Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Politica » Scontro Ue-Ungheria, nuovo round nella battaglia per i diritti delle comunità Lgbtq+

Scontro Ue-Ungheria, nuovo round nella battaglia per i diritti delle comunità Lgbtq+

La Commissione europea ha deferito il Paese guidato da Obran alla Corte di giustizia per la legge che vieta di parlare di omosessualità a minori

Marianna Grazi
16 Luglio 2022
Proteste contro la legge anti-LGBT

Ungheria, proteste contro la legge anti-LGBT

Share on FacebookShare on Twitter

La Commissione europea ha deciso di deferire l’Ungheria alla Corte di Giustizia. L’oggetto della contestazione è la legge sul ‘divieto di promozione dell’omosessualità’ ai minori. È passato un anno dalla sua approvazione, da parte del Parlamento ungherese ma fortemente voluta e promossa dal premier Viktor Orban. Nel frattempo, dopo le proteste andate in scena a più riprese dai campi di calcio (ricordiamo ad esempio l’Allianz Arena di Monaco illuminato con la bandiera arcobaleno in occasione degli Europei 2021) alle piste di F1, fino alle manifestazioni in piazza, c’è stato anche un referendum – nullo a causa della mancanza del quorum – che ha ribadito il no della società alla controversa misura.

Von der Leyen: “Legge vergognosa”

Il primo ministro ungherese Viktor Orban a Bruxelless, in Commissione Europea

Il provvedimento approvato nel giugno dello scorso anno, inoltre, aveva immediatamente incontrato l’opposizione dell’Unione Europea, tanto da essere definito “vergognoso” dalla presidente dell’Esecutivo Ue, Ursula von der Leyen. La legge vieta di mostrare agli under 18 qualsiasi contenuto, nei media e nelle scuole, che ritragga o promuova l’omosessualità o il cambio di sesso. “Questa legge non serve alla protezione dei bambini. Viene utilizzato come pretesto per discriminare l’orientamento sessuale delle persone. Questa legge è vergognosa, viola i valori fondamentali della Ue” aveva annunciato la presidente della Commissione già all’epoca, aprendo poi una procedura d’infrazione e, per aggiungere pressioni sul primo ministro ungherese, bloccando temporaneamente il Recovery plan magiaro da circa 7 miliardi di euro.

Purtroppo però a nulla erano serviti richiami e minacce di tagli. Ad oggi, infatti, la legge rimane in vigore, nonostante anche il popolo ungherese si sia espresso chiaramente in merito alle elezioni politiche, annullando di fatto il referendum indetto da Orban. Secondo la Commissione, la legge viola le regole del mercato interno, i valori europei ed i diritti fondamentali degli individui, in particolare le persone Lgbtq+. Da Bruxelles, nel ribadire che la protezione dei bambini sia una priorità assoluta per l’Ue e gli Stati membri, si sottolinea come tuttavia la misura ungherese contenga disposizioni che “non sono giustificate sulla base della promozione di questo interesse fondamentale o sono sproporzionate a raggiungere l’obiettivo dichiarato”.

La legge magiara viola i diritti fondamentali e le norme Ue

Pride di Budapest
Pride di Budapest, 2021

I legislatori di Budapest hanno violato numerose norme, dalla direttiva sui servizi dei media audiovisivi, a quella sul commercio elettronico, dal diritto alla protezione dei dati al principio della libera prestazione dei servizi. La legge magiara, inoltre, trasgredisce “in modo sistematico diversi diritti fondamentali” sanciti dalla Carta dei diritti Ue, tra cui l’inviolabilità della dignità umana, il diritto alla libertà di espressione e di informazione, il diritto alla vita privata e familiare, nonché il diritto alla non discriminazione. “Per la gravità di tali violazioni – scrive Bruxelles – le disposizioni impugnate violano anche i valori comuni di cui all’articolo 2 Tue”. Il deferimento alla Corte è la fase successiva della procedura d’infrazione avviata dalla Commissione il 15 luglio 2021 con l’invio a Budapest di una lettera di messa in mora a cui ha fatto seguito un l’invio di un parere motivato.

Potrebbe interessarti anche

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Rimini
Politica

Giorgia Meloni a Rimini: “Mi sento fischiata da quando ho 16 anni”

17 Marzo 2023
GionnyScandal con mamma Rita e papà Antonio (fonte Instagram)
Attualità

GionnyScandal: il cantante ritrova i genitori biologici dopo 30 anni

22 Marzo 2023
Dario Nardella, sindaco di Firenze
Politica

Figli di coppie gay, Dario Nardella: “Noi sindaci pronti a dare battaglia”

21 Marzo 2023

Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
La Commissione europea ha deciso di deferire l'Ungheria alla Corte di Giustizia. L'oggetto della contestazione è la legge sul 'divieto di promozione dell'omosessualità' ai minori. È passato un anno dalla sua approvazione, da parte del Parlamento ungherese ma fortemente voluta e promossa dal premier Viktor Orban. Nel frattempo, dopo le proteste andate in scena a più riprese dai campi di calcio (ricordiamo ad esempio l'Allianz Arena di Monaco illuminato con la bandiera arcobaleno in occasione degli Europei 2021) alle piste di F1, fino alle manifestazioni in piazza, c'è stato anche un referendum – nullo a causa della mancanza del quorum – che ha ribadito il no della società alla controversa misura.

Von der Leyen: "Legge vergognosa"

Il primo ministro ungherese Viktor Orban a Bruxelless, in Commissione Europea
Il provvedimento approvato nel giugno dello scorso anno, inoltre, aveva immediatamente incontrato l'opposizione dell'Unione Europea, tanto da essere definito "vergognoso" dalla presidente dell'Esecutivo Ue, Ursula von der Leyen. La legge vieta di mostrare agli under 18 qualsiasi contenuto, nei media e nelle scuole, che ritragga o promuova l'omosessualità o il cambio di sesso. "Questa legge non serve alla protezione dei bambini. Viene utilizzato come pretesto per discriminare l’orientamento sessuale delle persone. Questa legge è vergognosa, viola i valori fondamentali della Ue" aveva annunciato la presidente della Commissione già all'epoca, aprendo poi una procedura d’infrazione e, per aggiungere pressioni sul primo ministro ungherese, bloccando temporaneamente il Recovery plan magiaro da circa 7 miliardi di euro. Purtroppo però a nulla erano serviti richiami e minacce di tagli. Ad oggi, infatti, la legge rimane in vigore, nonostante anche il popolo ungherese si sia espresso chiaramente in merito alle elezioni politiche, annullando di fatto il referendum indetto da Orban. Secondo la Commissione, la legge viola le regole del mercato interno, i valori europei ed i diritti fondamentali degli individui, in particolare le persone Lgbtq+. Da Bruxelles, nel ribadire che la protezione dei bambini sia una priorità assoluta per l'Ue e gli Stati membri, si sottolinea come tuttavia la misura ungherese contenga disposizioni che "non sono giustificate sulla base della promozione di questo interesse fondamentale o sono sproporzionate a raggiungere l'obiettivo dichiarato".

La legge magiara viola i diritti fondamentali e le norme Ue

Pride di Budapest
Pride di Budapest, 2021
I legislatori di Budapest hanno violato numerose norme, dalla direttiva sui servizi dei media audiovisivi, a quella sul commercio elettronico, dal diritto alla protezione dei dati al principio della libera prestazione dei servizi. La legge magiara, inoltre, trasgredisce "in modo sistematico diversi diritti fondamentali" sanciti dalla Carta dei diritti Ue, tra cui l'inviolabilità della dignità umana, il diritto alla libertà di espressione e di informazione, il diritto alla vita privata e familiare, nonché il diritto alla non discriminazione. "Per la gravità di tali violazioni - scrive Bruxelles - le disposizioni impugnate violano anche i valori comuni di cui all'articolo 2 Tue". Il deferimento alla Corte è la fase successiva della procedura d'infrazione avviata dalla Commissione il 15 luglio 2021 con l'invio a Budapest di una lettera di messa in mora a cui ha fatto seguito un l'invio di un parere motivato.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto