La Francia continua la sua battaglia contro il catcalling ovvero la molestia di strada. A farsene portavoce, ancora una volta, la ministra alla Cittadinanza Marlène Schiappa che qualche giorno fa ha raccontato in televisione la sua personale disavventura legata ad un «avvicinamento» non desiderato. Una disavventura dalla quale forse deriva la determinazione che la componente del governo di Parigi dimostra in questi anni per la causa. Dalle parole di condanna verso questa pratica che, secondo lei e molte femministe francesi, lede i diritti nonché la dignità delle donne, fino alle azioni concrete. Tre anni fa, una legge contro le violenze sessuali e sessiste (anche verbali), adesso un’azione di polizia mirata a «liberare» i quartieri dai molestatori. Il primo step: mappare la Francia in base alle criticità – rilevate sul numero delle denunce registrate – per individuare zone rosse dove è necessario potenziare i controlli antimolestia. La ministra ha annunciato che duemila poliziotti, dei diecimila da assumere, verranno desticati proprio al servizio di protezione delle donne. L’obiettivo? «Creare dei Qsr ovvero dei quartieri senza molestatori».
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