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Home » Politica » Giorgia Meloni, prima donna Presidente del Consiglio: cade lo storico soffitto di cristallo

Giorgia Meloni, prima donna Presidente del Consiglio: cade lo storico soffitto di cristallo

La premier ha giurato con i 24 ministri in Quirinale. Un cambio di marcia storico, nel nostro Paese, dove i problemi restano gli stessi, ma la prospettiva cambia al femminile

Gabriele Canè
22 Ottobre 2022
Il nuovo governo, guidato da Giorgia Meloni prima donna Presidente del Consiglio

Il nuovo governo, guidato da Giorgia Meloni prima donna Presidente del Consiglio

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Signore e signori, ecco le pari opportunità. Si chiama Giorgia Meloni, è donna ed è il Presidente del Consiglio, come lei stessa si è definita. Non la presidente, non solo la presidentessa. Meglio il Presidente, da pari a pari. La rivoluzione è compiuta. Storica. Con la piccola Giorgia dal cuore forte. Che non è detto che batta dove in tanti vorrebbero. Figuriamoci.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni entra in quirinale accompagnata dal Presidente della Repubblica Mattarella per il giuramento del nuovo governo

Ma quando ha passato in rassegna il picchetto d’onore nel cortile del Quirinale, un brivido è per forza passato nella schiena di chi guardava. Una pagina di storia, una donna che governa l’Italia. Bene o male si vedrà. Giudicheremo. Però lei c’è. Il soffitto di cristallo è in frantumi. Evviva. Un precedente che fa incoraggiamento, esempio, modello. Troppo facile, si dirà, plaudire ora a questo evento nel solco del più esemplare “politicamente corretto“. Vero. Suona un po’ male questo coro quasi unanime di consensi. Ma quando ci vuole ci vuole.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni ha infranto il soffitto di cristallo del potere politico diventando la prima donna Presidente del Consiglio

Meloni premier è un fatto positivo. Non cambiano i problemi. Tanti. Montagne innevate da scalare con le scarpe da passeggiata. Ma cambia l’ottica, l’approccio. Femminile. Che anche in un mondo che giustamente abbatte gli steccati, che privilegia la persona sul sesso, resta diverso da quello maschile che ci ha governato da sempre. Oddio, a Londra, la neo premier Truss è già diventata ex in poco più di 40 giorni. Quindi donna è bello però non è detto che sia meglio. Giorgia e le sue sei ministre però ci provano. In bocca al lupo. Loro alla sera mettono a tavola i figli, in ordine i cassetti, fanno partire la lavatrice. Dopo un giorno di lavoro. Più spesso dei mariti, dei compagni. Ora hanno l’opportunità di farci vedere quello che valgono, e che sanno fare con occhio attento, diverso, anche nella gestione della cosa pubblica. Con un “il” o con un “la” poco importa.

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  • Avete mai pensato a come fare quando siete in una foresta, in montagna o in una spiaggia solitaria, lontane da tutti, completamente immerse nella natura, ma avete il ciclo? 

🟪 A questa eventualità ha risposto una ragazza scozzese, che ha sviluppato un kit mestruale portatile da usare all’aperto quando non esistono i servizi igienici o non c’è accesso alle toilette. Erin Reid, 25 anni, ha concepito l’idea quando ha affrontato il cammino di 96 miglia (154 km) della West Highland Way da Milngavie, vicino a Glasgow, a Fort William. Ispirata dalle sue esperienze racconta: 

🗣“Ho avuto le mestruazioni per tutto il tempo ed è stata una vera seccatura Il mio obiettivo è quello di risolvere il problema e dare alle persone la possibilità di uscire all’aria aperta quando hanno le mestruazioni”. Secondo Erin, le donne che si trovano in luoghi isolati potrebbero correre il rischio di infezioni del tratto urinario, shock tossico o infertilità a causa della scarsa igiene, quando non c’è accesso a bagni, impianti per lavarsi le mani o luoghi per smaltire i prodotti sanitari usati.

