Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » HP Blocco Grande » Alex Bellini, la ricerca di sé ma mai ‘nulla di troppo’. “Sta a noi interpretare quello che ci succede”

Alex Bellini, la ricerca di sé ma mai ‘nulla di troppo’. “Sta a noi interpretare quello che ci succede”

Mental coach, green influencer, esploratore e molto altro. Una vita tra mille avventure, dal Sahara all'Alaska. La prossima sfida? Terminare la "10 rivers 1 Ocean" iniziata nel 2019, percorrendo i fiumi più inquinati al mondo

Rita Bartolomei
16 Gennaio 2022
Share on FacebookShare on Twitter

Alex Bellini, 43 anni, montanaro della Valtellina, sguardo magnetico, tante vite insieme. Green influencer, esploratore, mental coach, come ‘regista’ la moglie Francesca Urso. Dopo il Sahara di corsa, l’Alaska a piedi, gli Oceani a remi, i fiumi inondati di plastica navigati su una zattera e i ghiacciai attraversati sugli sci, quale sarà la sua prossima sfida? Insomma, come fa Alex a superare se stesso? Sospiro, dall’altra parte della cornetta, per la domanda di rito: impossibile non pensare subito che una persona comune, di solito, imprese come le sue le vede al cinema. “Non ho mai avuto bisogno di confrontarmi con me stesso. Ogni cosa che ho fatto in passato, ma sarà così anche in futuro, nasce da un’esigenza, dalla necessità di colmare uno spazio nel mio cuore”.

Alex Bellini, 43 anni, dalla Valtellina alla scoperta del mondo, è green influencer, esploratore, mental coach

Esploratore di tutti gli abissi

Un accenno di risata al telefono. “L’alternativa era fare terapia… Per me è una ricerca spirituale. Sul portone del tempio di Delfi, nell’antica Grecia, c’erano centinaia di iscrizioni. Una diceva, ‘conosci te stesso’. Ma vicino ce n’era un’altra, ‘nulla di troppo’. Ho sempre considerato questi due insegnamenti un po’ come i piatti della bilancia”. 

Alex Bellini
Alex Bellini durante una missione fra i ghiacci

Bisogna capire quando è il momento di fermarsi?

“Sì, quello è l’invito. Spingiti pure agli estremi di tutto, del pianeta, del tuo fisico. Ma cerca sempre di mantenerti in una cornice di limite. Nulla di troppo, per me, è sempre stato il biglietto di ritorno a casa”.

Nell’Oceano ha rischiato, da naufrago…

“Era il 2008, mi trovavo a 60 miglia da terra, avevo navigato per trecento giorni in mare aperto. Mi sono trovato a dover fare i conti con una situazione pericolosa che m’imponeva di prendere una decisione in tempi brevissimi: andare avanti o fermarmi, lanciare l’sos e farmi venire a prendere”. 

Alex ha attraversato mari pieni di plastica

In quel momento l’ha ‘soccorsa’ l’oracolo?

“È così. Un esploratore di mestiere va avanti, resiste, persevera, anche testardamente. Invece ho lasciato spazio a una parte di me un po’ più saggia, morigerata, cauta nell’accettare le sfide. Ho ripensato a quel ‘nulla di troppo’ e ho capito che dovevo fermarmi. E l’ho fatto. Avevo sfidato la sorte, superato le cose più incredibili, in quei giorni non sempre ero uscito vincitore dal confronto con me stesso”. 

Accettare la sconfitta diventa una ripartenza. Qui parla il mental coach?

“Sì, penso alla mia esperienza con gli atleti. Spesso bravissimi ma non capaci di gestire il fallimento. Noi abbiamo la libertà di decidere come interpretare quello che ci succede nella vita. Lo spiegava bene Viktor Frankl, lo psichiatra sopravvissuto ai campi di concentramento. L’ultima delle libertà umane è quella di decidere il proprio atteggiamento, anche per un solo secondo. Se noi saremo in grado di trasformare un pensiero negativo in un pensiero positivo avremo vinto”.

Alex BelliniDovrebbe essere la massima di questi tempi così faticosi, non crede?

“Ho fissato tre parole chiave per il 2022: gentilezza, coraggio e zero lamenti”. 

Intanto prepara la prossima partenza?

“Il progetto ’10 rivers 1 Ocean’ non è concluso, stiamo recuperando i fiumi che non ho potuto navigare nel 2020. Sono quelli più inquinati al mondo. Il prossimo sarà il Niger, in Nigeria. Estremamente complicato per la situazione socio politica. Poi, nei prossimi dodici mesi, chiuderò con altri 4 fiumi cinesi e il Mekong, in Laos e Cambogia. E con questo si concluderà il progetto iniziato nel 2019”.

Ha trovato mari di plastica, anche quella monouso fuorilegge dal 14 gennaio

Alex Bellini
Secondo il green influencer la sostenibilità ambientale è influenzata dalla cultura di ogni Paese

“Sicuramente il progetto vuole documentare la crisi ecologica mondiale ma anche mostrare le tante realtà che ci sono nel nostro pianeta”.

Ci spieghi

“Penso al Gange. Quando un europeo arriva lì, si trova a dover fare i conti con un senso della vita molto diverso. Intanto per la promiscuità: vita, morte, animali, esseri umani, bello e brutto. Un viaggiatore si trova in crisi perché non riesce a dare senso a quello che vede. I corpi carbonizzati e gettati nel Gange, dove poi intervengono gli animali… Quindi non esiste giusto o sbagliato, se non quello che viene inventato dalla società, dalla tradizione, dalla tua cultura e dalla famiglia dove vivi. Se questa è la premessa, allora anche la questione ambientale deve passare attraverso questo setaccio”.

Alex Bellini
Alex Bellini e la moglie Francesca

Il Green influencer riesce a fare una sintesi?

“Impossibile. Gli indiani che vivono sul Gange, e sono 500 milioni, avranno un’idea di sostenibilità, futuro, sicurezza e pulizia molto diversa da quella di un europeo o di un americano”. 

Intanto si è messo in testa di vivere in una capsula di sopravvivenza agganciata a un iceberg.

Sorride: “Questo è un progetto che custodisco nel cassetto. Anzi, ho tentato di lanciarlo a più riprese. Ho iniziato a lavorarci nel 2012. Con Francesca ci piaceva tracciare una metafora, il genere umano alla deriva sul nostro pianeta e un uomo alla deriva su un piccolo iceberg. Lei si occupa di logistica e sicurezza, per questo è reticente ad attivare la spedizione. Le insidie sono tantissime. Diciamo che non mi piacerebbe essere ricordato come uno che voleva sopravvivere su un iceberg ma come uno che è tornato a casa sano e salvo”.

Potrebbe interessarti anche

Figli di coppie omosessuali, l'Italia chiude all'Europa
Attualità

Figli di genitori omosessuali, l’Italia chiude all’Europa: “No al riconoscimento”

14 Marzo 2023
Le ragazze non piangono in concorso al festival del cinema di Spello
Spettacolo

Tre donne alla guida del festival del cinema “Città di Spello”

18 Marzo 2023
La deputata, già ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti
Politica

Figli di coppie gay e utero in affitto, la deputata Bonetti: “Tuteliamo i bambini“

20 Marzo 2023

Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l

Alex Bellini, 43 anni, montanaro della Valtellina, sguardo magnetico, tante vite insieme. Green influencer, esploratore, mental coach, come 'regista' la moglie Francesca Urso. Dopo il Sahara di corsa, l’Alaska a piedi, gli Oceani a remi, i fiumi inondati di plastica navigati su una zattera e i ghiacciai attraversati sugli sci, quale sarà la sua prossima sfida? Insomma, come fa Alex a superare se stesso? Sospiro, dall’altra parte della cornetta, per la domanda di rito: impossibile non pensare subito che una persona comune, di solito, imprese come le sue le vede al cinema. “Non ho mai avuto bisogno di confrontarmi con me stesso. Ogni cosa che ho fatto in passato, ma sarà così anche in futuro, nasce da un’esigenza, dalla necessità di colmare uno spazio nel mio cuore”.

Alex Bellini, 43 anni, dalla Valtellina alla scoperta del mondo, è green influencer, esploratore, mental coach

Esploratore di tutti gli abissi

Un accenno di risata al telefono. "L’alternativa era fare terapia... Per me è una ricerca spirituale. Sul portone del tempio di Delfi, nell’antica Grecia, c’erano centinaia di iscrizioni. Una diceva, 'conosci te stesso'. Ma vicino ce n’era un’altra, 'nulla di troppo'. Ho sempre considerato questi due insegnamenti un po’ come i piatti della bilancia”. 

Alex Bellini
Alex Bellini durante una missione fra i ghiacci

Bisogna capire quando è il momento di fermarsi?

“Sì, quello è l’invito. Spingiti pure agli estremi di tutto, del pianeta, del tuo fisico. Ma cerca sempre di mantenerti in una cornice di limite. Nulla di troppo, per me, è sempre stato il biglietto di ritorno a casa”.

Nell'Oceano ha rischiato, da naufrago...

“Era il 2008, mi trovavo a 60 miglia da terra, avevo navigato per trecento giorni in mare aperto. Mi sono trovato a dover fare i conti con una situazione pericolosa che m’imponeva di prendere una decisione in tempi brevissimi: andare avanti o fermarmi, lanciare l’sos e farmi venire a prendere”. 

Alex ha attraversato mari pieni di plastica

In quel momento l’ha 'soccorsa' l’oracolo?

“È così. Un esploratore di mestiere va avanti, resiste, persevera, anche testardamente. Invece ho lasciato spazio a una parte di me un po’ più saggia, morigerata, cauta nell’accettare le sfide. Ho ripensato a quel 'nulla di troppo' e ho capito che dovevo fermarmi. E l’ho fatto. Avevo sfidato la sorte, superato le cose più incredibili, in quei giorni non sempre ero uscito vincitore dal confronto con me stesso”. 

Accettare la sconfitta diventa una ripartenza. Qui parla il mental coach?

“Sì, penso alla mia esperienza con gli atleti. Spesso bravissimi ma non capaci di gestire il fallimento. Noi abbiamo la libertà di decidere come interpretare quello che ci succede nella vita. Lo spiegava bene Viktor Frankl, lo psichiatra sopravvissuto ai campi di concentramento. L’ultima delle libertà umane è quella di decidere il proprio atteggiamento, anche per un solo secondo. Se noi saremo in grado di trasformare un pensiero negativo in un pensiero positivo avremo vinto”.

Alex BelliniDovrebbe essere la massima di questi tempi così faticosi, non crede?

“Ho fissato tre parole chiave per il 2022: gentilezza, coraggio e zero lamenti”. 

Intanto prepara la prossima partenza?

“Il progetto '10 rivers 1 Ocean' non è concluso, stiamo recuperando i fiumi che non ho potuto navigare nel 2020. Sono quelli più inquinati al mondo. Il prossimo sarà il Niger, in Nigeria. Estremamente complicato per la situazione socio politica. Poi, nei prossimi dodici mesi, chiuderò con altri 4 fiumi cinesi e il Mekong, in Laos e Cambogia. E con questo si concluderà il progetto iniziato nel 2019”.

Ha trovato mari di plastica, anche quella monouso fuorilegge dal 14 gennaio

Alex Bellini
Secondo il green influencer la sostenibilità ambientale è influenzata dalla cultura di ogni Paese

“Sicuramente il progetto vuole documentare la crisi ecologica mondiale ma anche mostrare le tante realtà che ci sono nel nostro pianeta”.

Ci spieghi

“Penso al Gange. Quando un europeo arriva lì, si trova a dover fare i conti con un senso della vita molto diverso. Intanto per la promiscuità: vita, morte, animali, esseri umani, bello e brutto. Un viaggiatore si trova in crisi perché non riesce a dare senso a quello che vede. I corpi carbonizzati e gettati nel Gange, dove poi intervengono gli animali... Quindi non esiste giusto o sbagliato, se non quello che viene inventato dalla società, dalla tradizione, dalla tua cultura e dalla famiglia dove vivi. Se questa è la premessa, allora anche la questione ambientale deve passare attraverso questo setaccio".

Alex Bellini
Alex Bellini e la moglie Francesca

Il Green influencer riesce a fare una sintesi?

“Impossibile. Gli indiani che vivono sul Gange, e sono 500 milioni, avranno un’idea di sostenibilità, futuro, sicurezza e pulizia molto diversa da quella di un europeo o di un americano”. 

Intanto si è messo in testa di vivere in una capsula di sopravvivenza agganciata a un iceberg.

Sorride: “Questo è un progetto che custodisco nel cassetto. Anzi, ho tentato di lanciarlo a più riprese. Ho iniziato a lavorarci nel 2012. Con Francesca ci piaceva tracciare una metafora, il genere umano alla deriva sul nostro pianeta e un uomo alla deriva su un piccolo iceberg. Lei si occupa di logistica e sicurezza, per questo è reticente ad attivare la spedizione. Le insidie sono tantissime. Diciamo che non mi piacerebbe essere ricordato come uno che voleva sopravvivere su un iceberg ma come uno che è tornato a casa sano e salvo”.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto