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Torino, sospesa la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali. Il sindaco Lo Russo: "Costituisce violazione di legge"

di LUCA MARCHETTI -
23 marzo 2022
Immagine 2022-03-23 190958

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Passi indietro sul fronte dei diritti in Italia. Torino sospende da oggi, mercoledì 23 marzo, la registrazione degli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali. Lo ha annunciato il sindaco Stefano Lo Russo, che nei giorni scorsi ha ricevuto dal prefetto del capoluogo piemontese una richiesta formale di applicazione delle norme ministeriali che disciplinano la materia. "Il prefetto mi ha comunicato ufficialmente - ha commentato il sindaco Lo Russo - che l'eventuale trascrizione della registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali costituisce violazione di legge e quindi con molto rammarico anche personale siamo costretti a interromperle. Sono molto amareggiato per quella che ritengo una violenza".

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha annunciato che da mercoledì 23 marzo sarà sospesa l'iscrizione degli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali

La decisione arriva in seguito a una nota prefettizia inviata al sindaco di Torino, nella quale si richiama ad attenersi alle norme secondo le quali la registrazione di figli di coppie dello stesso sesso costituisce una violazione della legge. "Nella comunicazione del prefetto - spiega Lo Russo - si evidenzia che il sindaco, in quanto ufficiale di stato civile, agisce come ufficiale di Governo e non come titolare di un potere proprio e come tale è sottoposto a dipendenza gerarchica dal ministero dell'Interno. Deve quindi attenersi al dispositivo di legge e questo fatto rende non più percorribile, in attesa del pronunciamento della Cassazione, la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali. L'interruzione - ha precisato il sindaco - è stata fatta in chiave cautelativa dell'ente e delle famiglie in attesa", ha precisato il sindaco. Poi il sindaco di Torino attacca le istituzioni: "C'è un deficit culturale e di iniziativa politica nelle aule parlamentari. Questo è un tema di cui questo parlamento non si è occupato e non si vuole occupare, sta scaricando su famiglie, bambini, sindaci e sui tribunali una incapacità di legiferare in maniera adeguata andando incontro alle istanze e alle esigenze dei cittadini italiani. Questo lo trovo molto grave e credo che sia profondamente ingiusto", sottolina Lo Russo.

Stop alla registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali, cosa succede ora

Il sindaco Lo Russo ha poi fatto sapere che "ovviamente non ci limiteremo a interrompere queste registrazioni". Venerdì 25 marzo, il primo cittadino di Torino insieme all'assessore alle Politiche sociali, Jacopo Rosatelli, incontrerà "le associazioni (del Coordinamento Torino Pride, ndr) per cercare di capire come spostare il piano dell'iniziativa sul piano politico cercando di stimolare il nostro parlamento ad andare a legiferare e a dare un quadro di diritti per i bambini e le bambine anche in Italia che in questo momento sono di serie b", ha concluso il sindaco Stefano Lo Russo.

Alessandra Maiorino (M5s) ha sottolineato che "interrompere le iscrizioni all'anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali significa interrompere un percorso di civiltà"

Pd e M5s: "Necessaria una legge sui figli delle coppie dello stesso sesso"

Dal Pd al Movimento 5 Stelle, sono tante le reazioni di indignazione dopo lo stop alle registrazioni dei figli delle coppie dello stesso sesso. "Interrompere le iscrizioni all'anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali significa interrompere il percorso di civiltà avviato dalla precedente sindaca Chiara Appendino, con un provvedimento che aveva reso la città di Torino un modello per le altre città italiane sul fronte dei diritti civili". Così in una nota la senatrice Alessandra Maiorino, coordinatrice del comitato Politiche di genere e diritti civili del Movimento 5 Stelle. La senatrice ha spiegato che "da tempo ho avviato un percorso condiviso con tutte le associazioni LGBTI+ per la costruzione di un testo di legge che, nel solco delle predette sentenze della Consulta, riconosca finalmente i diritti delle coppie dello stesso sesso e dei loro figli, aprendo anche al matrimonio egualitario". Anche per la capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Torino, Nadia Conticelli, "serve una legge sui figli delle coppie dello stesso sesso e serve una legge sui matrimoni. Essere timidi e  incerti sui diritti crea solo confusione e dolore, sulla pelle delle persone. I diritti riguardano la vita concreta delle persone, gli affetti, l'identità, la costruzione dei percorsi di vita". "Gli ottanta bambin* registrati dall'anagrafe torinese in questi quattro anni non 'scompariranno' per effetto di una interpretazione normativa e non cambieranno le loro famiglie, non cambierà l'affetto, né i percorsi di crescita - aggiunge Nadia Conticelli - come non cambierà la realtà degli altri bambin* a cui da oggi è negato il diritto di vedere sul registro dell'anagrafe indicata la propria famiglia  reale, quella che disegneranno e descriveranno a scuola".

Marilena Grassadonia, attivista per i diritti Lgbt, ex presidente di Famiglie Arcobaleno, oggi responsabile Diritti e Libertà di Sinistra Italiana

L'attivista LGBT+ Grassadonia: "Il caso di Torino dimostra che urge una legge"

Anche per Marilena Grassadonia, attivista per i diritti Lgbt, ex presidente di Famiglie Arcobaleno, oggi responsabile Diritti e Libertà di Sinistra Italiana "è necessario e urgente che il Parlamento si assuma la responsabilità di legiferare per garantire pari diritti e tutele ai figli e alle figlie della famiglia arcobaleno". "La buona volontà di sindaci e sindache da sola non basta - ha aggiunto all'Adnkronos Marilena Grassadonia -. Come Sinistra Italiana continueremo a lavorare affinché si giunga presto a una legge che metta al centro la responsabilità genitoriale, a tutela dei minori, anche per le coppie di genitori Lgbt+".