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Home » HP Trio » Ordinato il primo vescovo omosessuale: “Aperti a transessuali o transgender”

Ordinato il primo vescovo omosessuale: “Aperti a transessuali o transgender”

Andrea Panerini: "Siamo una Chiesa luterana, di lingua italiana; l’orientamento sessuale per noi non è un impedimento"

Iacopo Nathan
12 Dicembre 2021
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Una giornata storica per Andrea Panerini, primo vescovo omosessuale d’Italia. Originario di Piombino, dove è stato anche per anni presidente dell’Arcigay, è a capo di una piccola congregazione religiosa, che conta non molti fedeli, la Chiesa Protestante Unita. La funzione si è svolta ieri a Firenze, presso la Società Ricreativa “L’Affratellamento di Ricorboli” , alla presenza di vari membri della Chiesa Cristiana Antica Cattolica ed Apostolica.
Eccellenza, la vostra è una piccola congregazione, ce la può descrivere?
“Noi siamo una Chiesa luterana, di lingua italiana. Ancora siamo molto piccoli, ma abbiamo alcune comunità in espansione. Siamo comunque legati a molte tematiche sociali come la critica al capitalismo, da una prospettiva Cristiana naturalmente. Anche l’immigrazione, le riforme sociali, il mercato del lavoro e via dicendo sono temi che trattiamo spesso”.
Che emozione è ricevere la nomina a vescovo?
“Devo dire che è una giornata molto particolare nella mia vita, mi emoziona molto. Spero di sopportare il peso che questa nomina comporta”.
Non ha mai fatto mistero del suo orientamento sessuale, come vive questo suo essere il primo vescovo omosessuale in Italia?
“Qualcuno mi ha accusato di esibizionismo, sopratutto sui social ho ricevuto varie espressioni poco piacevoli. Sappiamo che la società attualmente è fatta in un certo modo, purtroppo. Per noi è una cosa totalmente normale, non è argomento di discussione. L’orientamento sessuale per noi non è un impedimento per nessun ministero nella Chiesa. Abbiamo anche aperto all’ordinazione di diaconi e pastori transessuali o transgender. Certamente è molto attuale, visto che il Papa della Chiesa di Roma reputa inaccettabile ordinare donne, cosa che nelle chiese luterane succede da anni”.
Si è più volte espresso a favore del Ddl Zan, può essere anche una piccola rivincita questo suo ordinamento?
“La decisione del sinodo e della mia nomina arrivano prima della bocciatura del decreto legge. Il Ddl Zan sarebbe stato sicuramente un punto di inizio per la tutela dei diritti della comunità Lgbtq, non avere nella nostra legislazione nemmeno questo ci preoccupa molto. Non parlo di rivalsa, ma darebbe un significato politico alla mia elezione, che invece è solo di tipo spirituale. Certo dovremmo tutti riflettere sull’importanza di andare oltre a certe piccole scelte politiche, ma tutelare le persone. La violenza contro le persone è sbagliata a prescindere, a maggior ragione per qalsiasi cristiano”.
Spesso si parla di lei solo come il vescovo omosessuale, si sente limitato da questa etichetta?
“Molto spesso ci si interessa a me solo per questo, ma la sento abbastanza limitante come cosa. Certamente è una delle componenti di come sono io e di quello che siamo noi come Chiesa. Abbiamo deciso di non tacere a questa componente, anche per dare una testimonianza, ma non deve essere l’unica cosa su cui soffermarci”.

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  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

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Una giornata storica per Andrea Panerini, primo vescovo omosessuale d’Italia. Originario di Piombino, dove è stato anche per anni presidente dell’Arcigay, è a capo di una piccola congregazione religiosa, che conta non molti fedeli, la Chiesa Protestante Unita. La funzione si è svolta ieri a Firenze, presso la Società Ricreativa “L’Affratellamento di Ricorboli” , alla presenza di vari membri della Chiesa Cristiana Antica Cattolica ed Apostolica. Eccellenza, la vostra è una piccola congregazione, ce la può descrivere? “Noi siamo una Chiesa luterana, di lingua italiana. Ancora siamo molto piccoli, ma abbiamo alcune comunità in espansione. Siamo comunque legati a molte tematiche sociali come la critica al capitalismo, da una prospettiva Cristiana naturalmente. Anche l’immigrazione, le riforme sociali, il mercato del lavoro e via dicendo sono temi che trattiamo spesso". Che emozione è ricevere la nomina a vescovo? “Devo dire che è una giornata molto particolare nella mia vita, mi emoziona molto. Spero di sopportare il peso che questa nomina comporta". Non ha mai fatto mistero del suo orientamento sessuale, come vive questo suo essere il primo vescovo omosessuale in Italia? “Qualcuno mi ha accusato di esibizionismo, sopratutto sui social ho ricevuto varie espressioni poco piacevoli. Sappiamo che la società attualmente è fatta in un certo modo, purtroppo. Per noi è una cosa totalmente normale, non è argomento di discussione. L’orientamento sessuale per noi non è un impedimento per nessun ministero nella Chiesa. Abbiamo anche aperto all’ordinazione di diaconi e pastori transessuali o transgender. Certamente è molto attuale, visto che il Papa della Chiesa di Roma reputa inaccettabile ordinare donne, cosa che nelle chiese luterane succede da anni". Si è più volte espresso a favore del Ddl Zan, può essere anche una piccola rivincita questo suo ordinamento? “La decisione del sinodo e della mia nomina arrivano prima della bocciatura del decreto legge. Il Ddl Zan sarebbe stato sicuramente un punto di inizio per la tutela dei diritti della comunità Lgbtq, non avere nella nostra legislazione nemmeno questo ci preoccupa molto. Non parlo di rivalsa, ma darebbe un significato politico alla mia elezione, che invece è solo di tipo spirituale. Certo dovremmo tutti riflettere sull’importanza di andare oltre a certe piccole scelte politiche, ma tutelare le persone. La violenza contro le persone è sbagliata a prescindere, a maggior ragione per qalsiasi cristiano". Spesso si parla di lei solo come il vescovo omosessuale, si sente limitato da questa etichetta? “Molto spesso ci si interessa a me solo per questo, ma la sento abbastanza limitante come cosa. Certamente è una delle componenti di come sono io e di quello che siamo noi come Chiesa. Abbiamo deciso di non tacere a questa componente, anche per dare una testimonianza, ma non deve essere l’unica cosa su cui soffermarci".
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