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Come partorire senza dolore e velocemente, i consigli (e i corsi) di Mamme in Movimento: "È possibile, ma l'allenamento è fondamentale"

di CATERINA CECCUTI -
5 aprile 2022
Mamme in Movimento

Mamme in Movimento

Come parte del mondo animale, anche noi esseri umani dovremmo essere guidati dall'istinto e, così come fanno cerbiatte, leonesse e giumente, sapere come comportarci quando la natura chiama ad atti di grande impegno fisico, come il parto dei propri cuccioli. Non sempre è così. Vuoi perché la società ci ha disabituate ad ascoltare con costanza il nostro corpo, vuoi perché le nostre vite sono spesso eccessivamente medicalizzate e ci risulta più facile ingoiare un antidolorifico piuttosto che chiederci perché il nostro organismo sta mandando segnali di disagio. Il risultato è che molte donne lamentano il fatto di arrivare al momento del parto sentendosi completamente impreparate, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Dolore, stanchezza, frustrazione nel sentire di non avere il ben che minimo controllo della situazione impediscono alle future mamme di godersi quello che nonostante tutto dovrebbe essere uno dei momenti più felici della loro vita. La pensava esattamente così anche Elena Taddei, coach e fondatrice del corso Mamme in Movimento, quando anni fa si è trovata a partorire il suo primo figlio: "Io che vengo da una formazione sportiva, durante il travaglio mi sono sentita totalmente impreparata e questo mi ha spaventato molto. Mentre vivevo il parto del mio primo figlio ho sentito di non avere gli strumenti per affrontare in maniera adeguata e consapevole quella prova così impegnativa dal punto di vista sia fisico che mentale. Nessun corso pre-parto mi aveva preparato. Anche durante il parto non avevo indicazioni precise sulle posizioni che dovevo assumere né su come spingere, e mi sono sentita profondamente abbandonata. Insomma, un'esperienza difficile e frustrante che, sicuramente, doveva accomunarmi a molte altre mamme. Allora pensai che arrivare più preparate dal punto di vista fisico avrebbe potuto essere il desiderio di molte donne". È con questo spirito che nel 2003 nasce Mamme in Movimento, un corso pre-parto molto particolare per forma e contenuti, che proprio quest'anno festeggia i primi 18 anni. Elena, la coach fiorentina di quello che a tutti gli effetti e grazie al web si è trasformato in un corso senza confini nazionali, è laureata in Scienze motorie ed è insegnante del metodo Feldenkrais, atto a valorizzare la consapevolezza corporea che rende più efficace l’organizzazione motoria e posturale. "Il mio approccio è quello di considerare il parto una prestazione fisica che le future mamme devono prepararsi ad affrontare nel miglior modo - spiega Taddei -Nello sport si studia la biomeccanica del gesto tecnico per poterlo preparare correttamente, e niente è lasciato al caso. Si deve impostare il fisico, prevenire le conseguenze di movimenti dannosi. Prendiamo la corsa, per esempio, si parte dallo studio dell'appoggio del piede. Il parto non deve essere considerato in modo diverso, perché è a tutti gli effetti si tratta di una prestazione fisica, e come tale può essere semplificata se studiata dal punto di vista biomeccanico".

Mamme in Movimento è un corso pre-parto nato nel 2003. Ad oggi vi hanno partecipato più di 3000 futuri genitori

Nel suo corso, cui dal 2003 ad oggi hanno partecipato più di 3000 futuri genitori, Elena ha impostato un allenamento tecnico, basato su specifici principi del movimento del bacino, sostenendo che le “atlete” future mamme, se preparate bene durante i nove mesi di gravidanza, arrivano in sala parto consapevoli di come muovere il proprio corpo, per ottenere una prestazione più rapida e meno dolorosa. "Sono madre di tre figli - è la testimonianza di Stefania -. Con la prima ho avuto un cesareo, con il secondo figlio un parto naturale che però è stato un'esperienza devastante, perché non sapevo come gestire la situazione e non capivo come dovevo spingere. Quando sono rimasta incinta della terza figlia mi sono affacciata al corso Mamme in Movimento in punta di piedi, senza farmi illusioni, cercando solo dei consigli per fare ginnastica dolce durante la gravidanza. Via via che frequentavo le lezioni però mi sono appassionata, perché constatavo i risultati sul mio corpo. Alla fine, il mio terzo parto è stato tutta un'altra esperienza, perché l'intera gestione delle contrazioni l'ho fatta a casa mia, insieme a mio marito, nella più totale tranquillità. Rispetto al parto della secondogenita, ho sperimentato una riduzione del dolore importante". Coach Elena ci spiega come sia possibile ridurre il dolore e i tempi del travaglio: "Parti troppo lunghi e dolorosi sono insostenibili per le donne. Dunque lavoriamo per accorciare queste misure, in modo che le future mamme possano gestirli bene. Migliorando le posizioni durante il parto andiamo a facilitarlo e i risultati che abbiamo grazie allo studio statistico condotto in collaborazione con il Dipartimento di Statistica sanitaria dell'Università di Firenze sono molto incoraggianti, sia per quanto riguarda i tempi che la quantità di dolore”. Protagonisti dello studio sono stati due campioni di donne: un gruppo di 115 puerpere che hanno frequentato il corso Taddei e uno di 104 donne che hanno frequentato i corsi offerti dal servizio sanitario nazionale. Il 100% delle donne che hanno fatto Mamme in Movimento ha avuto benefici sui dolori alla schiena in gravidanza; la durata media del parto si è attestata sulle 3 ore e 45 minuti, contro le 6 ore e 46 minuti del gruppo di controllo; il dolore delle contrazioni risulta ridotto del 46%, mentre quello al sacro durante il travaglio è riportato dal 28% delle mamme Taddei, contro il 76% delle mamme del gruppo di controllo; le lacerazioni perineali sono ridotte dal 24 % al 13%, mentre la stanchezza post parto è riscontrata solo dall'11% delle “mamme in movimento”, rispetto al 58% del gruppo di controllo.

La coach Elena Taddei: "Se le donne stanno meglio dal punto di vista fisico stanno meglio anche dal punto di vista emotivo e possono godersi meglio uno dei momenti più felici della loro vita"

“E se le donne stanno meglio dal punto di vista fisico - puntualizza la coach -, stanno meglio anche dal punto di vista emotivo e possono godersi meglio uno dei momenti più felici della loro vita: la nascita del loro bambino. L'importante è arrivare al parto più consapevoli e fiduciose in se stesse, senza paura perché si sa cosa fare, come muoversi ed essere attive in maniera tecnica, insomma essere pienamente coscienti di cosa si sta facendo". Sara, una mamma fiorentina di 42 anni, ci racconta la sua esperienza con Mamme in Movimento: "Il primo parto, dieci anni fa, io e mio marito lo abbiamo vissuto in maniera del tutto passiva. Nessun ginecologo o ostetrica nei corsi pre-parto organizzati dal territorio o in ambito ospedaliero ci aveva spiegato come prepararci in maniera pratica, intendo come affrontare il tutto dal momento delle prime contrazioni alla fase espulsiva. Non sapendo che pesci prendere, mio marito si è messo a massaggiarmi la schiena per lenire il dolore mentre io cercavo disperatamente una posizione in cui soffrire meno. Dopo 14 ore di sofferenza ero completamente stremata e neanche avevo più la forza di spingere. Quella notte in ospedale c'erano molte partorienti e siccome io ero accompagnata da mio marito, le ostetriche giustamente si dedicavano con più attenzione alle partorienti non accompagnate. Alla fine i medici furono costretti a farmi un'iniezione di ossitocina perché la bambina era rimasta bloccata nel canale ed io ero esanime. Quando ho saputo che ero rimasta incinta per la seconda volta, ho subito cercato attraverso i contatti con altre mamme se esistesse un corso praticamente preparatorio a questa esperienza. Ho incontrato Mamme in Movimento, l'ho seguito e ho scoperto tante cose riguardo al mio corpo. Soprattutto, alcune utili tecniche per ottenere da me stessa le migliori prestazioni possibili durante il travaglio e il parto. Insomma mi sono preparata come avrebbe fatto una atleta in vista di una prestazione sportiva.

La coach Elena Taddei ha fondato Mamme in Movimento dopo essersi sentita sola, abbandonata e impreparata al momento del parto: "Pensai che arrivare più preparate dal punto di vista fisico avrebbe potuto essere il desiderio di molte donne"

