Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » HP Trio » Andrea Lanfri, l’atleta paralimpico ora punta alla vetta dell’Everest: “Ho scelto di reagire”

Andrea Lanfri, l’atleta paralimpico ora punta alla vetta dell’Everest: “Ho scelto di reagire”

Nel 2015 una meningite fulminante ha strappato al giovane di Lucca gli arti inferiori e sette dita delle mani: "Tra un mese partirò per tentare la scalata alla montagna più alta del mondo"

Maurizio Guccione
24 Febbraio 2022
Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica

Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica

Share on FacebookShare on Twitter

La presentazione della nuova, spettacolare impresa dell’atleta paralimpico Andrea Lanfri, porta una data che anticipa una promessa: la scalata dell’Everest. Che avverrà esattamente tra un mese esatto, il 23 marzo, con la partenza dell’atleta lucchese in direzione Kathmandu. La scommessa del giovane sportivo, amante dell’atletica, vice campione paralimpico europeo nella “4×100”, stesso titolo per i campionati del mondo e un medagliere da far luccicare gli occhi, è una di quelle che rimarranno nella storia. Se riuscirà nell’intento, l’atleta attualmente tesserato con l’Atletica Virtus di Lucca, sarà il primo sportivo pluriamputato a raggiungere la vetta più alta del mondo.

Andrea Lanfri (35 anni) in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook sul quale racconterà anche la spedizione per l’Everest
Andrea Lanfri (35 anni) in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook sul quale racconterà anche la spedizione per l’Everest

A presentare il progetto nell’antica armeria di Palazzo Ducale, a Lucca, l’avvocato Florenzo Storelli, il presidente della Provincia Luca Menesini, il presidente della Fondazione Crl Marcello Bertocchini e quello della Fondazione Bml, Andrea Palestini.
Tutti tracciano il profilo di Andrea Lanfri, partendo da quel maledetto 21 gennaio 2015, quando una meningite fulminante ha strappato al giovane di Sant’Andrea di Compito gli arti inferiori e ben sette dita delle mani. Tutti, però, ne tratteggiano la forza di volontà: “Lanfri – dice Storelli – è la testimonianza di come da una grave malattia possa rinascere la voglia e la speranza; una positiva presenza del nostro territorio per lo sport e la disabilità”.

E Menesini parla del giovane come “di una persona tenace, fantastica, testimonianza di come è possibile reagire di fronte alla malattia”. Parole toccanti arrivano anche da Marcello Bertocchini e da Andrea Palestini 2orgogliosi e convinti che questa forza di volontà sia foriera di un messaggio straordinario2.

Il protagonista

Andrea Lanfri, nel presentare l’avventura, non può che ripercorrere le tappe del Calvario subito. “Tra altri e bassi – ha spiegato – ho voluto da subito, grazie anche alla generosità di tantissima gente che mi ha permesso di poter accedere alle protesi per correre – ritornare a fare ciò che era prima la mia passione: correre, arrampicarmi, andare in bicicletta, praticare l’alpinismo; ho dovuto ripartire da zero, convertire con estrema fatica le mie abilità precedenti, ad una nuova impostazione, anche psicologica: ma non ho mai mollato”.  Andrea Lanfri parla del desiderio “di aver voluto dare uno schiaffo al batterio che mi ha ridotto così”.

Il messaggio dell’atleta

Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica
Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica

E allora il messaggio dell’atleta, non è solo legato alla passione sportiva: è un messaggio coraggioso e invocativo rivolto a tutti, ai giovani soprattutto.
“Io reagisco – ho detto quando mi sono ammalato – così ho iniziato a scalare: prima il Monte Rosa accettando con riserva, e nell’agosto del 2020 raggiungendo il Monte Bianco”. Ha scalato tante montagne, costituito progetti come “From 0 to 0”, non si è più fermato. Ha scritto libri. Così, sempre grazie alla tenacia, la pandemia non frena l’atleta. Anzi. Si allena, sperimenta nuove tecniche perché il desiderio è quello di prepararsi alla scalata dell’Everest.

La scalata dell’Everest

Ed ecco che Lanfri è pronto. Il 23 marzo partirà e, ci racconta, l’impresa si concluderà il 3 giugno. Tre mesi duri, durissimi. Con lui, l’amico fraterno Luca

Andrea Lanfri (35 anni) punta in alto: l’atleta paralimpico lucchese (35 anni)tra un mese partirà per tentare la scalata dell’Everest
Andrea Lanfri (35 anni) punta in alto: l’atleta paralimpico lucchese (35 anni)tra un mese partirà per tentare la scalata dell’Everest

Montanari con il quale formerà la cordata che dal campo base li condurrà, attraverso le fasi di acclimatamento, alle successive basi fino a raggiungere la vetta.
Molti gli sponsor e i sostegni che arrivano per questa seducente scommessa, attraverso una quindicina di sponsor che oltre le due Fondazioni, vedono “Italiana Assicurazioni e Del Debbio Costruzioni. In tanti, insomma a sostenere la sfida di Lanfri.

Il quale, come più volte ha ripetuto, non ha mai smesso di credere al fatto di potercela fare: a ribellarsi a una malattia crudele, alla scommessa di correre e fare alpinismo. A forza di schiaffi al maledetto batterio, tra un mese Lanfri porterà una carezza sulla cima dell’Everest: e tutto il territorio sarà con lui a spingerlo verso un nuovo traguardo, sapendo che Andrea Lanfri, comunque vadano le cose, il suo messaggio di vita ce lo consegna per come dovrebbe essere: pieno di speranza. Forza Andrea.

Potrebbe interessarti anche

Nilufar e Pegah, il loro appello per l’Iran: "Il Paese ha bisogno di una rivoluzione social"
Attualità

Nilufar e Pegah, appello per l’Iran: “Il nostro Paese insanguinato ha bisogno di una rivoluzione social”

28 Gennaio 2023
Giorgio Gaudio, l'ideatore di EdSexBot su Telegram
Lifestyle

Educazione sessuale, lanciato un bot che insegna ai teenager tutto quello che c’è da sapere

29 Gennaio 2023
Lo psicologo e psicoterapeuta Jacopo Casiraghi
Scienze e culture

Atrofia muscolare spinale, 12 favole per raccontare il male a ragazzi e genitori

31 Gennaio 2023

Instagram

  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
  • La second hand, ossia l’oggetto di seconda mano, è una moda che negli ultimi anni sta diventando sempre più un’abitudine dei consumatori. Accumulare roba negli armadi, nei cassetti, in cantina, non è più un disagio che riguarda soltanto chi soffre di disposofobia, ossia di chi è affetto da sindrome dell’accumulatore compulsivo. Se l’acquisto è l’unica azione che rende felice l’uomo moderno, non riuscire a liberarsene è la condanna di molti.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Second-hand Economy 2021, realizzato da BVA Doxa per Subito.it, sono 23 milioni gli italiani che, nel 2021, hanno fatto ricorso alla compravendita di oggetti usati grazie alle piattaforme online. Il 52% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, tra questi il 15% lo ha fatto per la prima volta. L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, quasi il 50% degli affari si conclude online anche perché il sistema di vendita è simile a un comune eCommerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), inoltre offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%). Comprare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone, è al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%) – preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%) –, con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 da parte dei laureati (68%), di chi appartiene alla generazione Z (66%), di chi ha 35-44 anni (70%) e delle famiglie con bambini (68%). 

Ma perché concretamente si acquista l’usato? Nel 2021 le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio (56%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 2020), l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso (49%) e la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia e che rende molti oggetti più accessibili (43%). 

✍E tu? Hai mai comprato accessori oppure oggetti di seconda mano? Cosa ne pensi?

#lucenews #lucelanazione #secondhand #vintage
  • È iniziata come una sorta di sfida personale, come spesso accade tra i ragazzi della sua età, per testare le proprie capacità e resistenza in modo divertente. Poi però, per Isaac Ortman, adolescente del Minnesota, dormire nel cortile della sua casa è diventata una missione. 

“Non credo che la cosa finisca presto, potrei anche continuare fino all’università – ha detto il 14enne di Duluth -. È molto divertente e non sono pronto a smettere”. 

Tanto che ormai ha trascorso oltre 1.000 notti sotto le stelle. Il giovane, che fa il boy scout, come una specie di moderno Barone Rampante ha scoperto per caso il piacere di trascorrere le ore di sonno fuori dalle mura di casa, persino quando la temperatura è scesa a quadi 40 gradi sotto lo zero. Tutto è iniziato circa tre anni fa, nella baita della sua famiglia a 30 miglia da casa, diventando ben presto una routine notturna. Il giovane Ortman ricorda bene il giorno in cui ha abbandonato la sua camera da letto per un’amaca e un sacco a pelo, il 17 aprile 2020, quando era appena in prima media: “Stavo dormendo fuori dalla nostra baita e ho pensato: ‘Wow, potrei provare a dormire all’aperto per una settimana’. Così ho fatto e ho deciso di continuare”. 

“Non si stanca mai: ogni notte è una nuova avventura“, ha detto il padre Andrew Ortman, 48 anni e capo del suo gruppo scout. 

Sua mamma Melissa era un po’ preoccupata quella notte, lei e il padre gli hanno permesso di continuare la sua routine. “Sa che deve entrare in casa se qualcosa non va bene. Dopo 1.000 notti, ha la nostra fiducia. Da quando ha iniziato a farlo, è cresciuto sotto molti aspetti, e non solo in termini di statura”, dice orgogliosa. 

“Non lo sto facendo per nessun record o per una causa, mi sto solo divertendo. Ma con il ragazzo che dorme in Inghilterra, credo si possa dire che si tratta di una gara non ufficiale”, ha detto Isaac riferendosi all’adolescente inglese Max Woosey, che ha iniziato la sua maratona di sonno all’aperto il 29 marzo 2020, con l’obiettivo di raccogliere fondi per un ospedale che cura un suo anziano amico.

