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Home » HP Trio » Como, entrano e trovano il cadavere di una donna su una sedia: era morta da due anni

Como, entrano e trovano il cadavere di una donna su una sedia: era morta da due anni

Dramma della solitudine: nessuno si era accorto della scomparsa di Marinella Beretta, 70 anni, finché i pompieri non hanno scoperto in casa il suo corpo mummificato: allertati dai vicini per alcuni alberi del giardino pericolanti

Letizia Cini
7 Febbraio 2022
Marinalla Beretta, 70 anni, è stata trovata morta su una sedia in casa sua, dopo oltre due anni

Marinalla Beretta, 70 anni, è stata trovata morta su una sedia in casa sua, dopo oltre due anni

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Una vicenda agghiacciante dai tratti per certi versi hitchcockiani. Una storia che rimanda a solitudine, miseria umana. Vuoto. A chi si domanda se oggi sia possibile essere invisibili in mezzo alla gente, la risposta e sì. La prova? Il ritrovamento, dopo due anni!, di una anziana signora ritrovata priva di vita seduta su una sedia, a casa sua. Non nelle sperdute campagne di una zona impervia, ma nell’abitatissima Como.

I fatti

La donna era morta da almeno due anni, sola, in casa, seduta sulla sedia, ma nessuno se n’è accorto finché i pompieri non l’hanno trovata per caso, allertati perché degli alberi erano pericolanti nel giardino. In seguito alla macabra scoperta – che ricorda la ’mamma’ mummificata del celeberrimo thriller “Psyco“ di Alfred Hitchcock, è stata aperta un’inchiesta anche se pare certo che si sia trattato solo di un dramma della solitudine.
La vittima, Marinella Beretta, aveva 70 anni e non aveva famiglia né parenti. Aveva venduto la casa e mantenuto l’usufrutto. È stato il nuovo proprietario, chiamato dai vicini per alberi pericolanti, a chiamare i Vigili del fuoco che hanno trovato così la donna, mummificata sulla sedia in cucina. I vicini hanno confermato che non la vedevano da anni, almeno dal settembre del 2019
L’agghiacciante ritrovamento risale al pomeriggio di venerdì 11 febbraio. Marinella Beretta, 70enne originaria di Erba, era morta probabilmente da oltre due anni nell’abitazione in cui viveva a Como, in via Comum Oppidum. La notizia è riportata dal quotidiano locale “La Provincia di Como”.

La cassetta della postra stracolma della villetta di Como in cui è stato rinvenuto, dopo due anni, il corpo di Marinella Beretta
La cassetta della posta stracolma sul cancello della villetta di Como in cui è stato rinvenuto, dopo due anni, il corpo di Marinella Beretta

La salma della 70enne è stata portata nella camera mortuaria dell’ospedale Sant’Anna, e la procura non ha disposto l’autopsia per cui, se non si riusciranno a trovare parenti, sarà il Comune di Como a dover provvedere ai funerali dell’anziana sola.

La pensionata è morta in casa, probabilmente a causa di un malore; da anni viveva sola in una villetta di Como e pare che nessuno l’avesse più vista almeno da settembre 2019. Senza parenti o amici, era letteralmente scomparsa dai radar della vita civile e comunitaria: aveva ceduto la casa a un acquirente svizzero, mantenendo in usufrutto il diritto a continuare ad abitarci. E nessuno si sarebbe accorto di lei ancora per mesi, se non fosse che i vicini avevano segnalato al proprietario la pericolosità delle piante del giardino della villetta, a rischio a causa del forte vento di questi giorni. Il proprietario, non avendo risposta dalla pensionata, aveva chiamato così la polizia che ha effettuato la macabra

Chi era la donna

Marinalla Beretta, 70 anni, è stata trovata morta su una sedia in casa sua, dopo oltre due anni
Marinalla Beretta, 70 anni, è stata trovata morta su una sedia in casa sua, dopo oltre due anni

La donna viveva da sola, senza parenti interessati a conoscere le sue sorti. L’abitazione in cui viveva, una villetta, era stata venduta tempo fa dalla signora a un cittadino svizzero, ma l’anziana aveva mantenuto il diritto di usufrutto. L’uomo versava regolarmente dei soldi alla 70enne e, a quanto pare, aveva anche cercato negli ultimi mesi di mettersi in contatto con la donna, senza riuscirci. E senza insospettirsi.

La scoperta del cadavere

 Marinella Beretta, 70enne originaria di Erba, era morta probabilmente da oltre due anni nell’abitazione in cui viveva a Como, in via Comum Oppidum
Marinella Beretta, 70enne originaria di Erba, era morta da oltre due anni nell’abitazione in cui viveva a Como, in via Comum Oppidum

A far scoprire il cadavere sono stati alcuni vicini della 70enne, che credevano che in quella casa ormai non vivesse più nessuno. Da tempo il giardino era incolto e sono state proprio alcune piante pericolanti a causa del forte vento di questi giorni a far allarmare i residenti, che hanno richiamato il proprietario dicendogli di provvedere alla messa in sicurezza del giardino. Il proprietario della nuda proprietà è andato davanti all’abitazione, che era però chiusa dall’interno. Ha provato a chiamare la signora, ma senza fortuna, e a quel punto ha dato l’allarme alla polizia. Gli agenti hanno chiesto al magistrato di turno di poter forzare una finestra dell’ingresso: sono entrati assieme ai vigili del fuoco. Il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali oltre due anni fa: pare infatti che non si avessero notizie della signora da settembre del 2019.

Il cordoglio della ministra Elena Bonetti

“Quello che è accaduto alla signora Marinella Beretta a Como, la solitudine dimenticata, ferisce le coscienze. Ricordarne la vita è il dovere di una comunità che vuol restare unita. Abbiamo bisogno di non limitare gli orizzonti al privato e di tornare a curare i legami tra noi. Curarsi gli uni degli altri è l’esperienza delle famiglie, delle istituzioni, del nostro essere cittadini: nessuno deve restare solo”, le parole della ministra alle Pari Oopportunità e alla famiglia Elena Bonetti, in un post su Facebook, riferendosi triste vicenda della pensionata.

L’incubo di ogni persona, andarsene senza che ci sia nessuno a darci un saluto, ma soprattutto ad accorgersi della nostra assenza. Per due lunghi, lunghissimi anni.

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Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Una vicenda agghiacciante dai tratti per certi versi hitchcockiani. Una storia che rimanda a solitudine, miseria umana. Vuoto. A chi si domanda se oggi sia possibile essere invisibili in mezzo alla gente, la risposta e sì. La prova? Il ritrovamento, dopo due anni!, di una anziana signora ritrovata priva di vita seduta su una sedia, a casa sua. Non nelle sperdute campagne di una zona impervia, ma nell’abitatissima Como.

I fatti

La donna era morta da almeno due anni, sola, in casa, seduta sulla sedia, ma nessuno se n’è accorto finché i pompieri non l’hanno trovata per caso, allertati perché degli alberi erano pericolanti nel giardino. In seguito alla macabra scoperta - che ricorda la ’mamma’ mummificata del celeberrimo thriller “Psyco“ di Alfred Hitchcock, è stata aperta un’inchiesta anche se pare certo che si sia trattato solo di un dramma della solitudine. La vittima, Marinella Beretta, aveva 70 anni e non aveva famiglia né parenti. Aveva venduto la casa e mantenuto l’usufrutto. È stato il nuovo proprietario, chiamato dai vicini per alberi pericolanti, a chiamare i Vigili del fuoco che hanno trovato così la donna, mummificata sulla sedia in cucina. I vicini hanno confermato che non la vedevano da anni, almeno dal settembre del 2019 L’agghiacciante ritrovamento risale al pomeriggio di venerdì 11 febbraio. Marinella Beretta, 70enne originaria di Erba, era morta probabilmente da oltre due anni nell’abitazione in cui viveva a Como, in via Comum Oppidum. La notizia è riportata dal quotidiano locale “La Provincia di Como”.
La cassetta della postra stracolma della villetta di Como in cui è stato rinvenuto, dopo due anni, il corpo di Marinella Beretta
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La salma della 70enne è stata portata nella camera mortuaria dell’ospedale Sant’Anna, e la procura non ha disposto l’autopsia per cui, se non si riusciranno a trovare parenti, sarà il Comune di Como a dover provvedere ai funerali dell’anziana sola. La pensionata è morta in casa, probabilmente a causa di un malore; da anni viveva sola in una villetta di Como e pare che nessuno l’avesse più vista almeno da settembre 2019. Senza parenti o amici, era letteralmente scomparsa dai radar della vita civile e comunitaria: aveva ceduto la casa a un acquirente svizzero, mantenendo in usufrutto il diritto a continuare ad abitarci. E nessuno si sarebbe accorto di lei ancora per mesi, se non fosse che i vicini avevano segnalato al proprietario la pericolosità delle piante del giardino della villetta, a rischio a causa del forte vento di questi giorni. Il proprietario, non avendo risposta dalla pensionata, aveva chiamato così la polizia che ha effettuato la macabra

Chi era la donna

Marinalla Beretta, 70 anni, è stata trovata morta su una sedia in casa sua, dopo oltre due anni
Marinalla Beretta, 70 anni, è stata trovata morta su una sedia in casa sua, dopo oltre due anni
La donna viveva da sola, senza parenti interessati a conoscere le sue sorti. L’abitazione in cui viveva, una villetta, era stata venduta tempo fa dalla signora a un cittadino svizzero, ma l’anziana aveva mantenuto il diritto di usufrutto. L’uomo versava regolarmente dei soldi alla 70enne e, a quanto pare, aveva anche cercato negli ultimi mesi di mettersi in contatto con la donna, senza riuscirci. E senza insospettirsi.

La scoperta del cadavere

 Marinella Beretta, 70enne originaria di Erba, era morta probabilmente da oltre due anni nell’abitazione in cui viveva a Como, in via Comum Oppidum
Marinella Beretta, 70enne originaria di Erba, era morta da oltre due anni nell’abitazione in cui viveva a Como, in via Comum Oppidum
A far scoprire il cadavere sono stati alcuni vicini della 70enne, che credevano che in quella casa ormai non vivesse più nessuno. Da tempo il giardino era incolto e sono state proprio alcune piante pericolanti a causa del forte vento di questi giorni a far allarmare i residenti, che hanno richiamato il proprietario dicendogli di provvedere alla messa in sicurezza del giardino. Il proprietario della nuda proprietà è andato davanti all’abitazione, che era però chiusa dall’interno. Ha provato a chiamare la signora, ma senza fortuna, e a quel punto ha dato l’allarme alla polizia. Gli agenti hanno chiesto al magistrato di turno di poter forzare una finestra dell’ingresso: sono entrati assieme ai vigili del fuoco. Il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali oltre due anni fa: pare infatti che non si avessero notizie della signora da settembre del 2019.

Il cordoglio della ministra Elena Bonetti

"Quello che è accaduto alla signora Marinella Beretta a Como, la solitudine dimenticata, ferisce le coscienze. Ricordarne la vita è il dovere di una comunità che vuol restare unita. Abbiamo bisogno di non limitare gli orizzonti al privato e di tornare a curare i legami tra noi. Curarsi gli uni degli altri è l’esperienza delle famiglie, delle istituzioni, del nostro essere cittadini: nessuno deve restare solo", le parole della ministra alle Pari Oopportunità e alla famiglia Elena Bonetti, in un post su Facebook, riferendosi triste vicenda della pensionata. L’incubo di ogni persona, andarsene senza che ci sia nessuno a darci un saluto, ma soprattutto ad accorgersi della nostra assenza. Per due lunghi, lunghissimi anni.
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