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Parità di genere, Cristina Rossello ha salvato la Legge Golfo-Mosca: "Il mio un impegno costante"

L'intervista all'onorevole che, con la sua iniziativa parlamentare, ha ottenuto un'importante proroga legislativa sulla Golfo-Mosca. La 'battaglia' per la questione femminile non è ancora finita

di MARIANNA GRAZI -
12 agosto 2022
Cristina Rossello

Cristina Rossello

Con la sua iniziativa parlamentare in questa legislatura ha salvato la Legge Golfo-Mosca. Cristina Rossello: “Il mio impegno a favore delle donne per raggiungere una effettiva parità di genere è indefesso e costante nel tempo”. È proprio per questo impegno che si è assunta in questi anni che Rossello è la perfetta interlocutrice con cui Luce! (La Nazione) può affrontare un argomento tanto delicato quanto attuale. Deputato di Forza Italia, componente della Commissione per le Politiche dell’Unione Europea alla Camera dei Deputati , Responsabile del Dipartimento Politiche Unione Europea di Forza Italia. Ma anche avvocato Cassazionista, patrimonialista, con un’esperienza trentennale come consigliera nei cda di importanti società quotate. Rossello è la fondatrice e presidente del ‘Progetto Donne e Futuro‘, ideato nel 2007 per promuovere in Italia la valorizzazione dei talenti femminili, che persegue sin dalla sua costituzione finalità di solidarietà sociale. L’obiettivo è quello di premiare le giovani donne che meritano l’opportunità di un inserimento rapido e facilitato nel mondo del lavoro, attraverso riconoscimento di borse di studio e l’inizio di un percorso di tutoraggio e mentoring. Progetto che, grazie all’impegno instancabile profuso della sua fondatrice, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra i quali anche l’alto riconoscimento del Presidente della Repubblica che l’ha voluto onorare con una medaglia come premio di rappresentanza. Cristina Rossello da tanti anni è poi impegnata in innumerevoli iniziative a favore della tutela delle donne, dei minori e degli anziani, oltre ad occuparsi ad altissimo standing dei settori dell’arte, cultura e sport. Durante questa legislatura, l’impegno parlamentare profuso dell’onorevole Rossello ha segnato, proprio in materia di parità di genere, il passaggio storico di importanti normative.
Cristina Rossello

L'onorevole Cristina Rossello

Onorevole Rossello ritiene che il recente accordo di Direttiva della Commissione Unione Europea sulle quote di genere nei cda sia un traguardo importante per l’empowerment women aziendale? “Sì, con l’accordo di Direttiva sulle quote di genere aziendali si è raggiunto indubbiamente un traguardo storico ed importante in Europa per la parità di genere. Però, purtroppo, colpisce molto l’arretratezza con la quale sia arrivata tale decisione, che da tempo abbiamo invocato da parte di più Stati membri. Adesso ci aspetta una fase di attento monitoraggio e dobbiamo imprimere una forte spinta alla valorizzazione di competenza e talento femminile. L’Italia, in questa tematica invece, può vantare un traguardo di primo ordine grazie alla Legge Golfo-Mosca che ha previsto l’introduzione delle quote di genere nei cda quotate e partecipate già nel 2011″. La Legge Golfo-Mosca è ancora oggi in vigore grazie all’iniziativa parlamentare di cui Lei è stata fautrice nel 2018. Questa legislatura, quindi, la ricordiamo anche per questa importante legge di proroga? “Io mi sono ritrovata ad essere un trait d’union tra la legge Golfo-Mosca, che stava compiendo la sua durata e quindi la sua scadenza – era previsto rimanesse in vigore per soli tre mandati –, e la legislatura nella quale ero appena diventata deputato. La mia prima preoccupazione, come esperta di governance da 25 anni, è stata quella di pensare ad una proposta che salvasse l’impianto della legge e ne permettesse la prosecuzione. La proposta di legge è partita da un concetto semplice: salvare la legge. Grazie alla mia esperienza avevo compreso che, per i calcoli che erano stati fatti sulla sua durata, era necessaria una proposta forte; viceversa, si rischiava di perderla. Così ho avanzato una proposta di legge avente per oggetto il cambio della durata dei mandati da tre a sei. L’impianto normativo della legge non è stato stravolto, si è ottenuto solo il cambio della durata dei mandati da tre a sei, necessario per la prosecuzione della sua applicabilità. Quando intervieni con una proposta normativa l’approccio deve essere umile e non vanitoso se si vuole raggiungere un risultato di ampio consenso. Io non mi sono preoccupata di passare nella storia parlamentare per le apposizioni delle prime firme ai provvedimenti proposti, ma mi sono concentrata per ottenere un risultato sostanziale. L’esperienza di legislatore consente di svolgere un servizio al Paese e bisogna mettere da parte i protagonismi se si vuole raggiungere uno scopo rapidamente, con leggi fattive che migliorano la democrazia rappresentativa. Questo approccio consente di avere l’appoggio di altri parlamentari, che magari si appropriano dell’idea ma l’importante è portarla avanti e magari migliorarla. La mia coalizione, ma anche tutto l’arco parlamentare, hanno approvato la mia proposta con un emendamento: abbiamo salvato senza soluzioni di continuità l’applicazione della Legge Golfo-Mosca con la Legge di proroga nel 2019″. Il suo impegno parlamentare, in questa legislatura, nel contrasto al gender gap è stato notevole. Mi riferisco al progetto di Legge Rossello, di cui è appunto prima firmataria, sul riequilibrio di genere nel CSM. “Ho ritenuto che, anche per il ‘governo dei giudici’, sarebbe necessaria l’imposizione normativa dell’obbligatorietà della doppia preferenza di genere nell’attuale legge elettorale del CSM. In un Paese democratico come il nostro va inserito anche per quel ‘sistema’ l’obbligo del rispetto delle pari opportunità, perché si è rivelato un sistema di potere smaccatamente declinato al maschile. Del resto, nei luoghi dell’autogoverno e nelle posizioni di vertice della magistratura dovrebbero albergare eccellenze dell’equità e senso di giustizia. Il fine della proposta di legge, che ho presentato come prima firmataria, era quello di far crollare, anche in questo habitat, il soffitto di cristallo, abbattendo il grave vulnus costituzionale dell’eccesso non parietario di genere. Ho ritenuto doveroso che il Parlamento affrontasse questo tema delicato perché riguarda un organo importante come il CSM. Non è inutile sottolineare il coraggio e la fatica di questa proposta… Chiedere l’introduzione di idonee misure di riequilibrio per le elezioni delle cariche del CSM andava in questa direzione e, ricordiamo, in ossequio all’art. 51 della Costituzione. La congiuntura favorevole della cosiddetta ‘questione morale’ relativa alle vicende emerse sulla magistratura, la necessità di riforma imposta per rispondere ai parametri europei, l’impegno di una parte del Parlamento e del Governo trainato da Mario Draghi hanno permesso di approvare un emendamento con la medesima finalità della mia proposta di legge”. In Italia abbiamo tante normative a favore della parità di genere. Manca però un organismo autonomo e indipendente che vigila sulla loro reale applicazione? “Si auspica che l’authority per le Pari Opportunità possa trovare presto una realizzazione normativa che ne preveda la sua costituzione”.