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Da novembre "Drag Race Italia": origini e format della competizione americana tra Drag Queen

di FRANCESCO LOMMI -
1 luglio 2021

Il cast di "RuPaul's Drag Race" agli Emmy

Una televisione più inclusiva in un mondo più inclusivo. Ecco perché Discovery sta organizzando nei minimi dettagli lo sbarco in Italia del format che ormai dal 2009 anni spopola in America: “RuPaul’s Drag Race” che nella sua versione italiana si chiamerà “Drag Race Italia”. Il format, di origine statunitense, prevede che Drag Queen e donne trans si sfidino a passi di danza, servizi fotografici e prove di canto. Ogni puntata si suddivide in tre fasi: la cosiddetta “mini sfida” che ogni volta corrisponde a una gara con caratteristiche e tempi differenti. Alcune sono veri e propri classici che si ripetono in ogni edizione, come lo shooting con il noto fotografo Mike Ruiz. La vittoria, garantisce un vantaggio o la possibilità di formare le squadre per la seconda fase, la sfida principale. La sfida principale generalmente si svolge in formato individuale. La prova spesso consiste nella creazione di un outfit utilizzando materiali non convenzionali o in una sfida canore o nell'esibirsi in uno spettacolo di cabaret. I premi per il vincitore, o i vincitori, spesso sono vestiti, gioielli, cosmetici e altro ancora. Alla fine della puntata, oltre a un vincitore, c’è anche uno sconfitto: le due peggiori Drag selezionate da RuPaul e Michelle Visage, giudici fissi affiancati nelle scelte da ospiti diversi di puntata in puntata, devono sfidarsi in un’esibizione in playback. Una proseguirà nella competizione, l’altra sarà definitivamente eliminata. Così, fino ad arrivare all’incoronazione dell’America’s Next Drag Superstar.

Tommaso Zorzi, giudice di "Drag Race Italia"

  Il programma ha parecchio seguito negli States, tanto da garantirgli 9 Emmy Awards, e da novembre sbarcherà anche in Italia. La giuria sarà formata da Tommaso Zorzi, seguitissimo influencer, l’attrice Chiara Francini e la nota Drag Queen Priscilla, residente al Jacki O’ di Mykonos e star internazionale. Discovey conferma le particolari attenzioni riservate alla comunità lgbtqia+, come ribadito da Laura Carafoli: “Non lasceremo nulla al caso. Abbiamo messo su una task force anche con attivisti storici, non possiamo permetterci di sbagliare. Sarà un programma di grande attenzione verso la comunità lgbtq+. I casting sono partiti alla ricerca di Drag Queen per raccontare tutta l’Italia da nord a sud, puntando anche ad età differenti. Ci sarà grande divertimento ma anche grande attenzione” Secondo quanto sostiene Dimitri Cocciuti, autore televisivo e responsabile del progetto, non dobbiamo aspettarci troppe differenze dal programma originale: “Il format, non si è differenzierà da quello originale: c’è una piccola bibbia di regole da rispettare” L’integrazione e la normalizzazione della diversità si porta avanti anche così.