Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » HP Trio » Hong Kong respinge l’appello dei transgender: cambio dei documenti solo dopo l’intervento

Hong Kong respinge l’appello dei transgender: cambio dei documenti solo dopo l’intervento

La sentenza arriva dopo che due uomini transgender, Henry Edward Tse e una persona identificata solo come Q, avevano sfidato la politica di Hong Kong, denunciandola come una violazione dei diritti umani

Marianna Grazi
27 Gennaio 2022
Henry Tse

Henry Tse fuori dal tribunale Foto: K. Y. Cheng

Share on FacebookShare on Twitter

Le persone transgender a Hong Kong non potranno avere il loro genere ufficialmente riconosciuto ufficialmente sui documenti di identità a meno che non si sottopongano “a un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso“. La Corte d’Appello ha ribadito, con una sentenza di mercoledì 26 gennaio, la validità delle politiche finora seguite nell’ex colonia, osservando che le autorità devono avere un “parametro chiaro, definito, coerente e obiettivo” per determinare il sesso.

I cittadini di Hong Kong sono attualmente identificati come maschi o femmine sulle loro carte d’identità e ciò dipende esclusivamente dal genere assegnato ad ogni persona alla nascita. Non è disponibile alcuna opzione non binaria, né la possibilità di alterare la voce inerente sui documenti senza subire prima un intervento chirurgico. Solo questo, infatti, secondo i giudici darebbe “una chiara e irreversibile somiglianza più vicina al sesso preferito” e qualsiasi cosa al di fuori di ciò porterebbe all’ambiguità.

L’appello di Tse e Q: “Discriminati i diritti umani”

L’ultima sentenza arriva dopo che due uomini transgender hanno sfidato la politica di Hong Kong, denunciandola come una violazione dei diritti umani (Robyn Beck AFP/File)

L’ultima sentenza arriva dopo che due uomini transgender, Henry Tse e un’altra persona identificata come Q, l’anno scorso hanno sfidato la politica di Hong Kong denunciando la questione come una “discriminazione dei diritti umani“. Gli attivisti avevano a lungo criticato il Paese per il ritardo sulle questioni di uguaglianza, compresi i diritti Lgbtq, rispetto a molte città occidentali. A maggio 2021, ad esempio, più della metà delle 234 persone transgender intervistate dall’Università cinese dell’ex colonia ha affermato di aver subito discriminazioni ed erano arrivate tantissime segnalazioni di sintomi di depressione derivati. Ma la Corte ha chiuso loro ogni possibilità, ribadendo la necessità dell’operazione per poter procedere alla riassegnazione del genere sui documenti.

I giudici hanno però aggiunto di essere “profondamente consapevoli delle difficoltà” che i richiedenti hanno dovuto sopportare, ma che le loro carte d’identità sarebbero state controllate solo occasionalmente. Tse – che mercoledì è stato fotografato mentre lasciava il tribunale indossando una mascherina con scritto “I diritti dei trans sono diritti umani” – ha iniziato la sua causa contro il governo nel 2017. L’uomo sostiene che la questa politica abbia l’effetto di costringere le persone trans a sottoporsi alla chirurgia di riassegnazione del sesso nonostante i rischi per la salute.

Gli attivisti accusano: “Poca conoscenza di cosa siano il sesso e il genere”

Secondo gli attivisti alla scarsa conoscenza dei giudici si aggiunge la poca propensione dei politici filo cinesi ad abbracciare i diritti Lgbtq

I sostenitori dei diritti trans, a livello globale, hanno condotto a lungo una battaglia culturale per educare le persone che l’identità di genere non è definita da tratti biologici dalla nascita e che non tutte le persone trans scelgono di sottoporsi alla chirurgia. Joanne Leung, presidente del Transgender Resource Centre di Hong Kong, ha espresso disappunto per la mancanza di conoscenza dimostrata dai giudici: “La corte ha una comprensione molto limitata di cosa siano il sesso e il genere, e sostiene ancora una separazione binaria del sesso biologico”, ha detto all’AFP. In generale, c’è da dire, i politici pro-Pechino della città tendono a essere più conservatori, con scarsa propensione ad abbracciare i diritti Lgbtq.

A Hong Kong poi, quest’anno si sarebbero dovuti svolgere i Gay Games, ma gli organizzatori lo hanno rinviato di un anno, chiamando in causa le limitazioni e le restrizioni legate alla pandemia. Un altro segno della poca apertura dimostrata dall’autodefinitasi “Città mondiale dell’Asia”, che ha ancora una lunga strada da percorrere per cancellare la discriminazione verso le minoranze sessuali impressa nella legge e nella mentalità dei politici.

Potrebbe interessarti anche

Caterina Balivo con i volontari di Opera San Francesco di Milano (Instagram)
Lifestyle

Caterina Balivo alla mensa dei poveri ma gli haters l’attaccano

28 Marzo 2023
Giudizi e pregiudizi di genere: se ne parla a Firenze nel convegno "DivinaMente Donna"
Lifestyle

Giudizi e pregiudizi di genere: a Firenze il convegno “DivinaMente Donna”

31 Marzo 2023
In Afghanistan vietate le scuole e le università a bambine e ragazze
Attualità

Afghanistan, arrestato Matiullah Wesa: promuoveva l’istruzione femminile

28 Marzo 2023

Instagram

  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Le persone transgender a Hong Kong non potranno avere il loro genere ufficialmente riconosciuto ufficialmente sui documenti di identità a meno che non si sottopongano "a un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso". La Corte d'Appello ha ribadito, con una sentenza di mercoledì 26 gennaio, la validità delle politiche finora seguite nell'ex colonia, osservando che le autorità devono avere un "parametro chiaro, definito, coerente e obiettivo" per determinare il sesso. I cittadini di Hong Kong sono attualmente identificati come maschi o femmine sulle loro carte d'identità e ciò dipende esclusivamente dal genere assegnato ad ogni persona alla nascita. Non è disponibile alcuna opzione non binaria, né la possibilità di alterare la voce inerente sui documenti senza subire prima un intervento chirurgico. Solo questo, infatti, secondo i giudici darebbe "una chiara e irreversibile somiglianza più vicina al sesso preferito" e qualsiasi cosa al di fuori di ciò porterebbe all'ambiguità.

L'appello di Tse e Q: "Discriminati i diritti umani"

L'ultima sentenza arriva dopo che due uomini transgender hanno sfidato la politica di Hong Kong, denunciandola come una violazione dei diritti umani (Robyn Beck AFP/File)
L'ultima sentenza arriva dopo che due uomini transgender, Henry Tse e un'altra persona identificata come Q, l'anno scorso hanno sfidato la politica di Hong Kong denunciando la questione come una "discriminazione dei diritti umani". Gli attivisti avevano a lungo criticato il Paese per il ritardo sulle questioni di uguaglianza, compresi i diritti Lgbtq, rispetto a molte città occidentali. A maggio 2021, ad esempio, più della metà delle 234 persone transgender intervistate dall'Università cinese dell'ex colonia ha affermato di aver subito discriminazioni ed erano arrivate tantissime segnalazioni di sintomi di depressione derivati. Ma la Corte ha chiuso loro ogni possibilità, ribadendo la necessità dell'operazione per poter procedere alla riassegnazione del genere sui documenti. I giudici hanno però aggiunto di essere "profondamente consapevoli delle difficoltà" che i richiedenti hanno dovuto sopportare, ma che le loro carte d'identità sarebbero state controllate solo occasionalmente. Tse - che mercoledì è stato fotografato mentre lasciava il tribunale indossando una mascherina con scritto "I diritti dei trans sono diritti umani" - ha iniziato la sua causa contro il governo nel 2017. L'uomo sostiene che la questa politica abbia l'effetto di costringere le persone trans a sottoporsi alla chirurgia di riassegnazione del sesso nonostante i rischi per la salute.

Gli attivisti accusano: "Poca conoscenza di cosa siano il sesso e il genere"

Secondo gli attivisti alla scarsa conoscenza dei giudici si aggiunge la poca propensione dei politici filo cinesi ad abbracciare i diritti Lgbtq
I sostenitori dei diritti trans, a livello globale, hanno condotto a lungo una battaglia culturale per educare le persone che l'identità di genere non è definita da tratti biologici dalla nascita e che non tutte le persone trans scelgono di sottoporsi alla chirurgia. Joanne Leung, presidente del Transgender Resource Centre di Hong Kong, ha espresso disappunto per la mancanza di conoscenza dimostrata dai giudici: "La corte ha una comprensione molto limitata di cosa siano il sesso e il genere, e sostiene ancora una separazione binaria del sesso biologico", ha detto all'AFP. In generale, c'è da dire, i politici pro-Pechino della città tendono a essere più conservatori, con scarsa propensione ad abbracciare i diritti Lgbtq. A Hong Kong poi, quest'anno si sarebbero dovuti svolgere i Gay Games, ma gli organizzatori lo hanno rinviato di un anno, chiamando in causa le limitazioni e le restrizioni legate alla pandemia. Un altro segno della poca apertura dimostrata dall'autodefinitasi "Città mondiale dell'Asia", che ha ancora una lunga strada da percorrere per cancellare la discriminazione verso le minoranze sessuali impressa nella legge e nella mentalità dei politici.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto