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Home » HP Trio » Bonus psicologo: come funziona, dove richiederlo e a chi spetta il contributo da 600 euro

Bonus psicologo: come funziona, dove richiederlo e a chi spetta il contributo da 600 euro

Il ministro della Salute Roberto Speranza firma il decreto di attuazione che dà via libera al sostegno. E già piovono critiche: "Solo 16mila italiani hanno bisogno di aiuto per la propria salute mentale?"

Remy Morandi
28 Maggio 2022
bonus psicologo

bonus psicologo

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Alla fine il bonus psicologo è diventato realtà. Venerdì 27 maggio il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il decreto di attuazione che dà via libera al sostegno e che prevede un contributo fino a 600 euro l’anno per le persone in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell’emergenza della pandemia e della conseguente crisi socio-economica. Il decreto, previsto dalla Legge 15/2022, è stato finanziato con 10 milioni di euro per l’anno 2022. E il contributo, si stima, sarà utilizzato da circa 16mila italiani. Ecco dunque come funziona il bonus psicologo, a chi spetta e dove richiederlo.

Il decreto Bonus Psicologo, previsto dalla Legge 15/2022, è stato finanziato con 10 milioni di euro per l’anno 2022

Bonus psicologo, come funziona e a chi spetta

Il bonus psicologo spetta alle persone in stato di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica “a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica”. Così si legge all’articolo 1 del decreto firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il beneficio è fruibile per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia presso gli psicologi iscritti all’albo che abbiano aderito all’iniziativa tra cui il cittadino potrà scegliere. L’elenco degli psicologi che aderiranno all’iniziativa sarà pubblicato sia su una sezione riservata dell’Inps, sia sul sito del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, sia sui siti regionali e provinciali.

“Dopo la publicazione in Gazzetta Ufficiale – ha dichiarato il ministro Speranza – sarà possibile, per chi ha un ISEE fino a 50mila euro, richiedere un contributo da utilizzare presso psicologi iscritti all’albo. È un primo passo. La salute mentale è uno dei grandi temi di questo tempo”. In particolare, il contributo è riconosciuto, una sola volta, a chi ha un reddito ISEE non superiore a 50.000 euro. E secondo questo schema:

  • Chi ha un ISEE inferiore a 15.000 euro l’importo erogato è pari al massimo contributo stabilito: 600 euro, che equivale a 50 euro a seduta;
  • Chi ha un ISEE compreso tra 15.000 e 30.000 euro l’importo erogato è pari a 400 euro;
  • Chi ha un ISEE compreso tra 30.000 e 50.000 euro, l’importo erogato è pari a 200 euro.
Il ministro della Salute Roberto Speranza, 43 anni, ha firmato il decreto di attuazione del Bonus Psicologo (Foto Ansa)

Dove richiedere il bonus psicologo

Il ministero della Salute e e l’Inps comunicheranno sui loro siti web quando sarà possibile presentare la domanda per richiedere il bonus psicologo. Ciò avverrà entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto Bonus Psicologo in Gazzetta Ufficiale.

Per presentare la domanda si dovrà accedere sul sito dell’Inps tramite identità digitale. L’Inps, chiuso il periodo di ricezione delle domande, stilerà una graduatoria su base regionale e provinciale, a seconda della residenza dei richiedenti. Le domande saranno accolte fino a esaurimento fondi – 10 milioni di euro – e sarà data priorità a chi ha reddito più basso. Dopo aver stilato la graduatoria, l’Inps invierà al beneficiario del bonus un codice univoco che dovrà essere utilizzato per l’acquisto delle consulenze dagli psicologi che hanno aderito al progetto. Il codice avrà validità 180 giorni, poi scadrà e non sarà più utilizzabile. Il beneficiario dovrà comunicare il proprio codice univoco al professionista che, erogata la presentazione, emetterà la relativa fattura caricandola sul sito dell’Inps che provvederà direttamente alla remunerazione delle prestazioni effettivamente erogate dai professionisti.

Il bonus psicologo, fino a 600 euro, potrà essere richiesto su un portale attivato sul sito dell’Inps

Le critiche: solo 16mila italiani hanno bisogno di un sostegno alla salute mentale?

Se da una parte c’è chi plaude per il via libera al bonus psicologo, come il deputato del Pd Filippo Sensi, che dice che il contributo è “una prima risposta concreta, direttamente nelle mani delle persone, alle ferite profonde lasciate da questi due anni di pandemia”, dall’altra c’è chi sostiene che il bonus psicologo sarà un flop, dati gli scarsi fondi messi a disposizione. Dieci milioni di euro significa che saranno 16mila gli italiani – così è stato stimato – che potranno usufruire del bonus. Il rischio è che le domande che arriveranno all’Inps, una volta attivo il portale, saranno molte di più di 16mila.

Il bonus psicologo “è una misura spot che non aiuterà realmente chi, a causa del Covid, ha subito ricadute psicologiche e necessita di un concreto e duraturo sostegno, e presenta evidenti criticità – sottolinea il Codacons -: prima di tutto i fondi messi a disposizione appaiono del tutto insufficienti. In secondo luogo il tetto Isee fino a 50.000 euro per poter godere del bonus appare troppo elevato, e inserirà nella platea dei beneficiari anche soggetti che possono sostenere in modo autonomo le spese psicologiche. Così solo 16mila fortunati – conclude il Codacons – riusciranno a godere del Bonus e una ampia fetta di cittadini che con il Covid hanno sviluppato forme di disagio mentale sarà tagliata fuori dal provvedimento”.

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  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
  • La second hand, ossia l’oggetto di seconda mano, è una moda che negli ultimi anni sta diventando sempre più un’abitudine dei consumatori. Accumulare roba negli armadi, nei cassetti, in cantina, non è più un disagio che riguarda soltanto chi soffre di disposofobia, ossia di chi è affetto da sindrome dell’accumulatore compulsivo. Se l’acquisto è l’unica azione che rende felice l’uomo moderno, non riuscire a liberarsene è la condanna di molti.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Second-hand Economy 2021, realizzato da BVA Doxa per Subito.it, sono 23 milioni gli italiani che, nel 2021, hanno fatto ricorso alla compravendita di oggetti usati grazie alle piattaforme online. Il 52% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, tra questi il 15% lo ha fatto per la prima volta. L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, quasi il 50% degli affari si conclude online anche perché il sistema di vendita è simile a un comune eCommerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), inoltre offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%). Comprare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone, è al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%) – preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%) –, con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 da parte dei laureati (68%), di chi appartiene alla generazione Z (66%), di chi ha 35-44 anni (70%) e delle famiglie con bambini (68%). 

Ma perché concretamente si acquista l’usato? Nel 2021 le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio (56%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 2020), l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso (49%) e la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia e che rende molti oggetti più accessibili (43%). 

✍E tu? Hai mai comprato accessori oppure oggetti di seconda mano? Cosa ne pensi?

#lucenews #lucelanazione #secondhand #vintage
  • È iniziata come una sorta di sfida personale, come spesso accade tra i ragazzi della sua età, per testare le proprie capacità e resistenza in modo divertente. Poi però, per Isaac Ortman, adolescente del Minnesota, dormire nel cortile della sua casa è diventata una missione. 

“Non credo che la cosa finisca presto, potrei anche continuare fino all’università – ha detto il 14enne di Duluth -. È molto divertente e non sono pronto a smettere”. 

Tanto che ormai ha trascorso oltre 1.000 notti sotto le stelle. Il giovane, che fa il boy scout, come una specie di moderno Barone Rampante ha scoperto per caso il piacere di trascorrere le ore di sonno fuori dalle mura di casa, persino quando la temperatura è scesa a quadi 40 gradi sotto lo zero. Tutto è iniziato circa tre anni fa, nella baita della sua famiglia a 30 miglia da casa, diventando ben presto una routine notturna. Il giovane Ortman ricorda bene il giorno in cui ha abbandonato la sua camera da letto per un’amaca e un sacco a pelo, il 17 aprile 2020, quando era appena in prima media: “Stavo dormendo fuori dalla nostra baita e ho pensato: ‘Wow, potrei provare a dormire all’aperto per una settimana’. Così ho fatto e ho deciso di continuare”. 

“Non si stanca mai: ogni notte è una nuova avventura“, ha detto il padre Andrew Ortman, 48 anni e capo del suo gruppo scout. 

Sua mamma Melissa era un po’ preoccupata quella notte, lei e il padre gli hanno permesso di continuare la sua routine. “Sa che deve entrare in casa se qualcosa non va bene. Dopo 1.000 notti, ha la nostra fiducia. Da quando ha iniziato a farlo, è cresciuto sotto molti aspetti, e non solo in termini di statura”, dice orgogliosa. 

“Non lo sto facendo per nessun record o per una causa, mi sto solo divertendo. Ma con il ragazzo che dorme in Inghilterra, credo si possa dire che si tratta di una gara non ufficiale”, ha detto Isaac riferendosi all’adolescente inglese Max Woosey, che ha iniziato la sua maratona di sonno all’aperto il 29 marzo 2020, con l’obiettivo di raccogliere fondi per un ospedale che cura un suo anziano amico.

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Alla fine il bonus psicologo è diventato realtà. Venerdì 27 maggio il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il decreto di attuazione che dà via libera al sostegno e che prevede un contributo fino a 600 euro l'anno per le persone in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell'emergenza della pandemia e della conseguente crisi socio-economica. Il decreto, previsto dalla Legge 15/2022, è stato finanziato con 10 milioni di euro per l'anno 2022. E il contributo, si stima, sarà utilizzato da circa 16mila italiani. Ecco dunque come funziona il bonus psicologo, a chi spetta e dove richiederlo.
Il decreto Bonus Psicologo, previsto dalla Legge 15/2022, è stato finanziato con 10 milioni di euro per l'anno 2022

Bonus psicologo, come funziona e a chi spetta

Il bonus psicologo spetta alle persone in stato di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica "a causa dell'emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica". Così si legge all'articolo 1 del decreto firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il beneficio è fruibile per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia presso gli psicologi iscritti all'albo che abbiano aderito all'iniziativa tra cui il cittadino potrà scegliere. L'elenco degli psicologi che aderiranno all'iniziativa sarà pubblicato sia su una sezione riservata dell'Inps, sia sul sito del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi, sia sui siti regionali e provinciali. "Dopo la publicazione in Gazzetta Ufficiale - ha dichiarato il ministro Speranza - sarà possibile, per chi ha un ISEE fino a 50mila euro, richiedere un contributo da utilizzare presso psicologi iscritti all'albo. È un primo passo. La salute mentale è uno dei grandi temi di questo tempo". In particolare, il contributo è riconosciuto, una sola volta, a chi ha un reddito ISEE non superiore a 50.000 euro. E secondo questo schema:
  • Chi ha un ISEE inferiore a 15.000 euro l'importo erogato è pari al massimo contributo stabilito: 600 euro, che equivale a 50 euro a seduta;
  • Chi ha un ISEE compreso tra 15.000 e 30.000 euro l'importo erogato è pari a 400 euro;
  • Chi ha un ISEE compreso tra 30.000 e 50.000 euro, l'importo erogato è pari a 200 euro.
Il ministro della Salute Roberto Speranza, 43 anni, ha firmato il decreto di attuazione del Bonus Psicologo (Foto Ansa)

Dove richiedere il bonus psicologo

Il ministero della Salute e e l'Inps comunicheranno sui loro siti web quando sarà possibile presentare la domanda per richiedere il bonus psicologo. Ciò avverrà entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto Bonus Psicologo in Gazzetta Ufficiale. Per presentare la domanda si dovrà accedere sul sito dell'Inps tramite identità digitale. L'Inps, chiuso il periodo di ricezione delle domande, stilerà una graduatoria su base regionale e provinciale, a seconda della residenza dei richiedenti. Le domande saranno accolte fino a esaurimento fondi - 10 milioni di euro - e sarà data priorità a chi ha reddito più basso. Dopo aver stilato la graduatoria, l'Inps invierà al beneficiario del bonus un codice univoco che dovrà essere utilizzato per l'acquisto delle consulenze dagli psicologi che hanno aderito al progetto. Il codice avrà validità 180 giorni, poi scadrà e non sarà più utilizzabile. Il beneficiario dovrà comunicare il proprio codice univoco al professionista che, erogata la presentazione, emetterà la relativa fattura caricandola sul sito dell'Inps che provvederà direttamente alla remunerazione delle prestazioni effettivamente erogate dai professionisti.
Il bonus psicologo, fino a 600 euro, potrà essere richiesto su un portale attivato sul sito dell'Inps

Le critiche: solo 16mila italiani hanno bisogno di un sostegno alla salute mentale?

Se da una parte c'è chi plaude per il via libera al bonus psicologo, come il deputato del Pd Filippo Sensi, che dice che il contributo è "una prima risposta concreta, direttamente nelle mani delle persone, alle ferite profonde lasciate da questi due anni di pandemia", dall'altra c'è chi sostiene che il bonus psicologo sarà un flop, dati gli scarsi fondi messi a disposizione. Dieci milioni di euro significa che saranno 16mila gli italiani - così è stato stimato - che potranno usufruire del bonus. Il rischio è che le domande che arriveranno all'Inps, una volta attivo il portale, saranno molte di più di 16mila. Il bonus psicologo "è una misura spot che non aiuterà realmente chi, a causa del Covid, ha subito ricadute psicologiche e necessita di un concreto e duraturo sostegno, e presenta evidenti criticità - sottolinea il Codacons -: prima di tutto i fondi messi a disposizione appaiono del tutto insufficienti. In secondo luogo il tetto Isee fino a 50.000 euro per poter godere del bonus appare troppo elevato, e inserirà nella platea dei beneficiari anche soggetti che possono sostenere in modo autonomo le spese psicologiche. Così solo 16mila fortunati - conclude il Codacons - riusciranno a godere del Bonus e una ampia fetta di cittadini che con il Covid hanno sviluppato forme di disagio mentale sarà tagliata fuori dal provvedimento".
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