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Home » HP Trio » Il Guinness World Record del centenario Walter Orthmann: da 84 anni lavora nella stessa azienda

Il Guinness World Record del centenario Walter Orthmann: da 84 anni lavora nella stessa azienda

Ha compiuto un secolo di vita poche settimane fa ma di andare in pensione non ci pensa proprio. Il brasiliano ha iniziato a lavorare nella fabbrica tessile del suo paese a 15 anni e ancora oggi l'ufficio rimane il suo luogo preferito, dove si reca da solo ogni giorno con la sua macchian

Marianna Grazi
30 Aprile 2022
walter-ortham-guinness-world-record

Walter Ortham, 100 anni, con in mano il certificato del Guinness world record

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Da quanto tempo lavorate nella stessa azienda? Cinque anni? Dieci? Qualche mese? Pensate che esiste qualcuno che la sua azienda non l’ha mai lasciata e sono già trascorsi oltre 80 anni. E pensare che c’è chi inizia a sognare la pensione ben prima di iniziare a lavorare, o chi lavora una vita per raggiungerla, chi ci spera ma sa già che si tratta di un’utopia poco realistica – mi capiranno i Millennials più giovani e le generazioni a seguire -. E poi c’è qualcuno che invece, alla pensione, non ci pensa affatto. Walter Orthmann ha iniziato a lavorare in un’azienda tessile in Brasile da adolescente. Dopo aver compiuto 100 anni questo mese, ha infranto il record mondiale per la più lunga permanenza nella stessa ditta. A darne notizia è il Guinness World Records: per più di 84 anni, Orthmann ha lavorato in quella che ora è conosciuta come ReneauxView, una ditta tessile di Brusque.

Walter-Orthmann
Walter Orthmann, oggi centenario e a fianco una foto della sua giovinezza. Il brasiliano ha ottenuto il Guinness world record perché da 84 anni lavora nella stessa azienda tessile

E la cosa più bella è che, nonostante la veneranda età, non ha alcuna intenzione di smettere: il lavoro lo fa “sentire vivo” tanto da non avere la necessità nemmeno di prendersi le ferie (“Alcuni pensano che io sia un po’ pazzo” scherzava in un’intervista passata). “È la mia passione e ho notato che la maggior parte dei miei conoscenti che sono andati in pensione hanno perso presto la voglia di vivere” ha spiegato, aggiungendo che nel suo caso “ogni volta che smetto di lavorare mi ammalo. Finché sarò sano e in forma, continuerò a farlo”. La sua passione, la sua disciplina e il suo impegno lo hanno motivato a continuare a fare ciò che ama.

La storia centenaria di Walter Orthmann

Walter Orthmann il primo giorno di lavoro

Come ogni favola che si rispetti anche quella del nonnino da record ha un inizio lontano nel tempo. C’era una volta, dunque, la famiglia Orthmann, nello Stato brasiliano di Santa Catarina – area con una grande comunità tedesca -, da cui nacque il 19 aprile 1922 Walter. Un ragazzo vivace e intelligente, con una memoria eccezionale e attenzione per i dettagli. Amava la scuola, ma quando era appena un adolescente la sua famiglia si trovò in difficoltà finanziarie, e lui fece domanda per lavorare in una ditta di tessitura: il 17 gennaio 1938, a 15 anni, iniziò a lavorare in un’azienda tessile di Brusque, chiamata Industrias Renaux S.A. (oggi conosciuta come ReneauxView). “Nel 1938 ci si aspettava che anche i bambini lavorassero per aiutare a mantenere la famiglia. Essendo il più grande di cinque figli, mia madre mi portò a cercare un lavoro già all’età di 14 anni” dichiara Orthmann al Guinness World Record. Walter era sempre molto entusiasta quando si trattava di imparare qualcosa di nuovo e grazie alla sua conoscenza del tedesco ottenne un lavoro come assistente alle spedizioni. Da allora non ha più abbandonato la ditta. Poco dopo fu promosso a una posizione nelle vendite. Quindi, divenne un Sales Manager di successo: “Mi fu stata data l’opportunità di lavorare come venditore. Sono andato a San Paolo e in meno di una settimana ho fatto il pieno di ordini equivalenti a tre mesi di lavoro”.
Negli anni Cinquanta, ha iniziato a viaggiare attraverso il Paese e ha avuto l’opportunità di incontrare persone provenienti da luoghi e culture diverse. Amava essere sempre in movimento e stabilire ottime relazioni con i clienti, che alla fine sono diventati suoi amici. Lavorare, per Walter, significa avere “uno scopo, un impegno e una routine“.  Durante i suoi 84 anni di lavoro, ha visto molte cose cambiare sia nell’azienda, che in Brasile e nel mondo. E gli sono successe anche cose molto curiose, come riscuotere lo stipendio in nove valute diverse. Di conseguenza ha capito che una delle cose più importanti del business è essere sempre aggiornati e adattarsi ai diversi contesti.

Walter Orthmann 84 anni nella stessa azienda
Orthmann da quando ha 15 anni lavora presso la ReneauxView, in Brasile. Il traguardo, dice, è “il mio orgoglio più grande”

Un Guinness World Record fatto di dedizione e impegno

Walter-Orthmann-100-anni-festa
Walter Orthmann il 19 aprile ha compiuto 100 anni e ha voluto festeggiare il secolo di vita con la sua famiglia e i suoi colleghi

Il 19 aprile 2022, Walter Orthmann ha compiuto 100 anni. Ha festeggiato il suo compleanno in compagnia dei suoi collaboratori, amici e familiari con una festa davvero indimenticabile. Il suo carisma, l’empatia e l’umanità lo rendono un leader forte ma allo stesso tempo sensibile: “Quando facciamo quello che ci piace, non vediamo passare il tempo“, dice sorridendo quando gli chiedono come abbia fatto a resistere per tutto questo tempo. Il brasiliano oggi è in ottima salute, la sua mente è ancora lucida e la memoria eccellente. Si gode una vita tranquilla e fa esercizio fisico ogni giorno, tanto che ha ancora abbastanza vitalità ed energia per guidare fino al suo posto preferito ogni giorno: l’ufficio. Il miglior consiglio professionale che può dare, sostiene, è quello di cercare di lavorare per una buona azienda e in un settore in cui ci si sente motivati.
Nella sua carriera da record sono stati tanti i momenti memorabili ma mai nessun risultato l’ha reso tanto fiero quanto aver stabilito il record degli 84 anni trascorsi alla ReneauxView. Walter, infatti, ha battuto il suo stesso record stabilito nel 2019 con 81 anni e 85 giorni. “Guardandomi indietro, nonostante non avessi mai pensato di battere un record, penso che il risultato di cui vado più orgoglioso sia essere  riconosciuto come detentore del titolo per la carriera più lunga nella stessa azienda“.

Il potere del presente

Longevità, dedizione, passione, impegno, vitalità. Sono tante le qualità di Walter Orthmann che l’hanno portato a vedere il suo nome apparire nel Guinness World Records, ma quello che maggiormente lo contraddistingue è la ‘cultura del presente‘. “Non pianifico granché, né mi preoccupo molto del domani. Tutto ciò che mi interessa è che domani sarà un altro giorno in cui mi sveglierò, mi alzerò, farò esercizio e andrò a lavorare” afferma. E poi conclude con una massima fondamentale, che rispecchia in pieno la sua visione della vita: “Bisogna occuparsi del presente, non del passato o del futuro. Qui e ora è quello che conta. Quindi, andiamo a lavorare!”.

 

 

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Da quanto tempo lavorate nella stessa azienda? Cinque anni? Dieci? Qualche mese? Pensate che esiste qualcuno che la sua azienda non l'ha mai lasciata e sono già trascorsi oltre 80 anni. E pensare che c'è chi inizia a sognare la pensione ben prima di iniziare a lavorare, o chi lavora una vita per raggiungerla, chi ci spera ma sa già che si tratta di un'utopia poco realistica - mi capiranno i Millennials più giovani e le generazioni a seguire -. E poi c'è qualcuno che invece, alla pensione, non ci pensa affatto. Walter Orthmann ha iniziato a lavorare in un'azienda tessile in Brasile da adolescente. Dopo aver compiuto 100 anni questo mese, ha infranto il record mondiale per la più lunga permanenza nella stessa ditta. A darne notizia è il Guinness World Records: per più di 84 anni, Orthmann ha lavorato in quella che ora è conosciuta come ReneauxView, una ditta tessile di Brusque.
Walter-Orthmann
Walter Orthmann, oggi centenario e a fianco una foto della sua giovinezza. Il brasiliano ha ottenuto il Guinness world record perché da 84 anni lavora nella stessa azienda tessile
E la cosa più bella è che, nonostante la veneranda età, non ha alcuna intenzione di smettere: il lavoro lo fa "sentire vivo" tanto da non avere la necessità nemmeno di prendersi le ferie ("Alcuni pensano che io sia un po’ pazzo" scherzava in un'intervista passata). "È la mia passione e ho notato che la maggior parte dei miei conoscenti che sono andati in pensione hanno perso presto la voglia di vivere" ha spiegato, aggiungendo che nel suo caso "ogni volta che smetto di lavorare mi ammalo. Finché sarò sano e in forma, continuerò a farlo". La sua passione, la sua disciplina e il suo impegno lo hanno motivato a continuare a fare ciò che ama.

La storia centenaria di Walter Orthmann

Walter Orthmann il primo giorno di lavoro
Come ogni favola che si rispetti anche quella del nonnino da record ha un inizio lontano nel tempo. C'era una volta, dunque, la famiglia Orthmann, nello Stato brasiliano di Santa Catarina - area con una grande comunità tedesca -, da cui nacque il 19 aprile 1922 Walter. Un ragazzo vivace e intelligente, con una memoria eccezionale e attenzione per i dettagli. Amava la scuola, ma quando era appena un adolescente la sua famiglia si trovò in difficoltà finanziarie, e lui fece domanda per lavorare in una ditta di tessitura: il 17 gennaio 1938, a 15 anni, iniziò a lavorare in un'azienda tessile di Brusque, chiamata Industrias Renaux S.A. (oggi conosciuta come ReneauxView). "Nel 1938 ci si aspettava che anche i bambini lavorassero per aiutare a mantenere la famiglia. Essendo il più grande di cinque figli, mia madre mi portò a cercare un lavoro già all'età di 14 anni" dichiara Orthmann al Guinness World Record. Walter era sempre molto entusiasta quando si trattava di imparare qualcosa di nuovo e grazie alla sua conoscenza del tedesco ottenne un lavoro come assistente alle spedizioni. Da allora non ha più abbandonato la ditta. Poco dopo fu promosso a una posizione nelle vendite. Quindi, divenne un Sales Manager di successo: "Mi fu stata data l'opportunità di lavorare come venditore. Sono andato a San Paolo e in meno di una settimana ho fatto il pieno di ordini equivalenti a tre mesi di lavoro". Negli anni Cinquanta, ha iniziato a viaggiare attraverso il Paese e ha avuto l'opportunità di incontrare persone provenienti da luoghi e culture diverse. Amava essere sempre in movimento e stabilire ottime relazioni con i clienti, che alla fine sono diventati suoi amici. Lavorare, per Walter, significa avere "uno scopo, un impegno e una routine".  Durante i suoi 84 anni di lavoro, ha visto molte cose cambiare sia nell'azienda, che in Brasile e nel mondo. E gli sono successe anche cose molto curiose, come riscuotere lo stipendio in nove valute diverse. Di conseguenza ha capito che una delle cose più importanti del business è essere sempre aggiornati e adattarsi ai diversi contesti.
Walter Orthmann 84 anni nella stessa azienda
Orthmann da quando ha 15 anni lavora presso la ReneauxView, in Brasile. Il traguardo, dice, è "il mio orgoglio più grande"

Un Guinness World Record fatto di dedizione e impegno

Walter-Orthmann-100-anni-festa
Walter Orthmann il 19 aprile ha compiuto 100 anni e ha voluto festeggiare il secolo di vita con la sua famiglia e i suoi colleghi
Il 19 aprile 2022, Walter Orthmann ha compiuto 100 anni. Ha festeggiato il suo compleanno in compagnia dei suoi collaboratori, amici e familiari con una festa davvero indimenticabile. Il suo carisma, l'empatia e l'umanità lo rendono un leader forte ma allo stesso tempo sensibile: "Quando facciamo quello che ci piace, non vediamo passare il tempo", dice sorridendo quando gli chiedono come abbia fatto a resistere per tutto questo tempo. Il brasiliano oggi è in ottima salute, la sua mente è ancora lucida e la memoria eccellente. Si gode una vita tranquilla e fa esercizio fisico ogni giorno, tanto che ha ancora abbastanza vitalità ed energia per guidare fino al suo posto preferito ogni giorno: l'ufficio. Il miglior consiglio professionale che può dare, sostiene, è quello di cercare di lavorare per una buona azienda e in un settore in cui ci si sente motivati. Nella sua carriera da record sono stati tanti i momenti memorabili ma mai nessun risultato l'ha reso tanto fiero quanto aver stabilito il record degli 84 anni trascorsi alla ReneauxView. Walter, infatti, ha battuto il suo stesso record stabilito nel 2019 con 81 anni e 85 giorni. "Guardandomi indietro, nonostante non avessi mai pensato di battere un record, penso che il risultato di cui vado più orgoglioso sia essere  riconosciuto come detentore del titolo per la carriera più lunga nella stessa azienda".

Il potere del presente

Longevità, dedizione, passione, impegno, vitalità. Sono tante le qualità di Walter Orthmann che l'hanno portato a vedere il suo nome apparire nel Guinness World Records, ma quello che maggiormente lo contraddistingue è la 'cultura del presente'. "Non pianifico granché, né mi preoccupo molto del domani. Tutto ciò che mi interessa è che domani sarà un altro giorno in cui mi sveglierò, mi alzerò, farò esercizio e andrò a lavorare" afferma. E poi conclude con una massima fondamentale, che rispecchia in pieno la sua visione della vita: "Bisogna occuparsi del presente, non del passato o del futuro. Qui e ora è quello che conta. Quindi, andiamo a lavorare!".    
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