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Rifugiato ucraino di 12 anni segna il gol decisivo dello Shakhtar. Quando il sogno di un bambino diventa realtà

di REMY MORANDI -
16 aprile 2022
Bambino ucraino Shakhtar

Bambino ucraino Shakhtar

Per Dmytro Keda, bambino ucraino di 12 anni, la serata di giovedì 16 aprile è stata un sogno diventato realtà. Il piccolo rifugiato proveniente da Mariupol', una delle città più devastate da quando è iniziata la guerra in Ucraina, ha segnato il gol decisivo della partita amichevole tra lo Shakhtar Donetsk e la Lechia Gdańsk. Il video, condiviso su Twitter dal club ucraino, ha fatto in poco tempo il giro del mondo. Da quando è iniziata l'invasione russa in Ucraina lo scorso 24 febbraio, il campionato ucraino di calcio è stato sospeso. Tuttavia, molte squadre hanno aderito al "Global Tour for Peace" dello Shakhtar Donetsk, un tour di beneficenza al quale partecipano molti club - tra cui l'Olympiacos, il Fenerbahçe Spor Kulübü e il Hajduk Split - e grazie al quale sono stati raccolti già oltre 47,2 milioni di dollari che saranno utilizzati "per aiutare l'Ucraina e gli ucraini", ha dichiarato il proprietario dello Shakhtar Rinat Akhmetov. Dopo la prima partita contro l'Olympiacos, lo Shakhtar Donetsk ha quindi giocato giovedì 16 aprile a Danzica contro la polacca Lechia Gdańsk. Un'amichevole che per un ragazzino di 12 anni si è trasformata in un sogno. Al 90esimo minuto infatti, con il risultato della partita sul 2-2, la squadra ucraina ha deciso di far scendere in campo Dmytro Keda, un piccolo rifugiato ucraino che dopo aver passato tre settimane della sua vita tra le bombe e i missili che hanno devastato la sua Mariupol', è stato accolto a braccia aperte dalla città di Danzica.

Dmytro Keda, il bambino ucraino di 12 anni, esulta dopo il gol del 3-2 che ha garantito la vittoria al suo Shakhtar Donetsk

Il bambino è sceso in campo al 90esimo minuto, con addosso gli occhiali e la maglietta bianca dello Shakhtar. Il cognome sulle maglie di tutti i giocatori è stato sostituito con le città ucraine più devastate dalla guerra. Bucha, Chernihiv, e quella del piccolo Dmytro, Mariupol. Il ragazzino è entrato in campo sorridente e applaudendo ai compagni di squadra. Dopo alcuni scambi con i calciatori dello Shakhtar, al ragazzino è stato concesso di dirigersi verso la porta avversaria e segnare il gol del 3-2. Dmytro entra nell'area di rigore, tira, ed è gol. Alcuni giocatori della squadra avversaria Lechia Gdańsk fingono di essere dispiaciuti di essere finiti in svantaggio al 90esimo minuto. Ma è tutta una messinscena per far divertire il piccolo rifugiato ucraino. Il ragazzo dopo il gol esulta, felice. Alza le braccia al cielo, festeggia con i compagni di squadra che lo sollevano al cielo. Lo stadio è in delirio, tutti gridano "Dmytro, Dmytro". Il loro 'campione' ha segnato il 3-2 vincente della partita. A fine partita, l'allenatore dello Shakhtar, l'italiano Roberto De Zerbi, ha spiegato che la decisione di far entrare il giovane profugo per segnare il gol vincente della partita è stata "spontanea". De Zerbi ha quindi commentato che in questo momento "il calcio non è assolutamente fondamentale per noi. Attualmente - ha spiegato il mister - viaggiamo in Europa come ospiti e siamo grati a tutti coloro che ci danno l'opportunità di giocare in diverse città. Oggi siamo in Polonia, il Paese più vicino all'Ucraina. Pertanto è stato ovviamente più emozionante". Al termine della gara, il club ucraino ha condiviso su Twitter una foto del 2014 di Dmytro Keda. In quella occasione il bambino stava assistendo insieme al padre a una partita dello Shakhtar. Dopo otto anni, quel bambino è sceso in campo per segnare il gol vincente della sua amata squadra. "Il calcio è più di un gioco", scrive su Twitter il club calcistico ucraino. E le immagini di Dmytro lo confermano.