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Home » HP Trio » Atleti transgender, il Comitato olimpico fisserà norme diverse fra sport e sport bilanciando equità, inclusione e sicurezza

Atleti transgender, il Comitato olimpico fisserà norme diverse fra sport e sport bilanciando equità, inclusione e sicurezza

Lo scopo è garantire la massima apertura, salvo il caso di sproporzionato vantaggio: necessarie norme differenziate anche all'interno della medesima disciplina o fra evento ed evento. Il caso della sollevatrice di pesi neozelandese Lauren (nata Gavin) Hubbard

Federico Martini
31 Luglio 2021
New Zealand's Laurel Hubbard competes during the women's +90kg weightlifting final at the 2018 Gold Coast Commonwealth Games in Gold Coast on April 9, 2018. (Photo by ADRIAN DENNIS / AFP)

New Zealand's Laurel Hubbard competes during the women's +90kg weightlifting final at the 2018 Gold Coast Commonwealth Games in Gold Coast on April 9, 2018. (Photo by ADRIAN DENNIS / AFP)

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Il Cio intende aggiornare, nel giro di qualche mese, il contesto di norme per aiutare le Federazioni internazionali a decidere come includere gli atleti transgender. “Proveremo a definire una cornice che possa aiutare le Federazioni internazionali ad affrontare la questione degli atleti transgender nelle rispettive discipline sportive. Da sport a sport è diverso, a volte ci sono differenze anche da una disciplina all’altra e, in certe situazioni, anche fra un evento e l’altro“, ha sottolineato Christian Klaue, direttore della comunicazione e affari pubblici del Cio, durante una tavola rotonda riunita sul tema nel corso delle Olimpiadi di Tokyo, dove per la prima volta partecipa una transgender, la neozelandese Laurel Hubbard, sollevatrice di pesi, 43 anni nata Gavin Hubbard. Occhi puntati su di lei mentre Ashley Abbott, del Comitato olimpico della Nuova Zelanda ha portato i ringraziamenti di Hubbard al Cio, “per il suo impegno nel rendere lo sport inclusivo e accessibile”. E Mark Cooper, a capo della comunicazione della Federazione internazionale sollevamento pesi ha ammesso che far convivere inclusione ed equità «è una questione molto complessa: ne stiamo capendo ogni momento di più. Per ogni federazione internazionale è importante gestire la questione con cautela”.

“Il Cio non sarà in grado di adottare una sola regola trasversale a tutti gli sport, questa è la conclusione che abbiamo raggiunto a Tokio – ha aggiunto – Né ogni questione sarà risolta quando questa cornice di norme sarà resa pubblica. Questo tema ha bisogno di essere indirizzato. E richiederà molto lavoro per tutti noi, in modo da trovare la giusta soluzione per ogni sport, disciplina e manifestazione”.

Il futuro degli atleti transgender ai Giochi “è una materia in evoluzione continua. Non sarà conclusa quando ci sarà una nuova normativa – è la tesi si Klaue – La scienza svelerà i prossimi passi anche dopo che avremo adottato il quadro normativo, e probabilmente fra un decennio ci guarderemo alle spalle e diremo: ‘ah, che situazione interessante'”.

Dal canto suo, Richard Budgett, direttore del dipartimento medico e scientifico del Cio, ha sottolineato «l’importanza di ricordare che le donne trans sono donne. E così, nello spirito di inclusione dello sport, se è possibile, dovrebbero essere incluse. E, solo laddove ci sia evidenza di una reale preoccupazione relativa a un possibile sproporzionato vantaggio nella performance per queste persone, dovrebbero essere le regole a modificare l’ammissibilità». «Il Cio – ha proseguito – è determinato ad aumentare l’inclusione nello sport, ma allo stesso tempo la priorità più alta in assoluto è l’equità. E le attuali norme e linee guida sono in effetti un bilanciamento fra sicurezza, inclusione ed equità“.

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Instagram

  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Il Cio intende aggiornare, nel giro di qualche mese, il contesto di norme per aiutare le Federazioni internazionali a decidere come includere gli atleti transgender. "Proveremo a definire una cornice che possa aiutare le Federazioni internazionali ad affrontare la questione degli atleti transgender nelle rispettive discipline sportive. Da sport a sport è diverso, a volte ci sono differenze anche da una disciplina all’altra e, in certe situazioni, anche fra un evento e l’altro", ha sottolineato Christian Klaue, direttore della comunicazione e affari pubblici del Cio, durante una tavola rotonda riunita sul tema nel corso delle Olimpiadi di Tokyo, dove per la prima volta partecipa una transgender, la neozelandese Laurel Hubbard, sollevatrice di pesi, 43 anni nata Gavin Hubbard. Occhi puntati su di lei mentre Ashley Abbott, del Comitato olimpico della Nuova Zelanda ha portato i ringraziamenti di Hubbard al Cio, "per il suo impegno nel rendere lo sport inclusivo e accessibile". E Mark Cooper, a capo della comunicazione della Federazione internazionale sollevamento pesi ha ammesso che far convivere inclusione ed equità «è una questione molto complessa: ne stiamo capendo ogni momento di più. Per ogni federazione internazionale è importante gestire la questione con cautela". "Il Cio non sarà in grado di adottare una sola regola trasversale a tutti gli sport, questa è la conclusione che abbiamo raggiunto a Tokio - ha aggiunto - Né ogni questione sarà risolta quando questa cornice di norme sarà resa pubblica. Questo tema ha bisogno di essere indirizzato. E richiederà molto lavoro per tutti noi, in modo da trovare la giusta soluzione per ogni sport, disciplina e manifestazione". Il futuro degli atleti transgender ai Giochi "è una materia in evoluzione continua. Non sarà conclusa quando ci sarà una nuova normativa - è la tesi si Klaue - La scienza svelerà i prossimi passi anche dopo che avremo adottato il quadro normativo, e probabilmente fra un decennio ci guarderemo alle spalle e diremo: ‘ah, che situazione interessante'". Dal canto suo, Richard Budgett, direttore del dipartimento medico e scientifico del Cio, ha sottolineato «l’importanza di ricordare che le donne trans sono donne. E così, nello spirito di inclusione dello sport, se è possibile, dovrebbero essere incluse. E, solo laddove ci sia evidenza di una reale preoccupazione relativa a un possibile sproporzionato vantaggio nella performance per queste persone, dovrebbero essere le regole a modificare l’ammissibilità». «Il Cio - ha proseguito - è determinato ad aumentare l’inclusione nello sport, ma allo stesso tempo la priorità più alta in assoluto è l’equità. E le attuali norme e linee guida sono in effetti un bilanciamento fra sicurezza, inclusione ed equità".
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