Coach Elena, grazie al suo corso il ruolo dei padri nei parti diventa attivo. “Attivo e tecnico. E non soltanto quello dei papà, mi è capitato di allenare anche coppie di mamme gay, oppure mamme accompagnate da future nonne, sorelle o amiche. Il ruolo del partner è attivo e tecnico in quanto sa esattamente cosa fare, in modo coordinato con la mamma; sa aiutarla durante ogni singola contrazione e nello svolgimento del parto, lavorando in team con lei. A tutti gli effetti, è un vero e proprio team quello che mando a partorire, composto da membri che si muovono in modo preciso e consapevole. Per esempio il partner ha la funzione determinante di controllare che la mamma esegua correttamente le posizioni, di supportarla e darle coraggio dall'inizio alla fine del parto. È come se il partner della futura mamma diventasse il suo supporto tecnico”. Il suo corso quest'anno diventa maggiorenne. In che modo è cambiato nel tempo? “È cambiato moltissimo, cambia continuamente. Tutto Mamme in Movimento è un lavoro di un gruppo in costante evoluzione, del quale io sono l'elemento di raccordo, ma in cui ogni mamma al suo passaggio lascia qualcosa che migliora il corso stesso e crea modi nuovi per agevolare lo star bene prima e durante il parto. Le mamme sono il miglior libro per la gravidanza, basta saperlo leggere, saperlo prendere in considerazione e lavorarci sopra. Non basta limitarsi a dire cose come 'È normale che tu abbia dolore perché sei in gravidanza, oppure perché stai partorendo'. Su quel dolore ci si può lavorare, studiando il caso specifico di ogni singola mamma, attraverso posizioni che permettano di eliminare la sofferenza in eccesso. Le mamme per me sono un arricchimento continuo, il nostro è uno studio scientifico e, come ogni studio che si rispetti, tende sempre ad andare avanti, è insito nel concetto stesso di scienza”. Un aneddoto speciale che le è capitato in questi anni? “Ne ho un'infinità, inoltre spesso e volentieri le mamme stesse fanno delle dirette Instagram sul canale di Mamme in Movimento per raccontare la loro esperienza. La soddisfazione più grande per me è constatare la serenità che hanno nell'affrontare il parto: mi raccontano che riescono tranquillamente ad eseguire tecnicamente bene le posizioni ovunque si trovino, gestendo le contrazioni mentre sono per strada, nei parcheggi, nei corridoi degli ospedali, per le scale dei punti nascita. Sono così tranquille che quando sentono avvicinarsi la contrazione si fermano e la gestiscono insieme al partner. Mi dà un piacere enorme sapere che ricevono complimenti dagli operatori sanitari di tutto il mondo, visto che grazie alle lezioni online teniamo corsi ovunque”.

Nei corsi di Mamme in Movimento il ruolo del partner diventa attivo e tecnico. Coach Elena: "A tutti gli effetti è un vero e proprio team quello che mando a partorire"

“Mi viene da ridere ripensando al mio travaglio - commenta mamma Lucia, che ora ha un bimbo di 6 mesi -. Ero in una stanza di ospedale e stavo tranquillamente portando avanti le posizioni imparate durante il corso insieme a mio marito, quando un'infermiera irrompe dicendo che dovevo scendere al piano di sotto in sala travaglio. Arriva l'ascensore ma c'è posto per una sola persona, così mio marito è costretto a separarsi qualche minuto da me per scendere a piedi. Vado nel panico: chi mi avrebbe aiutato ad assumere la posizione necessaria per smorzare il dolore delle contrazioni che, ormai, erano diventate fortissime? Fortunatamente in ascensore c'era un medico chirurgo che stava raggiungendo il suo reparto: mi sono aggrappata al suo braccio e gli ho detto 'Presto Dottore, prenda subito il mio ginocchio e lo tenga in questa posizione!'. E lui a me: 'Lieto signora di poterle essere di aiuto'". Coach Elena ci racconta anche quali siano state le parole più belle che una mamma le abbia detto.  “In diverse mi hanno confidato che grazie al corso porteranno per sempre un bel ricordo del parto, perché per loro e per i rispettivi partner è stato un momento bellissimo della vita”. “È stata un'esperienza unica, che mi porterò dentro per sempre - è infatti il commento di Alessandro, papà di due gemelli -. Non solo perché ho potuto aiutare concretamente la mia compagna, ma per le sensazioni che mi ha dato. Posso dire di avere partecipato attivamente anche io alla nascita dei nostri due gemelli. Quando ho visto uscire la mia bambina che non piangeva ma se ne stava tranquilla, con una bella pelle liscia e rosa, mi sono sentito felice del fatto che anche per lei fosse andato tutto bene. Poi la mia compagna ha cambiato posizione, mettendosi a favore del secondo bimbo, e abbiamo ricominciato con le spinte per una mezz'oretta, fino a che è nato anche il secondo gemellino, con la camicia e un bello sbadiglio". “Ero sudato, stanco morto e fisicamente a pezzi, ma ero felice - è il commento di papà Edoardo -. Felice di aver accolto la nostra seconda figlia in maniera partecipe, di aver condiviso con mia moglie almeno parte della sua fatica, di averla aiutata, supportata e - a suo dire - lenito buona parte della sua sofferenza. Invece di sentirmi impotente, stavolta mi sono sentito un bravo papà anche durante il parto”. Coach Elena, da nove anni, l'approccio alla metodica di mamme in movimento viene anche insegnato all'Università di Firenze. “Esatto, da marzo a maggio tengo una sessione primaverile del corso alla Specialistica di Scienze motorie all’Università di Firenze. Si tratta di una prima formazione degli scienziati motori, che devono avere una preparazione ben fatta sull'argomento 'Donna in gravidanza'. Altrimenti mancherebbe loro tutta la parte legata alla biomeccanica, utile invece per conoscere meglio la donna “atleta” in gravidanza, che gli si potrebbe presentare nel corso della carriera. In questo caso dovranno essere capaci di impostare attività specifiche per i 9 mesi di gestazione, studiando gli apparati fisiologici che cambiano, la respirazione ecc, di modo da essere pronti a loro volta ad allenare le mamme di domani”.