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Home » HP Trio » Aids, in arrivo il vaccino contro l’Hiv: Moderna e Iavi avviano la sperimentazione

Aids, in arrivo il vaccino contro l’Hiv: Moderna e Iavi avviano la sperimentazione

Finanziato dalla fondazione di Bill Gates, ha inizio il progetto del vaccino a Rna messaggero contro le infezioni da Hiv. Nel 2020 sono morte per Aids 680mila persone

Remy Morandi
28 Gennaio 2022
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Un vaccino contro l’Hiv. Sembra un sogno, e invece oggi si apprende che Moderna – la società americana di biotecnologie produttrice del vaccino contro il Covid-19 – e un’organizzazione di ricerca scientifica no-profit, la International Aids Vaccine Initiative (Iavi), hanno avviato la sperimentazione di un vaccino anti Hiv a Rna messaggero (mRna). Il progetto è finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation, la fondazione del patron di Microsoft, Bill Gates, e della ex moglie, Melinda.

Le prime dosi del vaccino mRna-1644 – questo il nome del vaccino contro l’Hiv, il patogeno responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita Aids – sono già state somministrate negli Stati Uniti nell’ambito di uno studio clinico di fase 1, ovvero il primo step necessario alla validazione clinica della molecola. Adesso, sempre nell’ambito dello studio sperimentale di fase 1, saranno reclutati sempre in America 56 volontari adulti, sani e Hiv-negativi. In questa fase, 48 volontari riceveranno una o due dosi del vaccino contro l’Hiv, a 32 di loro sarà inoculato il boost mRna-1644v2-Core, mentre altri 8 volontari riceveranno solo il richiamo immunogeno. L’obiettivo di tutto ciò è stabilire se la somministrazione del vaccino mRna-1644 sia in grado di creare i cosiddetti “anticorpi ampiamente neutralizzanti” o bnAb. Come infatti dichiara il comunicato stampa diffuso da Moderna, “l’introduzione di bnAb è considerata ampiamente un obiettivo della vaccinazione contro l’Hiv e un primo passo nell’ambito di quel processo”.

“Siamo estremamente entusiasti – afferma il ceo di Iavi, Mark Feinberg – di portare avanti questa nuova sperimentazione nell’ambito della progettazione del vaccino anti Hiv attraverso la piattaforma mRna di Moderna. La ricerca di un vaccino contro l’Hiv è stata lunga e impegnativa e disporre di nuovi strumenti in termini di immunogeni e piattaforme potrebbe essere la chiave per compiere rapidi progressi verso un vaccino contro la malattia che si dimostri efficace”. Esprime soddisfazione anche il presidente di Moderna, Stephen Hoge: “Siamo felici di poter applicare la nostra tecnologia mRna per la ricerca sul vaccino contro l’Hiv. Riteniamo che l’avanzamento di questa sperimentazione sia un passo importante nella nostra missione di sfruttare il potenziale dell’mRna per migliorare la salute umana”.

Aids e Hiv, quanti casi in Italia (e nel mondo)

In Italia. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, dal 1982 – anno di inizio dell’epidemia – al 2018 sono stati segnalati in totale 71.591 casi e 46mila morti per Aids. Nel 2020 sono stati diagnosticati 352 nuovi casi di Aids, pari ad un’incidenza di 0,7 nuovi casi per 100mila residenti. Per quanto riguarda invece l’Hiv, nel 2020 sono state segnalate in Italia 1.303 nuove diagnosi di infezione, pari ad un’incidenza di 2,2 nuovi casi per 100.000 residenti. I casi – registrati con più incidenza in Valle d’Aosta, Liguria, Provincia Autonoma di Trento e nel Lazio – hanno riguardato per il 79,9% gli uomini. L’età mediana è di 40 anni per entrambi i sessi e l’incidenza più alta si riscontra nelle fasce d’età che vanno dai 25 ai 29 anni (5,5 nuovi casi ogni 100mila residenti) e dai 30 ai 39 anni (5,2 nuovi casi ogni 100mila residenti). Nel 2020 la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv è attribuibile a rapporti sessuali non protetti da preservativo, che costituiscono l’88,1% di tutte le segnalazioni.

Nel mondo. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Hiv e l’Aids (UNAIDS) e l’Istituto Superiore di Sanità, nel 2020 37,7 milioni di persone vivono con l’infezione da Hiv, 36 milioni gli adulti e 1,7 milioni i bambini sotto i 15 anni. Il numero delle nuove diagnosi è diminuito nel tempo passando dalle 3 milioni di nuove infezioni del 1997 ai 1,5 milioni nel 2020. Per quanto riguarda l’Aids, il numero di decessi sta continuando a diminuire: nel 2020 sono stati registrati 680mila morti per Aids.

Rna messaggero o mRna, che cos’è e come funziona? 

Come abbiamo appreso con il vaccino contro il Covid-19, la tecnologia a Rna messaggero o mRna rappresenta una risorsa fondamentale per sviluppare, appunto, vaccini contro numerosi agenti patogeni. L’mRna è in sostanza il materiale genetico che contiene le istruzioni per la sintesi di nuove proteine. Dunque un vaccino a mRna serve a fornire all’organismo informazioni sul virus in questione, permettendogli di produrre proteine che vengono poi riconosciute come estranee, inducendo l’organismo a una reazione immunitaria. Al primo contatto con il virus, dunque, la risposta immunitaria dell’organismo si attiva più velocemente rendendo lo stesso virus innocuo e impedendo l’insorgere della malattia.

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Un vaccino contro l’Hiv. Sembra un sogno, e invece oggi si apprende che Moderna – la società americana di biotecnologie produttrice del vaccino contro il Covid-19 – e un’organizzazione di ricerca scientifica no-profit, la International Aids Vaccine Initiative (Iavi), hanno avviato la sperimentazione di un vaccino anti Hiv a Rna messaggero (mRna). Il progetto è finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation, la fondazione del patron di Microsoft, Bill Gates, e della ex moglie, Melinda. Le prime dosi del vaccino mRna-1644 - questo il nome del vaccino contro l’Hiv, il patogeno responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita Aids - sono già state somministrate negli Stati Uniti nell’ambito di uno studio clinico di fase 1, ovvero il primo step necessario alla validazione clinica della molecola. Adesso, sempre nell’ambito dello studio sperimentale di fase 1, saranno reclutati sempre in America 56 volontari adulti, sani e Hiv-negativi. In questa fase, 48 volontari riceveranno una o due dosi del vaccino contro l’Hiv, a 32 di loro sarà inoculato il boost mRna-1644v2-Core, mentre altri 8 volontari riceveranno solo il richiamo immunogeno. L’obiettivo di tutto ciò è stabilire se la somministrazione del vaccino mRna-1644 sia in grado di creare i cosiddetti “anticorpi ampiamente neutralizzanti” o bnAb. Come infatti dichiara il comunicato stampa diffuso da Moderna, “l’introduzione di bnAb è considerata ampiamente un obiettivo della vaccinazione contro l’Hiv e un primo passo nell’ambito di quel processo”. “Siamo estremamente entusiasti – afferma il ceo di Iavi, Mark Feinberg – di portare avanti questa nuova sperimentazione nell’ambito della progettazione del vaccino anti Hiv attraverso la piattaforma mRna di Moderna. La ricerca di un vaccino contro l’Hiv è stata lunga e impegnativa e disporre di nuovi strumenti in termini di immunogeni e piattaforme potrebbe essere la chiave per compiere rapidi progressi verso un vaccino contro la malattia che si dimostri efficace”. Esprime soddisfazione anche il presidente di Moderna, Stephen Hoge: “Siamo felici di poter applicare la nostra tecnologia mRna per la ricerca sul vaccino contro l’Hiv. Riteniamo che l’avanzamento di questa sperimentazione sia un passo importante nella nostra missione di sfruttare il potenziale dell’mRna per migliorare la salute umana”.

Aids e Hiv, quanti casi in Italia (e nel mondo)

In Italia. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, dal 1982 - anno di inizio dell'epidemia - al 2018 sono stati segnalati in totale 71.591 casi e 46mila morti per Aids. Nel 2020 sono stati diagnosticati 352 nuovi casi di Aids, pari ad un'incidenza di 0,7 nuovi casi per 100mila residenti. Per quanto riguarda invece l'Hiv, nel 2020 sono state segnalate in Italia 1.303 nuove diagnosi di infezione, pari ad un'incidenza di 2,2 nuovi casi per 100.000 residenti. I casi - registrati con più incidenza in Valle d'Aosta, Liguria, Provincia Autonoma di Trento e nel Lazio - hanno riguardato per il 79,9% gli uomini. L'età mediana è di 40 anni per entrambi i sessi e l'incidenza più alta si riscontra nelle fasce d'età che vanno dai 25 ai 29 anni (5,5 nuovi casi ogni 100mila residenti) e dai 30 ai 39 anni (5,2 nuovi casi ogni 100mila residenti). Nel 2020 la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv è attribuibile a rapporti sessuali non protetti da preservativo, che costituiscono l'88,1% di tutte le segnalazioni. Nel mondo. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l'Hiv e l'Aids (UNAIDS) e l'Istituto Superiore di Sanità, nel 2020 37,7 milioni di persone vivono con l'infezione da Hiv, 36 milioni gli adulti e 1,7 milioni i bambini sotto i 15 anni. Il numero delle nuove diagnosi è diminuito nel tempo passando dalle 3 milioni di nuove infezioni del 1997 ai 1,5 milioni nel 2020. Per quanto riguarda l'Aids, il numero di decessi sta continuando a diminuire: nel 2020 sono stati registrati 680mila morti per Aids.

Rna messaggero o mRna, che cos’è e come funziona? 

Come abbiamo appreso con il vaccino contro il Covid-19, la tecnologia a Rna messaggero o mRna rappresenta una risorsa fondamentale per sviluppare, appunto, vaccini contro numerosi agenti patogeni. L’mRna è in sostanza il materiale genetico che contiene le istruzioni per la sintesi di nuove proteine. Dunque un vaccino a mRna serve a fornire all’organismo informazioni sul virus in questione, permettendogli di produrre proteine che vengono poi riconosciute come estranee, inducendo l’organismo a una reazione immunitaria. Al primo contatto con il virus, dunque, la risposta immunitaria dell’organismo si attiva più velocemente rendendo lo stesso virus innocuo e impedendo l’insorgere della malattia.
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