Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » HP Blocco Grande » “Tull Quadze, tutte le donne”. Dall’Afghanistan all’Europa in piazza per il bene del mondo, delle persone, della terra. È la “rivoluzione della cura”

“Tull Quadze, tutte le donne”. Dall’Afghanistan all’Europa in piazza per il bene del mondo, delle persone, della terra. È la “rivoluzione della cura”

Sabato 25 settembre a Roma in piazza del Popolo l'iniziativa "Tull Quadze" che in pashtō, lingua ufficiale dell’Afghanistan, significa "Tutte le donne". "Basta con la regola dei cerchi concentrici: prima la famiglia, poi il Paese: vogliamo occuparci di tutte le persone e della terra". E' la rivoluzione della cura, del compito che le donne svolgono dall'inizio della civiltà

Sofia Francioni
23 Settembre 2021
Share on FacebookShare on Twitter

Hanno iniziato a organizzarsi quest’estate e sabato 25 settembre alle 14 l’onda delle donne s’infrangerà – ma in forma rigorosamente statica – in piazza del Popolo a Roma. Il titolo della manifestazione, a cui aderiscono più realtà sparse sul territorio nazionale, è Tull Quadze che in pashtō, la lingua ufficiale dell’Afghanistan, significa: Tutte le donne. Indetta a luglio dall’assemblea della Magnolia, chiamata a raccolta dalla Casa Internazionale delle Donne, la manifestazione partirà proprio dall’Afghanistan, dove i diritti delle donne sono particolarmente negati e calpestati.

Simbolicamente, sarà infatti una donna afghana ad aprire la lunga lista di interventi che si alterneranno sul palco con la lettura di un landai, una poesia breve che letteralmente significa “piccolo serpente velenoso”, utilizzata popolarmente e anticamente dalle donne pashtun per denunciare in segreto violenze e soprusi. “L’Afghanistan” – si legge nel comunicato firmato dalle tante case delle donne, aperte in Italia, organizzazioni sindacali, associazioni femministe, intellettuali e singole cittadine – “è infatti il tragico specchio del cinismo di tutti i poteri, dei torbidi inganni del paternalismo della cura che funziona solo con i cerchi concentrici del prima la famiglia, la nazione, mai la comune umanità. Per questo, quel che accade nel paese è della stessa pasta delle morti nel Mediterraneo, delle torture in Libia, degli accampamenti nei Balcani”.
Per una rivoluzione della cura l’assemblea della Magnolia chiama “Tull Quadze, Tutte le donne”.

 

La rivoluzione della cura

 

Secondo le donne che sabato scenderanno in piazza c’è una lezione che non possiamo permetterci di non apprendere dalla storia recente: “La pandemia, la crisi climatica, le tragedie delle guerre e delle migrazioni ci chiedono una rivoluzione: la rivoluzione della cura”. E quindi di un cambio di paradigma: “Prendersi cura del mondo invece che sfruttarlo, prendersi cura delle persone e della terra in cui viviamo, invece che usarla per affermare profitto e dominio”. Il cosiddetto “Documento della cura” scritto dall’Assemblea della Magnolia, che sabato lo presenterà, porta in calce la firma di intellettuali del calibro di Lea Melandri (nella foto a destra), di Lella Palladino, (nella foto a sinistra), sociologa e presidente di Di.Re (Donne in rete contro la violenza) , della storica segretaria della Cgil  Susanna Camusso, dell’ex senatrice e docente Maria Luisa Boccia, della presidente delle donne democratiche Cecilia D’Elia (Pd) e – per citarne solo qualcun’altra – dell’attrice Alba Rohrwacher (nella foto al centro), che così motiva la sua adesione: “Prendersi cura è un atto rivoluzionario imprescindibile per immaginare il futuro. Un futuro che non arriverà dall’alto come un’astronave ma crescerà dal basso, con la potenza dei semi che solo con la loro forza germinativa sono capaci di spaccare le pietre che li soverchiano. Prendersi cura è un gesto che le donne hanno perpetuato attraverso i millenni, le carestie, gli sprechi, le guerre. È tempo che sia compito di tutte e tutti”.

 

 

Il documento della cura, scritto dalle donne, destinato a tutti

 

Come si legge nel documento, entrando nel vivo dell’attualità, le manifestanti chiedono che “tutte le risorse del Pnrr e tutte le nuove leggi (dal fisco al lavoro, dall’ambiente al welfare) siano utilizzate per curare il mondo, sanare le ingiustizie, restituire a chi ha perduto e sofferto”. Per farlo, secondo le donne della Magnolia, saranno necessari: nuovi asili nido, ammortizzatori sociali per tutti i tipi e le forme di lavoro, un reddito “di dignità e autodeterminazione, per uscire da situazioni di violenza”, più posti di lavoro per le donne e il monitoraggio dell’equa rappresentanza di genere in termini di occupazione “non solo ex ante ma anche ex post” in prospettiva di progetti futuri.

Richiamandosi a quanto aveva fatto l’Europa per il 2020, l’Assemblea della Magnolia chiede infatti che “siano resi espliciti gli obiettivi del tasso di occupazione femminile: di quanto si vuole aumentare l’occupazione delle donne ed entro quando?”, chiedono nel documento. Ma anche – fra gli altri punti – che “vengano riconosciuti e finanziati i luoghi delle donne, perché luoghi politici femministi, di promozione di empowerment e di libertà femminile”.

La locandina (in copertina) è stata realizzata dall’illustratrice Anarkikka, che “vignetta da anni” – come scrive lei stessa – la violenza su donne bambini, le disparità, le discriminazioni, i diritti umani e quelli negati.

 

Chi aderisce all’iniziativa

Maura Cossutta, Michela Cicculli, Ada Donno, Floriana Lipparini, Giulia Rodano, Laura Onofri, Susanna Camusso, Monica Di Sisto, Nicoletta Dentico, Maria Luisa Boccia, Maria Luisa Celani, Angela Ronga, Giorgia Serughetti, Livia Turco, Lea Melandri, Libera Università delle Donne di Milano, Casa delle donne di Milano, Casa delle donne di Lecce, Casa delle donne dell’Aquila, Ass. Donatella Tellini, Ass. Donne TerreMutate, Casa delle Donne di Torino, Casa delle donne di Pisa, CGIL Politiche di genere, Titta Vadalà, Antonia Sani, Adriana Nannicini, Laura Fortini, Francesca Koch, Barbara Romagnoli, Silvia Neonato, Elena Gagliasso, Cecilia D’Elia, Oria Gargano, Marta Bonafoni, Be free, Arianna Ugolini, Nadia Palozza, Lella Palladino, Francesca R. Recchia Luciani, Festival delle donne e dei saperi di genere – Bari, Paola Patuelli, Teresa Manente, Differenza donna, Stefania Tarantino -Studi femministi, Monica Cirinnà, Alessandra Mecozzi, Annamaria Carloni, Silvana Pisa, Maristella Urru, Barbara Romagnoli, Barbara Piccinini, Bianca Pomeranzi, Maria Rosa Cutrufelli, Laura Storti, Loretta Bondi, Roberta Agostini, Nadia Pizzuti, Marina Del Vecchio, Stefania Vulterini, Teresa Lapis, Jessica Ferrero, Pina Mandolfo, Anna Novellini, Concetta De Pasquale, Nadia Filippini, Teresa Lucente, Nadia Boaretto, SNOQ-Udine, Maria Pia Tamburlini, Manuela Maieron, Roberta Corbellini, Clara Orso, Chiara Zanetti, Chiara Gallo, Liviana Calabrò, Rita Martin, Rosalba Perini, Forum per il Diritto alla Salute Lazio, Medicina Democratica Roma, Rosalba Perini, Andreina Baruffini, WILPF Italia, Giovanna Martelli, SNOQ Torino, Coordinamento Nazionale Comitati SNOQ, Maria Teresa Sorrentino, Enrica Guglielmotti, Laura Cecilia Rizzo, Anna Vernarelli, Elisabetta Papini, Vita di donna, Susanna Stivali, Silvia Neonato, Nadia Filippini, Alisa Del Re, Rosaria De Matteis, Angela Sajeva, Anna Maria Carloni, Dalila Novelli, Patrizia Sterpetti, Costanza Fanelli,  Isabella Peretti, Lisa Canitano, Donatella Artese, Enrica Manna, Beatrice Pisa, Maria Teresa Santilli, Silvana Pisa, Luisa Rizzitelli, Stefania Vulterini, Maria Grazia Ruggerini, Muovileidee Associazione Culturale, Maria Fabbricatore, Maria Antonietta Macciocu, Stefanella Campana, Ass. Fairwatch, Eleonora Data, Delia Murer, Ass. Le funambole, Luisella Zanin, Ass. POP idee in movimento, Stefania Graziani, Ass. Il Cortile-consultorio psicanalisi applicata, Anna Pizzo, Femministe della società della cura, Associazione cittadinanza e minoranze, Clara Bondesani, Coop. Sociale E.V.A., One Billion Rising Italia, Rebel Network, Assist Ass. Naz. Atlete, Benedetta Rinaldi Ferri, Maria Palazzesi, Carla Quaglino, Assolei Sportello Donna, Pasqualina Napoletano, Luisa Menniti, Associazione LeNove – studi e ricerche, Le Cattive Ragazze, Enrica Anselmi, Valentina Fasola, Milena Fiore, Giovanna Cuminatto, Pina Mandolfo, Centro cultura delle donne Hannah Arendt- Teramo, Gabriella Rossetti, Maritè Calloni, Anna Novellini, Rosaria De Matteis, Maria, Teresa Sorrentino, Enrica Guglielmotti, Laura Rizzo, Stefanella Campana, Eleonora Data, Luisella Zanin, Stefania Graziani, Clara Bondesani, Susanna Crostella, Rete Città delle donne Nazionale e Roma, ALEF Associazione Leadership e Empowerment Femminile, Gabriella Anselmi, Alberta De Simone, Marina Genti, Maurizia Guerini, Geni Sardo, Daniela Dacci Giovanna Zitiello, Rita Martin, Tiziana Valpiana, Paola Meneganti, Vinzia Fiorino, Centro Mara Meoni-Siena, Annamaria Riviello, Paola Iacopetti, Rita Rocca, SNOQ Udine/Tolmezzo, Elettra Deiana, Daniela Polenghi, Anna Luisa Micheli, Paola Malacarne – Toponomastica femminile Firenze, Margherita Granero.
Storica segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso. Maria Luisa Boccia, ex senatrice e docente, che ha studiato il pensiero di Carla Lonzi. Lea Melandri

Potrebbe interessarti anche

I registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini insieme a Lucy Salani (Instagram)
Attualità

L’addio di Lucy Salani: “Perché, una donna non può chiamarsi Luciano?”

23 Marzo 2023
39.454 gli spettatori presenti all'Olimpico di Roma (Instagram)
Sport

Roma-Barcellona, la vittoria del calcio femminile italiano

22 Marzo 2023
Raffaella Milandri e Audrey Black Eagle
Lifestyle

Si laurea in Antropologia in abito Crow dei nativi americani

24 Marzo 2023

Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Hanno iniziato a organizzarsi quest’estate e sabato 25 settembre alle 14 l’onda delle donne s’infrangerà – ma in forma rigorosamente statica – in piazza del Popolo a Roma. Il titolo della manifestazione, a cui aderiscono più realtà sparse sul territorio nazionale, è Tull Quadze che in pashtō, la lingua ufficiale dell’Afghanistan, significa: Tutte le donne. Indetta a luglio dall’assemblea della Magnolia, chiamata a raccolta dalla Casa Internazionale delle Donne, la manifestazione partirà proprio dall’Afghanistan, dove i diritti delle donne sono particolarmente negati e calpestati. Simbolicamente, sarà infatti una donna afghana ad aprire la lunga lista di interventi che si alterneranno sul palco con la lettura di un landai, una poesia breve che letteralmente significa “piccolo serpente velenoso”, utilizzata popolarmente e anticamente dalle donne pashtun per denunciare in segreto violenze e soprusi. “L’Afghanistan” - si legge nel comunicato firmato dalle tante case delle donne, aperte in Italia, organizzazioni sindacali, associazioni femministe, intellettuali e singole cittadine - “è infatti il tragico specchio del cinismo di tutti i poteri, dei torbidi inganni del paternalismo della cura che funziona solo con i cerchi concentrici del prima la famiglia, la nazione, mai la comune umanità. Per questo, quel che accade nel paese è della stessa pasta delle morti nel Mediterraneo, delle torture in Libia, degli accampamenti nei Balcani”. Per una rivoluzione della cura l’assemblea della Magnolia chiama “Tull Quadze, Tutte le donne”.  

La rivoluzione della cura

  Secondo le donne che sabato scenderanno in piazza c’è una lezione che non possiamo permetterci di non apprendere dalla storia recente: “La pandemia, la crisi climatica, le tragedie delle guerre e delle migrazioni ci chiedono una rivoluzione: la rivoluzione della cura”. E quindi di un cambio di paradigma: “Prendersi cura del mondo invece che sfruttarlo, prendersi cura delle persone e della terra in cui viviamo, invece che usarla per affermare profitto e dominio”. Il cosiddetto “Documento della cura” scritto dall’Assemblea della Magnolia, che sabato lo presenterà, porta in calce la firma di intellettuali del calibro di Lea Melandri (nella foto a destra), di Lella Palladino, (nella foto a sinistra), sociologa e presidente di Di.Re (Donne in rete contro la violenza) , della storica segretaria della Cgil  Susanna Camusso, dell’ex senatrice e docente Maria Luisa Boccia, della presidente delle donne democratiche Cecilia D’Elia (Pd) e – per citarne solo qualcun’altra - dell’attrice Alba Rohrwacher (nella foto al centro), che così motiva la sua adesione: “Prendersi cura è un atto rivoluzionario imprescindibile per immaginare il futuro. Un futuro che non arriverà dall’alto come un’astronave ma crescerà dal basso, con la potenza dei semi che solo con la loro forza germinativa sono capaci di spaccare le pietre che li soverchiano. Prendersi cura è un gesto che le donne hanno perpetuato attraverso i millenni, le carestie, gli sprechi, le guerre. È tempo che sia compito di tutte e tutti”.    

Il documento della cura, scritto dalle donne, destinato a tutti

  Come si legge nel documento, entrando nel vivo dell’attualità, le manifestanti chiedono che “tutte le risorse del Pnrr e tutte le nuove leggi (dal fisco al lavoro, dall’ambiente al welfare) siano utilizzate per curare il mondo, sanare le ingiustizie, restituire a chi ha perduto e sofferto”. Per farlo, secondo le donne della Magnolia, saranno necessari: nuovi asili nido, ammortizzatori sociali per tutti i tipi e le forme di lavoro, un reddito “di dignità e autodeterminazione, per uscire da situazioni di violenza”, più posti di lavoro per le donne e il monitoraggio dell’equa rappresentanza di genere in termini di occupazione “non solo ex ante ma anche ex post” in prospettiva di progetti futuri. Richiamandosi a quanto aveva fatto l’Europa per il 2020, l’Assemblea della Magnolia chiede infatti che “siano resi espliciti gli obiettivi del tasso di occupazione femminile: di quanto si vuole aumentare l’occupazione delle donne ed entro quando?”, chiedono nel documento. Ma anche - fra gli altri punti - che “vengano riconosciuti e finanziati i luoghi delle donne, perché luoghi politici femministi, di promozione di empowerment e di libertà femminile”. La locandina (in copertina) è stata realizzata dall’illustratrice Anarkikka, che "vignetta da anni" – come scrive lei stessa – la violenza su donne bambini, le disparità, le discriminazioni, i diritti umani e quelli negati.  

Chi aderisce all'iniziativa

Maura Cossutta, Michela Cicculli, Ada Donno, Floriana Lipparini, Giulia Rodano, Laura Onofri, Susanna Camusso, Monica Di Sisto, Nicoletta Dentico, Maria Luisa Boccia, Maria Luisa Celani, Angela Ronga, Giorgia Serughetti, Livia Turco, Lea Melandri, Libera Università delle Donne di Milano, Casa delle donne di Milano, Casa delle donne di Lecce, Casa delle donne dell’Aquila, Ass. Donatella Tellini, Ass. Donne TerreMutate, Casa delle Donne di Torino, Casa delle donne di Pisa, CGIL Politiche di genere, Titta Vadalà, Antonia Sani, Adriana Nannicini, Laura Fortini, Francesca Koch, Barbara Romagnoli, Silvia Neonato, Elena Gagliasso, Cecilia D’Elia, Oria Gargano, Marta Bonafoni, Be free, Arianna Ugolini, Nadia Palozza, Lella Palladino, Francesca R. Recchia Luciani, Festival delle donne e dei saperi di genere - Bari, Paola Patuelli, Teresa Manente, Differenza donna, Stefania Tarantino -Studi femministi, Monica Cirinnà, Alessandra Mecozzi, Annamaria Carloni, Silvana Pisa, Maristella Urru, Barbara Romagnoli, Barbara Piccinini, Bianca Pomeranzi, Maria Rosa Cutrufelli, Laura Storti, Loretta Bondi, Roberta Agostini, Nadia Pizzuti, Marina Del Vecchio, Stefania Vulterini, Teresa Lapis, Jessica Ferrero, Pina Mandolfo, Anna Novellini, Concetta De Pasquale, Nadia Filippini, Teresa Lucente, Nadia Boaretto, SNOQ-Udine, Maria Pia Tamburlini, Manuela Maieron, Roberta Corbellini, Clara Orso, Chiara Zanetti, Chiara Gallo, Liviana Calabrò, Rita Martin, Rosalba Perini, Forum per il Diritto alla Salute Lazio, Medicina Democratica Roma, Rosalba Perini, Andreina Baruffini, WILPF Italia, Giovanna Martelli, SNOQ Torino, Coordinamento Nazionale Comitati SNOQ, Maria Teresa Sorrentino, Enrica Guglielmotti, Laura Cecilia Rizzo, Anna Vernarelli, Elisabetta Papini, Vita di donna, Susanna Stivali, Silvia Neonato, Nadia Filippini, Alisa Del Re, Rosaria De Matteis, Angela Sajeva, Anna Maria Carloni, Dalila Novelli, Patrizia Sterpetti, Costanza Fanelli,  Isabella Peretti, Lisa Canitano, Donatella Artese, Enrica Manna, Beatrice Pisa, Maria Teresa Santilli, Silvana Pisa, Luisa Rizzitelli, Stefania Vulterini, Maria Grazia Ruggerini, Muovileidee Associazione Culturale, Maria Fabbricatore, Maria Antonietta Macciocu, Stefanella Campana, Ass. Fairwatch, Eleonora Data, Delia Murer, Ass. Le funambole, Luisella Zanin, Ass. POP idee in movimento, Stefania Graziani, Ass. Il Cortile-consultorio psicanalisi applicata, Anna Pizzo, Femministe della società della cura, Associazione cittadinanza e minoranze, Clara Bondesani, Coop. Sociale E.V.A., One Billion Rising Italia, Rebel Network, Assist Ass. Naz. Atlete, Benedetta Rinaldi Ferri, Maria Palazzesi, Carla Quaglino, Assolei Sportello Donna, Pasqualina Napoletano, Luisa Menniti, Associazione LeNove – studi e ricerche, Le Cattive Ragazze, Enrica Anselmi, Valentina Fasola, Milena Fiore, Giovanna Cuminatto, Pina Mandolfo, Centro cultura delle donne Hannah Arendt- Teramo, Gabriella Rossetti, Maritè Calloni, Anna Novellini, Rosaria De Matteis, Maria, Teresa Sorrentino, Enrica Guglielmotti, Laura Rizzo, Stefanella Campana, Eleonora Data, Luisella Zanin, Stefania Graziani, Clara Bondesani, Susanna Crostella, Rete Città delle donne Nazionale e Roma, ALEF Associazione Leadership e Empowerment Femminile, Gabriella Anselmi, Alberta De Simone, Marina Genti, Maurizia Guerini, Geni Sardo, Daniela Dacci Giovanna Zitiello, Rita Martin, Tiziana Valpiana, Paola Meneganti, Vinzia Fiorino, Centro Mara Meoni-Siena, Annamaria Riviello, Paola Iacopetti, Rita Rocca, SNOQ Udine/Tolmezzo, Elettra Deiana, Daniela Polenghi, Anna Luisa Micheli, Paola Malacarne – Toponomastica femminile Firenze, Margherita Granero. Storica segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso. Maria Luisa Boccia, ex senatrice e docente, che ha studiato il pensiero di Carla Lonzi. Lea Melandri
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto