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Home » Politica » Chi vota alla Camera è capace anche per il Senato. Ma il Rosatellum non cambia

Chi vota alla Camera è capace anche per il Senato. Ma il Rosatellum non cambia

Con la riforma costituzionale anche i neo 18enni potranno votare per il Senato, non solo per la Camera. Ma la legge elettorale rimane ferma al passato

Ettore Maria Colombo
3 Settembre 2022
Camera dei Deputati

Camera dei Deputati

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Se la legge elettorale è rimasta quella con cui si è votato nel 2018, il Rosatellum, in vista della prossima chiamata alle urne – anticipata dal 2023 al 25 settembre 2022 per la crisi del governo Draghi – per garantire maggiore governabilità il legislatore ha deciso di estendere il voto alla fascia di popolazione dai diciottenni ai venticinquenni, facendo proprio almeno in parte il principio secondo cui chi è capace di fare le proprie scelte politiche per la Camera dei Deputati lo è anche per il Senato. Rimane, invece, intonso, e andrebbe invece ripresa, per il futuro e da garantire, la restante parte del diritto e cioè il principio democratico secondo cui chi può eleggere può esso stesso essere anche eletto, almeno dai 25 anni in su. Ma, appunto, questo sarà materia per la prossima legislatura.

rosatellum
Come funziona la legge elettorale in vigore, il Rosatellum

Voto al Senato, l’opportunità per i diciottenni

Alla ricerca della governabilità, dunque, la classe politica si è diretta verso la parificazione delle funzioni di entrambe le Camere, agendo anche sul numero dei parlamentari: 400 per Montecitorio e 200 per Palazzo Madama (l’uno il doppio dell’altro). Non è, però, riuscita ad agire sulla legge elettorale. Il Rosatellum resta quello, l’elemento che potrà creare le maggiori difformità nella rappresentanza. Ma data la – prevista – alta astensione, si genera una opportunità in più per il dinamismo del voto giovanile alle elezioni 2022.

Col Rosatellum, i giovani saranno differenti?

Il Rosatellum, infatti, offre vari elementi di potenziali difformità nei risultati, specie nella parte proporzionale per il Senato. Dato che i conteggi per la ripartizione dei seggi avvengono su scala regionale, il voto giovanile potrà incidere diversamente regione per regione. All’interno della stessa regione, inoltre, possono esistere – ed esisteranno – forti difformità nei risultati dei collegi per il Senato rispetto ai risultati dei collegi corrispondenti per la Camera. Se da un lato, dunque, il Rosatellum e la riduzione del numero dei parlamentari possono aumentare ulteriormente quel divario tra eletto ed elettore che si riflette in un’altissima percentuale di astenuti, dall’altro una minore quantità di interessi particolari, in merito al voto, può permettere proprio all’input ideale dei giovani di fare la differenza in un’elezione che risentirà, in grande parte, della disillusione degli adulti. L’ingresso di milioni di giovani nel mondo di chi può far valere tutti i propri diritti coinciderà, dunque, o meno, con una grande opportunità per far contare il proprio voto indirizzandolo, più che verso il candidato di turno, all’idea di crescita e di progresso in cui questi vorranno credere? La domanda, ovviamente, resta tutta, e molto, aperta.

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  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Se la legge elettorale è rimasta quella con cui si è votato nel 2018, il Rosatellum, in vista della prossima chiamata alle urne - anticipata dal 2023 al 25 settembre 2022 per la crisi del governo Draghi - per garantire maggiore governabilità il legislatore ha deciso di estendere il voto alla fascia di popolazione dai diciottenni ai venticinquenni, facendo proprio almeno in parte il principio secondo cui chi è capace di fare le proprie scelte politiche per la Camera dei Deputati lo è anche per il Senato. Rimane, invece, intonso, e andrebbe invece ripresa, per il futuro e da garantire, la restante parte del diritto e cioè il principio democratico secondo cui chi può eleggere può esso stesso essere anche eletto, almeno dai 25 anni in su. Ma, appunto, questo sarà materia per la prossima legislatura.
rosatellum
Come funziona la legge elettorale in vigore, il Rosatellum

Voto al Senato, l’opportunità per i diciottenni

Alla ricerca della governabilità, dunque, la classe politica si è diretta verso la parificazione delle funzioni di entrambe le Camere, agendo anche sul numero dei parlamentari: 400 per Montecitorio e 200 per Palazzo Madama (l’uno il doppio dell’altro). Non è, però, riuscita ad agire sulla legge elettorale. Il Rosatellum resta quello, l’elemento che potrà creare le maggiori difformità nella rappresentanza. Ma data la - prevista - alta astensione, si genera una opportunità in più per il dinamismo del voto giovanile alle elezioni 2022.

Col Rosatellum, i giovani saranno differenti?

Il Rosatellum, infatti, offre vari elementi di potenziali difformità nei risultati, specie nella parte proporzionale per il Senato. Dato che i conteggi per la ripartizione dei seggi avvengono su scala regionale, il voto giovanile potrà incidere diversamente regione per regione. All’interno della stessa regione, inoltre, possono esistere - ed esisteranno - forti difformità nei risultati dei collegi per il Senato rispetto ai risultati dei collegi corrispondenti per la Camera. Se da un lato, dunque, il Rosatellum e la riduzione del numero dei parlamentari possono aumentare ulteriormente quel divario tra eletto ed elettore che si riflette in un’altissima percentuale di astenuti, dall’altro una minore quantità di interessi particolari, in merito al voto, può permettere proprio all’input ideale dei giovani di fare la differenza in un’elezione che risentirà, in grande parte, della disillusione degli adulti. L’ingresso di milioni di giovani nel mondo di chi può far valere tutti i propri diritti coinciderà, dunque, o meno, con una grande opportunità per far contare il proprio voto indirizzandolo, più che verso il candidato di turno, all’idea di crescita e di progresso in cui questi vorranno credere? La domanda, ovviamente, resta tutta, e molto, aperta.
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