La ragazza ha dichiarato che il suo kit è pensato per chi pratica l’escursionismo, il kayak e per il personale militare, ma ha spiegato che, grazie anche al design a forma di fiaschetta, potrebbe interessare persino il pubblico femminile dei festival all’aperto, preoccupati di utilizzare i bagni chimici. Il kit contiene: una coppetta mestruale riutilizzabile, salviette antibatteriche, che consentono di pulire la coppetta in viaggio e un semplice erogatore che può essere utilizzato anche senza avere le mani pulite, quindi in situazioni in cui non è possibile accedere a servizi igienici o all’acqua corrente. 

L’ex studentessa della Napier University, laureata in Design del Prodotto, spera ora di lanciare il prodotto nel 2024: appassionata escursionista e ciclista è ora alla ricerca di finanziamenti per portare sul mercato il suo kit per l’igiene mestruale LU Innovations. Che è stato sviluppato con il sostegno di Converge, società di supporto per le università e gli istituti di ricerca che lavorano su nuovi prototipi.

#lucenews #mestruazioni #kitmestruale #ciclomestruale #designdelprodotto
  • “Ho fatto un film artigianale, maldestramente ispirato a una lettera di Elsa Morante, e dedicato a tutte le ‘cattive ragazze’, che cattive non sono, e che lottano in tutto il mondo: dall’Iran all’Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria”.

Il corto “Le Pupille” di Alice Rohrwcher ha ricevuto ieri, 24 gennaio, una nomination agli Oscar per il miglior Live Action Short. La cerimonia finale si terrà a Los Angeles il 12 marzo.

La reazione e la gioia delle piccole protagoniste, della troupe e della regista✨

#lucenews #lucelanazione #lepupille #oscar2023
  • C’è anche un film italiano in corsa per gli Oscar. 

È il cortometraggio "Le pupille" diretto da Alice Rohrwacher, regista quarantunenne nata in Toscana, cresciuta nella campagna umbra, regista "artigianale", autodidatta, i cui film hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Le pupille è prodotto dal regista premio Oscar Alfonso Cuarón, ed è entrato nella cinquina delle pellicole in corsa per l’Oscar del Miglior cortometraggio.

"Dedico questa nomination alle “bambine cattive“, che cattive non sono affatto, e che sono in lotta ovunque nel mondo: in Iran, in Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria. Mi auguro che, come nel mio cortometraggio, possano rompere la torta e condividerla fra loro". 

Si parla, infatti, nel film, di una torta. E di costrizioni, divieti, imposizioni, rigide regole da sovvertire. Il film prende spunto, dice la regista, da una lettera che nel dicembre 1971 la scrittrice Elsa Morante inviò all’amico giornalista e critico cinematografico Goffredo Fofi.

Nella lettera, la Morante racconta una storia avvenuta in un collegio di preti, negli anni del fascismo. Una decina di ragazzi si preparano al pranzo di Natale, scoprendo che a chiudere il pasto c’è un’enorme zuppa inglese. Ma il priore li invita a "fare un fioretto" a Gesù Bambino, rinunciando alla loro fetta di dolce. Qualcuno si ribellerà: un "bimbo cattivo". La lettera è pubblicata, col titolo di Pranzo di Natale, per le edizioni milanesi Henry Beyle, nel 2014.

Invitata da Cuarón a prendere parte a un progetto di corti per Disney+, Alice Rohrwacher ha scelto questa storia. Ma con un radicale cambiamento: ha trasformato i ragazzi in ragazzine, in "pupille", piccole orfane ospitate dalle suore. L’intransigente priora è interpretata dalla sorella della regista, Alba Rohrwacher. A portare la torta in convento è una eccentrica nobildonna che chiede – in cambio del dono – di pregare per l’uomo che la ha tradita e abbandonata.

È la prima volta, invece, che la regista riceve una nomination agli Oscar, e lo fa con una fiaba anarchica, un Canto di Natale "in rosa", rivoluzionario e al femminile.

