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Home » Politica » Nuovo sofagate, Ursula von der Leyen ignorata dal ministro dell’Uganda: gaffe di Odongo Jeje o sessismo?

Nuovo sofagate, Ursula von der Leyen ignorata dal ministro dell’Uganda: gaffe di Odongo Jeje o sessismo?

Durante il vertice bilaterale Ue-Africa a Bruxelles, il ministro degli Esteri ugandese non ha stretto la mano della presidente della Commissione europea. Ecco il video

Remy Morandi
19 Febbraio 2022
Von der Leyen uganda

Von der Leyen uganda

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Prima la sedia di Erdogan, ora la stretta di mano di Odongo Jeje. Un nuovo sofagate si abbatte su Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea, mentre sta accogliendo i leader africani arrivati a Bruxelles per il vertice Europa-Africa, viene completamente ignorata dal ministro degli Esteri dell’Uganda, che “si dimentica” di stringerle la mano e invece, si affretta a salutare il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.

Oh no, it’s #sofagate all over again. Good thing that this time Emmanuel Macron was there to save the day 🙂 pic.twitter.com/kvqdIDLOcc

— Viktor Daněk (@ViktorDanek_) February 18, 2022

Giovedì 17 febbraio a Bruxelles si stava tenendo il vertice bilaterale tra Europa e Africa. Cinquanta capi di Stato e di governo dell’Unione africana sono stati ricevuti nella capitale belga per discutere della situazione politico-economica del continente con l’obiettivo di “uscire dall’era del paternalismo ed entrare in quella del partenariato”, ha riassunto un funzionario comunitario. Mentre tutti i leader africani stavano arrivando a Bruxelles, la presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e il presidente francese Emmanuel Macron si sono riuniti per accogliere gli ospiti e scattare insieme le foto di rito. Così arriva il momento di salutare e accogliere il leader rappresentante dell’Uganda, il ministro degli Esteri Odongo Jeje. Il ministro arriva, e appena entrato nella sala dove i leader europei lo stavano aspettando, ignora la presidente von der Leyen e va a stringere la mano del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Immediatamente la presidente della Commissione europea, con un sorriso tirato in volto, volge lo sguardo verso i fotografi, che in risposta si mettono fragorosamente a ridere. Odongo Jeje non si accorge di nulla e va a stringere la mano del presidente francese Emmanuel Macron. Finiti i saluti, o quasi, il ministro ugandese si piazza nel mezzo a von der Leyen e Michel per scattare le fotografie. A quel punto Macron alza il braccio destro e indica la presidente della Commissione europea, come a sottolineare che il ministro si era dimenticato di salutarla. Odongo Jeje non si accorge ancora di nulla e dopo un paio di foto si gira a guardare e ringraziare per l’accoglienza il presidente francese. Macron di nuovo col braccio gli fa notare che non ha salutato la presidente della Commissione europea. Odongo Jeje si volta e abbassando la testa (ma senza stringerle la mano) saluta Ursula von der Leyen, la quale ricambia i saluti con un sorriso. Finiti, questa volta per davvero, i saluti, il ministro ugandese se ne va.

Il sofagate di Ankara, Ursula von der Leyen lasciata senza poltrona dal presidente turco Erdogan, aprile 2021

A quello che risulta dalle immagini sembra proprio che il ministro ugandese non si sia reso conto della presenza di Ursula von der Leyen. Molto probabilmente il leader africano non aveva capito, per ignoranza, di avere accanto la presidente della Commissione europea. C’è però chi mette in dubbio questa versione e si chiede: “Come fa un ministro degli Esteri a non conoscere la presidente della Commissione Ue?”. Per questo spuntano le accuse di sessismo nei confronti del ministro degli Esteri ugandese. Comunque, inevitabilmente la vicenda ci riporta alla mente il ben più grave scandalo del sofagate ad Ankara. Ad aprile del 2021 la presidente della Commissione europea e il presidente del Consiglio europeo vennero accolti dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il presidente turco però aveva preparato per i due leader europei una sola poltrona, sulla quale si era accomodato Charles Michel e costringendo Ursula von der Leyen a sedersi sul divano. La stessa presidente della Commissione europea, il giorno dopo l’accaduto, aveva commentato sottolineando di essersi sentita “sola” sia come “presidente” sia come “donna” che come “europea”. Charles Michel si scusò più volte, ma in tanti non gli perdonarono di non aver fatto per non constringere Ursula von der Leyen ad accomodarsi sul divano.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Prima la sedia di Erdogan, ora la stretta di mano di Odongo Jeje. Un nuovo sofagate si abbatte su Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea, mentre sta accogliendo i leader africani arrivati a Bruxelles per il vertice Europa-Africa, viene completamente ignorata dal ministro degli Esteri dell'Uganda, che "si dimentica" di stringerle la mano e invece, si affretta a salutare il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.

Oh no, it’s #sofagate all over again. Good thing that this time Emmanuel Macron was there to save the day :) pic.twitter.com/kvqdIDLOcc

— Viktor Daněk (@ViktorDanek_) February 18, 2022
Giovedì 17 febbraio a Bruxelles si stava tenendo il vertice bilaterale tra Europa e Africa. Cinquanta capi di Stato e di governo dell'Unione africana sono stati ricevuti nella capitale belga per discutere della situazione politico-economica del continente con l'obiettivo di "uscire dall'era del paternalismo ed entrare in quella del partenariato", ha riassunto un funzionario comunitario. Mentre tutti i leader africani stavano arrivando a Bruxelles, la presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e il presidente francese Emmanuel Macron si sono riuniti per accogliere gli ospiti e scattare insieme le foto di rito. Così arriva il momento di salutare e accogliere il leader rappresentante dell'Uganda, il ministro degli Esteri Odongo Jeje. Il ministro arriva, e appena entrato nella sala dove i leader europei lo stavano aspettando, ignora la presidente von der Leyen e va a stringere la mano del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Immediatamente la presidente della Commissione europea, con un sorriso tirato in volto, volge lo sguardo verso i fotografi, che in risposta si mettono fragorosamente a ridere. Odongo Jeje non si accorge di nulla e va a stringere la mano del presidente francese Emmanuel Macron. Finiti i saluti, o quasi, il ministro ugandese si piazza nel mezzo a von der Leyen e Michel per scattare le fotografie. A quel punto Macron alza il braccio destro e indica la presidente della Commissione europea, come a sottolineare che il ministro si era dimenticato di salutarla. Odongo Jeje non si accorge ancora di nulla e dopo un paio di foto si gira a guardare e ringraziare per l'accoglienza il presidente francese. Macron di nuovo col braccio gli fa notare che non ha salutato la presidente della Commissione europea. Odongo Jeje si volta e abbassando la testa (ma senza stringerle la mano) saluta Ursula von der Leyen, la quale ricambia i saluti con un sorriso. Finiti, questa volta per davvero, i saluti, il ministro ugandese se ne va.
Il sofagate di Ankara, Ursula von der Leyen lasciata senza poltrona dal presidente turco Erdogan, aprile 2021
A quello che risulta dalle immagini sembra proprio che il ministro ugandese non si sia reso conto della presenza di Ursula von der Leyen. Molto probabilmente il leader africano non aveva capito, per ignoranza, di avere accanto la presidente della Commissione europea. C'è però chi mette in dubbio questa versione e si chiede: "Come fa un ministro degli Esteri a non conoscere la presidente della Commissione Ue?". Per questo spuntano le accuse di sessismo nei confronti del ministro degli Esteri ugandese. Comunque, inevitabilmente la vicenda ci riporta alla mente il ben più grave scandalo del sofagate ad Ankara. Ad aprile del 2021 la presidente della Commissione europea e il presidente del Consiglio europeo vennero accolti dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il presidente turco però aveva preparato per i due leader europei una sola poltrona, sulla quale si era accomodato Charles Michel e costringendo Ursula von der Leyen a sedersi sul divano. La stessa presidente della Commissione europea, il giorno dopo l'accaduto, aveva commentato sottolineando di essersi sentita "sola" sia come "presidente" sia come "donna" che come "europea". Charles Michel si scusò più volte, ma in tanti non gli perdonarono di non aver fatto per non constringere Ursula von der Leyen ad accomodarsi sul divano.
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