto accidentato: ci sono voluti due anni e mezzo per entrare nel vivo della discussione. "Eravamo alla fine del 2019 quando ho depositato la prima proposta di legge – incalza Riccardo Magi, presidente di Più Europa e primo firmatario –. Il termine delle votazioni in commissione Giustizia è un fatto positivo, ora si arrivi rapidamente al dibattito e al voto in Aula". Il tema da sempre divide le forze politiche e, infatti, Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno proposto e votato emendamenti soppressivi sui punti nevralgici del provvedimento, che però non sono passati, bocciati da un asse che ha visto, in commissione, compatto tutto l’ex centrosinistra o asse giallorosso (Pd-M5s-LeU, ma anche Iv). "Siamo contrari a questo testo – ha detto il capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia Pierantonio Zanettin – perché siamo contrari al messaggio che si darebbe ai giovani". Perantoni, invece, si è detto fiducioso sull'esito: "Grazie al contributo costruttivo di tutti i colleghi abbiamo scritto un testo molto equilibrato e concreto che va incontro alle istanze di larghissima parte della società senza compromettere l'esigenza di rigore nel contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti".

Cosa prevede la pdl Magi-Licatini

Il cuore della proposta di legge è la coltivazione domestica, ma sono previste anche pene detentive più basse per lo spaccio di lieve entità di cannabis (dagli attuali 4 anni a due anni e due mesi); mentre non potrà essere mai considerato fatto di lieve entità la cessione di sostanze stupefacenti a minori da parte di persone di maggiore età. È stata anche prevista una giornata nazionale sui danni derivanti dall'alcolismo, dal tabagismo, dall'uso delle sostanze stupefacenti o psicotrope per fare informazione nelle scuole. Magi e Licatini, i due proponenti, sono soddisfatti perché, almeno in Commissione, l’ostruzionismo del centrodestra è stato battuto, molti dei loro emendamenti, per lo più solo ostruzionistici, sono decaduti, e confidano che, rispettando i tempi e il calendario dell’Aula, entro luglio si possa arrivare all’approvazione finale del testo sulla cannabis. Ma, dentro l’Aula, l’ostruzionismo di Lega-FdI e anche di Forza Italia (che, invece, sullo ius scholae ha votato, finora, almeno in commissione, a favore della legge sulla cittadinanza ai bambini, figli di immigrati, che compiono un ciclo di studi) sarà altrettanto duro. Senza dire del fatto che, quando e se la legge sulla cannabis sarà approvata dalla Camera, dovrà poi passare al Senato, dove proposte come quelle sui diritti civili (ddl Zan) o sull’eutanasia sono arrivate, ma o sono state bocciate (lo Zan) o sono ferme da mesi, con i relatori che non riescono a portarle avanti. Quindi, è inutile illudersi troppo, almeno per ora.

La manifestazione pubblica di ‘Meglio legale!’

Riccardo Magi Meglio Legale

Riccardo Magi per "Meglio Legale"

Per portare avanti il dibattito su un tema così sensibile, Meglio Legale, Associazione Luca Coscioni e Forum Droghe, hanno organizzato lo scorso 23 giugno a Roma un grande evento pubblico dedicato a cannabis e legalizzazione. “È il momento che le istituzioni traducano quella che è una popolare richiesta di buon senso” ha detto Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale sottolineando che “Si tratta di recepire quello che le sezioni unite della Cassazione hanno detto da tempo e cioè che coltivare per il proprio uso personale non può essere equiparato a un reato. Per non far passare in sordina questo importante appuntamento, che aprirebbe degli scenari futuri interessanti per una nuova proposta referendaria, abbiamo chiamato a raccolta tutte le realtà che hanno promosso il referendum per una giornata di approfondimento, confronti, dibattiti, ma anche di divertimento, con oltre 80 ospiti e l’obiettivo di richiamare il Parlamento alle proprie responsabilità”.

La polemica con la scelta della Consulta

Forte la polemica degli organizzatori di “Un giorno legale!” con la dichiarazione di inammissibilità della Corte costituzionale rispetto al referendum sulla cannabis, che non è passato: “Abbiamo scoperto l’ennesima verità italiana: un referendum chiesto da più di 600mila cittadini non è ammissibile, mentre è ammissibile che la cannabis resti nelle mani delle mafie e che il Parlamento italiano non abbia il coraggio di affrontare una questione fondamentale per tutto il Paese. E due domeniche fa la mancanza dei referendum cannabis ed eutanasia legale, gli unici richiesti dai cittadini con centinaia di migliaia di firme, è stata sentita da una buona parte del Paese, tant’è vero che il quorum non c’è stato”. Sempre Magi ha spiegato che “l’arrivo in aula della proposta di legge a mia prima firma sulla coltivazione domestica per uso personale, riduzione delle pene per i reati di lieve entità e l’eliminazione delle sanzioni amministrative per la detenzione di cannabis per l’uso personale, ovviamente non è la legalizzazione completa che noi vorremmo, però è sicuramente un fatto importante che nel Parlamento si parli di cannabis e in un momento significativo della vita istituzionale, dopo la bocciatura dei referendum”. “Le proposte in Parlamento sono molto timide – ha invece detto Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – ma sono meglio di niente. Speriamo che almeno abbiano il coraggio di fare questo piccolo, timido, passo”.

L’evento ‘Un giorno legale’ dedicato a Walter

Debenedetto

Il murale dedicato a Walter De Benedetto, paziente simbolo della lotta della legalizzazione della cannabis, è stato inaugurato il 23 giugno a Roma

All’evento hanno preso parte oltre ottanta ospiti: dal professor Enzo Ciconte, docente esperto di criminalità organizzata a Nicola Lagioia, direttore del Salone Internazionale del Libro, dallo scienziato Marco Martinelli al sociologo Luigi Manconi, fino ad arrivare a diversi parlamentari come Riccardo Magi di +Europa, Michele Sodano del gruppo Misto, Matteo Orfini e Walter Verini del Partito democratico e Caterina Licatini di Insieme per il futuro e Eugenio Saitta del Movimento 5 stelle. All’inizio dell’evento è stato inaugurato un murale dedicato a Walter De Benedetto, paziente simbolo della lotta per la legalizzazione della Cannabis, venuto a mancare il 9 maggio scorso.