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Biennale dell'Arte 2022, a Venezia il ruggito di due Leonesse d’oro multietniche

di LETIZIA CINI -
24 aprile 2022
59ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale: Sonia Boyce (a sinistra) e Simone Leigh (foto Ansa)

59ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale: Sonia Boyce (a sinistra) e Simone Leigh (foto Ansa)

Le leonesse dell’Africa trovano spazio in Laguna. È andato a Simone Leigh, prima artista afro-americana protagonista anche del Padiglione statunitense, il Leone d’oro per la miglior partecipazione alla 59ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale intitolata 'Il latte dei sogni’, da un libro di favole della surrealista Leonora Carrington. Leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale alla Gran Bretagna, con l’artista Sonia Boyce, di origini afro-caraibiche. Due donne che divengono emblema, anche attraverso le tematiche della loro ricerca, di una Biennale che affronta tante questioni cruciali dell’oggi: le discriminazioni razziali, il colonialismo, il femminismo.
59ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale: Sonia Boyce (a sinistra) e Simone Leigh (foto Ansa)

59ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale: Sonia Boyce (a sinistra) e Simone Leigh (foto Ansa)

Simone Leigh è autrice di 'Brick House’, una monumentale scultura voluta dalla curatrice Cecilia Alemani in apertura delle Corderie dell’Arsenale; mentre Sonia Boyce, «lavorando in collaborazione con altre donne nere, svela - è detto nella motivazione - una moltitudine di storie rimaste inascoltate» attraverso il suono. I due riconoscimenti, decisi da una giuria internazionale presieduta da Adrienne Edwards (Usa), accolti con lunghi applausi, sono stati annunciati nella parte finale della cerimonia di inaugurazione della Biennale Arte, aperta al pubblico fino al 27 novembre (8.000 gli ingressi nel primo giorno).

Riconoscimenti al femminile

Complessivamente, i premi sono andati soprattutto ad artiste donne. Un incontro che si è svolto all’insegna della gioia, di una manifesta felicità di ritrovare una comunione e vicinanza anche fisica dopo due anni di pandemia. Momento di condivisione segnato anche dalla commozione dei premiati - «mi sto ancora domandando cosa mi sta succedendo», ha detto l’artista britannica - e richiami alla guerra in Ucraina, come nelle parole del presidente della Biennale Roberto Cicutto, che ha ricordato anche l’assoluta autonomia di scelta della giuria.
Simone Leigh è autrice di ’Brick House’, una monumentale scultura voluta dalla curatrice Cecilia Alemani in apertura delle Corderie dell’Arsenale

Simone Leigh è autrice di 'Brick House', una monumentale scultura voluta dalla curatrice Cecilia Alemani in apertura delle Corderie dell’Arsenale

Al termine della cerimonia, il presidente, rispondendo a una domanda sul fatto che i principali premi sono andati, o per padiglione o per provenienza dell’artista, a tre storiche ’potenze’ dell’arte, ha detto che sono nazioni dove gli interrogativi riguardo all’arte sono sempre attivi e contemporaneamente «sono nazioni multiculturali e multietniche rispetto ad altre europee. La scelta della curatrice di cercare gli artisti e le artiste che si occupassero di quei temi che lei aveva dichiarato dall’inizio - corpo, metamorfosi, surrealismo e sogni - evidentemente ha trovato in alcuni artisti, indipendentemente dalla loro provenienza, le cose migliori. Sui suoi temi ha fatto una ricerca e le artiste donne sono quelle che se ne sono occupate di più e forse meglio. Poi che vengano anche da paesi non della sfera occidentale, bianca e altro, ben venga».

Leone d'Argento

Il Leone d’argento per un promettente giovane artista presente a 'Il latte dei sogn’i è andato ad Ali Cherri, libanese

Il Leone d’argento per un promettente giovane artista presente a 'Il latte dei sogni' è andato ad Ali Cherri, libanese

Il Leone d’argento per un promettente giovane artista presente a 'Il latte dei sogn’i è andato ad Ali Cherri, libanese. Due menzioni speciali sono state attribuite a Shuvinai Ashoona, artista di Inuk, e Lynn Hershman Leeeson (statunitense); per i padiglioni nazionali alla Francia (con l’opera dell’artista Zineb Sedira molto apprezzata dal pubblico durante la pre-apertura) e all’Uganda.
Simone Leigh con l'opera 'Sovereignty'

Simone Leigh con l'opera 'Sovereignty'

In apertura, Leoni d’oro alla carriera a Katharina Fritsch (suo l’Elefante in apertura del padiglione Centrale) e Cecilia Vicuna. Cecilia Alemani ha rilevato che la giuria ha scelto delle artiste «che lavorano da tantissimo tempo, molto spesso nell’oscurità e nel silenzio. Molte hanno rappresentato dei padiglioni importanti, come gli Stati Uniti, la Francia, la Gran Bretagna, ma che hanno saputo utilizzare questo involucro anche un pò conservativo se vogliamo e trasformarlo in uno ‘statement’ molto politico. Tutte questioni che hanno a che fare con l’identità, la razza, con la rappresentazioni quanto mai attuali“.

Italia a mani vuote

Andata delusa la speranza di chi aveva puntato alla vigilia su un riconoscimento al padiglione Italia, con la complessa opera-installazione di Gian Maria Tosatti, che ha raccolto in questi giorni molti commenti positivi. Padiglione che ha avuto il plauso del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: «Molto bello. Un padiglione con una scelta coraggiosa, un unico artista. Sono sicuro che avrà grande successo», il suo commento