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Home » Politica » Svolta storica in Cile: approvati i matrimoni tra persone dello stesso sesso. “L’amore è amore”

Svolta storica in Cile: approvati i matrimoni tra persone dello stesso sesso. “L’amore è amore”

La Camera ha approvato la nuova legge, che consentirà alle coppie omosessuali anche di avere dei figli, con larga maggioranza, dopo un iter parlamentare durato circa 4 anni

Marianna Grazi
9 Dicembre 2021
epa09628453 A handout photo made available by the Chilean Presidency shows the Palacio de la Moneda, seat of the Government, illuminated with the colors of the LGTBIQ + flag, after the approval of same-sex marriage in the country, in Santiago, Chile, 07 December 2021.  EPA/Chilean Presidency / HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

epa09628453 A handout photo made available by the Chilean Presidency shows the Palacio de la Moneda, seat of the Government, illuminated with the colors of the LGTBIQ + flag, after the approval of same-sex marriage in the country, in Santiago, Chile, 07 December 2021. EPA/Chilean Presidency / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

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Martedì 7 dicembre la Camera dei deputati del Cile ha approvato una legge riguardante il matrimonio egualitario, ossia quello fra persone dello stesso sesso, che contempla anche il diritto di avere figli.Una decisione definita ‘storica’ dai media locali ma che è apparsa sorprendente anche al di fuori, perché arriva da un Paese ultra cattolico. L’iter parlamentare, in effetti, è stato lungo e faticoso: iniziato nel 2017, due anni dopo l’approvazione di una norma simile a quella che in Italia regola le unioni civili, soltanto pochi giorni fa si è giunti all’approvazione della nuova normativa. Votata comunque a larga maggioranza. Sono stati infatti 82 i deputati favorevoli, 20 contrari e due astenuti sul testo che era già passato al Senato con 21 sì, 8 no e una astensione.

La legge deve ora essere firmata dal presidente della Repubblica Sebastián Piñera, che si è detto finalmente a favore della sua approvazione, dopo aver manifestato la sua contrarietà per anni. Una volta passata al vaglio della presidenza si passerà alla definizione delle procedure amministrative che introdurranno la novità e permetteranno alle coppie dello stesso sesso di sposarsi e avere, o adottare, figli.

È lo stesso Piñera a rispondere alle critiche dei partiti conservatori, affermando che il Paese vuole e deve “garantire a tutte le persone libertà e dignità”. Una grande apertura da parte sua, visto che la firma della legge sarà, probabilmente, uno degli ultimi atti della sua presidenza. In Cile il prossimo 19 dicembre si terrà infatti il ballottaggio delle elezioni presidenziali, tra Gabriel Boric, candidato della coalizione di sinistra, e José Antonio Kast, candidato di estrema destra. Quest’ultimo è tra i maggiori oppositori della nuova norma per le nozze omosessuali perché, secondo lui, “il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna”.

“Oggi è un giorno felice per il Cile, perché sappiamo già che l’amore è amore. Le persone sono uguali ed essendo uguali abbiamo gli stessi diritti”, ha detto il portavoce del governo Jaime Bellolio, mentre democristiana Ximena Rincón, presidente del Senato cileno, esprimendo il suo voto favorevole, ha dichiarato: “Stiamo arrivando al giorno in cui saremo migliori come Paese e come società”. Grande soddisfazione arriva dal Movimento per l’integrazione e la liberazione degli omosessuali (Movilh) che in un comunicato ha lodato la decisione, assicurando che “il Cile ha compiuto un passo storico e decisivo per l’avanzamento e il consolidamento dei diritti civili delle coppie e delle famiglie omosessuali che, senza distinzione, erano state discriminate e vulnerate fin dalle origini del nostro Paese”. Per festeggiare questo avvenimento senza precedenti il movimento Lgbtq ha convocato una manifestazione in Plaza Baquedano a Santiago del Cile. “Sono così emozionato. È una lotta ardua di molti anni – ha esultato la giudice Karen Atala, direttrice della Fundación Iguales –. Abbiamo ottenuto la conquista dei nostri diritti di essere cittadini di prima classe, degni e decorosi. Abbiamo iniziato con la legge antidiscriminazione, poi gli accordi di unione civile, poi la legge sull’identità trans e ora il matrimonio alla pari”.

In Sud America, tra i Paesi che già hanno legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso ci sono Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Uruguay e alcuni stati (14 su 32) del Messico. Nel mondo, invece, sono più di trenta, tra i quali Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi e Canada.

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  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Martedì 7 dicembre la Camera dei deputati del Cile ha approvato una legge riguardante il matrimonio egualitario, ossia quello fra persone dello stesso sesso, che contempla anche il diritto di avere figli.Una decisione definita 'storica' dai media locali ma che è apparsa sorprendente anche al di fuori, perché arriva da un Paese ultra cattolico. L'iter parlamentare, in effetti, è stato lungo e faticoso: iniziato nel 2017, due anni dopo l’approvazione di una norma simile a quella che in Italia regola le unioni civili, soltanto pochi giorni fa si è giunti all'approvazione della nuova normativa. Votata comunque a larga maggioranza. Sono stati infatti 82 i deputati favorevoli, 20 contrari e due astenuti sul testo che era già passato al Senato con 21 sì, 8 no e una astensione. La legge deve ora essere firmata dal presidente della Repubblica Sebastián Piñera, che si è detto finalmente a favore della sua approvazione, dopo aver manifestato la sua contrarietà per anni. Una volta passata al vaglio della presidenza si passerà alla definizione delle procedure amministrative che introdurranno la novità e permetteranno alle coppie dello stesso sesso di sposarsi e avere, o adottare, figli. È lo stesso Piñera a rispondere alle critiche dei partiti conservatori, affermando che il Paese vuole e deve "garantire a tutte le persone libertà e dignità". Una grande apertura da parte sua, visto che la firma della legge sarà, probabilmente, uno degli ultimi atti della sua presidenza. In Cile il prossimo 19 dicembre si terrà infatti il ballottaggio delle elezioni presidenziali, tra Gabriel Boric, candidato della coalizione di sinistra, e José Antonio Kast, candidato di estrema destra. Quest'ultimo è tra i maggiori oppositori della nuova norma per le nozze omosessuali perché, secondo lui, "il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna".
"Oggi è un giorno felice per il Cile, perché sappiamo già che l’amore è amore. Le persone sono uguali ed essendo uguali abbiamo gli stessi diritti", ha detto il portavoce del governo Jaime Bellolio, mentre democristiana Ximena Rincón, presidente del Senato cileno, esprimendo il suo voto favorevole, ha dichiarato: "Stiamo arrivando al giorno in cui saremo migliori come Paese e come società". Grande soddisfazione arriva dal Movimento per l'integrazione e la liberazione degli omosessuali (Movilh) che in un comunicato ha lodato la decisione, assicurando che "il Cile ha compiuto un passo storico e decisivo per l'avanzamento e il consolidamento dei diritti civili delle coppie e delle famiglie omosessuali che, senza distinzione, erano state discriminate e vulnerate fin dalle origini del nostro Paese". Per festeggiare questo avvenimento senza precedenti il movimento Lgbtq ha convocato una manifestazione in Plaza Baquedano a Santiago del Cile. "Sono così emozionato. È una lotta ardua di molti anni – ha esultato la giudice Karen Atala, direttrice della Fundación Iguales –. Abbiamo ottenuto la conquista dei nostri diritti di essere cittadini di prima classe, degni e decorosi. Abbiamo iniziato con la legge antidiscriminazione, poi gli accordi di unione civile, poi la legge sull’identità trans e ora il matrimonio alla pari".
In Sud America, tra i Paesi che già hanno legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso ci sono Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Uruguay e alcuni stati (14 su 32) del Messico. Nel mondo, invece, sono più di trenta, tra i quali Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi e Canada.
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