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Diritti civili: dopo lo scioglimento delle camere con le elezioni di settembre si blocca tutto

Il bilancio dell’attuale legislatura: se nel prossimo parlamento saranno maggioritarie le forze di centro destra a rischiare di più è il tema di fine vita

di GABRIELE CANÈ -
28 luglio 2022
diritti

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Molti dicono che la legislatura che si chiuderà il 25 settembre prossimo sia un totale fallimento in tema di diritti civili . Non hanno torto. Tutte le leggi in materia si sono arenate o non hanno neppure iniziato la navigazione. A cominciare dal ddl Zan, il disegno di legge contro l’omobitransfobia, accantonato dal Senato, per continuare con lo ius scholae, il suicidio assistito, o la depenalizzazione della cannabis, se di diritto in questo caso vogliamo parlare. Tutto fermo. Tutto probabilmente rinviato oltre i tempi supplementari se nel prossimo parlamento saranno maggioritarie le forze di centro destra complessivamente contrarie a questi provvedimenti, pur con diverse sfumature soprattutto in tema di fine vita.
Lo Ius Schoale è ancora fermo in commissione Affari costituzionali della Camera. Lega e Fratelli d’Italia hanno presentato oltre 600 emendamenti (Foto Ansa)

Lo Ius Schoale è ancora fermo in commissione Affari costituzionali della Camera. Lega e Fratelli d’Italia hanno presentato oltre 600 emendamenti (Foto Ansa)

Del resto è anche bene ricordare come la legislatura che si chiude sia stata connotata dal fatto che non fosse uscita dalle urne una qualunque maggioranza seria, omogenea. È bene ricordare che il primo governo, quello giallo-verde, è nato sulla sabbia dopo oltre tre mesi di trattative. E che anche quando c’è stata l’opportunità di una svolta con il governo giallo-rosso, l’impegno o su questo normative è stato a scartamento ridotto. Non a caso non è stato fatto nulla. Detto questo, bisogna anche fare attenzione alle definizioni, agli slogan. Dire che sui diritti civili siamo rimasti a zero, è infatti una semplificazione inesatta. Se “i diritti civili sono l’insieme delle libertà e delle prerogative garantite alle persone fisiche”, beh la Costituzione stessa scolpisce nella pietra la loro tutela.
i se nel prossimo parlamento saranno maggioritarie le forze di centro destra complessivamente contrarie a questi provvedimenti, pur con diverse sfumature soprattutto in tema di fine vita

Se nel prossimo parlamento saranno maggioritarie le forze di centro destra complessivamente contrarie a questi provvedimenti, pur con diverse sfumature soprattutto in tema di fine vita

Già all’Articolo 2 si afferma che “ la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità...”. E al 3 il concetto si rafforza affermando che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Certo la Costituzione è un binario, come lo sono la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo a cui l’Italia ha aderito come a tante altri impegni internazionali. Ma questo binario non è rimasto morto. Su quelle rotaie i nostri codici hanno da tempo mosso i vagoni di sanzioni civili e penali che puniscono i comportamenti discriminatori che violano questi diritti. Le leggi arenate non colmavano dunque in molti casi un vuoto assoluto. Specificavano, approfondivano, individuavano fattispecie che non avevano una tutela particolare o l’avevano in senso punitivo. Un bicchiere mezzo pieno, insomma, che poteva e doveva essere colmato

Articolo 2 della Costituzione

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale