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Donne prete, la Chiesa fa un passo avanti: associazione annoverata nel sito del sinodo

di REMY MORANDI -
22 gennaio 2022
Sacerdozio femminile

Sacerdozio femminile

Un loro motto è “Let Her Voice Carry” (Lasciate che sia la voce di lei a guidare). E in effetti a prendere il timone di questa piccola rivoluzione sono state proprio loro, le donne prete della Women’s Ordination Conference. Questo gruppo di stanza negli Stati Uniti, che si batte appunto per l’ordinazione sacerdotale delle donne, è tornato a far parlare di sé dopo essere stato annoverato nel sito Internet del sinodo globale gestito dalla segreteria del Vaticano. Il sito synodrsources.org, concepito per riferire del cammino solidale mondiale e facilitare lo scambio di esperienze, risorse e informazioni tra coloro che hanno avviato il processo sinodale, ha dunque inserito il gruppo delle donne prete nella piattaforma online. E questa non è una novità da poco visto che finora nessuna associazione che si batte per le prete donne era stata annoverata nel sito del sinodo globale. E infatti anche Kate McElwee, direttrice esecutiva della Women’s Ordination Conference, si è detta sorpresa di quanto accaduto, affermando che questa scelta da parte del sito del sinodo vaticano dimostra “molto coraggio”. “L’integrità e l’impatto del sinodo – ha commentato la direttrice McElwee all’Associated Press – dipenderanno dall’inclusione di discussioni coraggiose sull’uguaglianza delle donne. Spero che questa mossa dall’ufficio sinodale – ha concluso Kate McElwee – consenta a più donne di impegnarsi nel processo e di parlare”.

Papa Francesco riabilita suor Jeannine: "Grazie per la tua vicinanza"

La vicenda è tanto più significativa perché a fine dell’anno scorso lo stesso sito aveva in un primo momento incluso e poi rimosso completamente un’associazione impegnata nella pastorale delle persone LGBTQI e determinata a far sentire la voce degli omosessuali cattolici durante il sinodo, la New Ways Ministry. Poi però, l’ufficio che gestisce il sito ha provveduto a ripristinare la citazione nel gruppo sul sito. Ma non solo. Perché proprio Papa Francesco circa due settimane fa ha deciso di inviare una lettera alla co-fondatrice dell’associazione New Ways Ministry. “Grazie, suor Jeannine Gramick per tutta la tua vicinanza, compassione e tenerezza”, ha scritto Bergoglio alla co-fondatrice del gruppo e suora che da tempo lavora al fianco dei cattolici LGBTQI. “Non hai avuto paura della ‘vicinanza’ – le ha scritto Papa Francesco – e nell’avvicinarti lo hai fatto ‘sentendo il dolore’ e senza condannare nessuno, ma con la ‘tenerezza’ di una sorella e di una madre”. Parole, quelle di Bergoglio, che rimandano agli inizi dell’attività di suor Jeannine, quando veniva ostacolata severamente dalle autorità ecclesiastiche per i programmi che offriva. Si pensi addirittura che la Congregazione per la Dottrina della Fede avviò pure un’indagine durata 11 anni conclusasi con una notifica in cui si affermava che le prestazioni di suor Gramick e di padre Nugent (che con lei si batteva in difesa delle persone LGBTQI) non presentavano ai fedeli “il male intrinseco degli atti omosessuali e il disordine oggettivo dell’inclinazione omosessuale”. Perciò, i due furono banditi da qualsiasi attività pastorale con le persone LGBTQI. Ma suor Jeannine non abbandonò le sue attività e fece bene perché poco dopo ricevette il sostegno di Papa Francesco ad andare avanti.