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Una donna disabile dimenticata in aereo per più di un'ora e mezza dopo l'atterraggio

di MARIANNA GRAZI -
6 giugno 2022
Victoria Brignell disabile dimenticata in aereo

Victoria Brignell disabile dimenticata in aereo

A volte, purtroppo, si sentono notizie del tipo: "Bambino/a dimenticato in auto dai genitori". È probabilmente quella la sensazione che ha provato Victoria Brignell, passeggera di un aereo arrivato all'aeroporto di Gatwick, a Londra, e 'scordata' a bordo per oltre un'ora e mezza dopo l'atterraggio. La donna, non potendo scendere da sola in quanto paralizzata dal collo in giù, ha raccontato che inizialmente le era stato detto che ci sarebbero voluti 50 minuti per aiutarla a scendere dal velivolo. Poi però ne sono passati più di 90. In una nota l'aeroporto di Gatwick si è si è scusato con la passeggera disabile e ha avviato un'indagine per risalire alle ragioni dell'accaduto. A denunciare la spiacevole vicenda è stata l'amica di Victoria Brignell, Sonia Sodha, che ha twittato una foto della donna ancora sull'aereo dopo più di un'ora, definendo "inaccettabile" il trattamento riservatole. La stessa vittima della 'dimenticanza' ha poi dichiarato: "Ho prenotato il servizio di assistenza con tre mesi di anticipo, due settimane fa ho chiamato per ricordarlo, e nonostante tutto non ho ricevuto il servizio che mi sarei aspettata di avere".

"Episodi familiari"

Anne Wafula Strike

L'atleta britannica Anne Wafula Strike, nel 2018, di ritorno dai campionati Europei di Berlino, è stata lasciata per 45minuti in aereo prima che qualcuno l'aiutasse a scendere

Tra le voci polemiche che si sono levate dopo che la notizia si è diffusa sui social c'è quella dell'ex atleta paralimpica Tanni Grey-Thompson, anche lei recentemente vittima di un trattamento simile, come ha raccontato ai media britannici. "Ero in volo per Berlino, l'aereo era in ritardo di due ore e mezza, ma dopo aver aspettato poco più di mezz'ora a bordo non sono riusciti a darmi alcuna indicazione chiara su quando sarebbe arrivata l'assistenza - ha spiegato la Thompson -. La mia sedia era al gate, così ho deciso di mettermi a terra e trascinarmi fuori dall'aereo". La stessa cosa era accaduta, nel 2018, alla britannica Anne Wafula Strike, che per 45 lunghi minuti sarebbe rimasta bloccata a bordo senza che nessuno intervenisse per farla scoprire. L'episodio era avvenuto all'aeroporto londinese di Stansted, di ritorno dai campionati europei di atletica di Berlino. Frank Gardner, corrispondente della BBC in materia di sicurezza, sa bene cosa voglia dire vivere in sedia a rotelle e 'dipendere', in casi come questi dall'aiuto degli altri. Secondo lui queste situazioni stanno diventando "deprimentementemente familiari". "Sembra che gli aeroporti stiano tornando indietro. Il livello di investimenti e di sforzi per guadagnare soldi in questi scali non corrisponde agli sforzi e ai soldi che devono essere impiegati per far scendere i passeggeri disabili dall'aereo nello stesso momento in cui lo fanno tutti gli altri".