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Home » HP Blocco Grande » Maturità 2021, al via oggi l’unica prova orale. Massimo Menna: “I miei 10 consigli per l’esame. Ma l’importante è partire sempre da voi stessi”

Maturità 2021, al via oggi l’unica prova orale. Massimo Menna: “I miei 10 consigli per l’esame. Ma l’importante è partire sempre da voi stessi”

Al via questa mattina l'esame per 540mila maturandi. Ammesso il 96,2% delle studentesse e degli studenti italiani. Sei commissari interni e un Presidente esterno sono chiamati a valutare la preparazione degli alunni in un'unico colloquio di 60 minuti. Si parte dall'elaborato personale e poi, per tutti, una prova di italiano e ci sarà spazio anche per discutere l'esperienza scuola-lavoro

Sofia Francioni
16 Giugno 2021
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La maturità, per il secondo anno consecutivo, sarà un unico esame orale. Eliminate le prove scritte a causa dell’emergenza pandemica, i candidati saranno valutati sulla base di una lunga interrogazione di almeno un’ora da una commissione composta da 6 professori interni, più un presidente esterno. La parola, l’esposizione, la cosiddetta arte oratoria, per dirla come gli antichi, la farà dunque da padrona e sarà su questa, insieme ovviamente alla loro preparazione, che dalle 8.30 del 16 giugno 540mila maturandi si giocheranno la fine del loro percorso scolastico.

Nella “Retorica” il filosofo greco Aristotele sosteneva: “Un discorso ha bisogno di tre cose essenzialmente: grammatica, logica e bellezza”. Quasi tre secoli dopo, il latino Cicerone nel “De Oratore” approfondirà questo concetto, tratteggiando un ritratto: “Il valente oratore deve essere un uomo che ha ascoltato molto con le proprie orecchie, ha visto molto, ha molto riflettuto e pensato, e molto ha anche appreso attraverso le sue letture”, lasciando quindi intendere che l’arte del discorso è un riflesso dell’interiorità, una pratica che – al di là dei trucchi – va prima di tutto coltivata. Ma facendo un salto temporale nel XXI secolo, quali sono gli accorgimenti per padroneggiare quella che, da arte oratoria, ha finito per chiamarsi Public speaking?

Lo abbiamo chiesto a Massimo Menna, esperto di metodi didattici innovativi e docente di ingegneria dell’Università di Bologna, che Luce! ha deciso di intervistare, dopo aver scovato le sue video-lezioni di “Tecniche di oratoria” presenti su YouTube. E, a dispetto delle vulgata social, alimentata da motivatori e self-coach, che risolve problemi ampi con formule magiche e valide universalmente, Menna nei suoi dieci consigli rivolti ai maturandi suggerisce di partire “prima di tutto da sé stessi“.

 

L’inizio è la fine

“Innanzitutto consiglio agli studenti, quando arriva la domanda, di rispondere partendo subito dalla conclusione, per poi spiegarne a ritroso il perché. Per farlo bisogna essere molto preparati: è un trucco che necessita di avere le idee molto chiare, ma se usato bene ha un effetto molto convincente in chi ascolta”.

Volare alto

“Durante l’orale è importante che i maturandi non si fermino, per dare un’immagine provocatoria, al ruolo di studenti con il grembiule. Ormai sono vicini a essere degli universitari o dei lavoratori. Per questo dico loro: volate alto. Staccatevi dal ruolo dello studente che subisce la domanda del professore: andate oltre, rispondendo come una persona che ha già una sua idea. Certo con grande umiltà, qualità fondamentale quando si tiene un discorso e quando ci si sottopone a un esame, ma senza dimenticarsi di far capire alla commissione che il candidato che hanno davanti ha già iniziato a valutare il suo percorso di vita”.

Scegliete la vostra postura

“La spontaneità è un’arma molto potente nei discorsi pubblici: non forzatevi in atteggiamenti che non vi appartengono. Penso ad esempio dalla postura. Nonostante i manuali di retorica diano dei consigli molto precisi su quale siano le più efficace, per me la migliore rimane quella naturale, quella standard, la vostra. Dunque, chiedetevelo: ‘Come mi siedo quando parlo al tavolo con delle persone che mi ascoltano? Come tengo le mani?’ Dopo esservi fatti questa domanda, è anche importante che vi ricordiate di evitare dei comportamenti autolesionistici, come ad esempio giocherellare con una penna, un anello o un pennarello mentre parlate. Vi distrae e lascia in chi vi ascolta la sensazione che siate a disagio o non sicuri. Vietatevi questi comportamenti a priori”.

Ricordatevi di respirare

“La respirazione calma e va d’accordo con le pause, che dovete prendervi tranquillamente sia per rasserenarvi sia – perché no? – per agganciare l’attenzione dell’ascoltatore. Una pausa, anche lunga di cinque secondi, a volte può anche significare: ‘Sicuri di aver capito?’, dando all’ascoltatore lo spazio per la riflessione e a voi quello per riprendere fiato. Quindi: respirate, respirate, respirate”.

Preparatevi un’apertura

“Che sia per l’elaborato o per rispondere alla classica domanda ‘Cosa vuoi fare da grande?’, una buona apertura rilassa, ha un effetto calmante ed è utile per partire con il piede giusto. È quindi importantissimo prepararsela. Ce ne sono di vari tipi, ve ne dirò alcune: quella ludica, che apre il discorso con una battuta o partendo da un esempio pratico (ma attenti a non esagerare!), quella fredda-formale dove ad esempio si inizia subito dai dati che si hanno a disposizione o quella che comincia con un’auto-domanda”.

Non sentitevi sotto giudizio

“Facile a dirsi molto meno a farsi, per combattere l’ansia è importante ricordarsi che le persone che vi ascoltano sono sempre più concentrate su se stesse, che su di voi. Cercate dunque di essere sicuri di quello che dite, delle vostre idee, senza lasciarvi distrarre da quello che gli altri pensano o potrebbero notare osservandovi. Questa è una regola che riprendo dal marketing: è molto più efficace dimostrarsi interessati che interessanti”.

Siate originali

“Cercate di focalizzare il discorso sull’originalità: partite dalle idee inedite, quelle che portano il vostro valore aggiunto al tema che vi è stato assegnato o di cui vi si chiede conto”.

Questione di naso

“Per memorizzare è importante avere in testa i concetti in modo vivido. E come si fa? Rappresentandoseli nella mente attraverso i cinque sensi: vista, tatto, olfatto, gusto e udito. Tra tutti, l’olfatto è quello più potente per la memorizzazione. Faccio un esempio pensando alla poesia “I limoni” di Eugenio Montale. Ecco, siate sicuri che, se studiandola, vi sforzerete di abbinare alla poesia la buccia ruvida del limone, l’odore che sprigiona quando viene tagliato o il suo colore giallo intenso, non vi dimenticherete mai il suo titolo. Provare per credere”.

Toni e sotto-toni

“Se padroneggiate bene la materia, fate attenzione al tono che usate mentre la esponete. Essere monocorde quando si parla dà l’impressione di essersi imparato il discorso a memoria e annoia. Cambiate spesso il tono per tenere viva l’attenzione in chi vi ascolta”.

Il potere delle emozioni

“L’emozione è sempre fondamentale in un discorso. Ma come si fa ad attivarla? Semplicemente emozionandosi. Non abbiate dunque paura di lasciarvi andare, se il tema che state esponendo parla alla vostra sfera emotiva. Usate aggettivi che richiamano i sensi o che esprimono delle sensazioni: le vostre parole rimarranno impresse in chi vi ascolta e le vostre idee avranno più forza”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
La maturità, per il secondo anno consecutivo, sarà un unico esame orale. Eliminate le prove scritte a causa dell’emergenza pandemica, i candidati saranno valutati sulla base di una lunga interrogazione di almeno un'ora da una commissione composta da 6 professori interni, più un presidente esterno. La parola, l'esposizione, la cosiddetta arte oratoria, per dirla come gli antichi, la farà dunque da padrona e sarà su questa, insieme ovviamente alla loro preparazione, che dalle 8.30 del 16 giugno 540mila maturandi si giocheranno la fine del loro percorso scolastico. Nella "Retorica" il filosofo greco Aristotele sosteneva: "Un discorso ha bisogno di tre cose essenzialmente: grammatica, logica e bellezza". Quasi tre secoli dopo, il latino Cicerone nel "De Oratore" approfondirà questo concetto, tratteggiando un ritratto: "Il valente oratore deve essere un uomo che ha ascoltato molto con le proprie orecchie, ha visto molto, ha molto riflettuto e pensato, e molto ha anche appreso attraverso le sue letture", lasciando quindi intendere che l’arte del discorso è un riflesso dell’interiorità, una pratica che – al di là dei trucchi - va prima di tutto coltivata. Ma facendo un salto temporale nel XXI secolo, quali sono gli accorgimenti per padroneggiare quella che, da arte oratoria, ha finito per chiamarsi Public speaking? Lo abbiamo chiesto a Massimo Menna, esperto di metodi didattici innovativi e docente di ingegneria dell’Università di Bologna, che Luce! ha deciso di intervistare, dopo aver scovato le sue video-lezioni di "Tecniche di oratoria" presenti su YouTube. E, a dispetto delle vulgata social, alimentata da motivatori e self-coach, che risolve problemi ampi con formule magiche e valide universalmente, Menna nei suoi dieci consigli rivolti ai maturandi suggerisce di partire "prima di tutto da sé stessi".  

