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Home » Politica » Ohio, nuovo attacco alle persone transgender: è legge il divieto di fare sport

Ohio, nuovo attacco alle persone transgender: è legge il divieto di fare sport

È stato approvato un disegno di legge che non solo vieterà alle ragazze trans di fare sport nelle scuole femminile, ma sarà anche consentito sottoporle a esami genitali invasivi per verificarne il sesso biologico

Edoardo Martini
10 Giugno 2022
Manifestazioni transgender

Manifestazioni transgender

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In concomitanza con il primo giorno del Pride Month è stata approvato un disegno di legge che rappresenta un nuovo attacco ai diritti delle persone transgender negli Stati Uniti.

Le manifestazioni a supporto delle persone transgender negli Stati Uniti

Divieto di partecipazione alle competizioni sportive

La Camera dei Rappresentanti dell’Ohio ha approvato una legge che proibisce alle donne transgender di prendere parte alle competizioni sportive a livello scolastico, richiedendo un certificato medico in caso di dubbi sul sesso di una studentessa. La misura è stata fortemente voluta dall’ala repubblicana dell’assemblea, allo scopo di garantire condizioni eque nelle competizioni sportive femminili, ed è stata approvata di notte. Essenzialmente, la legge impedisce alle persone transessuali di competere con le colleghe donne cisgender. In caso di dubbi sulla sessualità delle atlete, inoltre, queste dovranno presentare una dichiarazione del proprio medico che certifichi ‘l’anatomia riproduttiva interna ed esterna’, ossia la presenza di una vagina.

Come se non bastasse la legge consente anche la possibilità di sottoporle a esami genitali invasivi per verificarne il sesso biologico. Molte voci denunciano la mancanza di chiarezza con cui è stata redatta questa legge. Questa comporta che qualsiasi persona transgender interrogata sul proprio genere sia costretta a sottoporsi a questo test, con tutto il peso psicologico conseguente. Molti attivisti sottolineano inoltre che queste legge potrebbe colpire maggiormente le atlete nere, visto che invita le compagne di squadra o le rivali a puntarsi il dito contro e, sulla base di un’accusa di transessualità,  richiedere un’ispezione genitale.

Jena Powell, membro della Camera dei Rappresentanti

La protesta: “Questo disegno di legge impedisce le pari opportunità”

“In tutto il nostro paese, le atlete stanno attualmente perdendo studio, medaglie, opportunità di istruzione e formazione e altro a causa di politiche discriminatorie che consentono ai maschi biologici di competere negli sport femminili”, ha dichiarato Jena Powell, membro della Camera dei Rappresentanti. “Sono appassionata di questo problema perché non possiamo permettere che i sogni delle atlete di vincere una medaglia d’oro vengano schiacciati da maschi biologici che rubano le loro opportunità”, ha proseguito Jena Powell. “Questo disegno di legge garantisce che ogni bambina che lavora duramente per salire sul podio venga derubata della sua possibilità da un maschio biologico che gareggia contro di lei in uno sport femminile”.

“Poter giocare nella squadra femminile è assolutamente incredibile, è un sogno incredibile“, ha detto Ember, una giovane giocatrice delle scuole superiori di softball. “Mi sento a casa e posso essere me stessa e spingermi ogni giorno a fare del mio meglio, e non devo indossare la mascherina o fingere di essere qualcun altro per godermi lo sport che amo”.

Questa legislazione inoltre non è solo una discriminazione, ma quasi un affronto da parte dello Stato nei confronti di una singola ragazza visto che dagli studi di News 5 Cleveland, in tutto l’Ohio c’è soltanto una ragazza transgender che gareggia negli sport delle scuole superiori.  E’ importante ricordare che le ragazze e i ragazzi trans sono già maggiormente vittime di bullismo, depressione e con un rischio superiore di suicidio. Il decreto passerà ora al Senato per la seconda approvazione, ottenuta la quale basterà solo la firma del governatore Mike DeWine per l’entrata in vigore definitiva. La luce verde della camera alta è però tutt’altro che scontata: l’anno scorso, la maggioranza repubblicana della Camera dell’Ohio aveva approvato una legge assai simile, che però era naufragata proprio al Senato.

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  • È la storia di Carson Pickett che non è solo una favola sportiva, ma un esempio di forza volontà e voglia di superare limiti fisici e pregiudizi. ⚽️

Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

Dopo il raggiungimento dell’obiettivo della parità salariale con i colleghi uomini, lo sdoganamento dell’omosessualità e altro ancora, ora i riflettori si puntano verso la disabilità e come nonostante essa si possa diventare giocatrici professioniste.

Di Edoardo Martini ✍

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  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

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  • “Per cantare ho affrontato un lungo percorso di logopedia, ma voglio fare della musica un posto più inclusivo. 

Mi chiamo Francesco, in arte Brazzo, sono sordo e nella vita faccio rap”. In una frase, lo specchio di una vita in salita. La fatica di imparare a cantare senza poter ascoltare nulla se non “le vibrazioni delle casse”, gli anni della logopedia e la voglia di mettere in versi la realtà, le battaglie per il riconoscimento della propria comunità e la denuncia sociale.

Brazzo nasce a Taranto in una famiglia di sordi da tre generazioni e si trasferisce a Milano nel 2008.

“Già da bambino desideravo cantare solo che mi sentivo imbarazzato per il fatto che un sordo potesse cantare. Ho iniziato a parlare a cinque anni, all’inizio non parlavo molto bene e ho affrontato un lungo percorso di logopedia. Poi a trent’anni avevo questo desiderio lasciato nel cassetto e ho deciso di lanciarmi”.

Quando rappa – e rappa bene – lo fa anche attraverso la lingua dei segni. Nel 2020 ha partecipato a Italia
In concomitanza con il primo giorno del Pride Month è stata approvato un disegno di legge che rappresenta un nuovo attacco ai diritti delle persone transgender negli Stati Uniti.
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La Camera dei Rappresentanti dell’Ohio ha approvato una legge che proibisce alle donne transgender di prendere parte alle competizioni sportive a livello scolastico, richiedendo un certificato medico in caso di dubbi sul sesso di una studentessa. La misura è stata fortemente voluta dall'ala repubblicana dell’assemblea, allo scopo di garantire condizioni eque nelle competizioni sportive femminili, ed è stata approvata di notte. Essenzialmente, la legge impedisce alle persone transessuali di competere con le colleghe donne cisgender. In caso di dubbi sulla sessualità delle atlete, inoltre, queste dovranno presentare una dichiarazione del proprio medico che certifichi 'l’anatomia riproduttiva interna ed esterna', ossia la presenza di una vagina. Come se non bastasse la legge consente anche la possibilità di sottoporle a esami genitali invasivi per verificarne il sesso biologico. Molte voci denunciano la mancanza di chiarezza con cui è stata redatta questa legge. Questa comporta che qualsiasi persona transgender interrogata sul proprio genere sia costretta a sottoporsi a questo test, con tutto il peso psicologico conseguente. Molti attivisti sottolineano inoltre che queste legge potrebbe colpire maggiormente le atlete nere, visto che invita le compagne di squadra o le rivali a puntarsi il dito contro e, sulla base di un’accusa di transessualità,  richiedere un’ispezione genitale.
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