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Fratelli d'Italia contro Rosa Chemical a Sanremo: "Così appuntamento più gender fluid di sempre"

La deputata Maddalena Morgante si scaglia contro il rapper torinese, colpevole di cantare "il sesso, l'amore poligamo e i porno su OnlyFans" e auspica un ripensamento della Rai

di MARIANNA GRAZI -
2 febbraio 2023
maddalena morgante rosa chemical

maddalena morgante rosa chemical

Escludere Rosa Chemical dalla gara al Festival di Sanremo perché porta il "gender" sul palco. È questa la richiesta avanzata dall'onorevole Maddalena Morgante, Fratelli d’Italia, che chiede alla Rai "un ripensamento" per proteggere famiglie e bambini. Dopo giorni di polemiche sull'annunciata presenza in video del leader ucraino Volodymyr Zelensky durante la serata finale del festival, la politica torna a 'occuparsi' dello show, questa volta rivangando un cavallo di battaglia dei conservatori.

Rosa Chemical porta in gara a Sanremo "Made in Italy"

L'attacco di Morgante: "Propaganda gender"

"Desta un certo sconcerto la notizia riportata da certi organi di stampa – dice la deputata in Aula – che Manuel Franco Rocati (in arte Rosa Chemical, ndr), in gara alla prossima edizione di Sanremo, porterà come da lui stesso affermato, il sesso, l'amore poligamo e i porno su OnlyFans", spiega Morgante scusandosi anche "per i termini che devo usare". Insomma troppo anche per i più aperti, secondo la parlamentare, che comunque puntualizza come non sia proprio una novità per Sanremo. "La rivoluzione fluida era già da tempo al teatro Ariston. Ma trasformare il Festival di Sanremo, un appuntamento che ogni anno tiene incollate allo schermo famiglie e bambini, emblema della tv tradizionale, nell’appuntamento più gender fluid di sempre, è del tutto inopportuno". Per la deputata, così facendo, si rischia di far diventare lo spettacolo musicale più amato dagli italiani "nell'ennesimo spot in favore del gender e della sessualità fluida", una sorta di propaganda a senso unico su che va a minacciare l'identità dell'uomo e della donna, della famiglia tradizionale, "temi sensibilissimi che da sempre FdI contrasta". Morgante ritiene inaccettabile che questo accada in prima serata, sulla televisione di Stato e con i soldi dei contribuenti, "di fronte a tantissimi bambini" che potrebbero essere quindi "corrotti" da quella visione e dall'ascolto del brano di Rosa Chemical.

Rosa Chemical e il messaggio di libertà in "Made in Italy"

"Ok l’amore tradizionale e eterosessuale. Ma se vi dicessi che si può amare più persone contemporaneamente? Sono possibilità che io stesso vivo – aveva detto il rapper torinese, 24 anni, in una recente intervista –. Io ho una relazione aperta: ho una fidanzata, ma se non la vedo per due giorni è possibile che io abbia fatto sesso con altre quattro persone. E lei lo sa e fa lo stesso. Oggi, nel 2023, come posso essere il meglio per la persona che ho davanti? Non sono così egoista". Il brano che porta all'Ariston, "Made in Italy", lancia un chiaro messaggio "di libertà contro ogni tipo di discriminazione, per promuovere l’uguaglianza e il rispetto. Cerco di creare dibattito: sono sempre pronto a spiegare il mio punto di vista, ma se non c’è apertura mentale non mi sento di dover dire nulla".

La replica di Fabrizio Marrazzo: "Fratelli Bacchettoni"

"Da FDI bacchettonismo. L'invettiva della deputata di FDI contro Rosa Chemical a Sanremo è solo bacchettonismo. Si vuole censurare un artista perché gender fluid. I Fratelli Bacchettoni sono rimasti agli anni '50. Questo è il Festival di Sanremo non di Mosca dove esiste il reato di 'propaganda gay'. Se fosse per loro non sarebbe mai esistito in Rai Renato Zero. La canzone di Rosa Chemical non discrimina nessuno, da quanto apprendiamo da fonti di stampa, pertanto chiediamo ad Amadeus ed alla Rai di non censurare il cantante." dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale. "Se questa posizione della deputata Morgante di Fratelli d'Italia, è anche la posizione del Governo, siamo molto preoccupati che le prossime nomine Rai possano avere l'obiettivo di censurare quell'inizio di libertà che la Rai ha avuto in questi anni in merito alle tematiche della sessualità e relativa alla comunità LGBT+".