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Home » Politica » Katia Tarasconi nuova sindaca di Piacenza: dalla morte del figlio al trionfo elettorale

Katia Tarasconi nuova sindaca di Piacenza: dalla morte del figlio al trionfo elettorale

La candidata 48enne del centrosinistra ha superato l'avversaria Patrizia Barbieri in un'inedita sfida al femminile

Marianna Grazi
27 Giugno 2022
Katia Tarasconi

Katia Tarasconi è la nuova sindaca di Piacenza

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Dalle ceneri è rinata la fenice: Katia Tarasconi, consigliera regionale del Pd è la nuova sindaca di Piacenza. E vince lo scontro elettorale a pochi mesi dalla perdita di suo figlio Kristopher, avvenuta a settembre scorso. Tarasconi infatti al ballottaggio di domenica 26 giugno ha sconfitto con il 53% la prima cittadina uscente Patrizia Barbieri, civica alla guida di una coalizione della quale hanno fatto parte tutti i partiti di centrodestra.

Una sfida al femminile: caso più unico che raro

Tarasconi Piacenza sindaca
Katia Tarasconi al voto lo scorso 12 giugno. Dopo il ballottaggio è stata eletta sindaca a Piacenza

In una delle poche sfide tutte al femminile di questa tornata elettorale amministrativa, caso praticamente unico viste le pochissime candidate a prime cittadine, Tarasconi, 48 anni, è riuscita a conquistare il cuore dei piacentini battendo la sindaca uscente Patrizia Barbieri, che per cinque anni aveva guidato la giunta di centrodestra nell’amministrazione della città. Già al primo turno – dove erano sei i candidati in corsa – la coalizione a supporto della neo sindaca, infatti, aveva fatto segnare un inatteso vantaggio (40% contro il 38%) nei confronti della sua sfidante. E pensare che il centrosinistra non si era presentato nemmeno compatto alle urne, con due candidati che, sommando i risultati ottenuto il 12 giugno (Stefano Cugini di Alternativa per Piacenza, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle,aveva superato il 10%) avrebbero ottenuto già allora la maggioranza assoluta. Le spaccature c’erano e sono rimaste, ma il consenso per Tarasconi è stato sufficiente per la conquista della città.

Chi è Katia Tarasconi

Katia Tarasconi, quindi, è la nuova sindaca di Piacenza. Nata a Piacenza il 5 ottobre 1973 ha sia la cittadinanza italiana che quella americana, essendosi laureata negli Stati Uniti. Il padre è un noto imprenditore, Maurizio Tarasconi, fondatore e presidente di Piacenza Intermodale. A 13 anni Katia segue la madre, trasferitasi a Long Island, e qui trascorre l’adolescenza e completa gli studi. Si laurea all’Università di Miami e successivamente lavora come grafica, nell’editoria e nella comunicazione. È tornata in Italia a fine Novanta, e nel 2007 esordisce in politica. Comincia nel ruolo di assessore al Comune della sua città natale, nelle giunte guidate da Roberto Reggi e Paolo Dosi fino al 2015, per poi diventare consigliera regionale del PD (di cui è presidente in Emilia), riconfermata cinque anni dopo.

Della vita privata di Katia Tarasconi si conoscono pochi dettagli. In passato è stata sposata con un americano, padre dei suoi due figli, Kristopher e Rebecca Dixon. Oggi ha un nuovo compagno, Paolo, che la affianca da diversi anni.

La tragedia improvvisa: il figlio morto in un incidente

Katia Tarasconi con i figli Kristopher, scomparso a settembre 2021, e Rebecca

Pochi mesi fa, la vita familiare di Katia Tarasconi è stata scossa da una tragedia improvvisa quanto devastante. Il 17 settembre 2021 suo figlio Kristopher, 18 anni, è stato vittima di un drammatico incidente stradale durante un weekend con i suoi amici a Roma. Centrato in pieno da un tram mentre viaggiava in motorino di notte. Una perdita che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore della madre, che in un commovente post su Facebook, all’epoca, aveva scritto: “Balla amore mio, balla come solo tu sapevi fare. Sei stato un dono immenso. Affido qui il mio grazie a tutti quelli che ti vogliono bene, l’amore è arrivato da tante parti di mondo. Da tante vite che hai toccato”. Un addio straziante, che però non le ha tolto la grinta e la forza di rimettersi in gioco. Ad aprile, in un’intervista a Walter Veltroni per il Corriere della Sera, aveva dichiarato che la morte del suo bambino era un dolore fisico costante, “Ma sai che non puoi farci niente e allora dici: mi alzo lo stesso e faccio ciò che devo fare“. E lei lo ha fatto, con coraggio e passione, e chissà che da lassù, il suo Kristopher non le abbia rivolto un occhio di riguardo per questa sua nuova sfida.

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Instagram

  • Il grande fiume italiano sta scomparendo, anzi evaporando. Ed è sulla secca al Pian del Re, nel territorio di Crissolo (Cuneo), che va in scena la protesta delle sirene morte alla fonte del Po. Un gruppo di attiviste di Extinction Rebellion hanno indossato le vesti della creatura mitologica, con lunghe code blu e azzurre, colore delle acque ormai ricordo, e si sono sdraiate intorno alla sorgente del fiume. 

