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Home » HP Trio » Eurovision, il Belgio in finale con Jérémie Makiese, il portiere con il sogno della musica

Eurovision, il Belgio in finale con Jérémie Makiese, il portiere con il sogno della musica

Il 22enne di Anversa fin da bambino ha portato avanti le due passioni, quella per la musica e quella per il calcio. Arrivato alla finale a Torino è pronto a incantare il mondo con la sua voce, ma i compagni di squadra lo aspettano al ritorno per tornare a giocare insieme

Marianna Grazi
14 Maggio 2022
Jeremie Makiese

Jeremie Makiese sul palco dell'Eurovision

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Jérémie Makiese rappresenterà il Belgio nella finalissima di questa sera all’Eurovision Song Contest 2022 con la sua Miss you. Il giovanissimo artista, che si è guadagnato un biglietto per la 66esima edizione dell’eurofestival grazie alla vittoria di ‘The Voice Belgique’, non è però solo un talentuoso cantante. La sua vita si divide tra due passioni, quella per la musica e quella per il calcio: il 21enne è infatti anche un portiere del Royal Excelsior Virton, club che milita nella Serie B belga. Insomma l’agonismo non gli manca, così come le doti da poter sfruttare. E a chi dice che un calciatore non può essere anche un bravo cantante e viceversa lui replica: “Mentalmente vedo molte somiglianze tra essere un portiere e cantare. In entrambi i casi, non posso permettermi errori. Se canto stonato, la mia prestazione è pessima e se faccio entrare in porta una palla, la mia squadra può perdere . Per me quindi è impossibile scegliere tra calcio o musica. Non riesco a immaginare di dover smettere di fare nessuno dei due, li amo entrambi allo stesso modo”. E sta anche dimostrando di eccellere in entrambe, conquistandosi la maglia da titolare in campo e la finale del contest musicale più seguito al mondo.

 

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Chi è Jérémie Makiese

Jeremie Makiese, 22 anni, è il rappresentante del Belgio all’Eurovision. La passione per la musica è nata fin da piccolo grazie ai genitori, originari del Congo

Nato ad Anversa da genitori congolesi il 15 giugno 2000, quando era appena un bambino mamma e papà, entrambi con un background musicale, hanno notato la sua particolare voce, tanto da spingerlo ad entrare nel coro della chiesa e trasmettendogli il loro amore per la musica gospel. Dal coro alle lezioni di canto professionali a scuola, il passo è stato breve, inseguendo i suoi idoli Otis Redding e Michael Jackson. A 13 anni, a questa passione se ne affianca un’altra, quella del calcio: ha esordito a Anderlecht, nel BX Bruxells, militando poi come portiere nel Royal Wallonia Walhain e, da settembre 2021, nel Royal Excelsior Virton. Ancora oggi le due carriere corrono parallele e, seppur consapevole che prima o poi dovrà scegliere la sua strada – “Sarà un momento complicato, perché sono appassionato di entrambi”, racconta – Jérémie per il momento infiamma gli stadi sia con la musica che con le sue parate.

Jeremie-Makiese-belgium-eurovision-2020Jeremie-Makiese-belgium-eurovision-2022-3
Makiese, oltre al canto, porta avanti anche la passione per il calcio: è infatti il portiere del Royal Excelsior Virton, che milita nella seconda divisione belga

Nel 2020 partecipa alla nona edizione di The Voice Belgique nel team di Beverly Jo Scott: è il suo trampolino di lancio e Makiese si fa trovare pronto. Arrivato in finale stravince reinterpretando magistralmente Jealous di Labrinth e ottiene così il suo primo contratto discografico con la Universal Music Belgique. Il 15 settembre del 2021 rappresenta un altro momento di svolta, quando l’emittente radiotelevisiva RTBF lo seleziona come rappresentante belga per l’Eurovision. Una chiamata inaspettata, che inizialmente lo spiazza: avrebbe dovuto lasciare il calcio? “Personalmente, mi trovo in una situazione molto particolare essendo un calciatore. Improvvisamente, per l’Eurovision, ho dovuto fare una scelta difficile tra calcio e musica – ha ammesso –. Non avrò sempre la possibilità di partecipare all’Eurovision, ma i miei compagni di squadra mi hanno supportato e questo ha reso il mio lavoro più facile. A parte questo, vado avanti nella mia vita e nella mia carriera artistica. Fondamentalmente, è una benedizione sotto mentite spoglie. Una pausa positiva”.Alla fine infatti ha accettato di partire per torino, mettendo però soltanto in pausa i guanti da portiere.
Nel frattempo il 22enne è anche iscritto all’università, dove frequenta la facoltà di geologia, e inoltre poi correntemente sia il francese che il fiammingo, le due lingue ufficiali del Paese.

Il singolo I miss you

Il 10 marzo 2021 Jérémie Makiese ha pubblicato anche il suo primissimo singolo, I Miss You, che canterà sul palco del Pala Olimpico di Torino questa sera all’Eurovision, dopo essersi già esibito giovedì durante la seconda semifinale. Un brano, autoprodotto, che parla d’amore, di una storia finita, come intuibile dal titolo (“Mi manchi”). Tante le emozioni e le sensazioni che attraversano l’artista, che in alcuni passaggi sembra aver superato la rottura mentre in altri avverte ancora forte la mancanza di quella persona che torna nei suoi pensieri. Ma il suo obiettivo è chiaro: vuole andare avanti e ricominciare a vivere, ad amare, dimenticando la rottura. Una tematica classica dunque, ma che trova nella particolare voce di Makiese una spinta nuova, inedita e apprezzata.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Jérémie Makiese rappresenterà il Belgio nella finalissima di questa sera all’Eurovision Song Contest 2022 con la sua Miss you. Il giovanissimo artista, che si è guadagnato un biglietto per la 66esima edizione dell'eurofestival grazie alla vittoria di 'The Voice Belgique', non è però solo un talentuoso cantante. La sua vita si divide tra due passioni, quella per la musica e quella per il calcio: il 21enne è infatti anche un portiere del Royal Excelsior Virton, club che milita nella Serie B belga. Insomma l'agonismo non gli manca, così come le doti da poter sfruttare. E a chi dice che un calciatore non può essere anche un bravo cantante e viceversa lui replica: "Mentalmente vedo molte somiglianze tra essere un portiere e cantare. In entrambi i casi, non posso permettermi errori. Se canto stonato, la mia prestazione è pessima e se faccio entrare in porta una palla, la mia squadra può perdere . Per me quindi è impossibile scegliere tra calcio o musica. Non riesco a immaginare di dover smettere di fare nessuno dei due, li amo entrambi allo stesso modo". E sta anche dimostrando di eccellere in entrambe, conquistandosi la maglia da titolare in campo e la finale del contest musicale più seguito al mondo.
 
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Jeremie-Makiese-belgium-eurovision-2020Jeremie-Makiese-belgium-eurovision-2022-3
Makiese, oltre al canto, porta avanti anche la passione per il calcio: è infatti il portiere del Royal Excelsior Virton, che milita nella seconda divisione belga
Nel 2020 partecipa alla nona edizione di The Voice Belgique nel team di Beverly Jo Scott: è il suo trampolino di lancio e Makiese si fa trovare pronto. Arrivato in finale stravince reinterpretando magistralmente Jealous di Labrinth e ottiene così il suo primo contratto discografico con la Universal Music Belgique. Il 15 settembre del 2021 rappresenta un altro momento di svolta, quando l'emittente radiotelevisiva RTBF lo seleziona come rappresentante belga per l'Eurovision. Una chiamata inaspettata, che inizialmente lo spiazza: avrebbe dovuto lasciare il calcio? "Personalmente, mi trovo in una situazione molto particolare essendo un calciatore. Improvvisamente, per l'Eurovision, ho dovuto fare una scelta difficile tra calcio e musica – ha ammesso –. Non avrò sempre la possibilità di partecipare all'Eurovision, ma i miei compagni di squadra mi hanno supportato e questo ha reso il mio lavoro più facile. A parte questo, vado avanti nella mia vita e nella mia carriera artistica. Fondamentalmente, è una benedizione sotto mentite spoglie. Una pausa positiva".Alla fine infatti ha accettato di partire per torino, mettendo però soltanto in pausa i guanti da portiere. Nel frattempo il 22enne è anche iscritto all'università, dove frequenta la facoltà di geologia, e inoltre poi correntemente sia il francese che il fiammingo, le due lingue ufficiali del Paese.

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Il 10 marzo 2021 Jérémie Makiese ha pubblicato anche il suo primissimo singolo, I Miss You, che canterà sul palco del Pala Olimpico di Torino questa sera all'Eurovision, dopo essersi già esibito giovedì durante la seconda semifinale. Un brano, autoprodotto, che parla d'amore, di una storia finita, come intuibile dal titolo ("Mi manchi"). Tante le emozioni e le sensazioni che attraversano l'artista, che in alcuni passaggi sembra aver superato la rottura mentre in altri avverte ancora forte la mancanza di quella persona che torna nei suoi pensieri. Ma il suo obiettivo è chiaro: vuole andare avanti e ricominciare a vivere, ad amare, dimenticando la rottura. Una tematica classica dunque, ma che trova nella particolare voce di Makiese una spinta nuova, inedita e apprezzata.
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