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Agricoltura più sostenibile per l'ambiente e per l'uomo. Ma anche più giovane e 'rosa'

di DOMENICO GUARINO -
13 febbraio 2022
taking care of the plant

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Sempre più sostenibile, sempre più giovane, sempre più ‘rosa’: l’agricoltura italiana letta attraverso la lente del Rapporto AGRIcoltura100, promosso da Reale Mutua e Confagricoltura, sta cambiando profondamente volto, diventando più inclusiva ed attenta all’ambiente. Cosa non di poco conto in un momento in cui infuriano le polemiche sul nurtriscore e che richiede un sostanzioso impegno verso una radicale trasformazione in grado di risolvere la difficilissima equazione che vede da una parte la necessità di nutrire una popolazione sempre più numerosa e dall’altra l’imperativo di farlo attraverso pratiche che non depauperino l’ambiente ed anzi lo proteggano e lo rispettino.

Dal Rapporto AGRIcoltura100 emerge una maggiore attenzione verso l'ambiente e l'inclusione

Rispetto al periodo pre-Covid, e la conseguente crisi economica, gli imprenditori agricoli italiani dichiarano che nelle loro aziende è decisamente aumentata l’importanza attribuita alla sostenibilità ambientale (56,7%), alla sostenibilità sociale (47,9%), alla gestione del rischio e delle relazioni di filiera (45,0%). In particolare, le imprese con un livello alto e medio-alto sono passate dal 48,1% al 49,1% del totale; le attività con un livello di sostenibilità ancora embrionale o limitato, invece, scendono dal 17 al 12,7 punti percentuali. Parte di queste si sono spostate nella fascia di livello medio, che passa dai 34,5 punti percentuali ai 38,2. Circa un’impresa agricola su tre (32,5%) in Italia ha, inoltre, un livello di qualità dell’occupazione alto o medio-alto, ed è quindi impegnata nell’offrire rapporti di lavoro stabile e di qualità, facilitando l’accesso e la formazione dei giovani e sostenendo il lavoro delle donne, con iniziative di tutela dei diritti e conciliazione vita-lavoro.

Nelle imprese è aumentata l'importanza attribuita alla sostenibilità, ambientale e del capitale umano

Interessanti anche i risultati dell’indagine sulle aree interessate dalle iniziative imprenditoriali. Al primo posto troviamo gli interventi di miglioramento nell’utilizzo delle risorse come l’acqua, il suolo e l’energia (98,8%); al secondo la tutela della qualità e della salute alimentare (91,5%); al terzo la gestione dei rischi (76,5%) e al quarto e al quinto: la tutela della sicurezza sul lavoro (66,8%) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%). Anche la sostenibilità sociale vede un impegno significativo: qui spiccano la valorizzazione del capitale umano (67,5%) – comprendente attività di formazione professionale ed extra professionale dei lavoratori, cooperazione con le scuole per l’inserimento dei giovani e attività di formazione sulla sostenibilità – e la sicurezza del lavoro (66,6%), con iniziative di formazione, controlli e certificazioni. Forte anche l’impegno nei confronti delle comunità locali (60,9%) e nei rapporti con le reti e la filiera (56,8%).

L’emergenza Covid-19 ha anche determinato impatti significativi nella cultura aziendale: una buona metà delle imprese agricole dichiara che la sostenibilità è aumentata di importanza in tutte le aree, in primis quella ambientale (52,4%) fino a quella sociale (50,5%) e della gestione dei rischi e delle relazioni (48,7%). Dati significativi anche in tema di innovazione, dove oltre un’impresa su tre (37,2%) ha un livello alto o medio-alto, anch’esso correlato positivamente con lo standard generale di sostenibilità.

Dati significativi si registrano, dopo la crisi legata alla pandemia, anche in tema di innovazione

Infine, mettendo a fattor comune qualità dell’occupazione, competitività e innovazione, emerge che ben il 38,8% delle imprese agricole in Italia ha un indice di qualità dello sviluppo alto o medio-alto. Le imprese con un livello elevato di sostenibilità sono anche più sostenibili sotto il profilo economico: hanno una migliore qualità dell’occupazione (più lavoro continuativo, più donne e più giovani), sono più competitive e innovative. Investendo nella sostenibilità, dunque, le imprese agricole generano un impatto positivo sull’ambiente e la società e insieme rafforzano il proprio business e la capacità competitiva.