Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » HP Trio » “Fuoridaglischemi”, il duo sad-pop che racconta con le note il mondo sociale nascosto

“Fuoridaglischemi”, il duo sad-pop che racconta con le note il mondo sociale nascosto

Gabriele Tucci e Manuel Di Cera sono lucani ma da anni vivono e lavorano a Firenze, dove hanno trovato ispirazione anche per molte loro composizioni

Giovanni Ballerini
12 Gennaio 2022
Share on FacebookShare on Twitter

“La musica per noi è passione vera, non vediamo di nuovo l’ora di riproporla in concerto nei locali periferici e centrali fiorentini e della Toscana”. Sono lucani, di Nova Siri Scalo, ma da anni vivono e lavorano a Firenze, dove Gabriele Tucci e Manuel Di Cera, dal 2008, hanno formato i ‘Fuoridaglischemi’ un duo musicale sad-pop, cioè pop triste, un trend musicale nato da poco, figlio dell’acoustic pop, di un modo di fare musica che, come il primo Baglioni e più recentemente Ultimo, al sound ballabile e a testi disimpegnati preferisce suoni scarni e tematiche sociali o intime, narrazioni di vita vissuta, con cui i FDS si sono fatti notare anche ad Area Sanremo 2021. “Scriviamo i brani di getto, ma il filo conduttore è quasi sempre impegnato – spiega Gabriele Tucci, autore anche dei testi dei FDS –. Il nostro è un genere spesso declinato per piano o chitarra e voce, che predilige esprimersi in chiave malinconica e fa riflettere l’ascoltatore”.

È il caso del nuovo Ep Dediche?

“Sì, che contiene il nuovo inedito Parlano i silenzi, il brano che è stato in gara ad Area Sanremo e che in questi giorni rilanciamo anche su YouTube con il video che vanta la regia della pistoiese Framerouge, nonché la collaborazione di Franco Palermo, Alice Palermo e Giulia Anastasio. La canzone è centrata sui disturbi alimentari di un’adolescente che soffre e di un padre che soffre gli effetti che questo disturbo ha sulla figlia”.

Diverse vostre canzoni nascono con Firenze dentro?

“È il caso del brano intitolato Il cielo della notte, che si trasforma in una preghiera a Dio ed è ispirato all’empatia fra un clochard e il suo cane, che ho notato alla stazione di Santa Maria Novella, anche se poi il video è stato girato da Framerouge a Pistoia. Un altro brano in cui si specchia in diversi spazi fiorentini, soprattutto in video è Non siamo Storie, che è una riflessione su noi stessi, sul senso della vita e l’esigenza di non sprecarla”.

Progetti futuri?

“Visto che abbiamo avuto tantissimi complimenti dai discografici, vogliamo ritentare Area Sanremo e, prima dell’estate, pubblicheremo un altro singolo, stavolta piuttosto ritmato. Quello del brano inedito Io e la fortuna non ci conosciamo che, con un sound coinvolgente e affabile, tratta dello sfruttamento del lavoro”.

Potrebbe interessarti anche

La 19enne russa Olesya Krivtsova
Attualità

Olesya Krivtsova, chi è l’adolescente russa con il tatuaggio contro Putin

30 Gennaio 2023
BigMama è il nome d’arte di Marianna Mammone, nata nel 2000 ad Avellino (Instagram)
Spettacolo

BigMama, chi è la rapper della body positivity che a Sanremo 2023 duetterà con Elodie

1 Febbraio 2023
Il Senato francese approva la mozione per inserire l'aborto in Costituzione
Attualità

Francia, il Senato dice sì ad inserire l’aborto in Costituzione. I favorevoli: “Voto storico”

2 Febbraio 2023

Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
"La musica per noi è passione vera, non vediamo di nuovo l’ora di riproporla in concerto nei locali periferici e centrali fiorentini e della Toscana". Sono lucani, di Nova Siri Scalo, ma da anni vivono e lavorano a Firenze, dove Gabriele Tucci e Manuel Di Cera, dal 2008, hanno formato i 'Fuoridaglischemi' un duo musicale sad-pop, cioè pop triste, un trend musicale nato da poco, figlio dell’acoustic pop, di un modo di fare musica che, come il primo Baglioni e più recentemente Ultimo, al sound ballabile e a testi disimpegnati preferisce suoni scarni e tematiche sociali o intime, narrazioni di vita vissuta, con cui i FDS si sono fatti notare anche ad Area Sanremo 2021. "Scriviamo i brani di getto, ma il filo conduttore è quasi sempre impegnato – spiega Gabriele Tucci, autore anche dei testi dei FDS –. Il nostro è un genere spesso declinato per piano o chitarra e voce, che predilige esprimersi in chiave malinconica e fa riflettere l’ascoltatore". È il caso del nuovo Ep Dediche? "Sì, che contiene il nuovo inedito Parlano i silenzi, il brano che è stato in gara ad Area Sanremo e che in questi giorni rilanciamo anche su YouTube con il video che vanta la regia della pistoiese Framerouge, nonché la collaborazione di Franco Palermo, Alice Palermo e Giulia Anastasio. La canzone è centrata sui disturbi alimentari di un’adolescente che soffre e di un padre che soffre gli effetti che questo disturbo ha sulla figlia". Diverse vostre canzoni nascono con Firenze dentro? "È il caso del brano intitolato Il cielo della notte, che si trasforma in una preghiera a Dio ed è ispirato all’empatia fra un clochard e il suo cane, che ho notato alla stazione di Santa Maria Novella, anche se poi il video è stato girato da Framerouge a Pistoia. Un altro brano in cui si specchia in diversi spazi fiorentini, soprattutto in video è Non siamo Storie, che è una riflessione su noi stessi, sul senso della vita e l’esigenza di non sprecarla". Progetti futuri? "Visto che abbiamo avuto tantissimi complimenti dai discografici, vogliamo ritentare Area Sanremo e, prima dell’estate, pubblicheremo un altro singolo, stavolta piuttosto ritmato. Quello del brano inedito Io e la fortuna non ci conosciamo che, con un sound coinvolgente e affabile, tratta dello sfruttamento del lavoro".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto