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Home » HP Blocco Grande » Korunera, una vita per i cani. Il fondatore Biagio Fattizzo: “Così lottiamo per la loro libertà”

Korunera, una vita per i cani. Il fondatore Biagio Fattizzo: “Così lottiamo per la loro libertà”

La missione dei volontari che si battono per salvare gli amici a quattro zampe in Puglia, dove il tasso di randagismo e maltrattamenti è fra i più alti in Italia

Elena Marmugi
3 Settembre 2022
Biagio Fattizzo insieme a uno dei suoi cani

Biagio Fattizzo insieme a uno dei suoi cani

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Giornate che iniziano alle quattro del mattino e che finiscono a sera inoltrata. Un ciclo continuo che toglie tempo a tutto il resto. Ma non è questa la giusta lettura della vita di Biagio Fattizzo e della sua compagna Letizia. Non si tratta di privazioni, anzi. Tutte queste ore loro le dedicano a salvare vite, quelle dei cani. Delle sbarre forzate fino ad aprirsi, di colore bianco su sfondo nero: un simbolo di evasione? Più che altro di libertà. E’ quello che rappresenta Korunera, l’associazione fondata a Parabita un anno fa e guidata da Biagio Fattizzo, che salva decine e decine di cani nell’entroterra pugliese. Lo fa con aiuti che provengono da tutta Italia e oltre ma, soprattutto, grazie all’impegno di questi giovani volontari. Così, in una terra dove il randagismo e l’abbandono sono diffusissimi, loro si impegnano in adozioni, volontariato in canile, accudimenti, cure e tutto quello che ruota intorno alla vita di cuccioli, cani adulti e anziani.

 Biagio Fattizzo ha fondato l'associazione "Korunera" che si occupa di dare una seconda vita ai cani abbandonati
Biagio Fattizzo ha fondato l’associazione “Korunera” che si occupa di dare una seconda vita ai cani abbandonati

Biagio ha iniziato a 25 anni questa vita, da quando una brutta depressione dopo un incidente, lo ha portato ad avvicinarsi agli animali. Ora di anni ne ha 35 e questo incontro è stato di quelli che davvero cambiano l’esistenza. “Con i cani ci capiamo, non so come spiegarlo a parole” dice. Li recupera da anfratti, strade abbandonate, capannoni… nulla lo frena. Un’intesa particolare, quasi telepatica, come accade nei branchi. E il rapporto con gli animali è senza dubbio la parte più semplice di tutto questo racconto.

L'attività di volontariato nei canili da parte dell'associazione "Korunera"
L’attività di volontariato nei canili da parte dell’associazione “Korunera”

Dietro al grande lavoro di Korunera c’è ben altro. “Facciamo volontariato in canile, cerchiamo di fare adottare quanto più possibile i cani abbandonati o rinchiusi. Trovare famiglie consapevoli, sensibilizzare le istituzioni, i cittadini, trovare fondi, parlare coi veterinari. Ci sono molte cose da fare ogni giorno, ma la mia è una scelta di vita, come chi sceglie di fare una famiglia o di diventare prete” spiega il fondatore di Korunera. Biagio conta sulle sue braccia, sulla sua macchina, sulle sue entrate economiche.

“Io non chiedo donazioni, certo, sono grato a chi dona e devo dire che sempre più persone da quando ci conoscono anche attraverso i social, decidono di regalare cibo, antiparassitari, giochi, ossi e molto altro – dice ancora Biagio -. Ma per perseguire il mio progetto sto sfruttando tutto quello che guadagno: voglio arrivare a realizzare uno spazio dove i cani, soprattutto i più difficili, possano passare il tempo, dove io possa rieducarli. Non come adesso che stanno chiusi in un box. Il canile non è un posto dove una creatura vivente può resistere un giorno, figuriamoci anni. Invece ancora troppo spesso purtroppo accade”.

In Puglia il tasso di randagismo e maltrattamenti è fra i più alti in Italia
In Puglia il tasso di randagismo e maltrattamenti è fra i più alti in Italia

Biagio è anche un educatore cinofilo. “Penso che sarebbe giusto e umano adibire dei luoghi ad hoc nella natura per accogliere anche i soggetti più difficili. Qui sarebbe possibile iniziare percorsi costruttivi e con il tempo, rendere davvero adottabili tutti i cani” spiega ancora. I numeri di Korunera sono altissimi: in un anno sono stati adottati 60 cani, più i cuccioli. E l’associazione non abbandona nessuno, neanche dopo l’avvio del percorso in famiglia. “Siamo sempre a disposizione – spiega Biagio – dopo il contatto con la famiglia ci occupiamo della prassi sanitaria e di mettere tutto in regola. E, come quasi mai è successo, ci fosse la necessità, noi riaccogliamo qui i cani adottati. La porta è sempre aperta“.

Come nasce e finalità dell’associazione

"Korunera", una vita per i cani
“Korunera”, una vita per i cani

“Koru” che significa “nuova vita” racchiude la missione di ridare dignità agli animali detenuti nei canili o in cattive condizioni, attraverso adozioni fatte con scrupolo e meticolosità. “Nera” è il nome di una pittbull finita in canile dopo aver subito ripetute violenze dal suo proprietario e che non ha avuto la sua rinascita. “La nostra lotta è per le migliaia di Nera chiuse nei canili. Maltrattati, mal tenuti, gli animali sono esseri innocenti sottoposti a infinite crudeltà, saremo noi la loro voce. Nera sarà la nostra anima ogni volta che si tratterà di difenderli e di salvarli. Il nostro lavoro si svolge nei canili e sul territorio, con azioni e con eventi volti a diffondere buon senso e buone prassi. Saremo di aiuto e supporto a chi vorrà chiedere informazioni sulla normativa vigente, sulle procedure, sul benessere animale e sul rispetto intraspecifico” conclude Biagio Fattizzo.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Giornate che iniziano alle quattro del mattino e che finiscono a sera inoltrata. Un ciclo continuo che toglie tempo a tutto il resto. Ma non è questa la giusta lettura della vita di Biagio Fattizzo e della sua compagna Letizia. Non si tratta di privazioni, anzi. Tutte queste ore loro le dedicano a salvare vite, quelle dei cani. Delle sbarre forzate fino ad aprirsi, di colore bianco su sfondo nero: un simbolo di evasione? Più che altro di libertà. E' quello che rappresenta Korunera, l'associazione fondata a Parabita un anno fa e guidata da Biagio Fattizzo, che salva decine e decine di cani nell'entroterra pugliese. Lo fa con aiuti che provengono da tutta Italia e oltre ma, soprattutto, grazie all'impegno di questi giovani volontari. Così, in una terra dove il randagismo e l'abbandono sono diffusissimi, loro si impegnano in adozioni, volontariato in canile, accudimenti, cure e tutto quello che ruota intorno alla vita di cuccioli, cani adulti e anziani.
 Biagio Fattizzo ha fondato l'associazione "Korunera" che si occupa di dare una seconda vita ai cani abbandonati
Biagio Fattizzo ha fondato l'associazione "Korunera" che si occupa di dare una seconda vita ai cani abbandonati
Biagio ha iniziato a 25 anni questa vita, da quando una brutta depressione dopo un incidente, lo ha portato ad avvicinarsi agli animali. Ora di anni ne ha 35 e questo incontro è stato di quelli che davvero cambiano l'esistenza. "Con i cani ci capiamo, non so come spiegarlo a parole" dice. Li recupera da anfratti, strade abbandonate, capannoni... nulla lo frena. Un'intesa particolare, quasi telepatica, come accade nei branchi. E il rapporto con gli animali è senza dubbio la parte più semplice di tutto questo racconto.
L'attività di volontariato nei canili da parte dell'associazione "Korunera"
L'attività di volontariato nei canili da parte dell'associazione "Korunera"
Dietro al grande lavoro di Korunera c'è ben altro. "Facciamo volontariato in canile, cerchiamo di fare adottare quanto più possibile i cani abbandonati o rinchiusi. Trovare famiglie consapevoli, sensibilizzare le istituzioni, i cittadini, trovare fondi, parlare coi veterinari. Ci sono molte cose da fare ogni giorno, ma la mia è una scelta di vita, come chi sceglie di fare una famiglia o di diventare prete" spiega il fondatore di Korunera. Biagio conta sulle sue braccia, sulla sua macchina, sulle sue entrate economiche. "Io non chiedo donazioni, certo, sono grato a chi dona e devo dire che sempre più persone da quando ci conoscono anche attraverso i social, decidono di regalare cibo, antiparassitari, giochi, ossi e molto altro - dice ancora Biagio -. Ma per perseguire il mio progetto sto sfruttando tutto quello che guadagno: voglio arrivare a realizzare uno spazio dove i cani, soprattutto i più difficili, possano passare il tempo, dove io possa rieducarli. Non come adesso che stanno chiusi in un box. Il canile non è un posto dove una creatura vivente può resistere un giorno, figuriamoci anni. Invece ancora troppo spesso purtroppo accade".
In Puglia il tasso di randagismo e maltrattamenti è fra i più alti in Italia
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Biagio è anche un educatore cinofilo. "Penso che sarebbe giusto e umano adibire dei luoghi ad hoc nella natura per accogliere anche i soggetti più difficili. Qui sarebbe possibile iniziare percorsi costruttivi e con il tempo, rendere davvero adottabili tutti i cani" spiega ancora. I numeri di Korunera sono altissimi: in un anno sono stati adottati 60 cani, più i cuccioli. E l'associazione non abbandona nessuno, neanche dopo l'avvio del percorso in famiglia. "Siamo sempre a disposizione - spiega Biagio - dopo il contatto con la famiglia ci occupiamo della prassi sanitaria e di mettere tutto in regola. E, come quasi mai è successo, ci fosse la necessità, noi riaccogliamo qui i cani adottati. La porta è sempre aperta".

Come nasce e finalità dell'associazione

"Korunera", una vita per i cani
"Korunera", una vita per i cani
"Koru" che significa "nuova vita" racchiude la missione di ridare dignità agli animali detenuti nei canili o in cattive condizioni, attraverso adozioni fatte con scrupolo e meticolosità. "Nera" è il nome di una pittbull finita in canile dopo aver subito ripetute violenze dal suo proprietario e che non ha avuto la sua rinascita. "La nostra lotta è per le migliaia di Nera chiuse nei canili. Maltrattati, mal tenuti, gli animali sono esseri innocenti sottoposti a infinite crudeltà, saremo noi la loro voce. Nera sarà la nostra anima ogni volta che si tratterà di difenderli e di salvarli. Il nostro lavoro si svolge nei canili e sul territorio, con azioni e con eventi volti a diffondere buon senso e buone prassi. Saremo di aiuto e supporto a chi vorrà chiedere informazioni sulla normativa vigente, sulle procedure, sul benessere animale e sul rispetto intraspecifico" conclude Biagio Fattizzo.
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