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Home » Attualità » Simone Terreni: “Per noi assumere una donna incinta è un mantra, non uno spot pubblicitario”

Simone Terreni: “Per noi assumere una donna incinta è un mantra, non uno spot pubblicitario”

L'imprenditore toscano balzato agli onori delle cronache per non aver discriminato Federica, dipendente in stato interessante, ed aver criticato Elisabetta Franchi per le sue dichiarazioni, rincara la dose: "L'arrivo di una nuova vita è un valore aggiunto, il mondo del lavoro deve cambiare mentalità"

Letizia Cini
17 Maggio 2022
Simone Terreni, l'imprenditore che ha assunto la ragazzi incinta e ha criticato Elisabetta Franchi

Simone Terreni, l'imprenditore che ha assunto la ragazzi incinta e ha criticato Elisabetta Franchi

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Il primo a stupirsi di tanto clamore è proprio lui: “Uno si fa un mazzo tanto, scrive e studia per tre anni la notte, il sabato e la domenica, per fare un libro su Dante e poi diventa, tra virgolette, ‘famoso’ per un post scritto in 10 minuti a tarda notte! Assurdo”. Simone Terreni è un imprenditore toscano che lavora nel settore digitale: per la precisione è ‘Managing director’ presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino (Empoli), già balzato agli onori delle cronache per aver assunto una dipendente (Federica Granai, 27 anni) “nonostante” fosse incinta; un’azione grazie alla quale ha ricevuto il riconoscimento 8 Donne per l’8 marzo, organizzato dal Consiglio regionale della Toscana, insieme all’Ufficio scolastico regionale e al Gruppo Editoriale Nazionale, con il portale Luce! e il quotidiano La Nazione.

Simone Terreni Managing director presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino
Simone Terreni, managing director presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino

Colpito dalle esternazioni di Elisabetta Franchi, che ha invece dichiarato di assumere ai vertici “solo donne over 40 in quanto non a rischio maternità”, Terreni nei giorni scorsi si è rivolto alla titolare della società bolognese Betty Blue attraverso i social, invitandola a un incontro pubblico, sottolineando comunque quanto lui non si sentisse un suo collega: “Lei un imprenditore? Semmai un’imprenditrice e poi… proprio no. Massimo una donna d’affari”.

Invito accettato?

“No (sorride, ndr) in questo momento professionalmente non facile, Elisabetta Franchi si è affidata a figure istituzionali per gestire le vicende, anche giudiziarie, della sua azienda. Ma lungi da me l’intento di volermi accanire… Si tratta semmai del desiderio di combattere un retaggio culturale evidentemente ereditato, che però appartiene (purtroppo) a molti altri imprenditori. Sono fermamente convinto che, in tema di donne e lavoro, nel nostro Paese sia proprio la mentalità che deve cambiare”.

Qualcuno l’ha criticata dicendo, dietro a tanta comprensione, si nasconda la voglia di apparire attraverso tematiche dolorose, che coinvolgono moltissime giovani donne e le loro famiglie…

“Se chi critica si riferisce ai post sui social, posso rispondere senza tanta ipocrisia: ditemi se c’è qualcuno che posta, scrive commenti, mette foto o video e vuole che nessuno lo legga? Suvvia, inoltre…”.

Inoltre?

Simone Terreni ha ricevuto il riconoscimento 8 Donne per l’8 marzo, organizzato dal Consiglio regionale della Toscana con il portale Luce! e il quotidiano La Nazione
Simone Terreni ha ricevuto il riconoscimento ‘8 Donne per l’8 marzo’, organizzato dal Consiglio regionale della Toscana con il portale Luce! e il quotidiano La Nazione

“A noi di questa visibilità non ne viene niente, in termini economici e di pubblicità. Sì, perché lavoriamo tramite il canale, installatori, i system integrator, ne abbiamo 600 in tutta Italia, e il cliente finale non passa direttamente da noi, non contatta noi, ma da loro. Magari chi critica ha già VoipVoice in azienda e manco lo sa. Eh già”.

Ma insomma, a conti fatti la sua politica aziendale paga?

“Solo per fare un esempio, nell’ultima settimana sono arrivati 56 curriculum. Questo vuol dire che molti vorrebbe lavorare per noi e che quindi siamo un’azienda appetibile, che attira talenti. Ecco il vero beneficio. Son convinto che tra dieci giorni tutto questo clamore sarà passato e io tornerò lo stesso ’bischero’ di prima. E noi, con tenacia e competenza, continueremo a fare il nostro lavoro, come facciamo da 16 anni”.

Perché si è stupito di tanto clamore?

“Semplice, quando ho assunto Federica dopo che mi ha confidato con ansia e trepidazione di aspettare un bambino, mi è sembrato di fare una cosa normale: la procreazione è anche una missione sociale, per le donne, oltre che un’immensa gioia. Quello che mi piace dell’essere a capo di un’azienda medio-piccola come la mia (40 collaboratori, di cui il 65% rappresentato da donne, con una nuova assunta in arrivo) è riuscire a creare valori, anche in termini di vita: in 13 anni ho visto i ‘voippini’ (come ci chiamiamo fra noi in azienda) entrare, crescere, comprare la prima macchina, acquistare casa, metter su famiglia. Una dimensione anche umana del lavoro che per noi rappresenta un valore aggiunto. Non escludo inoltre che in futuro redigeremo il nostro primo bilancio di genere“.

Certo che poi i conti devono quadrare…

balzato agli onori delle cronache per aver assunto una dipendente (Federica Granai, 27 anni) “nonostante" fosse incinta
L’imprenditore toscano è balzato agli onori delle cronache per aver assunto Federica Granai, 27 anni, “nonostante” fosse incinta

“Ovviamente, nessuno fa beneficenza e i bilanci lo dimostrano: ma si può anche lavorare cercando l’armonia con i dipendenti. Sarà perché sono stato il precario per eccellenza che ho deciso che, in ambito professionale, non debbano esserci discriminazioni, né di sesso, né di razza. Dopo gli studi in ingegneria ho lavorato in un call center, ho fatto il venditore porta a porta, il consulente, per poi entrare alla VoipVoice come socio e dopo sei mesi come amministratore delegato. Credo nella crescita all’interno dell’azienda, per questo non assumiamo manager esterni ma preferendo formare professionalità ‘nostre’. Bisogna inoltre essere consapevoli che, quando si assume una persona, non si prendono solo due paia di braccia, ma si prende anche il suo cervello. E quella è una risorsa infinita. La differenza tra Manager e Boss passa da qui. La differenza tra Imprenditore con la i maiuscola ed essere uomini d’affari (o donne d’affari) passa soprattutto da qui! Sono convinto che una chance vada data a chiunque: e chi vale, va avanti”.

 Passando dalla gestione aziendale alla letteratura alta, com’è che ha scritto un libro su Dante?

“Si tratta di una sorta di piccolo manuale intitolato A superar lo inferno, una specie di guida, suddivisa in 34 capitoli, uno per ogni canto de lo Inferno in cui cerco, con grande rispetto per il Sommo, di attualizzare il suo messaggio ai giorni nostri”.

 Ma cosa c’entra con lei e dove ha trovato il tempo?

Simone Terreni, managing director presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino
Simone Terreni, managing director presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino con i suo libro ‘A superar lo Inferno’

“L’ho scritto durante la pandemia, mi sono ripreso la Divina Commedia e ho iniziato a rileggerla seriamente, a studiarla con occhi nuovi. Per me Dante, guidato da Virgilio ‘coach’, è un amico che ci può aiutare a uscire dalla nostra Selva Oscura, dalle nostre Paure, a trovare la nostra Beatrice, la Motivazione quotidiana e, superando i nostri difetti, le nostre peggiori pulsioni, lo nostro Inferno, ci aiuta ad essere migliori, a Riveder le Stelle“.

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  • Un’onda multiforme, dalle mille voci diverse. 🌈

Il Pride Month, il mese dell’orgoglio Lgbtqia+ che tradizionalmente si celebra a giugno, porta ogni anno una vera e propria marea multicolore in tutto il mondo. 

Migliaia di persone che manifestano identità di genere, espressioni di genere o orientamenti sessuali diversi scendono in strada, nelle piazze, portando avanti le istanze della comunità, rivendicando tra cui, forse il più importante, quello di essere e amare chi si vuole. 
Tutti, tutte e tutt* riunit* convenzionalmente sotto un’unica bandiera, quella arcobaleno, simbolo di riconoscimento anche politico per le persone Lgbtqia+. 

Ma se anche la Pride Flag cambia colore, diventando sempre più inclusiva, ogni soggettività ha adottato col tempo dei simboli per potersi identificare e dimostrare unità, orgoglio e i propri valori, oltre che riconoscersi. 

Scorri la gallery per scoprire tutte (o quasi) le bandire del Pride ✨

E tu? In quale ti riconosci? 🏳️‍🌈

#lucenews #lucelanazione #pridemonth #lgbtqiaplus #prideflag #proudtobepride
  • La notizia del matrimonio, giovedì 30 giugno, ha destato scalpore, diventando immediatamente virale, rimbalzando sui siti web e sui social, fino ai quotidiani.

Paola Turci e Francesca Pascale si sposeranno domani, sabato 2 luglio, nella splendida cornice di Montalcino. Ma se i bagliori dello scoop non si sono ancora spenti, quello che si è acceso dopo che l’informazione è diventata di dominio pubblico è anche il fuoco dell’omofobia. Ancora e ancora.
E meno male che il mese del Pride, dell’orgoglio e delle rivendicazioni della comunità Lgbtq+ si è appena concluso (anche se manca ancora Milano tra gli eventi in calendario).

La cantautrice ha infatti ricevuto e denunciato insulti omofobi che le sono stati rivoluti dopo l’annuncio del matrimonio. Stanotte, nella sue storie di Instagram, l’artista ha pubblicato un messaggio ricevuto da un profilo di una guest house piemontese: “Lesbicona che schifo!!“, recita lo squallido post, che la cantante ha mostrato, commentando: “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase“.

Immediati i commenti di condanna per il gesto che hanno sommerso il profilo social da cui risulta partito l’insulto. L’indignazione generale non basta però a cancellare il fatto: due donne, anche famose, che scelgono l’amore non sono ancora tollerate. Assurdo? Certo.

È inammissibile che l’odio prevalga ancora sulla gioia, che una persona, un gruppo di individui, una comunità perfino non accettino che due donne celebrino la loro felicità. Cosa, queste nozze, toglierebbero loro?

Per fortuna sul web si moltiplicano invece i messaggi di felicitazioni per la coppia, che avrebbe voluto tenere riservata la notizia dell’unione civile, mantenendo sull’evento la stessa privacy con cui finora ha protetto la relazione, rivelata nell’estate del 2020 dal settimanale “Oggi" che pubblicò lo scatto di un bacio tra le due donne durante una vacanza in barca.

Perché l’amore, in effetti, andrebbe sempre celebrato e non insultato. Che sia quello tra un uomo e una donna, due donne, due uomini, due persone…
L’amore è amore, chiama felicità, non odio.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #paolaturci #pridemonth #matrimonio #unionecivile
  • È la storia di Carson Pickett che non è solo una favola sportiva, ma un esempio di forza volontà e voglia di superare limiti fisici e pregiudizi. ⚽️

Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

Dopo il raggiungimento dell’obiettivo della parità salariale con i colleghi uomini, lo sdoganamento dell’omosessualità e altro ancora, ora i riflettori si puntano verso la disabilità e come nonostante essa si possa diventare giocatrici professioniste.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #carsonpickett #football #colombie #womensoccer #uswomensoccer #inspiretheworld
  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #enrico #jovabeachparty #disabilityinclusion
Il primo a stupirsi di tanto clamore è proprio lui: "Uno si fa un mazzo tanto, scrive e studia per tre anni la notte, il sabato e la domenica, per fare un libro su Dante e poi diventa, tra virgolette, 'famoso' per un post scritto in 10 minuti a tarda notte! Assurdo". Simone Terreni è un imprenditore toscano che lavora nel settore digitale: per la precisione è 'Managing director' presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino (Empoli), già balzato agli onori delle cronache per aver assunto una dipendente (Federica Granai, 27 anni) “nonostante" fosse incinta; un'azione grazie alla quale ha ricevuto il riconoscimento 8 Donne per l’8 marzo, organizzato dal Consiglio regionale della Toscana, insieme all’Ufficio scolastico regionale e al Gruppo Editoriale Nazionale, con il portale Luce! e il quotidiano La Nazione.
Simone Terreni Managing director presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino
Simone Terreni, managing director presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino
Colpito dalle esternazioni di Elisabetta Franchi, che ha invece dichiarato di assumere ai vertici "solo donne over 40 in quanto non a rischio maternità", Terreni nei giorni scorsi si è rivolto alla titolare della società bolognese Betty Blue attraverso i social, invitandola a un incontro pubblico, sottolineando comunque quanto lui non si sentisse un suo collega: "Lei un imprenditore? Semmai un'imprenditrice e poi... proprio no. Massimo una donna d'affari". Invito accettato? "No (sorride, ndr) in questo momento professionalmente non facile, Elisabetta Franchi si è affidata a figure istituzionali per gestire le vicende, anche giudiziarie, della sua azienda. Ma lungi da me l’intento di volermi accanire... Si tratta semmai del desiderio di combattere un retaggio culturale evidentemente ereditato, che però appartiene (purtroppo) a molti altri imprenditori. Sono fermamente convinto che, in tema di donne e lavoro, nel nostro Paese sia proprio la mentalità che deve cambiare". Qualcuno l’ha criticata dicendo, dietro a tanta comprensione, si nasconda la voglia di apparire attraverso tematiche dolorose, che coinvolgono moltissime giovani donne e le loro famiglie... "Se chi critica si riferisce ai post sui social, posso rispondere senza tanta ipocrisia: ditemi se c’è qualcuno che posta, scrive commenti, mette foto o video e vuole che nessuno lo legga? Suvvia, inoltre...". Inoltre?
Simone Terreni ha ricevuto il riconoscimento 8 Donne per l’8 marzo, organizzato dal Consiglio regionale della Toscana con il portale Luce! e il quotidiano La Nazione
Simone Terreni ha ricevuto il riconoscimento '8 Donne per l’8 marzo', organizzato dal Consiglio regionale della Toscana con il portale Luce! e il quotidiano La Nazione
"A noi di questa visibilità non ne viene niente, in termini economici e di pubblicità. Sì, perché lavoriamo tramite il canale, installatori, i system integrator, ne abbiamo 600 in tutta Italia, e il cliente finale non passa direttamente da noi, non contatta noi, ma da loro. Magari chi critica ha già VoipVoice in azienda e manco lo sa. Eh già". Ma insomma, a conti fatti la sua politica aziendale paga? "Solo per fare un esempio, nell’ultima settimana sono arrivati 56 curriculum. Questo vuol dire che molti vorrebbe lavorare per noi e che quindi siamo un’azienda appetibile, che attira talenti. Ecco il vero beneficio. Son convinto che tra dieci giorni tutto questo clamore sarà passato e io tornerò lo stesso ’bischero’ di prima. E noi, con tenacia e competenza, continueremo a fare il nostro lavoro, come facciamo da 16 anni". Perché si è stupito di tanto clamore? "Semplice, quando ho assunto Federica dopo che mi ha confidato con ansia e trepidazione di aspettare un bambino, mi è sembrato di fare una cosa normale: la procreazione è anche una missione sociale, per le donne, oltre che un’immensa gioia. Quello che mi piace dell’essere a capo di un’azienda medio-piccola come la mia (40 collaboratori, di cui il 65% rappresentato da donne, con una nuova assunta in arrivo) è riuscire a creare valori, anche in termini di vita: in 13 anni ho visto i 'voippini' (come ci chiamiamo fra noi in azienda) entrare, crescere, comprare la prima macchina, acquistare casa, metter su famiglia. Una dimensione anche umana del lavoro che per noi rappresenta un valore aggiunto. Non escludo inoltre che in futuro redigeremo il nostro primo bilancio di genere". Certo che poi i conti devono quadrare...
balzato agli onori delle cronache per aver assunto una dipendente (Federica Granai, 27 anni) “nonostante" fosse incinta
L'imprenditore toscano è balzato agli onori delle cronache per aver assunto Federica Granai, 27 anni, “nonostante" fosse incinta
"Ovviamente, nessuno fa beneficenza e i bilanci lo dimostrano: ma si può anche lavorare cercando l’armonia con i dipendenti. Sarà perché sono stato il precario per eccellenza che ho deciso che, in ambito professionale, non debbano esserci discriminazioni, né di sesso, né di razza. Dopo gli studi in ingegneria ho lavorato in un call center, ho fatto il venditore porta a porta, il consulente, per poi entrare alla VoipVoice come socio e dopo sei mesi come amministratore delegato. Credo nella crescita all’interno dell’azienda, per questo non assumiamo manager esterni ma preferendo formare professionalità 'nostre'. Bisogna inoltre essere consapevoli che, quando si assume una persona, non si prendono solo due paia di braccia, ma si prende anche il suo cervello. E quella è una risorsa infinita. La differenza tra Manager e Boss passa da qui. La differenza tra Imprenditore con la i maiuscola ed essere uomini d’affari (o donne d’affari) passa soprattutto da qui! Sono convinto che una chance vada data a chiunque: e chi vale, va avanti".  Passando dalla gestione aziendale alla letteratura alta, com’è che ha scritto un libro su Dante? "Si tratta di una sorta di piccolo manuale intitolato A superar lo inferno, una specie di guida, suddivisa in 34 capitoli, uno per ogni canto de lo Inferno in cui cerco, con grande rispetto per il Sommo, di attualizzare il suo messaggio ai giorni nostri".  Ma cosa c’entra con lei e dove ha trovato il tempo?
Simone Terreni, managing director presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino
Simone Terreni, managing director presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino con i suo libro 'A superar lo Inferno'
"L’ho scritto durante la pandemia, mi sono ripreso la Divina Commedia e ho iniziato a rileggerla seriamente, a studiarla con occhi nuovi. Per me Dante, guidato da Virgilio 'coach', è un amico che ci può aiutare a uscire dalla nostra Selva Oscura, dalle nostre Paure, a trovare la nostra Beatrice, la Motivazione quotidiana e, superando i nostri difetti, le nostre peggiori pulsioni, lo nostro Inferno, ci aiuta ad essere migliori, a Riveder le Stelle".
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