Apple è stata
citata in giudizio da una donna che sostiene che l'azienda
non l'abbia protetta dalle molestie sessuali mentre era impiegata sul set del thriller di Will Smith
Emancipation.
Alicia Kelly, la protagonista della vicenda e delle accuse, ha anche citato in giudizio le società di produzione Lionsgate Entertainment e Jerry Bruckheimer, così come i suoi diretti datori di lavoro, sostenendo che queste abbiano favorito un ambiente lavorativo in cui venivano permesse le molestie, le minacce e le violenze sessuali nei confronti delle dipendenti.
Le accuse
Alicia Kelly dichiara che il suo supervisore sul set della serie Hightown l'avrebbe molestata e non sarebbero stati presi provvedimenti contro di lui, che ha continuato a abusare di lei anche per il successivo progetto
Nella sua denuncia Kelly ha dichiarato di essere stata assunta a ottobre 2020 come coordinatrice delle prove nella produzione della
serie televisiva Hightown, in North Carolina. La donna sostiene di essere stata
maltrattata dal suo capo sul set e quando questo è stato trasferito anche il suo successore l'ha molestata, toccandole anche il seno e il sedere. Dopo che la produzione di
Hightown si è conclusa, nel marzo 2021, Alicia Kelly si è spostata a New Orleans, sul set di
Emancipation, che stava entrando in produzione dopo che Apple aveva spostato il progetto dalla Georgia. Qui la ragazza ha ricoperto il ruolo di assistente Covid. Ma prima del trasferimento, sostiene la ragazza, il
suo capo ha abusato sessualmente di lei ancora una volta, in un hotel. Tuttavia il suo supervisore nella serie ha mantenuto il suo lavoro anche nella produzione del film, continuando ad approfittarsi di lei.
Il mancato controllo
La donna accusa anche le major di discriminazione di genere e di licenziamento illegittimo dopo la denuncia delle molestie
La Apple e la Lionsgate "avevano il dovere di prestare la
massima attenzione nella supervisione delle sue filiali, degli appaltatori, dei subappaltatori e dei loro dipendenti" e non l'hanno assolto, ha dichiarato amareggiata la vittima. La compagnia di intrattenimento statunitense Lionsgate ha rifiutato di commentare la causa, ma ha fatto sapere in una nota che, secondo la sua politica aziendale, adotta
tolleranza zero in merito alle molestie sessuali nelle sue produzioni, prende sul serio tutte le denunce e conduce indagini approfondite. Politica che, speriamo, verrà adottato anche in questo caso. La Apple, invece, non ha risposto alla richiesta di un commento e neanche l'azienda di Bruckheimer ha fatto sapere qualcosa di ufficiale.
La discriminazione di genere
In aggiunta alla mancata protezione contro gli abusi sessuali la ragazza ha anche citato in giudizio la Montrose Environmental Group per
discriminazione di genere, dichiarando di essere stata costantemente
pagata meno delle sue controparti maschili, e il Center for Toxicology & Environmental Health per
licenziamento illegittimo. Alicia Kelly, infatti, ha detto di essersi lamentata con le risorse umane di Montrose per le molestie, ma l'azienda non ha preso alcun provvedimento contro i suoi supervisori e invece l'ha prima retrocessa di grado e alla fine l'ha licenziata.