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Home » Politica » Parchi giochi inclusivi dove i bambini con disabilità possono divertirsi davvero insieme agli altri

Parchi giochi inclusivi dove i bambini con disabilità possono divertirsi davvero insieme agli altri

L'ordine del giorno 103, presentato dalla deputata di FdI Maddalena Morgante, è stato approvato alla Camera. "Educhiamoli all'accoglienza e al riconoscimento della diversità"

Camilla Prato
26 Dicembre 2022
Un gruppo di bambini al parco giochi

Un gruppo di bambini al parco giochi

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Come si costruisce un futuro all’insegna dell’inclusione? Partendo dai più piccoli e tutto ciò che li riguarda, iniziando magari proprio dal gioco, ambito preferito da bambini e bambine. Anche quelli che fanno più fatica a trovare momenti di divertimento, a causa di problemi che, fin dalla nascita spesso, condizionano la loro vita.  Un passo avanti importante in questo senso lo ha compiuto il governo italiano, approvando alla Camera dei Deputati, nella notte tra 23 e 24 dicembre, l’ordine del giorno 103, firmataria Maddalena Morgante, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile per la regione Veneto del dipartimento Pari opportunità famiglia. Questo prevede infatti finanziamenti specifici ai Comuni per realizzare parchi-giochi inclusivi, che permettano ai bimbi con disabilità di giocare insieme ai loro coetanei in totale sicurezza, favorendo così il loro inserimento, lo sviluppo di relazioni interpersonali, la loro crescita psicologica ed affettiva”.

L’ordine del giorno presentato dalla deputata FdI Morgante prevede finanziamenti per la realizzazione di parchi giochi inclusivi per bambini con disabilità

Insomma l’obiettivo è quello di far divertire, in totale accessibilità e sicurezza, davvero tutti i bambini insieme, provando a vedere al di là delle loro capacità o disabilità. Lo rende noto il partito di maggioranza: “In Italia ci sono appena 234 parchi-giochi disponibili ai bambini con disabilità e sono tutti concentrati nel centro-nord del Paese: questo costringe tantissimi bambini a non poter giocare coi propri compagni, a vivere in solitudine, senza relazioni, senza la possibilità di apprendere attraverso il gioco la complessità del mondo” spiega Morgante. Come in molti altri settori e ambiti, dunque, viene evidenziata una forte disuguaglianza di ‘trattamento’ tra Nord e Sud d’Italia, con i minori del Meridione penalizzati anche in tema di disabilità e inclusione. “Un forte limite al loro apprendimento che è compito della Repubblica rimuovere. Per favorire una vera inclusione, peraltro, occorre partire dai piccoli, che devono essere educati all’accoglienza e al riconoscimento della diversità, stimolati all’apertura e alla solidarietà” aggiunge la politica.

Bambino con disabilità escluso dal parco giochi

“Questo progetto potrà essere sostenuto dai fondi dell’8 per mille dell’Irpef di diretta gestione statale. Già in campagna elettorale – sottolinea ancora la deputata – avevo sostenuto la necessità di avviare un piano per la realizzazione di parchi-giochi inclusivi che favoriscano l’accesso ai bambini con disabilità anche intellettiva o con disturbi dello spettro autistico. In Italia – conclude Maddalena Morgante – manca una normativa di riferimento per la realizzazione di queste strutture e questo è un prossimo impegno da affrontare”. Una promessa che noi tutti ci auguriamo possa realizzarsi al più presto: perché i bambini disabili possano davvero sentirsi accolti e crescano felici come meritano.

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  • Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha vissuto in Ungheria, in Germania e negli Stati Uniti, prima di raggiungere Milano e lì restare. Il suo romanzo “La guerra di H”, un romanzo fortemente ispirato a fatti realmente accaduti.

L’autrice indaga in maniera del tutto nuova e appassionante un momento drammatico, decisivo della storia del nostro continente: la Seconda guerra mondiale. A raccontare l’ascesa e la disfatta del Nazismo è stavolta la voce di un bambino tedesco, che riporta con semplicità e veracità le molte sofferenze patite dal suo popolo durante il conflitto scatenato da Hitler, focalizzando l’attenzione del lettore sul drammatico paradigma che accomuna chiunque si trovi a vivere sulla propria pelle una guerra: la sofferenza. Pagine toccanti, le sue, tanto più intense perché impregnate di fatti reali, emozioni provate e sentite dai protagonisti e condivise da quanti, tuttora, si trovano coinvolti in un conflitto armato. La memoria collettiva è uno strumento potente per non commettere gli stessi errori. 

"Imparai poco alla volta – scrive il piccolo Heinrich Stein, protagonista del romanzo – che nel nostro strano Paese la verità aveva più volti con infinite sfumature”.

👉Perché una storia così e perché ora?
“Ho incontrato il protagonista di questa mia storia molto tempo fa, addirittura negli anni ’50, ossia in un’epoca che portava ancora gli strascichi della guerra. Diventammo amici, parlammo di Hitler e della miseria della Germania. Poco per volta, via via che ci incontravamo, lui aggiungeva ricordi, dettagli, confessioni. Per anni ho portato dentro di me la testimonianza di questa storia che si arricchiva sempre più di dettagli. Molte volte avrei voluto scriverla, magari a quattro mani con il mio amico, ma lui non se la sentiva. Io stessa esitavo ad affrontare questa storia che racconta una famiglia tedesca in forte sofferenza in una Germania ferita e umiliata. La gente ha etichettato tutto il popolo tedesco durante il nazismo come crudele per antonomasia. Non si pensa mai a quanto la gente comune abbia sofferto, alla fame e al freddo che anche il popolo tedesco ha patito”.

