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Home » Politica » Inizia il semestre italiano alla guida del Consiglio d’Europa : “Rimettere al centro la persona”

Inizia il semestre italiano alla guida del Consiglio d’Europa : “Rimettere al centro la persona”

Diritti umani, contrasto alla violenza sulle donne, inclusione della comunità Lgbtq+, l'adesione dell'Ue alla Cedu. Questo e tanto altro nel programma del governo italiano per i sei mesi di presidenza all'organizzazione di sede a Strasburgo

Marianna Grazi
18 Novembre 2021
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“Dopo la presidenza del G20 e la co-presidenza del Cop26 è un’altra occasione di prestigio e responsabilità” afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio da Strasburgo, dove l’Italia ha preso la guida del Consiglio d’Europa per il prossimo semestre, subentrando all’Ungheria. Per il titolare della Farnesina il nostro Paese dovrà incentrare il proprio operato nel segno dei diritti umani, puntando su la riaffermazione dei valori europei, il rispetto delle donne e dei bambini e soprattutto la necessità di rimettere la persona al centro.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (ANSA)

Formalmente l’Italia prende la presidenza del Comitato dei ministri del Consiglio, l’organo decisionale dell’organizzazione internazionale fondata nel 1949 e che oggi è composta da 47 Paesi. Il programma prevede meeting ed eventi da qui alla fine di maggio 2022. Il primo punto in programma nella guida italiana “vede l’adesione dell’Ue alla Convenzione europea per i diritti umani come una questione di primaria importanza”, si legge nel documento. La Cedu è la prima convenzione elaborata e adottata dal Consiglio d’Europa stesso nel 1950 e da allora è stata infatti ratificata da tutti gli Stati membri dell’Ue ma non dall’Unione nel suo complesso.

Questo è il primo intento del nostro Paese, per colmare un gap importante e per dare anche un segnale fondamentale di unità, ma è in generale sul binario della tutela dei diritti umani in ogni sua forma che viaggerà la guida italiana, con focus sulla prevenzione delle violenze contro le donne e con il lancio, a Roma, della nuova strategia del Consiglio d’Europa sui diritti di bambini e adolescenti. La Capitale, prossimamente ospiterà anche una riunione del Comitato sull’anti-discriminazione, la diversità e l’inclusione, con panel anche sui diritti Lgbtq+. Diritti ma anche giustizia. “L’Italia considera una priorità riaffermare la funzione della pena come riabilitazione del colpevole e risarcimento della vittima”, si legge nel programma del Governo italiano che prevede, già nel prossimo mese di dicembre, una conferenza dei ministri della Giustizia dei Paesi parte del Consiglio d’Europa.

La sede del Consiglio d’Europa a Strasburgo

Per il semestre italiano è stato emesso un francobollo ad hoc nella cui vignetta è riprodotto il simbolo del Consiglio d’Europa,  stelle dorate su fondo azzurro e in basso un nastro tricolore. Questo logo apparirà in tutte le porte di accesso di un tram della città alsaziana, inaugurato nel pomeriggio di mercoledì 17 novembre proprio per celebrare la guida italiana. Il tram, sulle note dell’inno di Mameli, ha viaggiato dalla centrale Piazza della Repubblica di Strasburgo alla sede della Cedu, sotto gli occhi dell’ambasciatore Michele Giacomelli, rappresentante permanente dell’Italia presso il Consiglio d’Europa, e della segretaria generale dell’organizzazione, Marija Pejcinovic. Il Consiglio “costituisce un unicum per perimetro geografico, struttura, metodi di lavoro e missione” ha sottolineato Luigi Di Maio assicurando “massima dedizione” nel ricoprire un ruolo che l’Italia attendeva da 20 anni.

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Instagram

  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
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