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Ungheria, Orban choc:"Non vogliamo mescolarci con altre razze". L'attacco agli Usa e all'Ue

di EDOARDO MARTINI -
26 luglio 2022
Viktor Orban

Viktor Orban

Il premier ungherese Viktor Orban torna a far parlare di sé. Durante il Tusvanyos Summer, in Romania, il Primo Ministro dell'Ungheria ha attaccato ancora una volta l’Europa e gli Stati Uniti per la "mescolanza di razze". Orban ha espresso la propria posizione su quello che considera "il vero pericolo della migrazione di massa". Poi ha anche affermato che l’Ungheria e il suo popolo lottano contro "un destino simile" e ha anche avuto modo di tornare sulle vicende legate all’invasione della Russia in Ucraina.

Il premier ungherese Viktor Orban

"Entro il 2050 in Europa occidentale non esisteranno più nazioni"

Per Orban la vera minaccia per il suo popolo e per quello europeo è dunque "la mescolanza di razze" generata dalla "migrazione di massa". Il primo ministro in Romania si è espresso sul tema, spiegando che l’Ungheria non vuole cadere nello stesso presunto errore: "I popoli dell’Europa occidentale ormai si mescolano con razze extra-europee, mentre gli ungheresi non vogliono mescolarsi. Entro il 2050 in Europa occidentale non esisteranno più nazioni, ma solo una popolazione incrociata. Noi, qui, nel bacino dei Carpazi, lottiamo contro un destino simile". Il premier ungherese si è poi soffermato su altri aspetti della politica mondiale. Già nei giorni scorsi aveva attaccato l’Unione europea e gli Usa rei di voler imporre la propria visione agli altri, ignorando le preoccupazioni della Russia sulla vicinanza della nato ai propri confini.

Orban insieme al premier Matteo Salvini

Il premier e la guerra in Ucraina: "Negoziati possibili dopo il 2024"

"Con Donald Trump e Angela Merkel la guerra non sarebbe mai avvenuta. La forza, il prestigio e la capacità d'azione dell'Occidente stanno svanendo", ha detto Orban a migliaia di sostenitori nella città rumena di Baile Tusnad, dove si è autoproclamato un difensore dell'identità culturale e politica dell'Ungheria contro la burocrazia di Bruxelles. Come in precedenza, Orban ha indicato il miliardario ungherese-americano George Soros come il vero artefice della politica europea. Il riferimento è ovviamente al conflitto in Ucraina: "Non ci sarà cessate il fuoco e non ci sarà pace senza un negoziato russo-americano", ha poi affermato, "perché Mosca non vuole più discutere con i leader europei, che non sono riusciti a far rispettare gli accordi di Minsk del 2015. Pertanto, i negoziati di pace saranno possibili solo nel 2024, dopo le elezioni presidenziali negli Usa. I russi hanno avanzato una richiesta di sicurezza molto chiara, che hanno inviato alla Nato e agli Stati Uniti, chiedendo che l’Ucraina non diventi mai membro della Nato. La Nato ha rifiutato e non vuole discuterne. Ecco perché la Russia sta cercando di imporsi con le armi". Infine Orban, in relazione a un caso aperto dell'UE contro una legge ungherese che limita le informazioni su questioni della comunità LGBTQ, ha concluso: "Lasciali vivere loro come vogliono, ma lascia vivere noi. Invece del transgender, abbiamo solo la Transilvania" alludendo anche allo status di questa regione rumena, storicamente legata all'Ungheria.