L'inizio è la fine

"Innanzitutto consiglio agli studenti, quando arriva la domanda, di rispondere partendo subito dalla conclusione, per poi spiegarne a ritroso il perché. Per farlo bisogna essere molto preparati: è un trucco che necessita di avere le idee molto chiare, ma se usato bene ha un effetto molto convincente in chi ascolta".

Volare alto

"Durante l’orale è importante che i maturandi non si fermino, per dare un’immagine provocatoria, al ruolo di studenti con il grembiule. Ormai sono vicini a essere degli universitari o dei lavoratori. Per questo dico loro: volate alto. Staccatevi dal ruolo dello studente che subisce la domanda del professore: andate oltre, rispondendo come una persona che ha già una sua idea. Certo con grande umiltà, qualità fondamentale quando si tiene un discorso e quando ci si sottopone a un esame, ma senza dimenticarsi di far capire alla commissione che il candidato che hanno davanti ha già iniziato a valutare il suo percorso di vita".

Scegliete la vostra postura

"La spontaneità è un'arma molto potente nei discorsi pubblici: non forzatevi in atteggiamenti che non vi appartengono. Penso ad esempio dalla postura. Nonostante i manuali di retorica diano dei consigli molto precisi su quale siano le più efficace, per me la migliore rimane quella naturale, quella standard, la vostra. Dunque, chiedetevelo: 'Come mi siedo quando parlo al tavolo con delle persone che mi ascoltano? Come tengo le mani?' Dopo esservi fatti questa domanda, è anche importante che vi ricordiate di evitare dei comportamenti autolesionistici, come ad esempio giocherellare con una penna, un anello o un pennarello mentre parlate. Vi distrae e lascia in chi vi ascolta la sensazione che siate a disagio o non sicuri. Vietatevi questi comportamenti a priori".

Ricordatevi di respirare

"La respirazione calma e va d'accordo con le pause, che dovete prendervi tranquillamente sia per rasserenarvi sia – perché no? – per agganciare l'attenzione dell'ascoltatore. Una pausa, anche lunga di cinque secondi, a volte può anche significare: 'Sicuri di aver capito?', dando all’ascoltatore lo spazio per la riflessione e a voi quello per riprendere fiato. Quindi: respirate, respirate, respirate".

Preparatevi un'apertura

"Che sia per l’elaborato o per rispondere alla classica domanda 'Cosa vuoi fare da grande?', una buona apertura rilassa, ha un effetto calmante ed è utile per partire con il piede giusto. È quindi importantissimo prepararsela. Ce ne sono di vari tipi, ve ne dirò alcune: quella ludica, che apre il discorso con una battuta o partendo da un esempio pratico (ma attenti a non esagerare!), quella fredda-formale dove ad esempio si inizia subito dai dati che si hanno a disposizione o quella che comincia con un’auto-domanda".

Non sentitevi sotto giudizio

"Facile a dirsi molto meno a farsi, per combattere l’ansia è importante ricordarsi che le persone che vi ascoltano sono sempre più concentrate su se stesse, che su di voi. Cercate dunque di essere sicuri di quello che dite, delle vostre idee, senza lasciarvi distrarre da quello che gli altri pensano o potrebbero notare osservandovi. Questa è una regola che riprendo dal marketing: è molto più efficace dimostrarsi interessati che interessanti".

Siate originali

"Cercate di focalizzare il discorso sull’originalità: partite dalle idee inedite, quelle che portano il vostro valore aggiunto al tema che vi è stato assegnato o di cui vi si chiede conto".

Questione di naso

"Per memorizzare è importante avere in testa i concetti in modo vivido. E come si fa? Rappresentandoseli nella mente attraverso i cinque sensi: vista, tatto, olfatto, gusto e udito. Tra tutti, l’olfatto è quello più potente per la memorizzazione. Faccio un esempio pensando alla poesia "I limoni" di Eugenio Montale. Ecco, siate sicuri che, se studiandola, vi sforzerete di abbinare alla poesia la buccia ruvida del limone, l’odore che sprigiona quando viene tagliato o il suo colore giallo intenso, non vi dimenticherete mai il suo titolo. Provare per credere".

Toni e sotto-toni

"Se padroneggiate bene la materia, fate attenzione al tono che usate mentre la esponete. Essere monocorde quando si parla dà l’impressione di essersi imparato il discorso a memoria e annoia. Cambiate spesso il tono per tenere viva l’attenzione in chi vi ascolta".

Il potere delle emozioni

"L'emozione è sempre fondamentale in un discorso. Ma come si fa ad attivarla? Semplicemente emozionandosi. Non abbiate dunque paura di lasciarvi andare, se il tema che state esponendo parla alla vostra sfera emotiva. Usate aggettivi che richiamano i sensi o che esprimono delle sensazioni: le vostre parole rimarranno impresse in chi vi ascolta e le vostre idee avranno più forza".
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