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Home » HP Blocco Grande » Francesca Cesarini, nata con una gamba sola e senza mani, è campionessa di para pole dance: “Trovo la libertà volteggiando”

Francesca Cesarini, nata con una gamba sola e senza mani, è campionessa di para pole dance: “Trovo la libertà volteggiando”

Il racconto della quindicenne umbra che, con grande forza, ha raggiunto un importantissimo traguardo: "Ho conquistato il titolo mondiale. E non mi fermo qui"

Sara Minciaroni
9 Dicembre 2021
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Pensa già alla prossima sfida la ragazza volante. Di Francesca Cesarini, campionessa mondiale a soli 15 anni di para pole dance, si intuisce fin da subito la concretezza: preferisce le materie scientifiche, l’inglese non è ancora il suo forte ma spera di migliorarlo presto, magari con una vacanza studio all’estero.
Francesca non si è montata la testa e pensa più che altro ad allenarsi, la pole dance l’ha appena incoronata nell’Olimpo della competizione dedicata agli atleti disabili, ma lei non l’ha detto nemmeno ai compagni di classe “Sono rimasta molto sul mio – confida – mi sono detta ok, ho vinto, pensiamo alla prossima gara ora, e a fare bene”.

Determinata, decisa, con i piedi ben piantati a terra– come si dice – strano per un’atleta che invece non fa altro che volteggiare in aria, appesa a quel palo che a volte più che sostenerla sembra solo servire a evitare che lei spicchi il volo. Francesca è una campionessa nata senza le mani e con una sola gamba, ha rifiutato le protesi superiori e non le indossa mai, ha persino dimostrato alla medaglia d’oro Bebe Vio (incontrata grazie allo zampino de Le Iene) come riesce ad allacciarsi le sneakers da sola senza le dita.

L’impatto con questi talenti è il contrario della retorica, fa sentire disabile più che altro chi la incontra per la prima volta, quando ogni inutile sovrastruttura viene spazzata via. Francesca è un’atleta, punto. Suda, si allena, mira un obiettivo, lo conquista – oppure no – poi passa alla sfida successiva.

Francesca Cesarini, 15 anni, campionessa mondiale di para pole dance

È questa la sua caratteristica principale: “una forza da leonessa”, come dice la sua insegnate e allenatrice Elena Imbrogno. Nessuno sconto, nessuna via preferenziale e questo può far paura ma non a lei, forse ad una madre che vede rientrare la figlia con le vesciche nei punti più delicati del suo corpo, un pochino sì: “Io mi commuovo solo quando mi chiedono cosa provo per questa vittoria – racconta mamma Valeria – penso sia normale. Ma la vedo quant’è felice, quando rientra dagli allenamenti un po’ ammaccata ma non vede l’ora di tornarci”.

Francesca Cesarini (15 anni) con Bebe Vio (24 anni)

Le domande, anche quelle più dirette e spietate “come spesso fanno i bambini”, dice Francesca, non le creano alcun problema. “Una volta mi hanno chiesto ‘ma tu non hai le mani?’, le ho lasciate a casa, gli ho risposto”. Francesca ama stare con gli amici, adora la famiglia, impazzisce per Harry Potter (a cui sembra aver rubato gli occhiali rotondi) e dimostra la sua originalità con una passione per l’attore che ha interpretato il ‘cattivo’ Draco Malfoy. La giovane atleta è nata e vive a Magione, 15mila abitanti nella provincia di Perugia. Il suo sogno è spuntato dal nulla come una folgorazione al grido di “mamma voglio fare la pole dance”, un po’ più difficile è stato spiegarlo alla nonna “aveva capito che volevo fare la lap dance, il ballo erotico” racconta ridendo. Adesso viene coltivato come un fiore nella palestra Iron Fit di Perugia con quattro tostissimi allenamenti a settimana da un tecnico qualificato che non ha mai visto limiti ma solo potenzialità nei grandi occhi nocciola di Francesca. Nel suo paese fanno tutti il tifo per lei, il sindaco Giacomo Chiodini le ha consegnato una targa dedicata alle “stelle dello sport“, ma tra queste Francesca brilla un po’ di più.

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  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
  • Paese che vai inquinamento che trovi. O, se volete, un mal comune che non diventa affatto un mezzo gaudio. Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet Planetary Health”, primo autore il professore Yuming Guo, sono infatti a appena 8 milioni le persone che possono dire di respirare aria pulita: lo 0,001% della popolazione mondiale, che vive su una percentuale irrisoria del globo terraqueo, lo 0,18%.

Per i rimanenti 7 miliardi e passa la situazione è grama, se non critica, con la concentrazione annuale di polveri sottili che è costantemente al di sopra della soglia di sicurezza indicata dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità (PM2.5 inferiori a 5 µg/m3), un limite oltre il quale il rischio per la salute diventa considerevole. E come se non bastasse la concentrazione media giornaliera globale è di 32,8 µg/m3, più del doppio della soglia Oms.

Lo studio pubblicato su “Lancet” è il primo al mondo ad aver ricostruito i valori giornalieri di polveri sottili, ovvero smog, su tutto il Pianeta, attraverso un metodo complesso e multifattoriale che ha permesso di ottenere dei valori anche nelle regioni non monitorate, grazie a un mix fatto di osservazioni tradizionali di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevatori meteorologici e di inquinamento atmosferico via satellite, metodi statistici e di apprendimento automatico (machine learning).

Dati allarmanti, dunque. Per quanto qualche segnale di miglioramento comincia a intravvedersi, con il totale dei giorni con concentrazioni eccessive che sta diminuendo nel complesso. I dati degli ultimi 20 anni rivelano delle tendenze positive in Europa e Nord America, dove l’inquinamento da PM2.5 è sceso, ma non in Asia meridionale, Australia e Nuova Zelanda, America Latina e Caraibi, dove il trend è invece di crescita. Le concentrazioni più elevate di PM2.5 sono state rilevate nelle regioni dell’Asia orientale (50 µg/m3) e meridionale (37,2 µg/m3), seguite dall’Africa settentrionale (30,1 µg/m3). Poco da gioire, dunque e molto da lavorare.

#lucenews #inquinamento
  • L’arrivo della bella stagione ha il sapore del gelato 🍦

Golosi ma di qualità. È il rapporto degli italiani con il gelato artigianale secondo un’indagine di Glovo. Piattaforma di consegne, e Gusto17, brand gourmet, in vista del Gelato Day del prossimo 24 marzo.

Nel 2022 solo sull’app di Glovo gli italiani hanno ordinato più di 2 milioni di gelati, il 16% in più rispetto al 2021, con una media di 5.500 gelati al giorno, principalmente dalle gelaterie di quartiere, facendo aumentare le vendite del 138% per i piccoli esercenti. In particolare, il picco di ordini si registra alle 21.

Tra i gusti più amati dagli italiani ci sono: crema, pistacchio, nocciola e Nutella. Questa la Top 10 delle città più golose di gelato: Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Firenze, Catania, Bologna, Bari e Verona.

🍨E voi, amanti del gelato, qual è il vostro gusto preferito? 

📸 Credits: @netflixit 

#lucenews #lucelanazione #gelatoday
  • 🗣«Persi undici chili in poco tempo. Per cercare di rialzarmi iniziai un percorso con uno psicologo, ma ho capito presto qual era il motivo per cui ero caduta dentro quel tunnel. E ho iniziato presto a lavorare su di me, da sola.

Nel 2014 avevo ripreso ad allenarmi da pochissimo tempo, quando ho incontrato una donna, Luana Angeletti. Ho scoperto dopo che era la mamma di un amico, ma la cosa importante è quello che lei mi disse quella volta.

Che avevo una struttura fisica adatta a competere nella categoria bikini, nel body-building. Mi è scattato dentro qualcosa, ho iniziato a lavorare perché volevo migliorare e finalmente farmi vedere dagli altri, dopo che per otto anni non ero andata neanche al mare perché mi vergognavo del mio fisico e della mia scoliosi. Grazie a Luana sono passata dal nascondermi allo stare su un palco guardata da tante persone. È stata decisiva.

Imparate a volervi bene, e se non ci riuscite con le vostre forze, non abbiate paura di farvi aiutare e seguire da altri. È importantissimo».

Dai disturbi alimentari al body building, l
Pensa già alla prossima sfida la ragazza volante. Di Francesca Cesarini, campionessa mondiale a soli 15 anni di para pole dance, si intuisce fin da subito la concretezza: preferisce le materie scientifiche, l'inglese non è ancora il suo forte ma spera di migliorarlo presto, magari con una vacanza studio all’estero. Francesca non si è montata la testa e pensa più che altro ad allenarsi, la pole dance l’ha appena incoronata nell’Olimpo della competizione dedicata agli atleti disabili, ma lei non l’ha detto nemmeno ai compagni di classe "Sono rimasta molto sul mio – confida – mi sono detta ok, ho vinto, pensiamo alla prossima gara ora, e a fare bene". Determinata, decisa, con i piedi ben piantati a terra– come si dice – strano per un'atleta che invece non fa altro che volteggiare in aria, appesa a quel palo che a volte più che sostenerla sembra solo servire a evitare che lei spicchi il volo. Francesca è una campionessa nata senza le mani e con una sola gamba, ha rifiutato le protesi superiori e non le indossa mai, ha persino dimostrato alla medaglia d'oro Bebe Vio (incontrata grazie allo zampino de Le Iene) come riesce ad allacciarsi le sneakers da sola senza le dita. L’impatto con questi talenti è il contrario della retorica, fa sentire disabile più che altro chi la incontra per la prima volta, quando ogni inutile sovrastruttura viene spazzata via. Francesca è un'atleta, punto. Suda, si allena, mira un obiettivo, lo conquista – oppure no – poi passa alla sfida successiva.
Francesca Cesarini, 15 anni, campionessa mondiale di para pole dance
È questa la sua caratteristica principale: "una forza da leonessa", come dice la sua insegnate e allenatrice Elena Imbrogno. Nessuno sconto, nessuna via preferenziale e questo può far paura ma non a lei, forse ad una madre che vede rientrare la figlia con le vesciche nei punti più delicati del suo corpo, un pochino sì: "Io mi commuovo solo quando mi chiedono cosa provo per questa vittoria – racconta mamma Valeria – penso sia normale. Ma la vedo quant'è felice, quando rientra dagli allenamenti un po’ ammaccata ma non vede l’ora di tornarci".
Francesca Cesarini (15 anni) con Bebe Vio (24 anni)
Le domande, anche quelle più dirette e spietate "come spesso fanno i bambini", dice Francesca, non le creano alcun problema. "Una volta mi hanno chiesto 'ma tu non hai le mani?', le ho lasciate a casa, gli ho risposto". Francesca ama stare con gli amici, adora la famiglia, impazzisce per Harry Potter (a cui sembra aver rubato gli occhiali rotondi) e dimostra la sua originalità con una passione per l’attore che ha interpretato il 'cattivo' Draco Malfoy. La giovane atleta è nata e vive a Magione, 15mila abitanti nella provincia di Perugia. Il suo sogno è spuntato dal nulla come una folgorazione al grido di "mamma voglio fare la pole dance", un po’ più difficile è stato spiegarlo alla nonna "aveva capito che volevo fare la lap dance, il ballo erotico" racconta ridendo. Adesso viene coltivato come un fiore nella palestra Iron Fit di Perugia con quattro tostissimi allenamenti a settimana da un tecnico qualificato che non ha mai visto limiti ma solo potenzialità nei grandi occhi nocciola di Francesca. Nel suo paese fanno tutti il tifo per lei, il sindaco Giacomo Chiodini le ha consegnato una targa dedicata alle "stelle dello sport", ma tra queste Francesca brilla un po’ di più.
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