✍ Caterina Ceccuti

#lucenews #giornodellamemoria #27gennaio
  • È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?
“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte, Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?
“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?
“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

L
  • Devanshi Sanghvi è una bambina di otto anni che sarebbe potuta crescere e studiare per gestire l’attività di diamanti multimilionaria appartenente alla sua facoltosissima famiglia, con un patrimonio stimato di 60 milioni di dollari.

Ma la piccola ha scelto di farsi suora, vivendo così una vita spartana, vestita con sari bianchi, a piedi nudi e andando di porta in porta a chiedere l’elemosina. Si è unita ai “diksha” alla presenza di anziani monaci giainisti. La bimba è arrivata alla cerimonia ingioiellata e vestita di sete pregiate. Sulla sua testa poggiava una corona tempestata di diamanti. Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è rimasta in piedi con altre suore, vestita con un sari bianco che le copriva anche la testa rasata. Nelle fotografie, la si vede con in mano una scopa che ora dovrà usare per spazzare via gli insetti dal suo cammino per evitare di calpestarli accidentalmente.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #india #DevanshiSanghvi
  • Settanta giorni trascorsi in un mondo completamente bianco, la capitana dell’esercito britannico Harpreet Chandi, che già lo scorso anno si era distinta per un’impresa tra i ghiacci, è una fisioterapista che lavora in un’unità di riabilitazione regionale nel Buckinghamshire, fornendo supporto a soldati e ufficiali feriti. 

Ha dimostrato che i record sono fatti per essere battuti e, soprattutto, i limiti personali superabili grazie alla forza di volontà e alla preparazione. E ora è diventata una vera leggenda vivente, battendo il record del mondo femminile per la più lunga spedizione polare – sola e senza assistenza – della storia.

Il 9 gennaio scorso, 57esimo giorno del viaggio che era cominciato lo scorso 14 novembre, la 34enne inglese ha raggiunto il centro del Polo Sud dopo aver percorso circa 1100 chilometri. Quando è arrivata a destinazione nel bel mezzo della calotta polare era felice, pura e semplice gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo: “Il Polo Sud è davvero un posto incredibile dove stare. Non mi sono fermata molto a lungo perché ho ancora un lungo viaggio da fare. È stato davvero difficile arrivare qui, sciando tra le 13 e le 15 ore al giorno con una media di 5 ore di sonno”.

Di Irene Carlotta Cicora ✍

#lucenews #lucelanazione #polosud #HarpreetChandi #polarpreet
Come si costruisce un futuro all'insegna dell'inclusione? Partendo dai più piccoli e tutto ciò che li riguarda, iniziando magari proprio dal gioco, ambito preferito da bambini e bambine. Anche quelli che fanno più fatica a trovare momenti di divertimento, a causa di problemi che, fin dalla nascita spesso, condizionano la loro vita.  Un passo avanti importante in questo senso lo ha compiuto il governo italiano, approvando alla Camera dei Deputati, nella notte tra 23 e 24 dicembre, l'ordine del giorno 103, firmataria Maddalena Morgante, deputata di Fratelli d'Italia e responsabile per la regione Veneto del dipartimento Pari opportunità famiglia. Questo prevede infatti finanziamenti specifici ai Comuni per realizzare parchi-giochi inclusivi, che permettano ai bimbi con disabilità di giocare insieme ai loro coetanei in totale sicurezza, favorendo così il loro inserimento, lo sviluppo di relazioni interpersonali, la loro crescita psicologica ed affettiva".
L'ordine del giorno presentato dalla deputata FdI Morgante prevede finanziamenti per la realizzazione di parchi giochi inclusivi per bambini con disabilità
Insomma l'obiettivo è quello di far divertire, in totale accessibilità e sicurezza, davvero tutti i bambini insieme, provando a vedere al di là delle loro capacità o disabilità. Lo rende noto il partito di maggioranza: "In Italia ci sono appena 234 parchi-giochi disponibili ai bambini con disabilità e sono tutti concentrati nel centro-nord del Paese: questo costringe tantissimi bambini a non poter giocare coi propri compagni, a vivere in solitudine, senza relazioni, senza la possibilità di apprendere attraverso il gioco la complessità del mondo" spiega Morgante. Come in molti altri settori e ambiti, dunque, viene evidenziata una forte disuguaglianza di 'trattamento' tra Nord e Sud d'Italia, con i minori del Meridione penalizzati anche in tema di disabilità e inclusione. "Un forte limite al loro apprendimento che è compito della Repubblica rimuovere. Per favorire una vera inclusione, peraltro, occorre partire dai piccoli, che devono essere educati all'accoglienza e al riconoscimento della diversità, stimolati all'apertura e alla solidarietà" aggiunge la politica.
Bambino con disabilità escluso dal parco giochi
"Questo progetto potrà essere sostenuto dai fondi dell'8 per mille dell'Irpef di diretta gestione statale. Già in campagna elettorale - sottolinea ancora la deputata - avevo sostenuto la necessità di avviare un piano per la realizzazione di parchi-giochi inclusivi che favoriscano l'accesso ai bambini con disabilità anche intellettiva o con disturbi dello spettro autistico. In Italia - conclude Maddalena Morgante - manca una normativa di riferimento per la realizzazione di queste strutture e questo è un prossimo impegno da affrontare". Una promessa che noi tutti ci auguriamo possa realizzarsi al più presto: perché i bambini disabili possano davvero sentirsi accolti e crescano felici come meritano.
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