“L’obiettivo è richiamare l’attenzione sulla gravissima siccità che l’Italia intera sta vivendo e, più in generale, sulle conseguenze tangibili che la crisi climatica sta causando anche nei territori piemontesi.”

Le sirene ambientaliste erano già comparse lo scorso febbraio sulle secche del Po all’altezza dei Murazzi di Torino.

“A distanza di mesi il deficit idrico è ulteriormente peggiorato, tanto da far convocare uno stato di allerta nazionale. La piccola secca torinese, che gli attivisti denunciavano già a febbraio, oggi si è allargata notevolmente ed è ormai invasa dalle alghe, che stanno proliferando fuori controllo in tutto il tratto cittadino del fiume.”

Se da Nord a Sud Italia gli effetti delle alte temperature e dell’afa non danno tregua ai cittadini, arriva anche la risposta degli esperti: a oggi il 2022 è l’anno più caldo di sempre.  Una situazione drammatica, in cui a riemergere dalle acque, anzi dalla mancanza di oro blu, non sono solo alghe e residui bellici, ma anche figure mitologiche che lanciano l’allarme sul disastro imminente. E le voci delle sirene, si sa, non preannunciano mai buone nuove.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #extinctionrebellion #sirene #deltadelpo
  • Luoghi romantici e dove trovarli. Nel mondo esistono tanti posti che, per il loro suggestivo panorama, sono ideali per baciarsi. ✨

Senza andare troppo lontano, anche in Italia ci sono luoghi incantevoli che sembrano usciti da un libro di fiabe. La lista è lunga e da pochi giorni comprende anche il Belvedere del Sognatore di Anacapri, piccolo comune situato sull’isola di Capri, una piazzola romantica che affaccia sul mare di Punta Carena alla base del rosso faro che di notte indica la rotta ai naviganti. Qui, l’amministrazione comunale ha istituito l’obbligo di baciarsi. A dirlo è un cartello stradale blu, con la scritta “Zona romantica, obbligatorio baciarsi” e il disegno di due che lo fanno. 

In Italia, oltre ad Anacapri, ci sono altri posti romantici dove campeggiano i cartelli “Kiss Please“. Uno di questi cartelli si trova in Cilento, precisamente a Trentinara, sul belvedere del paese. Le due sagome che si baciano si pensa siano Saul e Isabella, i protagonisti di una leggenda del posto. Si narra, infatti, che i due amanti si gettarono dalla terrazza insieme, racchiusi in un abbraccio senza fine, e promettendosi amore per l’eternità.

A Tortoreto, in provincia di Teramo, i cartelli sono ben quattro e poi, ancora, un altro cartello con “obbligo” di bacio si trova a Sirmione, lungo la passeggiata sul Lago di Garda. 

#lucenews #lucelanazione #kissplease #anacapri #italy🇮🇹
  • I disturbi mentali, nonostante siano sempre più diffusi nella società odierna, ancora oggi non ricevono l’attenzione che meritano sia dall’opinione pubblica, sia dagli ambienti familiari e lavorativi: spesso capita che si accusi il malato di “pigrizia” o di “irresponsabilità”. 

Essi non si manifestano all’esterno come una malattia fisica, e per questo vengono presi meno sul serio, percepiti come meno reali.

Il disturbo mentale è per antonomasia una malattia invisibile, sì, ma non per questo è immaginaria. Serve fare attenzione, serve una lezione di umanità. Serve cura, soprattutto nelle parole.

#lucenews #lucelanazione #disturmimentali #mentalheath #metaldesorder
  • Se esistesse il premio come miglior bagnina del mese sicuramente lo avrebbe vinto lei. Natalia Lucas, 18 anni, ha fatto nascere un bambino all’interno della piscina YMCA, in Colorado. La mamma del piccolo si stava infatti godendo una giornata di relax quando è entrata in travaglio.

Infatti quando Tessa Rider e suo marito, Matthew Jones, sono andati in piscina, sapevano della possibilità dell’arrivo del figlio, visto le settimane di ritardo. La mamma di 29 anni ha affermato che una delle uniche cose che l’ha aiutata a sopportare il dolore mentre aspettava il parto era lo stare in acqua. “Sapevamo che il bambino sarebbe arrivato. Semplicemente non sapevamo se sarebbe stata una settimana, due settimane o oggi”, ha dichiarato qualche giorno fa Tessa. Le sue acque, però, si sono rotte proprio mentre è entrata in piscina. Suo marito ha preso immediatamente il telefono per chiedere aiuto.

Ed è proprio qui che è intervenuta Natalie. Mentre usava un walkie-talkie per informare i dipendenti della situazione, gridando ad altri nuotatori di chiamare i servizi di emergenza, ha afferrato un kit di pronto soccorso e degli asciugamani e si è precipitata ad aiutare la coppia. “Sono rimasta calma e non sono andata fuori di testa, perché è quello che devi fare in questo lavoro. Non puoi davvero esitare o aspettare che arrivi qualcun altro. Tu sei il bagnino, sei il salvagente per tutti ” ha dichiarato la giovane eroina. Natalie ha sorretto la testa della madre incinta mentre il padre ha aiutato il piccolo Toby a venire al mondo.

Oltre a congratularsi con la coppia felice, l’YMCA del Colorado settentrionale ha condiviso un messaggio speciale a Natalie sui social media, osservando che fare nascere “un bambino durante il suo turno domenicale” era “qualcosa di sicuramente diverso dal lavoro che deve svolgere quotidianamente. Natalia è andata oltre se stessa rispondendo con compassione, premura e grinta”. 

Ma non è finita qui. Il neonato della coppia, il figlio Toby, è stato dotato di un abbonamento a vita per entrare in piscina e chissà se in futuro seguirà le orme della sua eroina.

#lucenews #storiedieroine #eroine #natalielucas #colorado #ymca
Dalle ceneri è rinata la fenice: Katia Tarasconi, consigliera regionale del Pd è la nuova sindaca di Piacenza. E vince lo scontro elettorale a pochi mesi dalla perdita di suo figlio Kristopher, avvenuta a settembre scorso. Tarasconi infatti al ballottaggio di domenica 26 giugno ha sconfitto con il 53% la prima cittadina uscente Patrizia Barbieri, civica alla guida di una coalizione della quale hanno fatto parte tutti i partiti di centrodestra.

Una sfida al femminile: caso più unico che raro

Tarasconi Piacenza sindaca
Katia Tarasconi al voto lo scorso 12 giugno. Dopo il ballottaggio è stata eletta sindaca a Piacenza
In una delle poche sfide tutte al femminile di questa tornata elettorale amministrativa, caso praticamente unico viste le pochissime candidate a prime cittadine, Tarasconi, 48 anni, è riuscita a conquistare il cuore dei piacentini battendo la sindaca uscente Patrizia Barbieri, che per cinque anni aveva guidato la giunta di centrodestra nell'amministrazione della città. Già al primo turno – dove erano sei i candidati in corsa – la coalizione a supporto della neo sindaca, infatti, aveva fatto segnare un inatteso vantaggio (40% contro il 38%) nei confronti della sua sfidante. E pensare che il centrosinistra non si era presentato nemmeno compatto alle urne, con due candidati che, sommando i risultati ottenuto il 12 giugno (Stefano Cugini di Alternativa per Piacenza, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle,aveva superato il 10%) avrebbero ottenuto già allora la maggioranza assoluta. Le spaccature c'erano e sono rimaste, ma il consenso per Tarasconi è stato sufficiente per la conquista della città.

Chi è Katia Tarasconi

Katia Tarasconi, quindi, è la nuova sindaca di Piacenza. Nata a Piacenza il 5 ottobre 1973 ha sia la cittadinanza italiana che quella americana, essendosi laureata negli Stati Uniti. Il padre è un noto imprenditore, Maurizio Tarasconi, fondatore e presidente di Piacenza Intermodale. A 13 anni Katia segue la madre, trasferitasi a Long Island, e qui trascorre l'adolescenza e completa gli studi. Si laurea all’Università di Miami e successivamente lavora come grafica, nell’editoria e nella comunicazione. È tornata in Italia a fine Novanta, e nel 2007 esordisce in politica. Comincia nel ruolo di assessore al Comune della sua città natale, nelle giunte guidate da Roberto Reggi e Paolo Dosi fino al 2015, per poi diventare consigliera regionale del PD (di cui è presidente in Emilia), riconfermata cinque anni dopo. Della vita privata di Katia Tarasconi si conoscono pochi dettagli. In passato è stata sposata con un americano, padre dei suoi due figli, Kristopher e Rebecca Dixon. Oggi ha un nuovo compagno, Paolo, che la affianca da diversi anni.

La tragedia improvvisa: il figlio morto in un incidente

Katia Tarasconi con i figli Kristopher, scomparso a settembre 2021, e Rebecca
Pochi mesi fa, la vita familiare di Katia Tarasconi è stata scossa da una tragedia improvvisa quanto devastante. Il 17 settembre 2021 suo figlio Kristopher, 18 anni, è stato vittima di un drammatico incidente stradale durante un weekend con i suoi amici a Roma. Centrato in pieno da un tram mentre viaggiava in motorino di notte. Una perdita che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore della madre, che in un commovente post su Facebook, all'epoca, aveva scritto: "Balla amore mio, balla come solo tu sapevi fare. Sei stato un dono immenso. Affido qui il mio grazie a tutti quelli che ti vogliono bene, l’amore è arrivato da tante parti di mondo. Da tante vite che hai toccato". Un addio straziante, che però non le ha tolto la grinta e la forza di rimettersi in gioco. Ad aprile, in un'intervista a Walter Veltroni per il Corriere della Sera, aveva dichiarato che la morte del suo bambino era un dolore fisico costante, "Ma sai che non puoi farci niente e allora dici: mi alzo lo stesso e faccio ciò che devo fare". E lei lo ha fatto, con coraggio e passione, e chissà che da lassù, il suo Kristopher non le abbia rivolto un occhio di riguardo per questa sua nuova sfida.
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