#lucenews #isaacortman #minnesota #boyscout
La presentazione della nuova, spettacolare impresa dell’atleta paralimpico Andrea Lanfri, porta una data che anticipa una promessa: la scalata dell’Everest. Che avverrà esattamente tra un mese esatto, il 23 marzo, con la partenza dell’atleta lucchese in direzione Kathmandu. La scommessa del giovane sportivo, amante dell’atletica, vice campione paralimpico europeo nella “4x100”, stesso titolo per i campionati del mondo e un medagliere da far luccicare gli occhi, è una di quelle che rimarranno nella storia. Se riuscirà nell’intento, l’atleta attualmente tesserato con l’Atletica Virtus di Lucca, sarà il primo sportivo pluriamputato a raggiungere la vetta più alta del mondo.
Andrea Lanfri (35 anni) in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook sul quale racconterà anche la spedizione per l’Everest
Andrea Lanfri (35 anni) in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook sul quale racconterà anche la spedizione per l’Everest
A presentare il progetto nell’antica armeria di Palazzo Ducale, a Lucca, l’avvocato Florenzo Storelli, il presidente della Provincia Luca Menesini, il presidente della Fondazione Crl Marcello Bertocchini e quello della Fondazione Bml, Andrea Palestini. Tutti tracciano il profilo di Andrea Lanfri, partendo da quel maledetto 21 gennaio 2015, quando una meningite fulminante ha strappato al giovane di Sant’Andrea di Compito gli arti inferiori e ben sette dita delle mani. Tutti, però, ne tratteggiano la forza di volontà: "Lanfri – dice Storelli – è la testimonianza di come da una grave malattia possa rinascere la voglia e la speranza; una positiva presenza del nostro territorio per lo sport e la disabilità". E Menesini parla del giovane come "di una persona tenace, fantastica, testimonianza di come è possibile reagire di fronte alla malattia". Parole toccanti arrivano anche da Marcello Bertocchini e da Andrea Palestini 2orgogliosi e convinti che questa forza di volontà sia foriera di un messaggio straordinario2.

Il protagonista

Andrea Lanfri, nel presentare l’avventura, non può che ripercorrere le tappe del Calvario subito. "Tra altri e bassi – ha spiegato – ho voluto da subito, grazie anche alla generosità di tantissima gente che mi ha permesso di poter accedere alle protesi per correre – ritornare a fare ciò che era prima la mia passione: correre, arrampicarmi, andare in bicicletta, praticare l’alpinismo; ho dovuto ripartire da zero, convertire con estrema fatica le mie abilità precedenti, ad una nuova impostazione, anche psicologica: ma non ho mai mollato".  Andrea Lanfri parla del desiderio "di aver voluto dare uno schiaffo al batterio che mi ha ridotto così".

Il messaggio dell'atleta

Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica
Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica
E allora il messaggio dell’atleta, non è solo legato alla passione sportiva: è un messaggio coraggioso e invocativo rivolto a tutti, ai giovani soprattutto. "Io reagisco – ho detto quando mi sono ammalato – così ho iniziato a scalare: prima il Monte Rosa accettando con riserva, e nell’agosto del 2020 raggiungendo il Monte Bianco". Ha scalato tante montagne, costituito progetti come “From 0 to 0”, non si è più fermato. Ha scritto libri. Così, sempre grazie alla tenacia, la pandemia non frena l’atleta. Anzi. Si allena, sperimenta nuove tecniche perché il desiderio è quello di prepararsi alla scalata dell’Everest.

La scalata dell'Everest

Ed ecco che Lanfri è pronto. Il 23 marzo partirà e, ci racconta, l’impresa si concluderà il 3 giugno. Tre mesi duri, durissimi. Con lui, l’amico fraterno Luca
Andrea Lanfri (35 anni) punta in alto: l’atleta paralimpico lucchese (35 anni)tra un mese partirà per tentare la scalata dell’Everest
Andrea Lanfri (35 anni) punta in alto: l’atleta paralimpico lucchese (35 anni)tra un mese partirà per tentare la scalata dell’Everest
Montanari con il quale formerà la cordata che dal campo base li condurrà, attraverso le fasi di acclimatamento, alle successive basi fino a raggiungere la vetta. Molti gli sponsor e i sostegni che arrivano per questa seducente scommessa, attraverso una quindicina di sponsor che oltre le due Fondazioni, vedono “Italiana Assicurazioni e Del Debbio Costruzioni. In tanti, insomma a sostenere la sfida di Lanfri. Il quale, come più volte ha ripetuto, non ha mai smesso di credere al fatto di potercela fare: a ribellarsi a una malattia crudele, alla scommessa di correre e fare alpinismo. A forza di schiaffi al maledetto batterio, tra un mese Lanfri porterà una carezza sulla cima dell’Everest: e tutto il territorio sarà con lui a spingerlo verso un nuovo traguardo, sapendo che Andrea Lanfri, comunque vadano le cose, il suo messaggio di vita ce lo consegna per come dovrebbe essere: pieno di speranza. Forza Andrea.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto