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Home » HP Trio » Femminicidio a Grumo Nevano, Rosa Alfieri trovata morta nella casa del vicino

Femminicidio a Grumo Nevano, Rosa Alfieri trovata morta nella casa del vicino

Probabilmente strangolata dopo aver reagito ad un tentativo di violenza sessuale. Arrestato il vicino, nel cui appartamento la ragazza di 23 anni è stata trovata senza vita con uno strofinaccio in bocca

Remy Morandi
2 Febbraio 2022
Rosa Alfieri, 23 anni, trovata morta nella casa del vicino a Grumo Nevano (Napoli)

Rosa Alfieri, 23 anni, trovata morta nella casa del vicino a Grumo Nevano (Napoli)

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Un altro presunto femminicidio. Questa volta è successo a Grumo Nevano (Napoli). La vittima è Rosa Alfieri, una ragazza di 23 anni, trovata morta nell’appartamento del vicino di casa, probabilmente strangolata dopo aver reagito ad un tentativo di violenza sessuale. I carabinieri hanno arrestato il vicino, Elpidio D’Ambra, 31 anni, presunto assassino della giovane ragazza.

Sono due le circostanze che hanno generato forti sospetti da parte delle autorità verso il vicino di casa della ragazza. Primo tra tutti, il corpo della ragazza è stato trovato nell’abitazione dell’uomo. Poi, perché l’uomo è scomparso dal momento in cui Rosa Alfieri è stata trovata senza vita. Quello che si sa con certezza è che il 31enne era da poco arrivato nell’abitazione al primo piano del palazzo di proprietà della famiglia di Rosa in via Risorgimento, a Grumo Nevano, E dunque l’uomo era un affittuario del padre della vittima.

Il corpo con lo strofinaccio in bocca e il padre che sfonda la porta di casa: la dinamica

La dinamica è invece ancora tutta da accertare, anche perché non sarebbero emersi per ora testimoni diretti del fatto né altre persone che
abbiano raccontato di eventuali precedenti incontri tra i due. L’ipotesi è che la 23enne, che viveva con i genitori al piano superiore, sia stata attirata dal vicino nella sua abitazione a pian terreno, e questi potrebbe aver tentato un approccio sessuale respinto dalla ragazza; circostanza, quest’ultima, che potrebbe aver poi provocato la reazione violenta del 31enne, che ha ucciso la giovane strangolandola. Si tratta di ipotesi suffragate da elementi di prova emersi che però potranno essere confermate con certezza solo con l’autopsia, che potrà rivelare
se la ragazza ha subito violenza e si è difesa, e dallo stesso presunto responsabile una volta che verrà individuato e fermato.

Il corpo di Rosa, 23enne descritta come molto dolce e disponibile che aiutava il padre nella contabilità e il fidanzato nella tabaccheria di famiglia, è stato trovato dal padre, che non vedendola ritornare ma vedendo l’auto della figlia parcheggiata nel cortile interno del palazzo, era andato a bussare alla casa del vicino per vedere se l’avesse vista; questi ha detto di “no” e solo dopo due ore il papà della ragazza ha sfondato a spallate la porta di casa del vicino, che intanto era scappato, trovando il corpo della 23enne in bagno, privo di vita, con uno strofinaccio in bocca e i vestiti non a posto.

Davanti al portone di casa di Rosa sono stati deposti due fasci di fiori bianchi. Tante le persone che si sono radunate dinanzi al palazzo. “Non meritava questa fine”, ripetono in coro i presenti, che ricordano i tratti di quella ragazza “riservata, bella e dal sorriso solare”. Il sindaco di Grumo Nevano, Gaetano Di Bernardo, ha deciso che sarà intitolata una strada a Rosa Alfieri: “Vogliamo lasciare un suo ricordo nel paese”, ha spiegato il primo cittadino, sottolineando come “la comunità di Grumo Nevano sia sconvolta e vicina alla famiglia che ha subito questo lutto. Una cosa del genere – conclude – non dovrebbe mai accadere”.

Femminicidi in Italia, nel 2022 sono già tre. Nel 2021 uccise 118 donne

Se dovesse essere confermato anche quello di Rosa Alfieri, nel 2022 in Italia sono già avvenuti tre femminicidi. In un mese dall’inizio dell’anno. La prima vittima – secondo il portale femminicidioitalia.info – è Nadia Bergamini, 70 anni, trovata morta a Latina lo scorso 14 gennaio in seguito alle percosse del genero. Sul suo corpo sono stati trovati numerosi ematomi, soprattutto sul volto. La seconda vittima è Simona Michelangeli, 41 anni, morta lo scorso 18 gennaio nella sua casa a Roma. La polizia ha arrestato il compagno, già indagato per maltrattamenti in famiglia.

Nel 2021 in Italia sono state 118 le donne uccise e di queste, 102 hanno trovato la morte in ambito familiare/affettivo, mentre 70 sono state uccise per mano del partner o dell’ex partner. Secondo il report sugli omicidi volontari curato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale, nel 2021 sono stati 295 in totale gli omicidi. Rispetto al 2020 si nota un lieve incremento (+3%) nel numero totale degli eventi (da 287 a 295), con le vittime di genere femminile che mostrano un incremento più lieve (+1%) passando da 117 a 118. Una leggera diminuzione invece (-1%) è stata registrata per i delitti commessi in ambito familiare o affettivo, che passano da 147 a 146. Le relative vittime di genere femminile, da 101 nel 2020, sono salite a 102 nel 2021 (+1%). Infine, sale anche il numero delle donne vittime del partner o dell’ex partner: da 68 nel 2020 a 70 nel 2021 (+3%).

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Un altro presunto femminicidio. Questa volta è successo a Grumo Nevano (Napoli). La vittima è Rosa Alfieri, una ragazza di 23 anni, trovata morta nell'appartamento del vicino di casa, probabilmente strangolata dopo aver reagito ad un tentativo di violenza sessuale. I carabinieri hanno arrestato il vicino, Elpidio D'Ambra, 31 anni, presunto assassino della giovane ragazza. Sono due le circostanze che hanno generato forti sospetti da parte delle autorità verso il vicino di casa della ragazza. Primo tra tutti, il corpo della ragazza è stato trovato nell'abitazione dell'uomo. Poi, perché l'uomo è scomparso dal momento in cui Rosa Alfieri è stata trovata senza vita. Quello che si sa con certezza è che il 31enne era da poco arrivato nell'abitazione al primo piano del palazzo di proprietà della famiglia di Rosa in via Risorgimento, a Grumo Nevano, E dunque l'uomo era un affittuario del padre della vittima.

Il corpo con lo strofinaccio in bocca e il padre che sfonda la porta di casa: la dinamica

La dinamica è invece ancora tutta da accertare, anche perché non sarebbero emersi per ora testimoni diretti del fatto né altre persone che abbiano raccontato di eventuali precedenti incontri tra i due. L'ipotesi è che la 23enne, che viveva con i genitori al piano superiore, sia stata attirata dal vicino nella sua abitazione a pian terreno, e questi potrebbe aver tentato un approccio sessuale respinto dalla ragazza; circostanza, quest'ultima, che potrebbe aver poi provocato la reazione violenta del 31enne, che ha ucciso la giovane strangolandola. Si tratta di ipotesi suffragate da elementi di prova emersi che però potranno essere confermate con certezza solo con l'autopsia, che potrà rivelare se la ragazza ha subito violenza e si è difesa, e dallo stesso presunto responsabile una volta che verrà individuato e fermato. Il corpo di Rosa, 23enne descritta come molto dolce e disponibile che aiutava il padre nella contabilità e il fidanzato nella tabaccheria di famiglia, è stato trovato dal padre, che non vedendola ritornare ma vedendo l'auto della figlia parcheggiata nel cortile interno del palazzo, era andato a bussare alla casa del vicino per vedere se l'avesse vista; questi ha detto di "no" e solo dopo due ore il papà della ragazza ha sfondato a spallate la porta di casa del vicino, che intanto era scappato, trovando il corpo della 23enne in bagno, privo di vita, con uno strofinaccio in bocca e i vestiti non a posto. Davanti al portone di casa di Rosa sono stati deposti due fasci di fiori bianchi. Tante le persone che si sono radunate dinanzi al palazzo. "Non meritava questa fine", ripetono in coro i presenti, che ricordano i tratti di quella ragazza "riservata, bella e dal sorriso solare". Il sindaco di Grumo Nevano, Gaetano Di Bernardo, ha deciso che sarà intitolata una strada a Rosa Alfieri: "Vogliamo lasciare un suo ricordo nel paese", ha spiegato il primo cittadino, sottolineando come "la comunità di Grumo Nevano sia sconvolta e vicina alla famiglia che ha subito questo lutto. Una cosa del genere - conclude - non dovrebbe mai accadere".

Femminicidi in Italia, nel 2022 sono già tre. Nel 2021 uccise 118 donne

Se dovesse essere confermato anche quello di Rosa Alfieri, nel 2022 in Italia sono già avvenuti tre femminicidi. In un mese dall'inizio dell'anno. La prima vittima - secondo il portale femminicidioitalia.info - è Nadia Bergamini, 70 anni, trovata morta a Latina lo scorso 14 gennaio in seguito alle percosse del genero. Sul suo corpo sono stati trovati numerosi ematomi, soprattutto sul volto. La seconda vittima è Simona Michelangeli, 41 anni, morta lo scorso 18 gennaio nella sua casa a Roma. La polizia ha arrestato il compagno, già indagato per maltrattamenti in famiglia. Nel 2021 in Italia sono state 118 le donne uccise e di queste, 102 hanno trovato la morte in ambito familiare/affettivo, mentre 70 sono state uccise per mano del partner o dell'ex partner. Secondo il report sugli omicidi volontari curato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale, nel 2021 sono stati 295 in totale gli omicidi. Rispetto al 2020 si nota un lieve incremento (+3%) nel numero totale degli eventi (da 287 a 295), con le vittime di genere femminile che mostrano un incremento più lieve (+1%) passando da 117 a 118. Una leggera diminuzione invece (-1%) è stata registrata per i delitti commessi in ambito familiare o affettivo, che passano da 147 a 146. Le relative vittime di genere femminile, da 101 nel 2020, sono salite a 102 nel 2021 (+1%). Infine, sale anche il numero delle donne vittime del partner o dell'ex partner: da 68 nel 2020 a 70 nel 2021 (+3%).
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