L
  • Messaggi osceni, allusioni, avances in ufficio e ricatti sessuali. La forma più classica del sopruso in azienda, unita ai nuovi strumenti tecnologici nelle mani dei molestatori. Il movimento Me Too, nel 2017, squarciò il velo di silenzio sulle molestie sessuali subite dalle donne nel mondo del cinema e poi negli altri luoghi di lavoro. Cinque anni dopo, con in mezzo la pandemia che ha terremotato il mondo del lavoro, le donne continuano a subire abusi, che nella maggior parte dei casi restano nell’ombra.

«Sono pochissime le donne che denunciano – spiega Roberta Vaia, della segreteria milanese della Cisl – e nei casi più gravi preferiscono lasciare il lavoro. Il molestatore andrebbe allontanato dalla vittima ma nei contratti collettivi dei vari settori non è ancora prevista una sanzione disciplinare per chi si rende responsabile di molestie o di mobbing».

Un quadro sconfortante che emerge anche da una rilevazione realizzata dalla Cisl Lombardia, nel corso del 2022, su lavoratrici di diversi settori, attraverso un sondaggio distribuito in fabbriche, negozi e uffici della regione. Sono seimila le donne che hanno partecipato all’indagine, e il 44% ha dichiarato di aver subìto molestie o di «esserne stata testimone» nel corso della sua vita lavorativa.

A livello nazionale, secondo gli ultimi dati Istat, sono 1.404.000 le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Quando una donna subisce un ricatto sessuale, nell’80,9% dei casi non ne parla con nessuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine: appena lo 0,7% delle vittime.

✍🏻di Andrea Gianni

#lucenews #istat #donne #molestie #lavoro #diritti
Signore e signori, ecco le pari opportunità. Si chiama Giorgia Meloni, è donna ed è il Presidente del Consiglio, come lei stessa si è definita. Non la presidente, non solo la presidentessa. Meglio il Presidente, da pari a pari. La rivoluzione è compiuta. Storica. Con la piccola Giorgia dal cuore forte. Che non è detto che batta dove in tanti vorrebbero. Figuriamoci.
Giorgia Meloni
Giorgia Meloni entra in quirinale accompagnata dal Presidente della Repubblica Mattarella per il giuramento del nuovo governo
Ma quando ha passato in rassegna il picchetto d'onore nel cortile del Quirinale, un brivido è per forza passato nella schiena di chi guardava. Una pagina di storia, una donna che governa l'Italia. Bene o male si vedrà. Giudicheremo. Però lei c'è. Il soffitto di cristallo è in frantumi. Evviva. Un precedente che fa incoraggiamento, esempio, modello. Troppo facile, si dirà, plaudire ora a questo evento nel solco del più esemplare "politicamente corretto". Vero. Suona un po' male questo coro quasi unanime di consensi. Ma quando ci vuole ci vuole.
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Giorgia Meloni ha infranto il soffitto di cristallo del potere politico diventando la prima donna Presidente del Consiglio
Meloni premier è un fatto positivo. Non cambiano i problemi. Tanti. Montagne innevate da scalare con le scarpe da passeggiata. Ma cambia l'ottica, l'approccio. Femminile. Che anche in un mondo che giustamente abbatte gli steccati, che privilegia la persona sul sesso, resta diverso da quello maschile che ci ha governato da sempre. Oddio, a Londra, la neo premier Truss è già diventata ex in poco più di 40 giorni. Quindi donna è bello però non è detto che sia meglio. Giorgia e le sue sei ministre però ci provano. In bocca al lupo. Loro alla sera mettono a tavola i figli, in ordine i cassetti, fanno partire la lavatrice. Dopo un giorno di lavoro. Più spesso dei mariti, dei compagni. Ora hanno l'opportunità di farci vedere quello che valgono, e che sanno fare con occhio attento, diverso, anche nella gestione della cosa pubblica. Con un "il" o con un "la" poco importa.
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